7.
"Non sono mai stata a Yokohama"
Qualche giorno dopo, Chuuya e Dazai avevano iniziato a preparare le valigie.
Sarebbero partiti la mattina del 31,la cerimonia si sarebbe svolta di pomeriggio in una Chiesa (Marguerite era cattolica) in Francia,la sua terra natìa, mentre il ricevimento si sarebbe svolto in un rustico ma elegante locale situato in cima alle montagne. Da quello che aveva raccontato al rosso,era una specie di proprietà della famiglia della sposa.. cioè dell'altra sposa,Grace Frick.
"La sposa della ragazza con cui ci stavi provando. La sposa. Perchè è lesbica"
La vocina nella testa di Chuuya continuava a prenderlo in giro nonostante il tempo che fosse passato e il fatto che ormai non provava più interesse romantico per lei ma piuttosto per un luido,meschino,maniaco ricoperto di bende...
<<Chuu! Guarda!>> il suddetto maniaco aveva passato la metà del tempo passato sull'aereo a scuoterlo letteralmente ogni cinque minuti per fargli notare qualcosa di curioso fuori dal finestrino,al posto dove era seduto lui, e tutto ciò che riusciva a fare era annuire con un grugnito infastidito e sperare che quel rottame volante atterrasse presto.
La hostess nel frattempo,dato che erano a metà del viaggio,stava spiegando nuovamente con un sorriso e a gesti come fare uso dei dispositivi di emergenza nel caso fosse servito.
<<Sta ballando?>> Mabel si allungò dal sedile di dietro bisbigliando con aria confusa.
<<Non è molto brava..>> commentò Walter,che era seduto accanto a lei,grattandosi la testa.
<<Non sta ballando...>> Chuuya non ci credeva di starlo effettivamente spiegando a qualcuno <<sta solo->>
Si bloccò dato che girandosi a destra notò che Dazai stava imitando i gesti della hostess ma con fare molto più dinamico,canticchiando pure una canzone che suonava molto raggaeton. Bastò questo per farlo arrendere nel suo proposito di spiegazione e limitarsi ad abbassare il cappello sugli occhi e sperare di diventare in quel modo invisibile per riuscire a dormire almeno cinque minuti.
[...]
<<Bènveniuuut... à le.... le..?>>
Mabel strizzò gli occhi mettendo le mani come fossero un binocolo per leggere la scritta che si intravedeva su un cartello in lontananza all'entrata del locale dove c'erano le stanze.
<<Walt,che dice?>> tirò la manica del professore,rinunciando. Il moro strizzò gli occhi a sua volta e scrollò le spalle.
<<Credo ci sia scritto,benvenuti al matrimonio? O forse qualcosa del genere... Marguerite Yourcenar e Grace Frick sono i loro nomi,giusto?>>
Chuuya annuì.
Erano seduti tutti e quattro sui sedili di una jeep che la sposa aveva mandato a prenderli per accompagnarli al luogo dove avrebbero alloggiato: era una bella mattinata di sole nonostante fosse ormai il termine dell'anno,tutti sapevano che avrebbe fatto buio molto presto,quindi si erano affrettati per riuscire ad arrivare lì prima che il sole tramontasse.
Lo scenario era ricco di alberi ricoperti di neve, dato che si trovavano ad alta quota, tanto che ancora di più si evidenziava quanto fosse rustico il luogo del ricevimento. Era più simile ad una baita che ad un ristorante, accanto c'era un edificio rettangolare dall'architettura estremamente simmetrica che doveva essere il posto dove c'erano le camere.
"Un giorno prima combatti contro il male,il giorno dopo vai al matrimonio della ragazza che ti piaceva.." riflettè Chuuya mentalmente,guardando il paesaggio fuori dal finestrino e tenendo la testa poggiata sul palmo della mano.
L'ultima volta che il jet lag gli aveva dato tanto fastidio era stata mesi e mesi prima,quando la sua ruotine si era praticamente divisa fra la sua vita a Yokohama e Dazai a Firenze.
Tirò un'occhiata al moro che sedeva nella fila di sedili davanti a lui.
Stava parlando con Mabel di qualcosa,probabilmente di non molto serio dato che entrambi ridacchiavano sottovoce indicando punti indistinguibili nel paesaggio; il professore di filosofia invece sbadigliav di continuo,seduto accanto a lui, ed era di decisamente minore compagnia.
"Marguerite ha invitato me e Dazai e io le ho portato una mezza dozzina di persone." sospirò mentalmente il rosso quando la jeep si fermò finalmente facendo il tipico suono che le gonne producono quando frenano nella neve.
