capitolo 10
Steve
Di situazioni assurde e visioni improbabili
CASA CONNOR- OGGI
Mi avvicinai a Connor con fare confuso e preoccupato allo stesso tempo,chiedendomi di cosa stesse parlando la ragazza di prima non sapendo se volessi saperlo o meno. "Ne arriveranno altri"- Mi ripetei nella testa,trovando il monito tutt'altro che incoraggiante,ma purtroppo sapevo che sarebbe andata così, insomma avevo letto abbastanza fumetti e visto film a tema supereroistico per non prevedere come sarebbe andata e questo mi faceva temere che fosse solo la punta dell'iceberg.
Quanti amici avrei dovuto perdere per diventare un supereroe? Quanti familiari? Avrei ritrovato mia madre o l'avrei persa per sempre? Erano tutte ottime domande, ma purtroppo non avevo nessuna risposta.
Guardai fuori dalla finestra nella stessa direzione in cui stava guardando Connor,ripensando alle parole della ragazza,non riuscendo a togliermele dalla testa,chiedendomi chi fosse e come facesse a sapere dove trovarci,sentendo un brivido percorrermi la schiena, cercando di scacciare il pensiero che mi si era appena formato nella testa,quando Connor mi disse,mentre io tornai visibile e le nostre tute sparirono:
CONNOR:Forse è meglio andare a dormire,anche se dubito di riuscirci. Non penso di poter stare tranquillo con gli occhi chiusi. Già il solo fatto di farlo mi fa venire l'ansia- e non potevo dargli torto. Neanche io sarei riuscito a chiudere occhio quella notte,infatti gli dissi con fare teso:
STEVE:Anche a me- quando mi accorsi che il costume era sparito e Connor aveva di nuovo indosso gli abiti del giorno precedente, così gli dissi con fare sorpreso,non capendo come fosse possibile:
STEVE:Wow. Vestiti che scompaiono da soli. Figo- Connor mi guardò con fare interdetto, poi mi disse guardandosi il corpo con fare confuso:
CONNOR:Cosa? Che? Ma.......- Beh,non ne avevo idea,ma era figo lo stesso, insomma non li avrei dovuti rimettere a posto o preoccuparmi di nasconderli,era geniale, ma com'era possibile? Si ritraevano da soli? Dove andavano quando non ne avevamo bisogno? Erano tutte ottime domande, ma di nuovo non avevamo una risposta,così dissi a Connor con fare stupito quanto lui:
STEVE:Non ne ho idea,ma devi ammettere che è davvero forte. Insomma non rischi di lasciarli in giro e non devi preoccuparti di dove nasconderli o che tua madre li trovi nell'armadio. È geniale, anche se vorrei sapere dove vanno quando non li indossiamo- Connor rise ed io mi persi a fissarlo. Aveva una risata così bella che avrei potuto ascoltarla per ore,ritrovandomi a guardarlo come un ebete con fare languido,pensando a quanto fosse bello,immaginandomi come sarebbe potuta essere la nostra relazione. Nella fantasia era fantastica.
Lui mi teneva per mano,andavamo al cinema e mi imboccava con i popcorn mentre guardavamo il film. Era tutto stupendo, ma nella realtà non sarebbe stato così, ne ero certo. Sarebbe stato solo imbarazzante,in più la gente ci avrebbe sparlato dietro, rendendo ingestibile vivere qui e goderci la nostra relazione in modo completo senza stess né ansie. In più dubitavo che sarebbe stato semplice passare dall'essere amici a fidanzati,era più facile il contrario, per cui era meglio stare in silenzio e andare avanti e fingere di provare solo amicizia per lui.
Guardai Connor,il quale sbadigliò,guardandomi con fare assonnato, trovandolo tenero,desiderando di accarezzargli il capelli e di abbracciarlo,dandogli un piccolo bacio sulle labbra, ma prima che potessi metabolizzare quel pensiero mi disse,distraendomi dai miei pensieri, interrompendoli,tornando alla realtà:
CONNOR:Anche io,ma forse è meglio pensarci domani mattina a mente sveglia. Torniamo a dormire- Io annuii e lo seguii nel letto, entrandoci,rimettendomi accanto a lui,rannicchiandomi su me stesso,osservando Connor darmi la schiena,sentendo l'impulso di abbracciarlo,cercando trattenermi. Dovetti fare appello a tutte le mie forze per non farlo e ripetermi che era meglio se le cose restavano com'erano mi aiutò molto, anche se dentro mi sentivo morire e mi chiesi perché non potessi avere una relazione come tutti gli altri e perché il destino mi avesse far dovuto proprio innamorare del mio migliore amico.
Chiusi gli occhi e mi sforzai di addormentarmi,chiedendomi se tutta questa storia avrebbe avuto un lieto fine o sarei stato condannato a rimanere solo in eterno,pensando:"Mamma,dove sei? Ho bisogno di te"- crollando a piangere silenziosamente, addormentandomi piangendo, stremato da questa giornata infernale che avrei voluto dimenticare.
CITTÀ DI NIMERIA- SOTTOMONDO OGGI- GROTTA DI CRISTALLO
Serafina guardò nell'acqua che scorreva nella grotta in cui era stata rinchiusa,osservando la testa della Doxy a terra che si muoveva ancora con rabbia,dicendo, colpendo l'acqua per far sparire l'immagine:
SERAFINA:Quella mezzo sangue! Rah. D'accordo,se mia sorella pensa di poter sconfiggermi usando una ragazzina si sbaglia di grosso. Non è degna di potermi fermare. Sangue sporco che non è altro! Vediamo se riesce a salvare questi ragazzi da ogni situazione- disse l'ultima frase andando verso mia madre,la quale la guardò con fare spaventato, chiedendosi cosa volesse farle e farci,quando Serafina la ferì ad un braccio con una specie di pugnale,il quale apparse dal nulla,per poi prenderle un po' del suo sangue con una punta del dito e darle la schiena subito dopo iniziando a recitare un incantesimo dicendo passandosi la goccia di sangue sui polpastrelli del dito indice:
Ēa g'e m'at,al Naşeiš,seasař hal
Ēa g'e m'at że qe al lehazik řigalion
Al Naşeiš akhoš,ț'ach ma't g'e ta't luhal
Ēa g'e m'at elho midinagut lehara ,lišekoa ha
Et że qe ma't g'e ta't aišus ēa ta't řigalion ha
Al bařaš ,ne qe tāit ātetit ma'tes sehliş
Ēa g'e m'at lāš lharē
Ēa g'ek ma't mahiša ta't hite'motetut ha
guardando davanti a se con fare da sfida e mellifluo allo stesso tempo
LAKEDALE- CASA DI CONNOR- OGGI
Mi ero appena addormentato,eppure continuavo a sentire le mie guance umide e gli occhi bagnati dalle lacrime che avevo versato, iniziando a dormire profondamente solo in quell'istante,non percependo più il mio corpo poco a poco,per poi iniziare a sognare e neanche lì riuscii a trovare pace.
