5.
"La signora del vento"
Slap.
Slap è il rumore che fa una mano femminile, sottile e delicata,quando si scontra violentemente contro la guancia di un uomo che le ha fatto qualcosa di male. Puoi sentire chiaramente,in quel suono,tutta la rabbia e il risentimento mescolarsi con il tintinnio dei bracciali e il suono quasi metallico degli anelli che si scontrano tra loro e contro la pelle del povero malcapitato. Anche se non si è l'oggetto della furia femminile solitamente si dice che le persone intorno riescano a percepire il dolore: sui loro volti si forma un'espressione sofferente ed empatizzante contro l'ormai condannato.
Slap.
<<Lesbia! Che piacere vederti~>> Dazai Osamu si massaggiò la guancia,dove in pochi secondi era comparsa la forma rossa di cinque dita lunghe e sottili.
Una ragazza dai lunghi capelli rossi e lo sguardo truce puntato sull'oggetto delle sue violenze teneva le braccia incrociate al petto.
Gli altri membri della D.A.N.T.E li guardavano confusi,mentre una specie di guerrieri Incas dalla pelle color cioccolato tenevano delle lance puntate contro di loro,pronti a sferrare un attacco.
<<Dazai>> il nome,pronunciato da Lesbia con un tono sottile e tagliente come un colpo di ghigliottina,sembrò attirare altre due figure femminili; una dai capelli castani e lo sguardo assorto,che parve risvegliarsi da un lungo sonno quando vide il ragazzo e l'altra dai capelli neri ricci,negli occhi una luce omicida. Le due ragazze si avvicinarono,mentre il terrore si faceva strada sul volto del bendato.
Slap.
<<Penelope,sei sempre splendida...>>
Slap.
<<Anche tu,Medea>>
Le due donne si allontanarono dopo averlo lasciato in piedi fermo e sofferente.
Lesbia disse una parola in una lingua strana e i nativi dell'Isola allontanarono le lance da loro.
<<Venite pure dentro,tutti voi>> parlò con tono totalmente diverso,dolce e gentile, ai membri che stavano ancora fermi e immobili dietro Dazai,incamminandosi verso una delle casette ritagliate tra i rami degli alberi.
James lanciò un'occhiata a tutti che li allertava a fare attenzione,per poi muovere i primi passi.
Dazai si stava ancora massaggiando la guancia,quando alzò lo sguardo verso i ragazzo dai capelli rossi in coda al gruppo.
<<Ohi Chuu->>
Fu percorso da un milione di brividi. Chuuya lo guardava con un sorrisetto a metà tra il furioso e lo psicopatico,come a invitarlo a dargli successivamente un bel po' di spiegazioni,pena la morte.
Il moro provò a parlare,ma quando il rosso passò per raggiungere il gruppo un gomito secco e appuntito gli si conficcò nello stomaco. Emise un verso strozzato e si accasciò a terra,mentre l'altro se ne andava imbronciato ma soddisfatto.
Prima,sulla Divina Commedia.
<<Perchè non mi hai detto che avevi pronto un piano B?>> Chuuya sbottò,camminando avanti e indietro per la piccola stanzetta che condivideva con Saffo,la quale attualmente era in camera di Dante a fumare erba.
Dazai era steso sul pavimento con le gambe appoggiate al muro e sbuffava sonoramente da un quarto d'ora. Adesso che la situazione si era stabilizzata si aspettava che il suo ragazzo si sarebbe ricordato che lo aveva praticamente tenuto all'oscuro della loro unica speranza di salvezza.
<<Te lo ripeto>> disse,con aria scocciata <<Meno sapevi,meglio era>>
<<Non funziona così,stupido idiota!>> il rosso gli tirò una pedata proprio sulla spalla,che fece gemere il moro di dolore.
<<Possiamo semplicemente non parlarne più?>> supplicò,speranzoso,sperando di poter mettere fine alla ramanzina del maggiore.
<<Certo!>> rispose quello,mettendo le mani sui fianchi.
Dazai sorrise guardandolo.
<<Davvero?>>
Un'altra pedata,stavolta sul fianco.
<<Certo che no!>> sbottò Chuuya <<fai sempre così tu,fai cose giuste nel modo sbagliato e pretendi che io sorvoli sul procedimento solo per il risultato?>>
L'altro fece una smorfia.