Il conducente scese per primo per scaricare i bagagli, che in realtà non erano molto grandi, dal portabagagli. Li aveva fatti scendere proprio davanti all'edificio che era di colore arancione, nel parcheggio riservato ai dipendenti della tenuta o allo scarico delle merci.
Una figura da lontano li salutò immediatamente agitando la mano.
<<Chuuya!>< urlò,e lui riconobbe la voce.
Il rumore veloce di tacchi sull'asfalto li raggiunse insieme alla loro proprietaria, una splendida Marguerite vestita con i suoi soliti abiti retrò,che salutò tutti i nuovi ospiti con grazia e cortesia.
<<Siete arrivati! Chiederò subito che vi accompagnino alle vostre stanze così potrete sistemarvi..>> parlò velocemente con tono agitato, anche se la sua espressione mostrava un bel po' di felicità.
<<Ti ringraziamo>> si affrettò a dire il rosso.
<<A che ora è la cerimonia?>> domandò Dazai, e solo allora il suo ex partner si accorse che aveva fatto il baciamano alla sposa.
"Esibizionista" pensò.
"Geloso" lo corresse la sua vocina interiore.
<<La cerimonia inizia alle 18:00>> Marguerite allungò al suo amico un foglio di carta ripiegato,che si scoprì essere una mappa dei dintorni <<la chiesa è proprio sulla cima di questa montagna,l'autista passerà a prendervi più o meno mezz'ora prima.. ora vado a finire le ultime sistemazioni,ci vediamo!>> sorrise entusiasta e se ne andò via su quei tacchi rumorosi.
<<Wow.. Chuuya,la tua amica è così carina!!>> Mabel lo esclamò con un tono così acuto da far volare via un uccellino che era posato sul muretto.
"Carina e lesbica"
"Piantala,me ne sono fatto una ragione"
Chuuya pensò,mentre uno dei dipendenti li scortava verso le loro camere,che forse non era molto rassicurante il fatto che ora parlasse con la sua vocina interiore.
[...]
Le stanze erano mediamente grandi, entrambe con un letto matrimoniale,una scrivania,una sedia accanto al comodino del letto e una porticina vicino a quella che permetteva l'ingresso che conduceva al bagno essenziale.
<<Chuu! Osamu!>> la voce di Mabel perforava tutte le barriere del suono, figurarsi la pareteche divideva le due stanze doppie.
Dazai uscì dalla porta sul lato opposto a quello d'entrata e scoprì che si trattava di un balcone; in realtà quello spazio era in comune con entrambe le camere,solo che a dividerli c'era una sorta di alto separèe di plastica fissato al pavimento,era impossibile spostarlo.
<<Possiamo lanciarci le cose!>> ridacchiò la bionda mentre Chuuya usciva a sua volta guardandosi intorno.
<<Meglio non lanciarsi->> stava borbottando,quando un oggetto non identificato lo colpì dritto sul naso provocandogli un leggero dolore <<ma che diamine...>>
Abbassò lo sguardo e a terra notò una saponetta imbustata,probabilmente di quelle che c'erano nel bagno.
<<Brutta mocciosa!>> ringhiò.
Dazai rise.
<<Adesso è nostra>> disse.
<<EH?! NO! Ridateci subito la nostra saponetta!>> protestò l'irlandese.
Quando tornarono nella stanza e iniziarono a disfare i bagagli in un silenzio tranquillo, Dazai riflettè che era la seconda volta che si trovavano a viaggiare insieme verso una destinazione di montagna nel giro di due settimane.
Era piacevole.
Doveva ammetterlo.
Combattere il crimine,essere il crimine..
Era qualcosa di cui poteva anche privarsi, in cambio di questo tipo di vita.
Si bloccò con una maglietta in mano a pensarci seriamente.
"Beh,di questo in effetti non ne sono molto sicuro..."
Toc toc.
Il rumore di nocche che battevano sopra la porta richiamò la sua attenzione.
<<Vai tu>> si lamentò Chuuya che non riusciva a piegare un paio di pantaloni.
Il moro fece come richiesto.
"Sarà Mabel che ha scoperto come si chiude a chiave il ba-"
I suoi pensieri furono interrotti da una una furia di bassa statura che si intrufolò nella stanza.
<<YO'OH OSA'MUUUH!>>
Quella voce lo fece sorridere istintivamente.
Saffo gli faceva il segno della vittoria con le dita sorridendo.
<<Ciao Saffo!>> la salutò,Chuuya smise di fare quello che stava facendo per avvicinarsi a loro.