Sognai mia madre che veniva rapita dalla Cosa (letteralmente),la quale poi la trascinava all'interno di uno dei fumetti sui Fantastici Quattro che era per terra,mentre io mi ritrovavo da solo in una casa piena di poliziotti,i quali non mi vedevano perché ero diventato invisibile e dato che non potevano neanche sentirmi per quanto provassi a farmi ascoltare questi mi ignoravano perché per loro era come se non esistessi. Persino i miei amici mi ignoravano e si erano scordati di me. Ero sparito letteralmente dalla faccia della terra, quando nel mio sogno successe una cosa strana.
L'ambiente si fece sempre più buio e asettico. Non ero più in casa mia,ero in mezzo al nulla e faceva freddo,cosa che mi spaventò a morte,temendo per un istante di essere morto e di essere finito nell'aldilà, ma non era possibile. Ero convinto di star ancora respirando,per cui.... Non potevo essere morto, giusto? Ma prima che potessi darmi una risposta in un angolo di questo luogo vidi una donna girata di spalle. Aveva i capelli bianchi,lunghi sino alla schiena e un abito rosso a sirena con uno scollo asimmetrico che le segnava le curve nei punti giusti. Non avrei saputo dire quanti anni avesse o come fosse in viso, ma dato che era un sogno decisi di avvicinarmi,forte del fatto che non potesse accadermi nulla di male.
Mi avvicinai alla donna con fare titubante,poi le dissi appena le fui abbastanza vicino, grattandomi la nuca con fare nervoso,sentendomi in imbarazzo, chiedendomi se mi avrebbe visto o meno:
STEVE:Salve..... Sa dirmi dove siamo e perché questo luogo è così buio? Vorrei tornare a casa mia,ma temo di essermi perso- e con mia grande sorpresa la donna mi rispose,sfoggiando un sorriso falso:
SERAFINA:Non così in fretta,giovanotto- sobbalzando,non aspettandomi una risposta da parte sua,infatti le chiesi con fare teso, osservandola con fare confuso e sorpreso allo stesso tempo:
STEVE:Lei riesce a vedermi e sentirmi? Come è possibile? Devo aver cambiato sogno senza accorgermene- dissi l'ultima frase tra me e me,mentre la donna mi rispose:
SERAFINA:Siamo nel tuo inconscio,caro. Non preoccuparti, non ci sei finito da solo. Ti ho portato io qui. Devo solo farti un paio di domande alle quali se risponderai in modo soddisfacente ti lascerò andare in men che non si dica. Affare fatto?- Questa doveva essere il fantasma di qualche mia prof che avevo avuto e che mi doveva aver spaventato molto a giudicare dall'aspetto e da come parlava,dato che odiavo essere interrogato.
La donna aveva i capelli lunghi sino a metà schiena,la pelle annerita,come se qualcosa le avesse prosciugato l'energia vitale,mentre le sue orecchie erano a punta,trovando la cosa abbastanza strana,ma trattandosi di un sogno non ci detti peso,la quale mi stava guardando con i suoi occhi viola ,i quali mi guardarono con fare malvagio,mettendomi in soggezione temendo le domande che mi avrebbe fatto e di non essere abbastanza preparato, infatti abbassai lo sguardo e le dissi:
STEVE:Si,ma su cosa? Non mi aspettavo un interrogazione fuori programma- la donna sembrò divertita dalla mia affermazione, infatti mi disse dopo aver fatto un verso sia sprezzante che divertito:
SERAFINA:Non si tratta di stupidità umane,si tratta di cose molto più complesse e importanti che queste tue materie di cui parli- stringendomi nelle spalle,avvertendo una certa confusione salirmi dentro chiedendomi a cosa si stesse riferendo e perché continuasse a darmi dell'umano. Non lo era anche lei? Ma non feci tempo a metabolizzare quel pensiero che una voce alle spalle della donna mi disse,sentendomi sprofondare appena la riconobbi:
MAMMA DI STEVE:Non starla a sentire- irrigidendomi visibilmente, avendo l'impressione di essere diventato una statua di sale,dicendo con un filo di voce,sbarrando gli occhi nel riconoscere la voce di mia madre:
STEVE:Mamma?- poi mi rivolsi alla donna e le dissi con fare spaventato, mentre qualcosa dietro di lei sembrò tapparle la bocca:
STEVE: Perché c'è mia madre con te? Che cosa le hai fatto?- facendole emettere dei mugolii di paura,iniziando a preoccuparmi seriamente per lei mentre la donna mi disse,chiedendomi perché il mio inconscio mi stesse facendo vedere tutto questo:
SERAFINA:Non temere,non le accadrà nulla di male,per ora. Ma questo dipende anche da te,sai?- Da me? Cosa potevo fare io per salvarla? Ero solo un quindicenne che capiva a stento quello che stava succedendo! Perché il mio inconscio era convinto che potessi salvarla? Non ne avevo idea,ma a lei dissi:
STEVE:Da me? Cosa potrei mai fare per salvarla? - la donna annuì con fare fintamente gentile, poi mi disse,iniziando a girarmi intorno con fare elegante e suadente allo stesso tempo, guardandomi come un leone guarda la sua preda:
SERAFINA: Vedi.......- bloccandosi subito dopo come se volesse chiamarmi per nome ma non lo sapesse,così le dissi:
STEVE:Steve- poi la donna proseguì dicendo:
SERAFINA:Vedi Steve,io e tua madre abbiamo dei trascorsi,non molto pacifici sfortunatamente. Com'è che voi umani dite? Ah si, un conflitto di interesse,però sfortunatamente questo conflitto mi ha imprigionato per quindici anni e purtroppo non riusciamo a collaborare neanche dopo tutto questo tempo- Io ero sempre più confuso. Mia madre era la persona meno incline a portare rancore che io avessi mai conosciuto,come poteva avere un conflitto di interesse con qualcuno? Se lo aveva doveva esserci una ragione piuttosto grave che non sapevo(ma che novità. In questa giornata era stata la norma,per cui non mi stupivo più di nulla),per cui le dissi con delicatezza per evitare di offenderla o urtarla in qualche modo per paura che potesse fare del male a mia madre:
STEVE:Non è da mia madre,ma le credo. Io che potrei fare però? Non so neanche chi è lei,come posso aiutarla se neanche so che cosa stia succedendo?- la donna mi fulminò con lo sguardo,piazzandosi davanti a me guardandomi con fare malvagio,stringendo gli occhi in due fessure,poi mi disse:
SERAFINA:Te la faccio breve Steve. Tua madre ha cospirato contro di me insieme ad altre persone,sottraendomi una cosa che avrebbe cambiato le sorti della mia vita per sempre e adesso io la rivoglio indietro- Io la guardai con fare perplesso,sentendomi in mezzo tra due fuochi,avendo l'impressione di star portando il peso del mondo sulle mie spalle.
