28.
"Uno.."
<<Prometti che mi dirai la verità. Sai che non ti giudicherei in ogni caso>>
Faith teneva le mani fredde di Chuuya,strette tra le sue.
Erano in piedi,appoggiati ad un mobile della cucina,uno di fronte all'altro,come di solito si vede nei film americani quando in una coppia bisogna discutere di qualcosa.
<<Ti ripeto che non ho niente... Non capisco perchè tu ti sia fissata con questa storia>> ringhiò il ragazzo,distogliendo lo sguardo.
<<Io ti capisco,lo sai>> la giovane parlava,premurosa,anche se il suo ragazzo le rispondeva a tono. Sapeva che era fatto così,se qualcosa lo turbava avrebbe mantenuto quel tono di voce per un bel po'.
<<Ti prego,Chuuya..>>
Un'ora prima,dopo essere rimasto per un paio di minuti buoni a fissare l'albero dove poco prima c'era il suo ex partner,Chuuya aveva tirato un urlo per la frustrazione ed era andato via. Si era detto che non poteva ignorare i suoi sentimenti per Dazai in quel modo,era come se stesse già tradendo la sua ragazza. Doveva parlarle,spiegare tutto. Faith era una delle ragazze che più stimava, gli avrebbe consigliato cosa fare, o almeno lo sperava.
Ma poi si era reso conto dell'assurdità che stava pensando.
"Dovrei chiedere consigli sul ragazzo che amo alla mia ragazza?"
Tornato in hotel,aveva optato per il dormirci su e poi decidere,visto che era piena notte,ma non appena lo aveva guardato in faccia,la giovane dai capelli castani aveva subito capito che qualcosa non andava. Per lei,Chuuya era un libro aperto.
Alla fine,stremato e desideroso di conforto,il rosso le raccontò di tutto,della sua storia con Dazai,di come si fosse sentito dopo che lui era morto e quando era tornato. Le disse tutto con sincerità e lei lo ascoltò,abbracciandolo e confortandolo quando sentiva che la suo voce si stava incrinando.
<<Chuuya.. Lo avevo immaginato>> sospirò Faith,distogliendo lo sguardo <<io ti amo ma..>>
Il cellulare del ragazzo squillò. Scusandosi lo prese,intento a chiudere la chiamata,ma vide il numero di Kunikida.
<<È Kunikida. A quest'ora?>> si domandò.
<<Sbrigati a rispondere,potrebbe essere importante>> lo esortò lei.
Rispose alla telefonata,e senza neanche poter dire "Pronto" la voce possente di Kunikida lo investì.
<<Nakahara! Ci sono stati altri omicidi stanotte. Abbiamo programmato un attacco a sorpresa alla Port-Mafia,domani mattina,verso le 10:00 vedi di esserci. Ci incontreremo alla posizione che ora ti invierò>>
<<Ho capito>> rispose,chiudendo il telefono e sbattendo il pugno sul tavolo.
<<DANNAZIONE!>> urlò <<loro non sanno che il responsabile degli omicidi è Dazai.. Se lo vedono alla Port non gli daranno più possibilità di tornare all'Agenzia.. Cosa diamine faccio..?>>
Mentre si disperava,Faith si mise dritta,davanti a lui. Lo guardò negli occhi intensamente,si avvicinò di più... E gli tirò uno schiaffo in pieno volto,talmente forte che il rumore si udì per tutta la stanza.
Passarono un paio di secondi prima che Chuuya scoppiasse a ridere e sospirasse.
<<Hai ragione,hai proprio ragione>>
Faith cambiò espressione,sorridendo.
<<È stato bello stare con te,Chuuya. Quando avremo bisogno l'uno dell'altro,ci saremo sempre. Lo sento>> disse,arrossendo leggermente.
Avrebbe per sempre ammirato quella ragazza.
Chuuya annuì,prendendo il cappotto.
<<Grazie,grazie davvero Faith>>
[...]
I tubi di aereazione della Port Mafia erano sempre stati stretti,probabilmente solo una persona esile come il rosso ci sarebbe passato. Non aveva idea di dove si trovasse,o almeno non poteva esserne sicuro. Tentava in tutti i modi di ricordarsi di quando passava attraverso quei tubi per evitare le riunioni noiose.
"Dazai è un tipo nostalgico" pensò,stringendosi per passare in un punto particolarmente stretto "se ha ripreso la sua vecchia camera,dovrebbe essere proprio.."
Usando la sua abilità,usò il peso del suo corpo per sfondare il metallo e cadde di faccia sul pavimento.