<<Eh?! Tutto qui? Ciao Saffo? Ma insomma...>>
La greca sbuffò sedendosi (senza permesso) sul letto che stavano sistemando.
Dazai chiuse la porta.
<<Cosa vorresti? Che ti stendessimo il tappeto rosso?>> disse sarcasticamente Chuuya, appoggiandosi al muro.
L'espressione della ragazza sembrava a dir poco delusa.
Addosso aveva vestiti praticamente estivi,probabilmente sempre grazie alla sua abilità.
<<Certo che no ma.. insomma,l'ultima notizia che avete avuto di me è stata la mia morte...>> sbuffò,fingendosi offesa <<ma Osamu avrà previsto tutto,ovviamente!>>
Dalla stanza affianco si sentirono delle grida, e tutti si girarono per un secondo.
Probabilmente però erano soltanto professore e studentessa che litigavano.
Dazai si riscosse.
<<Saffo,potevo essere sorpreso la prima volta a Yokohama,ma non la seconda..>> sorrise leggermente.
A quel punto l'espressione di Saffo divenne realmente enigmatica.
<<Dazai? Di che stai parlando?>> chiese,grattandosi la testa.
<<La tenda Saffo. Nei bassifondi di Yokohama. Guarda che ne ho parlato a Chuuya eh->>
<<Dazai>> lo interruppe,questa volta con aria seria <<io non sono mai venuta a Yokohama>>
Il moro si bloccò sul posto.
Perchè gli stava dicendo questo? Lui l'aveva incontrata,le aveva parlato.
Lo aveva fatto,vero?
Certo,se quelle cose che aveva visto, come Chuuya che gli urlava contro in un luogo che non gli era familiare erano solo allucinazioni, forse anche Saffo era stata un'allucinazione.
Ma lui era svenuto solo ore dopo averla incontrata, quindi dove iniziava sul serio la realtà...?
<<Qualche giorno fa,nei bassifondi di Yokohama,ti ho incontrata in una tenda>> le spiegò il bendato con espressione impassibile <<ti ho incontrata e abbiamo parlato. Ho visto che eri viva e mi hai detto di avere novità sulla A.B.I.L.T.Y. ma che non potevi parlarmene>>
<<Dazai>> fu interrotto di nuovo,stava iniziando ad innervosirsi <<non è possibile. Perchè hai ragione,ho nuove informazioni perchè per tutto questo tempo io sono stata proprio alla A.B.I.L.I.T.Y... che motivo avevo di venire a Yokohama? Il posto meno sicuro di tutti?>>
In effetti era vero.
Come aveva fatto a non chiederselo prima?
Ci sarebbe venuta nello stesso periodo in cui aveva fatto visita a James e ad Hermann prima che morissero entrambi, se solo avesse potuto.
Ma ovviamente non poteva.
Chuuya incrociò le braccia sbuffando.
<<Se non eri tu,allora chi ha incontrato Dazai? Una che ti somiglia e basta? Non è che ci stai prendendo in giro?>>
<<Non l'ho toccata>> esordì il bendato.
Gli altri due rivolsero lo sguardo verso di lui.
<<Non ho toccato quella persona,chiunque fosse. Si è tenuta a debita distanza da me,probabilmente era un'abilità specchio o qualcosa di simile>>
<<O forse sei solo impazzito,Osamu>> lo schernì la greca,beccandosi un'occhiataccia.
Alla fine decisero di sorvolare sulla faccenda,anche perchè non ne avrebbero ricavato nulla solamente facendo ipostesi. Saffo era arrivata quella stessa mattina da un volo che partiva dalla Germania,e si era addormentata per poi svegliarsi solo per tutto il fracasso che avevano fatto nei balconi.
<<Sono stata all'ospedale di Herman..>> spiegò <<e credo che le mie ipotesi fossero fondate. Hermann è morto di arresto cardiaco,certo,ma i medici affermano che quella sera la donna delle medicine si è assentata,anche se il foglio delle compilazioni risultava timbrato. Proprio grazie a quello sono riuscita a risalire alla sede della A.B.I.L.T.Y. che operava in quella zona>>
Chuuya incrociò le gambe.
<<E com'è?> chiese.
<<Una specie di comunità. Vitto,alloggio ed esperimenti illegali. Tutto molto autonomo,non c'era nulla di simile ad un capo. Quelli più corruttibili si sono limitati a dirmi che il capo referente degli sviluppi del progetto di trova in giappone,ma è qualcosa che noi sapevamo già>> sbottò lei.