Non solo non stavo capendo cosa stava succedendo,ma mi trovavo pure nella posizione di dover decidere qualcosa senza avere gli strumenti per farlo. Era sfibrante! Come potevo accettare senza sapere nulla su questa donna e del perché tra lei e mia madre non corresse buon sangue? Non potevo,ma prima che potessi esprimerle queste mie perplessità la donna mi disse:
SERAFINA:Portami il libro di Shaila e trova la pergamena di..... Ti condurrà esattamente alla lagatsišail noktuaþa o chiamata anche dai maghi iš ūț'ruțubaš ma't řemus t'at. Là troverai il libro. Portamelo ed io ti restituirò tua madre sana e salva. Affare fatto?- Guardai la donna con fare titubante,chiedendomi se accettare o meno ,ma soprattutto di cosa stesse parlando. Già il fatto che mia mamma non si fidasse di lei per me era un campanello d'allarme, in più quello che aveva detto non aveva senso. Insomma che cos'erano tutte quelle parole e quei suoni strani? Shaila? E uno sembrava pure il suono di un gufo. Ero sempre più confuso da tutto questo, infatti le dissi con fare stanco ed esasperato allo stesso tempo:
STEVE:Shaila? Laga che? Ascolti,non è per fare il maleducato ma io non sto capendo cosa mi sta dicendo! Dove dovrei andare a prendere questo libro? E poi chi mi assicura che una volta che avrò fatto ciò che mi chiede mi restituirà mia madre? Non ci casco,so che non lo farà e se mia madre non si fida perché dovrei farlo io?- Sapevo di essermi giocato qualsiasi tipo di negoziazione, è un must in questi casi, ma su cosa negoziavo se neanche avevo capito i termini dell'accordo? Ma la donna non la pensò affatto in quel modo, infatti mi disse guardandomi in cagnesco:
SERAFINA:Idiota di un umano- disse tra sé e sé con fare irritato ed esasperato come se fosse sul punto di esplodere,poi tornò a rivolgersi a me dicendo,fingendosi calma:
SERAFINA:La mia pazienza sta arrivando al limite,Steve. Sono più di quindici anni che aspetto questo momento,quindi ti consiglio di ripensare velocemente alla tua risposta- Forse avrei dovuto, ma non lo feci,insomma nessun eroe si era mai piegato alle richieste del cattivo e lei lo era di certo. Non avevo ancora ben chiaro se fosse reale o solo nella mia testa,ma non faceva molta differenza. Non mi sarei piegato alle sue richieste,infatti le dissi cercando di sembrare il più conveniente possibile, mentre dentro stavo letteralmente tremando dalla paura:
STEVE:No,mai. Non so chi lei sia,né perché voglia questo libro, ma non gli e lo porterò così a scatola chiusa! Troverò un altro modo per salvare mia madre- facendo arrabbiare ancora di più la donna,la quale mi urlò addosso dicendo,diventando gigantesca,elevandosi sopra a me,terrorizzandomi a morte:
SERAFINA:E va bene, stupido umano. Non vuoi farlo con le buone? Allora lo farai con le cattive. Tu mi porterai il libro di Shaila che ti piaccia o no. Diventerà la tua ossessione fino a che non me lo porterai,Steve. Quel libro sarà mio!- disse scoppiando in una risata malvagia,facendo cadere il sogno in tanti pezzi di vetro,restando a guardare la scena con fare terrorizzato,temendo ciò che sarebbe successo al mio risveglio, pentendomi della mia scelta, ma prima che potessi metabolizzare quel pensiero la sveglia di Connor suonò ed io mi svegliai di soprassalto urlando,tirandomi a sedere sul letto.
Mi svegliai di soprassalto urlando,svegliando di conseguenza anche Connor di botto,il quale mi chiese tirandosi a sedere,cercando di calmarmi,mettendomi le mani sulle spalle,voltandosi verso di me con il busto:
CONNOR:Steve,calmati. Perché stai urlando? È stato solo un brutto sogno,non temere. Nulla di quello che hai visto era reale- mai io gli risposi, iniziando dire parole sconnesse tra di loro in stato di visibile shock:
STEVE:Ha mia madre! Quella donna ha mia madre! Sono maledetto. Quella si può definire una maledizione? Si,era una maledizione. E poi il libro di Shaila. Chi è Shaila? Che lingua parla questa gente? È incomprensibile!- mentre Connor mi disse per farmi tornare alla realtà:
CONNOR:Steve,basta! Guardami. Era solo un sogno. Ora sei al sicuro- disse guardandomi negli occhi con uno sguardo con cui non mi aveva mai guardato prima,avendo l'impressione che si stesse sciogliendo,dicendomi però che era impossibile. Lui non provava certe cose per me e che probabilmente me lo stessi immaginando dopo il sogno che avevo fatto, perdendomi a guardarlo con fare perso ritrovando la calma di cui avevo bisogno,sentendo delle scariche percorrermi la schiena,avendo l'impressione che il tempo si fosse fermato e al mondo ci fossimo solo noi due.
