32.

"Un giorno,parte seconda"

Il profumo del Lupin era rimasto sempre lo stesso,indelebile nella memoria di Dazai Osamu quanto i ricordi accompagnati da quel profumo. Oda glielo aveva detto una volta: loro tre erano legati tra di loro e tutti insieme avevano una sorta di connessione con quel posto un po' all'antica.
Dazai inspirò a piene narici: l'odore era un mix di alcolici (principalmente odori speziati come il Gin o il Rum) leggermente influenzati dall'odore forte della Vodka ai vari gusti (fragola,pesca,melone)..
Ma c'era qualcos'altro in quel profumo. Si sentiva odore di nostalgia,di vecchi giornali,di polvere accumulatasi nel periodo in cui il bar stava per andare in bancarotta,di detersivo usato per lavare da terra il sangue delle persone che si scazzottavano davanti all'entrata.
Era mattina presto,il sole non era ancora alto e al bendato,seduto al suo solito posto davanti al bancone,pareva di sentire ancora il profumo di Oda e l'odore pungente della pioggia il giorno in cui Ango era entrato lì con un orologio d'epoca.

Immerso nei suoi pensieri,non si accorse che uno dei due uomini che animavano i suoi ricordi in quel momento era seduto affianco a lui,anche egli al solito posto.
<<Dimmi un po',hai deciso di accettare il lavoro?>> chiese Sakaguchi Ango,incrociando la mani sul bancone.
Dazai doveva fare a botte con il suo istinto irrefrenabile di appenderlo per la gola ogni volta che lo vedeva. Se il risentimento fosse stato un'arma,forse l'altro sarebbe già morto. Nonostante ciò,il moro gli rivolse un sorriso dei suoi.
<<Non ho intenzione di chiederti quale sia>> disse <<ma interrompimi pure,se dovessi sbagliare qualcosa>>
Il dottore con gli occhiali strinse la presa sul bicchiere che aveva in mano,annuendo.

Dazai si sistemò meglio a sedere.
<<Il compito che il Governo vuole affidarmi è quello di uccidere Yōko Ogawa nelle vesti di Faith Foster,vero?>>
Silenzio,ma Dazai non si aspettava davvero di ricevere una risposta e quindi continuò.
<<Tuttavia,tu stesso sei andato dalla ragazza al momento giusto per chiederle di fare lo stesso con noi... Tuttavia,Faith non sembrerebbe una persona talmente rancorosa da prendersela con persone che non le hanno fatto nulla se ci dovesse rimettere>> guardò l'uomo che aveva accanto,ma potè vedere solo il suo riflesso negli occhiali <<ma lo farebbe se ci andasse a guadagnare,giusto? Ci guadagnerebbe la morte di Dazai Osamu e la vita di Chuuya Nakahara>>

Ango,che fino a quel momento sembra si stesse scomponendo,tornò calmo e pacato.
<<In effetti>> rispose <<Ogawa aveva rifiutato l'incarico,fin quando il Governo non le ha detto che avrebbe potuto risparmiare la vita di Chuuya Nakahara,a patto di uccidere un generale Mafioso. A quel punto ci ha dato il suo consenso>>
<<E tutto questo solo perchè speri che nel trambusto venga coinvolta anche la Mafia o l'Agenzia dei Detective Armati.. Così il Governo eliminerà il Clan Kō una volta per tutte e con un po' di fortuna anche le due Agenzie di indeboliranno e staranno buone per un po'>>

Gli occhi di Dazai avevano assunto una luce strana che spaventò Ango,il quale prese a torturarsi le mani,visibilmente a disagio. Sapeva quanto Dazai lo disprezzasse.
<<N-non credere che ti avremmo lasciato morire,ovviamente!>> la voce gli uscì esitante.
Il dirigente della Port Mafia scoppiò in una fragorosa risata,che però non aveva nulla di divertito.
<<Hai paura che ti ucciderò,Ango~?>> si alzò dallo sgabello piazzandosi davanti all'uomo e osservandolo con il sorriso di chi guarda un pesce nell'attimo prima di essere pescato. <<Lascia che ti dica una cosa>> continuò,avvicinandolo a sè come per abbracciarlo,ma facendogli chiaramente sentire il freddo ferro della pistola sulla schiena <<tu sei un verme Ango,l'essere più in basso nella catena alimentare del pianeta. Sfrutti chiunque ti serva e non ti importa che fine faccia,ti va bene anche strisciare a terra se puoi guardare i tuoi superiori mentre si complimentano per il tuo lavoro sporco. Sei un manipolatore e un ricattatore e la cosa peggiore è che quelli come te la fanno franca,sempre. Siete le persone meno oneste sul pianeta e vivete meglio di chiunque altro>> poi abbassò la voce,che si ridusse ad un sussurro e si avvicinò al suo orecchio,percependo la pelle d'oca dell'altro,terrorizzato,al contatto <<hai fallito come essere umano,Sakaguchi Ango. E sai perchè? Perchè sei diventato proprio come me~>>

Il funzionario del Governo sentiva solo il cuore rimbombargli nella casa toracica che se stesse per esplodere da un momento all'altro.
"La sfortuna peggiore dei nemici di Dazai è essere nemici di Dazai".
Oda lo aveva detto,e lui adesso lo aveva capito,dalle sue parole,dalla sua espressione; Dazai Osamu avrebbe tormentato la sua vita e i suoi sogni finchè non sarebbe impazzito e solo a quel punto avrebbe davvero posto fine alla sua misera esistenza,come lo aveva più volte minacciato.