Ci fu qualche istante di silenzio,interrotto da pugni violenti che battevano contro la porta.
<<Ridateci la nostra saponetta,ladri!!>>
Dazai andò ad aprire a Mabel che cadde lunga distesa per terra dato che si stava appoggiando allo stipite.
Quando si rialzò e il suo sguardo incrociò quello di Saffo,la sua espressione sembrò indecifrabile per qualche istante.
<<Oh?! Saffo! Ma allora stai bene!>> corse vero di lei saltandole addosso in un abbraccio,la greca rise.
<<Sono indistruttibile!>>
La bionda tirò su col naso un paio di volte.
<<Ho visto la notizia dell'incidente ed ero così terribilmente preoccupata...>>
Chuuya roteò gli occhi.
Le sopportava una meno dell'altra.
"Anche tu eri preoccupato"
"Taci"
<<Chuu?>> rialzò lo sguardo quando Dazai gli tirò leggermente la manica.
<<Mh?>> farfugliò.
<<Mabel ha detto che lei,Saffo e Walter mangeranno degli snack in camera loro. Vogliamo andare anche noi?>> gli sorrise.
Mabel fece gli occhi dolci.
Chuuya, tuttavia, scosse la testa.
<<Vai tu se vuoi>> borbottò <<voglio finire di disfare la valigia>>
A nulla servirono i lamenti di Mabel per fargli cambiare idea,così anche Dazai decise di restare a sua volta.
In fondo quello era il paradiso deli estroversi,e loro dovevano ammettere di averne avuto leggermente abbastanza della vocina stridula di quella ragazza.
Mentre entrambi si davano da fare per sistemare,Dazai non riusciva a smettere di pensare a quello che Saffo gli aveva rivelato.
"Non sono mai stata a Yokohama"
Ma lui l'aveva vista. Era abbastanza sicuro che fosse reale.
E poi chi altro poteva avere abbastanza informazioni sulla loro situazione per fingersi Saffo? Soprattutto,chi poteva conoscerla così bene da sapere addirittura del saluto che lei gli rivolgeva?
Non le aveva rivelato nulla di compromettente,ma pensare di essere stato ingannato..
<<Il sole tramonta>>
La voce del suo ex partner lo raggiunse dal balcone,dal quale era affacciato.
Lo raggiunse,appoggiandosi alla ringhiera proprio accanto a lui.
Tirava un vento feddo,ed erano circa le quattro e mezza mentre il sole tramontava dietro le montagne più vicine. Era uno spettacolo mozzafiato.
<<Altri mille di questi tramonti insieme,Chuu>> gli sorrise il bendato, e per un istante credette di averlo visto arrossire.
<<Credi che staremo così tranquilli ancora per molto?>> domandò quello,a bassa voce.
Il moro scrollò le spalle.
<<Credo che qualsiasi cosa accadrà saremo insieme per fronteggiarla>>
Annuì,prendendosi un attimo per guardare negli occhi del suo ex partner.
I momenti in cui erano da soli erano gli stessi nei quali si ricordava il motivo per cui era perdutamente innamorato di lui.
Si ricordò del giorno in cui lo aveva salvato dopo che il proiettile lo aveva colpito, e istintivamente allungò una mano verso il suo fianco,dove ricordava di aver medicato la ferita.
Chissà se c'era ancora la cicatrice..
Prima che potesse accorgersene, Dazai si era avvicinato lasciandogli un bacio sulle labbra.
"Idiota,come se mi bastasse"
Per la prima volta Chuuya era la sua vocina interiore erano d'accordo.
Si alzò sulle punte baciandolo a sua volta,ma più a lungo.
Dazai poggiò una mano sulla sua guancia,che nel corso del bacio si faceva sempre più rossa e bollente così come le sue orecchie e i suoi capelli; specialmente quando il più alto gli morse delicatamente il labbro inferiore per poi rivolgergli uno dei suoi sguardi, quelli che Chuuya conosceva bene e che faceva quando stava per mangiarti vivo.
Senza nemmeno sapere come si ritrovò con le gambe strette intorno alla vita del moro,che lo teneva saldamente con la schiena premuta contro il separè di plastica.
<<Dazai.. questo coso è sottile,ci sentiranno->> provò a contestare il rosso,ma sentì ogni sua resistenza sciogliersi insieme al suo controllo alla risposta che Dazai gli sussurrò all'orecchio.
<<Allora stai attento che non ti sentano,no?>>
[...]
<<Ten little Indian boys went out to dine;
One choked his little self and then there were nine...>>
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