Non avevo mai provato quella sensazione con nessuno e poterla provare con Connor era qualcosa che non avrei mai sperato in vita mia,abbandonando per un istante tutti i dubbi che mi attanagliavano,lasciandomi trasportare da quelle sensazioni meravigliose che sentivo in quel momento, chiedendomi se l'amore potesse farti provare certe sensazioni.
Non sapevo dare un nome a ciò che provavo. Era come essere trasportato da una tempesta che sembrava sommergerti e trascinarti via con sé,imbrigliandoti in un vortice di emozioni alle quali non potevi sottrarti e forse neanche volevo,eppure erano così forte che forse avrei voluto per non dover rischiare e mettermi in gioco.
C'erano troppi sé e ma tra me e Connor ed io avevo il terrore che tutti quei dubbi ci avrebbero distrutto prima ancora di iniziare, eppure il quel momento mi sembra di poter mettere fuori la bocca dall'acqua e di poter respirare come mai avevo fatto prima,perdendomi in quegli occhi azzurro grigio,avendo l'impressione di scomparirci dentro.
Restammo ancora per qualche minuto in quella posizione, sentendo il mio cuore battermi all'impazzata nel petto, il quale sembrò sintonizzarsi con quello di Connor,spostando il mio sguardo sulle sua labbra,sentendo l'impulso di baciargliele,uscendo così allo scoperto, ma prima che potessi anche solo metabolizzare quel pensiero sua madre bussò alla porta dicendo, interrompendo il momento che si era creato tra noi due:
MAMMA CONNOR:Connor,Steve,siete sveglii? Dovete preparati. Oggi c'è scuola- e Connor gli rispose, urlandogli dalla porta,mentre io mi strinsi nelle spalle con fare imbarazzato,distogliendo lo sguardo da Connor,sentendomi più confuso di prima,desiderando di riprovare inconsciamente quelle sensazioni:
CONNOR:Siamo già svegli mamma. Dobbiamo solo vestirci,tranquilla- la quale gli rispose con fare sollevato,per poi allontanarsi dalla camera:
MAMMA CONNOR:Ok,bravi ragazzi. Ci vediamo tra dieci minuti per la colazione- Connor accettò e appena la sentì allontanarsi mi disse,prendendomi di nuovo per le spalle con fare deciso,provocandomi di nuovo quelle scariche di prima, sentendo il mio corpo reagire al suo tocco:
CONNOR:Hai dieci minuti per dare un senso al tuo delirio,Steve. Lascio la porta aperta del bagno così puoi parlarmi ed io posso sentirti. Cos'è successo nel tuo sogno?- disse l'ultima frase staccandosi da me,andando verso il bagno,provocandomi uno strano vuoto dentro appena si allontanò da me,non capendone il motivo,limitandomi a fissarlo alzarsi dal letto e prendere dei vestiti puliti,immaginandolo spogliarsi nel bagno......"Ok,Steve torna in te e fredda i bollenti spiriti. Concentrati sul sogno. È decisamente più utile, si"- mi dissi prima di superare il limite dei diciotto anni dentro la mia testa,provando una punta di vergogna per aver anche solo pensato ad una cosa del genere, così tentai di darmi un contegno e dissi a Connor,ripensando a ciò che avevo visto nel sogno,piombando di nuovo in quella sensazione di preoccupazione e paura che avevo avvertito al mio risveglio:
STEVE:Io.... Non ne sono molto sicuro, ma ho visto mia madre,capisci? Potrebbe essere viva da qualche parte,ma una donna la sta tenendo prigioniera. Aveva la pelle scura,ma non nera,era come se la sua energia vitale si fosse prosciugata. So che non ha senso, ma è la verità. Poi aveva i capelli bianchi e gli occhi viola e le orecchie a punta,come quelle di un elfo. So che sembravano i deliri di un folle,ma è la verità, devi credermi,Connor e come se non bastasse,come da manuale mi ha minacciato. Vuole che le porti un libro che si trova in un posto con un nome che non so neanche pronunciare. Che cosa dovrei fare io? Non so neanche di cosa stia parlando! Come faccio a raggiungere questo posto se neanche so dove si trova?- dissi buttandomi sul letto con fare esasperato, ringhiando per via della frustrazione che provavo.
Era estenuante avere l'impressione che mia madre avesse le risposte che ci servivano in questo momento,ma non poteva dartele perché non era lì per potermi aiutare,ritrovandomi solo a gestire un qualcosa che neanche conoscevo se non per riflesso, scervellandomi per capire le regole di questo gioco.
Leggere e aver visto tanti film sul tema non mi rendeva un esperto, né mi dava gli strumenti giusti per saper come affrontare questa situazione. Mi sembrava di essere bloccato in un loop senza uscita e di essere in balia degli eventi, sui quali non potevo avere il controllo perché non sapevo da chi venivano gli attacchi e quale sarebbe stata la sua prossima mossa.