<<Ci vediamo,Ango>> il solito tono distratto e goffo dell'altro lo riportò alla realtà,fin quando sentì un pungo all'altezza dello stomaco e cadde dalla sedia,contorcendosi.
Il moro si massaggiava la mano e sorrideva.

<<Lo avevo quasi dimenticato,da parte mia e di Oda>>

[...]

Chuuya stava iniziando ad innervosirsi. Aveva provato a riaddormentarsi,ma da quando Dazai se n'era andato non c'era proprio riuscito.
Stava steso in diagonale,occupando tutto il letto,con una coperta che lo copriva dal petto in giù ed era completamente nudo,se non fosse stato per la maglia di Dazai che si era infilato per il troppo freddo.

"Dove diavolo è finito il bastardo? Ha detto che sarebbe tornato subito.."
Improvvisamente sentì un "Meow" provenire dai piedi del letto.
Scattò a sedere e notò un gattino rossiccio e uno marroncino accoccolati sulla coperte.
<<Oda? Dazai?>> chiamò,e i due mici miagolarono in risposta.
Si guardò intorno.
"Impossibile...Erano rimasti.."

<<Sarebbe simpatico se ti avesse tradito di nuovo,eh Chuu~?>>
Si girò lentamente,una ragazza dai lunghi capelli castani adesso era stesa accanto a lui,col sorriso sulle labbra.
Il rosso fece per scattare in piedi,ma fu fermato dalla giovane che lo prese per un braccio.
<<Non combatterò ora contro di te>> sospirò,mentre accarezzava Dazai,che però non ne sembrava per nulla contento e le soffiava contro.
<<Allora cosa ci fai qui,Yōko?>> chiese l'altro,tentando di raggiungere la pistola sul comodino senza che se ne accorgesse.
L'espressione sul volto della ragazza divenne di puro disgusto.
<<Non chiamarmi Yōko. Sono Faith. La stessa Faith che hai baciato sul tetto di quel palazzo quella sera,la stessa con cui un mese dopo hai fatto->>
<<Basta così. Hai finto per tutto questo tempo,Faith>>
Chuuya abbassò leggermente lo sguardo. Non era un tipo sentimentale,ma effettivamente non si sarebbe aspettato che dopo tanto tempo sarebbe tornato a fidarsi dell'ennesima persona che lo avrebbe tradito.

Faith si alzò dal letto aprendo la finestra,dalla quale entrò subito un freddo vento invernale.
<<Sarebbe un clichè chiederti di venire con me e dimenticare quel ragazzo,vero?>> il suo tono era cambiato,ora era nostalgico con una punta di amarezza.
Ma Chuuya non aveva la minima intenzione di pensarci nemmeno su.
<<Vattene via,Yōko>> sbottò e quando si voltò nuovamente la ragazza era sparita,tanto che pensò di averla solamente immaginata.

Il rosso sospirò,alzandosi e iniziando a fare i conti con la prospettiva che il combattimento si faceva sempre più vicino ed inevitabile. Andò a sciacquarsi il viso con l'acqua gelata mentre osservava le prime luci dell'alba far capolino da dietro la sagoma del porto di Yokohama.
Quando tornò in camera per poco non gli venne un infarto,quando vide una figura appoggiata alla finestra,circondata dai due gattini che facevano le fusa e si strusciavano su di lui.

<<Maledetto... Dazai! Dove sei stato per tutto questo tempo?>> ringhiò,avvicinandosi a lui,ma quello sembrava avere la testa da tutt'altra parte.
<<Sono dei colori bellissimi,vero?>> rispose quello,alludendo al cielo rosato nei pressi dell'alba <<prendi quello che ti serve. Ce ne andiamo da qui>>
Chuuya si intenerì un poco. Non vedeva l'ora che tutta quella storia finisse per poter passare del tempo con Dazai in serenità,come una coppia normale.

Dazai glielo aveva promesso,quella notte,mentre credeva che fosse addormentato e gli accarezzava i capelli dolcemente.
"Questa volta" si diceva "il bastardo rispetterà le sue promesse".
Ripensò alla notte in cui credeva di averlo perso per sempre,alle due parole che gli aveva detto prima di entrare in quel cancello,due anni prima.

Il suo volto si arrossò improvvisamente e pregò perchè l'alba distraesse il moro ancora un po'; se lo avesse guardato avrebbe subito capito a cosa stesse pensando..

<<Un giorno>> disse,quasi impercettibilmente,il bendato.
Chuuya alzò lo sguardo e notò che lo guardava con un sorriso felice.
Lui non rispose,fingendo di essere estraneo alla questione,ma in cuor era davvero contento.

<<Quando vuoi,stupido di un Dazai>>

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