<<Si..?>>
Proprio mentre il più basso alzava nuovamente il piede per colpire il compagno,il Dirigibile si inclinò bruscamente facendo cadere il ragazzo sul bendato,che attutì la sua caduta.
<<Che diamine..>> le pareti tremavano,gli oggetti cadevano dalle mensole e i mobili oscillavano pericolosamente.
<<Il terremoto!>> urlò Dazai.
<<Idiota,quale terremoto? Siamo in aria!>>
Saffo aprì la porta mantenendosi al muro inclinato del corridoio.
<<Stiamo precipitando!>> informò i due ragazzi all'interno,sorridendo come se non avesse detto niente di strano.
<<Eh?!>> esclamarono quelli.
I tre uscirono dalla camera e corsero nella sala di controllo,salendo le scalette metalliche con molta difficoltà,dato che il Dirigibile si inclinava sempre di più verso il basso.
<<Chuuya!>> Dazai lo tirò a sè quando un grosso mobile per poco non gli cadde in testa. Il rosso lo ringraziò mentalmente e si rivolse alla ragazzina dai capelli verdi.
<<Dove sono gli altri? Posso fermare questo coso con la mia abilità>>
Saffo aprì la porta che dava al piano del Paradiso e rispose.
<<Sono già tutti nella sala di controllo. Siamo venuti a cercarti per questo>>
Difatti,entrando nella grande stanza piena di schermi e computer era subito evidente che la situazione fosse grave. Dante sembrava davvero concentrata mentre discuteva animatamente con James,Kano saltò addosso a Saffo abbracciandola,la quale sembrava divertirsi totalmente indifferente alla situazione,Hermann pregava e Victor sbraitava sul perchè non avessero un piano di emergenza da usare in casi del genere.
<<Cosa è successo?>> chiese Dazai,infilandosi le mani nel cappotto.
James si tirava i capelli con le mani,evidentemente nel panico.
<<Ci siamo fermati un attimo in linea d'aria su un'isoletta dispersa nell'Oceano e poi sembra che l'aria abbia iniziato a risucchiarci verso il basso>>
Il moro sembrò sorpreso.
<<Un'isoletta? Che isoletta,precisamente?>>
Chuuya lo mise a tacere spingendolo via per poter guardare dal grosso schermo che dava sull'esterno. Un'aura rossa comparve attorno a lui e sembrò quasi che la Divina Commedia stesse tornando nella posizione naturale,ma poi con uno scossone che fece cadere tutti a terra si inclinò soltanto di più verso il basso.
<<Cinquanta secondi all'impatto!>> urlò il comandante.
<<Chuuya,non è questo il momento di deluderci..>> sorrise Dazai.
<<Taci idiota!>> il rosso si rialzò a fatica,tenendosi ad una scrivania <<deve essere un'abilità simile alla mia..>>
Saffo si tolse il Chupa Chups di bocca con la mano che non si reggeva alla parete e scrollò le spalle.
<<Sembra che moriremo tutti,pazienza>>
Kano emise un gridolino.
<<Non dirlo,Saffo!>>
Hermann si massaggiava le tempie.
<<Sta per venirmi un esaurimento nervoso..>>
Victor gli tirò uno schiaffo dietro la testa,irritato.
<<Io ho ancora tutta la vita da vivere! Ho tante cose da fare!>>
Dante ormai si era rassegnata,seduta sul pavimento mentre si sfilava una sigaretta da dietro l'orecchio.
<<Hai già fatto fin troppo,Vic>>
<<Senti chi parla,il Capo che fuma mentre stiamo per morire tutti!>>
Dazai guardò sul grande schermo che segnalava la loro posizione in linea d'aria con l'Oceano: la forza li stava attirando proprio sull'Isola.
<<Chuuya>> lo chiamò,quello ancora cercava di contrastare l'abilità <<è inutile che continui a provarci,non ci riuscirai,ma puoi fare qualcos'altro>>
Il rosso si girò,guardandolo come a chiedergli di spiegarsi in fretta.
Il moro si girò nella direzione del Capo della D.A.N.T.E.
<<Dante,c'è una porta per uscire da questa stanza,giusto?>>
Dante annuì,indicando un portellone sigillato sul lato della sala di controllo.
<<Aprilo>>
James per poco non si strozzò con la saliva.