Era un po' come andare alla cieca e sperare di non andare a sbattere contro un palo,ma che succedeva se contro quel palo ti ci sbattevano a forza? Beh,lo stavo per scoprire anche se non ne avevo la minima voglia,pensai appoggiandomi schienale del letto,massaggiandomi il viso con fare frustrato, mentre Connor mi rispose,mentre si stava lavando i denti,facendo una pausa ogni tanto per parlarmi:
CONNOR:Dimmi il nome del posto e lo cerchiamo. Se è su questo pianeta lo troveremo,no?- Non sembrava esattamente di questo pianeta,a meno che improvvisamente non avessimo cambiato lingua,infatti gli risposi con fare spento:
STEVE:Connor,è impronunciabile. Come faccio a dirtelo? Hai presente quando parlano i Targaryen? Ecco,stesso effetto. Tu sapresti ripetere una parola in Alto Valyriano?- e Connor mi rispose con fare fiero,ma che non si capì per via dello spazzolino che aveva in bocca:
CONNOR:Drakarys!- Quella eravamo buoni a dirla tutti, ma replica un po' un discorso fatto da Daenerys,beh io non ne ero in grado e per me ciò che aveva detto l'elfa era assimilabile a ciò che provavo quando ascoltavo i personaggi di House of the Dragon parlare,infatti gli risposi con fare fintamente divertito,apprezzando il fatto che stesse cercando di stemperare la tensione,mentre lo sentii aprire il rubinetto e sciacquarsi la bocca:
STEVE:Hai capito cosa intendo. Sembrava una parola di una lingua inventata,capisci? Anche volendo cosa dovrei cercare? Un luogo inesistente? Perché la mia vita sembra improvvisamente essere diventata una via di mezzo tra un fumetto e un racconto fantasy?- mi stropicciai di nuovo la faccia in preda ad una crisi di nervi,chiedendomi perché fosse capitato a me,dandomi dello scemo per aver desiderato molte volte vivere questo tipo di avventure,dicendomi che adesso che ci ero dentro non era affatto bello come poteva sembrare da fuori,quando con la coda dell'occhio notai che un pezzo della mia pelle attorno al polso era stranamente più chiaro,quasi tendente al bianco.
La osservai con fare confuso,chiedendomi che cosa fosse e da dove fosse uscita fuori. Poteva essere uno sfogo della pelle dato il mio nervosismo e tutto quello che mi stava succedendo, ma lo avevo già avuto da piccolo e non era diventato così, per cui non poteva essere quello,ma allora cos'era? Bella domanda, non ne avevo idea,così lo osservai attentamente, nel tentativo di studiarlo per capire cosa fosse,mentre Connor mi disse iniziando a vestirsi:
CONNOR:Non lo so,me lo chiedo anche io. Ma possiamo scoprirlo insieme. Sono sicuro che troveremo una spiegazione, bizzarra, ma pur sempre una spiegazione. Sono sicuro che anche Kyla la vorrà- ma io non lo ascoltai,concentrandomi un ciò che avevo sul braccio.
Sembrava una aspirate circolare bianca,dall'aspetto fumoso,posizionata sul mio polso come se fosse un bracciale. Insomma che avrebbe dovuto significare? Sembrava un tatuaggio,ma era trasparente,quindi non lo era,in più avevo quindici anni,non potevo farmi un tatuaggio,eppure ecco che dal nulla me ne era comparso uno sulla pelle. Ammetto che non era una delle priorità capire come lo avevo ottenuto, ma diciamo che neanche mi faceva stare tranquillo, quando dal nulla sulla soglia della porta del bagno comparve Connor,il quale mi guardò con fare confuso, dicendomi:
CONNOR:Che stai facendo?- Io alzai lo sguardo verso di lui con fare imbarazzato,sbarrando gli occhi con fare confuso,non sapendo bene cosa dire,però potevo sempre mostrarglielo,così gli dissi:
STEVE:Ecco..... Forse è meglio se te lo mostro- facendo poi segno a Connor di avvicinarsi, il quale una volta raggiunto il letto si sedette con fare titubante vicino a me mentre io ripresi dicendo, mostrandogli il polso sia con fare preoccupato che confuso allo stesso tempo:
STEVE:Me lo sono ritrovato sta mattina,non ho idea di quando sia comparso. Dimmi che lo vedi anche tu- e Connor mi rispose, guardando quella sorta di tatuaggio con fare più confuso di me:
CONNOR:Non lo vedo bene perché sono senza occhiali, ma è piuttosto strano- così mi allungai verso il suo comodino e afferrai i suoi occhiali,per poi passarglieli e appena Connor se li mise esclamò con fare soddisfatto:
CONNOR:O adesso si che si ragiona!- poi tornò a guardare il mio polso ed esclamò con fare stupito,non credendo a ciò che stava vedendo:
CONNOR:Wow! Sembra fatto con la vernice semi trasparente. - io gli risposi alzandomi dal letto con fare nervoso:
STEVE:Esatto Connor!È parso sta mattina e non ho la minima idea del perché. Potrebbe essere collegato a quello che ci sta succedendo oppure no,non lo so. Tu che hai la mente da scrittore. Se fosse la tua storia sarebbe tutto collegato?- e Connor mi rispose, grattandosi la nuca con fare nervoso, sentendosi a disagio:
CONNOR:Non lo so,forse- quando all'interno del suo braccio,sul suo polso notai una aspirale dorata,simile ai fili arrotolati che stavano all'interno delle lampadine,rimanendo scioccato, infatti gli dissi:
STEVE:Non è possibile. Connor guardati l'interno del tuo braccio- il quale giustamente mi rispose con fare confuso:
CONNOR:Eh? Cosa?- per poi farlo,restando scioccato quanto me appena vide l'aspirale risaltare sulla sua pelle come se fosse appena stata tatuata dicendo con fare sconvolto:
CONNOR:E questo cos'è?- Ora non avevo più dubbi. Era tutto collegato, ma a cosa di preciso? Dovevamo scoprirlo,prima di finire in qualche guaio e per verificare la nostra teoria dovevamo vedere se anche Kyla lo aveva,ma prima che potessi esprimere questo pensiero Connor mi mostrò il simbolo con fare sconvolto, alzando l'avant braccio verso di me ed io gli dissi,certo di avere ragione:
STEVE:Non può essere una coincidenza- il quale disse ignorando le mie parole con fare preoccupato,ritornandosi a guardare l'avanbraccio:
CONNOR:Mia madre mi ammazza se lo scopre. Ho un tatuaggio! E sono sotto la soglia di età per averne uno! Come faccio a nasconderglielo?- facendo accendere la luce di botto, la quale prima tremò e poi si accese,trovando la cosa ancora un po' strana,ma a Connor dissi,non sopportando di vederlo in quello stato,sentendo il mio cuore stringersi nel mio petto:
STEVE:Penseremo anche a questo, Connor. Non preoccuparti. Ora cerchiamo di capire il perché di tutta questa storia, poi penseremo al resto- facendo tornare Connor in sé, il quale mi rispose alzando il suo sguardo su di me,facendomi perdere un battito,avendo l'impressione che i suoi occhi si stessero dilatando mentre mi guardava:
CONNOR:Hai ragione. Non devo perdere la testa. In fin dei conti ho avuto quello che ho sempre desiderato. Un tatuaggio è il minore dei miei problemi, anche se mia madre potrebbe accorgersene e squoiarmi vivo,ma hey. Che vuoi che succeda? Sono un super adesso- Beh,qualcosa era già successo. Ci avevano aggrediti,una donna si era infiltrata nei miei sogni e mi aveva minacciato neanche troppo velatamente,quindi la domanda giusta non era "che vuoi che succeda",ma cos'altro sarebbe successo? Ed io speravo che la risposta fosse che era tutto finito qua,ma purtroppo per noi,non avevamo ancora visto niente.