Sentì la fredda canna di una pistola venir puntata contro la sua testa. Riconosceva il tocco,aveva fatto centro.
<<Chuuya Nakahara,membro dell'Agenzia dei Detective Armati>> Dazai,in piedi davanti a lui,aveva gli occhi vuoti. Era vestito solo con pantaloni,camicia e cravatta,probabilmente stava andando a letto.
Il rosso si alzò,scrollandosi la polvere dai vestiti.
<<Dazai>>
<<Ti dò cinque secondi per giustificare la tua presenza qui prima che spari o chiami i miei sottoposti. Sono un generale,correrebbero come delle lepri>>
Chuuya,incurante della pistola puntata su di lui,avanzò verso il moro con aria minacciosa,facendolo addirittura indietreggiare,seppur con la pistola ancora puntata contro la sua testa,fino a farlo sbattere contro la porta.
<<Uno..>> iniziò a contare il Mafioso,ma fu interrotto dalle labbra del più basso su di lui. Sgranò gli occhi dalla sorpresa,ma fu incapace di non ricambiare. Era un bacio che aveva aspettato due anni,e stavolta il suo ex partner non sembrava mostrare esitazioni.
Mentre si baciavano,con una mano Dazai lasciò cadere la pistola e chiuse la porta a chiave,per evitare che qualcuno entrasse all'improvviso e ribaltò la posizione,spingendo il rosso contro la porta.
Passarono minuti prima che si staccassero per mancanza d'ossigeno,col più basso che stringeva in una mano i capelli di Dazai e quest'ultimo con una sul fianco di Chuuya.
Dazai si sentì vivo come non si era sentito in due anni e si mise ad osservare gli occhi blu del ragazzo col fiato corto davanti a lui. Così belli che ci sarebbe annegato dentro molto volentieri.
<<Mi dispiace>> disse quello attaccato alla porta,distogliendo lo sguardo <<per averti fatto pensare di essere stato dimenticato,sostituito.. Niente è stata uguale senza di te. Ho pianto praticamente ogni giorno,mi sentivo solo,mi sentivo in colpa. E quando sei tornato,l'unica cosa che volevo era che tornasse tutto come prima,ma non sapevo come fare. Mi conosci,non ho mai saputo come fare. Ma anche io ti amo ancora,Dazai. Come il primo giorno e anche di più e->>
Fu lui ad essere messo a tacere da un bacio,stavolta; bacio che prese la stessa piega del primo,se non ancora più approfonditamente.
Ma Chuuya doveva avvisarlo.
<<Verranno...Domani mattina..>> disse col fiatone,mentre sbottonava i bottoni della camicia di Dazai.
<<Lo so,è scontato dopo tutto il trambusto che ho fatto>> sospirò quest'ultimo,dopo aver tolto all'altro cappotto e gilet <<non affronterò l'Agenzia>>
<<Non farti vedere. Torna da loro,come se non fosse mai successo niente,nessuno si è preso il tuo posto Dazai. Tu sei unico diamine,nessuno riuscirebbe a prendersi il tuo posto neanche volendo! Quel posto è ancora la tua casa,non qui,dove ti sfruttano solo perchè dentro di te hai talento per qualcosa che non vuoi fare>>
Dazai rimase in silenzio,sfiorando la pelle nuda di Chuuya dal collo alle scapole,facendolo fremere a quel contato tanto agognato e così nostalgico.
<<Ho capito>> disse,infine <<mi dispiace di essere tornato qui... È come hai detto tu,pensavo fosse l'unico posto che mi era rimasto. Dovrai darmi un po' di tempo però>>
Dazai era stanco,gli andava bene tutto,ma voleva smetterla di parlare e sentire nuovamente il ragazzo vicino a sè. Mise bene un ginocchio tra le sue gambe e una mano sopra la sua testa. Entrambi erano a petto nudo ormai.
<<Ti prometto che tornerò appena possibile. Devi fidarti di me ancora una volta,Chuuya>> sospirò Dazai,con le labbra poggiate sul suo collo. A Chuuya venne la pelle d'oca.
<<Vedi di muoverti,razza di idiota..>> sbottò,in maniera poco convincente,facendo sorridere il moro.
<<Di cosa stiamo parlando adesso,Chuuya~?>>
<<Diamine Dazai,ti ammazzo>>
E si baciarono nuovamente.
~🌹~
Spazio autrice~
Volevo ringraziare per la storia che ha più di 300 stelline e 1000 visual ouo
Sayonara~
°.•🌹zerø🌹•.°
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