37.

"E tu?"

<<È stata davvero una bella giornata,ma ancora non capisco, perchè dovrei crederti?>> la chioma della giovane ragazza ondeggiava al vento,mentre con una mano tentava di spostare le ciocche che le ricadevano davanti agli occhi. Nonostante tutto,rimaneva una ragazza molto bella.
<<Come posso provartelo?>> anche Chuuya doveva tenersi saldamente il capello in testa per non farlo volare via. I due erano seduti su una panchina in un piccolo parco nella periferia della città,intorno a loro soltanto un paio di bambini con le loro mamme che giocavano con la neve,ridendo e tirandosela addosso.
<<Devi ucciderlo>> sibilò la ragazza dai capelli castani,distogliendo lo sguardo e incrociando le mani. Si aspettava certamente un rifiuto,invece la risposta che ricevette la lasciò senza parole.
<<Con piacere>>

Quella mattina
Dazai si svegliò con uno dei peggiori mal di schiena che avesse mai avuto. Si annotò mentalmente che dormire sul divano era  un'esperienza da non rifare e iniziò a riflettere sul da farsi. Se aveva ragione e il suo ragionamento era corretto, Chuuya non era in casa in quel momento e lui avrebbe dovuto passare il giorno di Natale da solo. Sospirò,andando in cucina e preparandosi la colazione con una tazza di latte e dei biscotti,come faceva fino a qualche anno prima,per poi sedersi e mangiare con calma; sarebbe stata una lunga mattinata.

Chuuya,invece,era già per strada nel bel mezzo del gelo mattutino,controllando ripetutamente il cellulare.
"Forse anche io ho cambiato idea" questo era il messaggio che aveva inviato la sera precedente a Faith Foster,e ancora nessuna risposta. Iniziava a credere di aver fatto la mossa sbagliata,quando un profumo molto familiare lo affiancò e vide la persona oggetto dei suoi pensieri camminare accanto a lui. Era vestita con un semplice vestitino rosso,le calze e un cappotto corto nero. Impossibile che non avesse freddo.
<<Buon Natale>> esordì,sorridendo.
<<Buon Natale a te>> rispose Chuuya,infilando le mani nelle tasche per riscaldarle.
<<Sei scappato di casa o cosa?>> lo prese in giro lei.
<<Una cosa del genere>>
<<Ti va di andare da qualche parte?>> lo fissò,con gli stessi occhi con cui gli chiedeva sempre di andare da qualche parte.
<<Dovremmo parlar->>
Ma Faith gli prese la mano e iniziò a correre trascinandolo con sè. Corsero per circa cinque minuti finchè non arrivarono davanti ad una pasticceria piccola e angusta,entrambi col fiatone visibile a causa del freddo.
<<Ne parleremo più tardi>> boccheggiò la ragazza,spingendo la porta del negozio. Sospirando,anche il rosso la seguì.

<<Buongiorno~>> cantilenò lei e subito una donna piuttosto in carne,da dietro il bancone,sembrò illuminarsi nel vederla.
<<Piccola Faith! Come sei cresciuta>> esclamò,afferrandole le guance.
Le due parlarono amichevolmente,mentre Chuuya si sentiva sempre più fuori luogo e stava meditando di uscire.
<<Lui è il tuo ragazzo,Faith?>> chiese la donna,che sembrava chiamarsi Shizuka.
<<Veramente->> provò a contraddirla lui,ma la giovane gli afferrò un braccio,attaccandosi ad esso e sorridendo.
<<Si,si chiama Chuuya>>
Anche le sue guance furono prese e tirate da Shizuka,che li fece accomodare e gli offrì dei pasticcini e una cioccolata calda,che entrambi accettarono volentieri a causa del freddo all'esterno.
Si sedettero ad un tavolino sul retro della pasticceria,molto carino in legno e addobbato con una tovaglia rossa,molto Natalizia.
<<Venivo sempre da Shizuka,uscita da scuola>> raccontò Faith al ragazzo seduto con lei,mentre addentava un pasticcino <<questo negozio non è molto in vista,ma fa i dolci migliori del Giappone>>
<<Fu festo hai rafione>> provò a rispondere l'altro,ma aveva la bocca strapiena. Lei scoppiò a ridere.

Usciti dalla pasticceria,la ragazza riuscì a convincere Chuuya a fare un giro al centro commerciale,dove lei si provò almeno una dozzina di vestiti sotto lo sguardo distratto del ragazzo.
Poco prima di andarsene,il rosso vide una gioielleria e si incantò a fissare la vetrina.
<<Ti servono orecchini nuovi?>> lo canzonò la mora,risvegliandolo.
<<Mi sono ricordato di una cosa>> disse lui,con espressione seria <<puoi aspettarmi un secondo?>>
Non aspettò nemmeno una risposta ed entrò nella gioielleria,ma quando ne uscì aveva una faccia scocciata e le mani vuote. Si giustificò dicendo di star cercando un certo nuovo orologio che però lì non avevano.
Dopo aver pranzato con un panino,fecero un altro giro per la città,al Porto e in periferia fin quando non trovarono un parchetto con delle giostre. Lì Faith aveva insistito perchè il rosso la spingesse sull'altalena e alla fine era riuscita a convincerlo: avevano riso,scherzato e il tempo era passato in un baleno.