CASA DI KYLA- OGGI
Il risveglio di Kyla fu più traumatico più assurdo del nostro, infatti appena aprì gli occhi di fianco al letto si trovò la testa del mostro mozzata,cosa che la disgustò abbastanza, infatti la guardò con fare disgustato per poi alzarsi dal letto,fissandola,chiedendosi cosa dovesse farne.
Grazie alle sue nottate passate ad ascoltare tru crime la sua prima scelta sarebbe stata immergerla nell'acido e aspettare che si sciogliesse,ma data la situazione capì che non era il caso di ricorrere a metodi così drastici per disfarsi della testa e del corpo. Allora pensò di scavare una buca e sotterrarla ma subito dopo si disse che era la tecnica meno riuscita di tutti i tru crime,per cui la scartò subito,provando a prenderla in mano,però rinunciando appena sentì la consistenza molliccia della pelle al tatto, non riuscendo a tirarla su,dato che le facevano senso le cose molli,quando sentì la porta della sua camera aprirsi, così neanche il tempo di metabolizzare un altra idea per disfarsi di quell'obrobrio che con un calcio la buttò sotto il letto appena prima che la sua vicina comparisse sulla soglia della porta dicendole:
VICINA:O sei sveglia. Vestiti che tra un po' è pronta la colazione- per poi richiudere la porta facendo tirare un sospiro di sollievo a Kyla,la quale dopo aver dato un ultimo sguardo sotto il letto per assicurarsi che la testa non sbucasse da sotto le coperte corse in bagno,per andarsi a vestire,pensando alla ragazza dai lunghi capelli biondi e gli occhi azzurri che l'aveva salvata la sera prima,chiedendosi se tra poco l'avrebbe rivista a scuola.
SCUOLA DI LAKEDALE- OGGI- ORE 8:00
Arrivammo a scuola proprio mentre la campana suonò,percorrendo gli scalini in fretta,quando nella mia testa iniziai a sentire un sossurro che mi diceva di cercare il libro di Shaila,trovando la cosa abbastanza inquietante, ma decisi di non darci peso ed entrai insieme a Connor. Una volta entrati cercammo Kyla con lo sguardo, pronti per raccontargli ciò che era accaduto la sera prima a casa nostra e soprattutto per vedere se anche lei aveva un qualche tipo di tatuaggio così da poter confermare la mia teoria.
La trovammo vicino al suo armadietto, così ci dirigemmo lì e appena arrivati vicino a lei Connor le disse con fare diretto,tra l'esaltato e il preoccupato:
CONNOR:Non crederai mai a cosa ci è successo tra ieri sera e sta mattina. La situazione sta diventando sempre più assurda- la quale le rispose con fare fintamente ironico,rovistando nel suo armadietto per prendere i libri e i quaderni che le servivano per la lezione:
KYLA:Tu provaci,magari ti stupisco- così Connor si avvicinò a lei e sussurrando le raccontò tutto quello che era successo la sera prima. Dalla Doxy all'arrivo della nuova arrivata che era piombata in camera nostra in stile Natasha Romanov,omettendo il mio sogno per non crearle più confusione di quella che già aveva in testa a causa degli eventi che ci stavano capitando,dicendomi che quello era meglio dirglielo in un momento di calma come alla terza ora in palestra,facendo strabuzzare gli occhi a Kyla una volta che Connor finì di raccontarle la nostra disavventura,la quale ci disse dopo esserci allontanati un po' da dove eravamo prima per assicurarsi che nessuno ci sentisse:
KYLA:È venuta anche da me e sono stata attaccata dal vostro stesso mostro. Non può essere una coincidenza- e Connor aggiunse,mostrandole i tatuaggi che avevamo scoperto di avere sta mattina:
CONNOR:E non è finita qui. Guarda cosa abbiamo scoperto di avere sta mattina?- Io e Connor le mostrammo i tatuaggi,lasciando a bocca aperta Kyla la quale ci chiese con fare attonito, non credendo ai suoi occhi:
KYLA:Ok,ora la situazione si sta facendo assurda,più di prima se è possibile- ed io la incalzai dicendo:
STEVE:Già,infatti io e Connor pensiamo che sia tutto collegato,ma per verificare la nostra teoria devi farci vedere i polsi e l'anvanbraccio,Shadow- cosa che mise a disagio la nostra amica,la quale infatti ci rispose:
KYLA:Cosa? No. È assurdo,ragazzi. Non ho tatuaggi a vista. Me ne sarei accorta,non credete?- ma Connor la ignorò e le prese di braccia a forza,iniziando a ispezionargliele,infastidendo a giusta ragione Kyla,la quale esclamò:
KYLA:Hey! Connor lasciami- ma lui la ignorò dicendo:
CONNOR:No,qui non c'è niente,ma non è detto che possano essere in un altra parte del corpo. Andiamo nello stanzino del bidello,così puoi guardare se li hai da altre parti- iniziando ad irritare Kyla,la quale gli rispose con fare infastidito:
KYLA:Per l'ultima volta,Walker. Non ho tatuaggi. Cosa ti fa pensare che li abbia?- ed io gli risposi per tentare di convincerla:
STEVE:Il fatto che anche tu sei stata aggredita e ti sei trasformata. Non possono essere delle coincidenze- facendo ringhiare Kyla dalla frustrazione,la quale acconsentì dicendo, trovando la cosa molto irritante:
KYLA:E va bene. Ma se non c'è nulla giuro che mi faccio spuntare gli artigli e provo a trasformarvi in due lupi mannari,chiaro?- Io annuii,mentre Connor cercò di alleggerire la tensione dicendo,esordendo con una battuta:
CONNOR:E va bene, ma ti ricordo che io sbrilluccico. Potrei fare più Edward Culleb,ammettiamolo. Sarei un po' off character non trovi?- battuta che la nostra amica non apprezzò molto, infatti ci ringhiò letteralmente contro, dirigendosi poi verso lo sgabuzzino del bidello, dandoci le spalle,vedendo le sue unghie allungarsi per davvero e diventare degli artigli solo per alcuni istanti,i quali infatti dopo poco scomparsero,ritornando allo stato originale di unghie.