<<Hai idea di a che velocità entrerà l'aria se lo apriamo ora!?>> esplose.
Chuuya improvvisamente capì.
<<Non sarà un problema>> si intromise <<Perchè dovremo saltare>>
Tutti sussultarono,ma non c'era tempo. Dante si alzò cercando di aggrapparsi a tutto quello che c'era e si diresse al portellone.
<<Preparatevi!>> inserì una chiave di apertura elettronica che aveva in tasca nello scanner accanto alla porta e quella si sbloccò.
<<Sul serio>> Saffo intervenne <<viviamo in un dirigibile e non abbiamo uno straccio di paracadute. James?>>
James si sistemò gli occhiali con aria colpevole.
<<Questa sede dell'organizzazione è recente!>>
<<Dieci secondi all'impatto!>> urlò il comandante,abbandonando la sua postazione così come tutti gli altri dipendenti.
Dazai si avvicinò alla porta,guardando Chuuya.
<<Contiamo su di te>>
Il rosso annuì.
Dante si girò verso gli altri membri.
<<Tenetevi forte a qualsiasi cosa sia stabile!>> premette un pulsante e la porta si aprì,quasi sbalzandoli tutti sul fondo.
Chuuya urlò,usando la sua abilità per spostare il dirigibile in linea d'aria sul mare e non sulla spiaggia.
Kano urlò abbracciando Saffo,che teneva entrambe ancorate al muro. Il primo a saltare,dopo essersi fatto il segno della croce,fu Hermann,seguito da Victor e il comandante,alcuni altri dipendenti e poi Saffo e Kano. Finirono tutti in acqua.
Dante tirò un sospiro di sollievo,Dazai lanciò un'occhiata per rassicurare Chuuya. Erano rimasti solo Dante,James e loro due.
<<Andiamo>> li incitò Dante,ormai la Divina Commedia aveva quasi raggiunto il mare.
Saltarono uno dopo l'altro e con un tonfo,sollevando una massa d'acqua enorme,anche il dirigibile sprofondò poco a poco nell'oceano.
Dazai riemerse dall'acqua e si girò immediatamente per cercare Chuuya,il quale emerse poco lontano da lui.
<<Chuuya!>> lo chiamò,sollevato. Il rosso tirò un sospiro di sollievo nel vederlo e iniziò a nuotare verso la riva.
Dieci minuti dopo i membri della D.A.N.T.E,il capitano e i dipendenti erano riuniti sulla spiaggia.
Kano piangeva abbracciando Saffo,che stava ancora mangiando tranquillamente il suo Chupa Chups,Victor scuoteva Hermann,che era svenuto per un esaurimento nervoso e James cercava disperatamente i suoi occhiali. Dante parlava con ognuno di loro per accertarsi di come stessero.
Chuuya strizzava il suo cappello,imbevuto d'acqua.
Dazai gli sorrise,seduto sulla sabbia accanto a lui.
<<Hai fatto un ottimo lavoro!>>
<<Modestamente,lo so>> gli rispose il rosso.
<<Bene ragazzi>> alzò la voce Dante,per richiamare l'attenzione <<sembra che stiamo tutti bene. Ora raccogliamoci e decidiamo cosa fare. Almeno per ora siamo salvi..>>
Non aveva nemmeno finito di parlare che una folata di vento improvviso fece alzare la sabbia tutt'intorno,impedendogli di vedere per qualche secondo. Tutti tossirono,fin quando la tempesta improvvisa non si disperse e poterono vedere di nuovo,ma stavolta c'era qualcuno oltre a loro.
Un gruppo di uomini di colore,vestiti come nativi Incas,l con delle lance in mano, li accerchiava facendo scontrare le punte in metallo contro la pelle della loro gola. E,in piedi davanti a Dazai,una donna bellissima,doveva avere una cinquantina d'anni ma se li portava benissimo,visto che ne dimostrava solo una trentina. Aveva lunghi capelli rossi raccolti in una treccia che le ricadeva su una spalla e indossava un vestito bianco senza le maniche.
Il suo sguardo era truce e trasudava violenza,fisso negli occhi del ragazzo bendato.
<<Lo sapevo che sarebbe successa una cosa del genere..>> sospirò quello,a denti stretti,per poi alzare lo sguardo verso di lei <<uhm.. Piacere di rivederti tesoro! Lesbia!>>
Slap.
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