Alla fine si erano seduti su una panchina,esausti,sotto lo sguardo truce delle mamme che avevano accompagnato i figli a giocare e avevano visto tutta la scena.
<<Che significa che hai cambiato idea?>> chiesero,contemporaneamente,interrompendo il silenzio.
La prima a spiegarsi fu Faith.
<<Significa che ho deciso che combatterò con tutte le mie forze>>
Chuuya annuì.
<<E tu?>> insistette l'altra.
<<Io.. Ho deciso che voglio stare con te>> gli occhi di Faith si fecero lucidi.
<<Per tutto questo tempo,credevo che le cose sarebbero tornate come due anni fa,ma mi sbagliavo. Tutto è peggiorato,tutto è diventato sbagliato. Ma tu ci sei sempre stata per me ed io credo di essere ancora innamorato di te>> lo disse tutto in un botto.
<<Chuu,anche io sono ancora innamorata di te>> lo disse senza esitazione.

I due si guardarono negli occhi per un numero interminabile di secondi.
<<È stata davvero una bella giornata>>

Fine flashback

Dazai Osamu,nel frattempo,passava il Natale con un vecchio amico.
Fece affondare il ghiaccio nel bicchiere pieno di whiskey con un dito,per poi farlo tintinnare.
<<Un bel Natale del cazzo,eh Odasaku?>> guardò lo sgabello vuoto affianco a lui,davanti ad un bicchiere di whiskey pieno,che nessuno avrebbe bevuto.

<<Non è esattamente un bel  periodo>> sospirò,buttando giù metà del contenuto del bicchiere,che in realtà era solo uno dei tanti che aveva già ingerito <<sai,per la prima volta sono incerto dei risultati,dico sul serio... Sarà perchè ci sono in ballo i miei sentimenti,secondo te?>>

La sua vista si faceva offuscata man mano che buttava giù bicchieri del suo alcolico preferito; si sentiva un cavolo di clichè mentre scrutava il vuoto che l'uomo che quella sera non era lì a fargli compagnia aveva lasciato dentro di lui e ripensava al ragazzo che se n'era andato quella mattina,lasciandolo da solo con i suoi pensieri tutto il giorno.

"It's a little sudden but I think I will hang my neck now~"
Il nome sul display del cellulare,che vibrava accanto all'ennesimo bicchiere vuoto,fece sussultare il moro.
<<Chuuya~>> rispose,portando l'apparecchio al viso <<sono sull'orlo del coma etilico,quindi facciamo in fretta~ a che ora domani?>>
Silenzio.
<<Sai di essere un fottuto bastardo?>> ringhiò,dall'altra parte della cornetta,il suo compagno <<alle 5:00 di mattina,in un parco nella periferia di Yokohama,ti invio la posizione>>
<<Grazie~>> 
Ma Chuuya non aveva ancora chiuso la chiamata.
Dazai lo richiamò all'attenzione.
<<Ti serve qualcos'altro? Perchè io credo di dover andare a vomit->>
<<Sai che devo ammazzarti,vero?>> buttò fuori,ridacchiando,il rosso.
<<Ma certo che lo so,Chuuya. Fai del tuo meglio,mi raccomando~ ci rimarrei male se non ci riuscissi>>

"Beep beep beeep"
La chiamata era stata chiusa.
Un sorriso si andò formando sul volto del giovane mafioso.
<<È la resa dei conti Odasaku. Mettiamo fine a questo arco narrativo una volta per tutte>>
Si alzò,facendo per uscire dal locale ma ad un tratto si girò guardandosi indietro.

<<Sai Odasaku,una volta sentii di un certo Parmenide di Elea. Era un filosofo,lui credeva che l'origine del tutto risiedesse nell'essere. In questo momento ho una frase sua che continua a ronzarmi in testa>>
Sorrise e finalmente uscì dal Lupin,incamminandosi verso casa.

"Ora,io [è la dea che parla] ti dirò - e tu ascolta e ricevi la mia parola- quali sono le vie di ricerca che sole si possono pensare: l'una che "è",e che non è possibile che non sia - è il sentiero della Persuasione,perchè tien dietro alla verità - l'altra che "non è",e che è necessario che non sia. E io ti dico che questo è un sentiero su cui nulla si apprende"
(Parmenide di Elea,De Natura)

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