Una volta entrati nello sgabuzzino Kyla accese la luce che penzolava dal soffitto e dato che indossava i vestiti di ieri si alzò la camicia e ci mostrò la pancia e le costole da ambo le parti e dopo aver constatato lei stessa che non c'era nulla ci disse con fare soddisfatto, abbassando la camicia:
KYLA:Visto?Non c'è nulla . Contenti adesso? Non siamo all'interno di uno dei cinecomic Marvel. Non dovete necessariamente fare teorie su ogni cosa. Questo è il mondo reale,anche se stento a crederlo- ma Connor insistette dicendo, facendo il finto offeso,sentendosi punto sul vivo:
CONNOR:No,deve esserci una spiegazione logica a tutto questo. Fa vedere la schiena- infastidendo ancora di più Kyla,la quale ci rispose,ringhiando per via della frustrazione che provava,prestandosi comunque, voltandosi di spalle:
KYLA:Ma Sten Lee non sapeva cos'altro fare che creare fumetti? Darsi alla produzione di cereali,no? Mi avrebbe risparmiato tutti questi problemi- poi si alzò la camicia e appena lo fece Connor esclamò con fare vittorioso:
CONNOR:Bingo- facendo preoccupare Kyla,la quale ci chiese con fare titubante per paura della risposta:
KYLA:Perché bingo? Cos'hai trovato?- Io e Connor osservammo il tatuaggio di Kyla che comprendeva spalle,il quale sembrava mutare in diversi animali, rendendo difficile identificarne uno preciso,come se fosse un fluodo che era in perenne movimento. L'immagine sembrava cambiare da un coniglio a quella di un grillo,"forse perché aveva paura e quindi questi animali incarnavano i suoi stati d'animo"- pensai mentre Connor le fotografava le spalle,passandole poi il telefono dicendole:
CONNOR:Guarda tu stessa- Kyla lo prese in mano e appena guardò lo schermo sbarrò gli occhi con fare incredulo,non potendo credere a ciò che aveva davanti,lasciando andare la camica,limitandosi a fissare lo schermo in silenzio per degli istanti che ci parvero interminabili.
Kyla fissò il tatuaggio ancora per alcuni minuti,con lo stesso sguardo di prima, chiedendosi come ci fosse finito sulle sue spalle,quando il suono della campanella la riportò alla realtà,facendole distogliere lo sguardo dal telefono di Connor,il quale la sorpassò e aprì la porta per farci uscire dicendo:
CONNOR:Ne riparleremo all'ora di ginnastica,d'accordo?- poi uscimmo e ci ritrovammo in corridoio, dove gli altri studenti si stavano dirigendo in classe in massa,nella quale vedemmo la nuova passarci proprio accanto,provocando una reazione strana in Kyla,la quale per qualche strana ragione si sentì a disagio e si strinse più che poteva nelle spalle come se volesse scomparire,evitando di guardarla. Non sapevo spiegarmi il perché, ma lo trovai un atteggiamento strano da parte di Kyla. Non era da lei,in più sembrava anche essere arrossita leggermente in viso. Invece quello che non mi stupì per niente fu Connor,il quale sospirò guardandola,appena ci passò davanti, con fare guardingo e diffidente allo stesso tempo. Come se in lei sentisse qualcosa che non andava e che avesse le risposte che ci servivano,così dopo aver preso un bel respiro profondo per darsi coraggio (che sapevo sarebbe svanito non appena se la sarebbe ritrovata davanti),si diresse verso di lei e appena le fu vicino le disse,cercando di sembrare risoluto,fallendo miseramente:
CONNOR:Hey,ci devi ancora delle spiegazioni,tu. Chi sei? Da dove vieni? Perché sapevi che cos'era quell'essere? E soprattutto cosa vuole da noi?- la ragazza lo guardò dall'alto in basso,poi gli rispose con fare sufficiente:
GALATEA:Non sei pronto,umano- cosa che innervosì Connor,il quale gli rispose con fare esasperato,facendo tremare le luci del corridoio,mentre Galatea riprendeva a camminare:
CONNOR:Non sono pronto? Se non ci spieghi come facciamo ad esserlo? E ho l'impressione che tu sappia più di quanto vuoi dare a vedere. Sei arrivata subito dopo i nostri incidenti. Non può essere una coincidenza- la quale si fermò a fissare le luci con fare sconvolto,poi non appena si stabilizzarono di nuovo tornò a guardare Connor e gli rispose con fare acido:
GALATEA:Senti,umano. Non è nè il luogo nè il tempo delle spiegazioni. Ora devo andare in...... Rah! Voi e i vostri stupidi nomi. Fa lo stesso. E ragazzino,piantala. Appena saputo ciò che vuoi la tua vita cambierà per sempre. Goditi ancora questo tempo. Te ne sto dando più di quanto dovrei- disse per poi andare in classe,lasciando Connor tra l'arrabbiato e lo sconvolto,cosa del tutto comprensibile, infatti andai verso di lui e lo portai in classe per evitare che scoppiasse a piangere o altro.
Andammo in classe e dato che alle prime due ore avevamo Storia dell'arte e a nessuno interessava Connor si mise a buttare giù qualche riga come faceva di solito quando voleva iniziare a scrivere un nuovo racconto,mentre Kyla fissò la nuova arrivata ritraendola in uno schizzo,chiedendomi il motivo,ma al momento avevo altre cose a cui pensare.
Dopo il sogno che avevo fatto la mia priorità era cercare mia madre e liberarla dalle grinfie di quella donna(se si poteva definire tale),ma come? Non potevo, né volevo assecondarla. Dati i miei poteri dovevo comportarmi da eroe e dimostrarmi forte davanti alle avversità,ma come potevo non cedere? Si trattava di mia madre,non potevo rischiare la sua vita,così mi accasciai sul banco sentendo una forte ansia attanagliarmi, chiedendomi cosa avrei dovuto fare in questa situazione. Insomma Steve Roger aveva sacrificato la sua vita per il bene della sua Nazione,immolandosi per la Patria e lo ammiravo per questo,ma io non ero lui,né portavo solo il nome e in più non ero così forte. Ero solo un ragazzo come tanti con il potere di diventare invisibile, cosa potevo io contro un nemico?
Per fortuna la lezione finì dopo poco,mettendo fine ai miei pensieri, ricongiungendomi ai miei amici, con i quali uscii insieme dall'aula,sentendo una strana voce sossurrarmi di nuovo di portarle il libro di Shaila,pensando che fosse un riflesso condizionato,dovuto al sogno,così dato che dovevo andare comunque in bagno mi dissi che dopo una rinfrescata al viso sarei tornato come nuovo, così mi staccai da loro e mi diressi verso il bagno,dandoci appuntamento in palestra per torchiare la nuova.
Entrai in bagno e dopo aver fatto quello che dovevo fare tirai l'acqua e uscii dal box,andando verso il lavandino,dove mi lavai le mani,avendo l'impressione di essere osservato.
SOTTOMONDO- CITTÀ DI NÏMERIA- OGGI
Serafina recitò un incantesimo e sul pelo dell'acqua comparve la mia immagine,che guardò con fare compiaciuto,dicendo, sorridendo mellifluamente:
SERAFINA:Bene,bene. Ecco il mio campione. Vediamo se dopo ieri sera sarà più collaborativo- poi infilò una mano dentro l'acqua e recitò:
Acqua,immagine proietta
E senza che ne accorgessi sull'acqua che scorreva dal rubinetto comparve la sua immagine.
SCUOLA LAKEDALE- OGGI
Stavo diventando paranoico. Ne ero certo. Il mio era tutto stress,non c'era nulla di cui preoccuparsi,mi dissi ma appena lo pensai la voce della donna che avevo visto in sogno mi disse,distraendomi dai miei pensieri, riportandomi alla realtà:
SERAFINA:Sentite le voci?- facendomi saltare su,guardandomi attorno con fare spaventato, non capendo chi avesse parlato dato che nel bagno ero da solo,quando la stessa voce disse,attirando la mia attenzione su di se:
SERAFINA:Quaggiù umano- ed io spostai il mio sguardo verso il basso fino a che non vidi la stessa donna del sogno,riflessa nell'acqua, sentendo il mio cuore perdere un colpo,restando a fissarla boccheggiando come un pesce,chiedendomi come avesse fatto ad arrivare anche a scuola.
Ora ero certo di stare impazzendo. Lo sapevo. Ero finito in House of M. Beh,impazzire subito dopo aver ricevuto i propri poteri non era da tutti. Avevo battuto un record! Anche se non era esattamente una cosa di cui vantarsi, infatti mi dissi, sicuro di aver perso anche l'ultimo briciolo di sanità mentale che mi era rimasta:
STEVE:Ora vedo anche forme nell'acqua. Ho perso la testa- quando da un bagno accanto uscì Tyler,il quale mi salutò dicendomi, interrompendo nuovamente i miei pensieri:
TYLER:Ciao,sfigato. Pronto per la palestra o sverrai al primo giro di corsa?- Era successo solo una vota e solo perché faceva caldo,non potevano marchiarmi a vita per questo, ma a lui non risposi,continuando a fissare l'acqua scorrere e la donna fissarmi con fare mellifluo,attirando ancora di più la sua attenzione, infatti disse con fare incuriosito, avvicinandosi a me:
TYLER:Perché fissi l'acqua? Che c'è?- e appena si avvicinò esclamò con fare sorpreso, non potendo credere ai suoi occhi:
TYLER:Wow. C'è una donna nell'acqua? E non è affatto male! Che strana diavoleria è questa? Bel lavoro nerd. Guadagni punti. Fammi un fischio quando l'hai terminata- Io gli sorrisi con fare nervoso senza rispondergli,sentendomi sollevato che anche lui l'avesse vista,sentendomi meno pazzo di prima, quando la donna mi disse,attirando nuovamente la mia attenzione su di sé:
SERAFINA:Umani,vedono solo quello che vogliono vedere. Tu invece Steve? Che cos'hai intenzione di fare? Portarmi il libro che ti ho chiesto o sprofondare nella follia?- Non volevo impazzire, ma non volevo neanche portarle ciò che chiedeva,anche perché dubitavo che avrebbe mantenuto la parola, né ero abbastanza certo,per cui le risposi,per poi chiudere l'acqua:
STEVE:Piuttosto impazzisco che portarti ciò che chiedi e poi anche volendo non posso portarti una cosa di cui non so nulla- dissi per poi uscire dal bagno,dirigendomi in corridoio,dove sentii la voce della donna recitare un antico incantesimo, ritrovandomi la sua voce nella testa,la quale mi disse con fare malvagio:
SERAFINA:Forse non ci siamo capiti. Voglio quel libro,adesso. Portami il libro di Shaila,portami il libro di Shaila,portami il libro di Shaila- ripetendo l'ultima parola un numero infinito di volte,mandando il mio cervello in tilt,usando un tono sempre più forte e deciso, sentendola nella mia testa come un eco proveniente da lontano,tappandomi le orecchie invano per tentare di non sentirla,ma purtroppo non fu così. La voce si fece sempre più persistente e io iniziai ad avere le vertigini,cercando di trattenermi dall'urlare, avendo l'impressione che la mia testa fosse stata invasa da uno tsunami di parole,fino a che non persi i sensi a causa dello shock e dello sforzo che mi richiese oppormi alla voce,rovesciando gli occhi all'indietro, crollando a terra senza accorgermene, sprofondando nell'oscurità.
Ero privo di sensi e non sentivo più nulla. Tanto che neanche mi accorsi di quanto tempo stava passando,avendo l'impressione che quel buio mi potesse divorare da un momento all'altro.
Intanto però in palestra Connor e Kyla non vedendomi tornare iniziarono a preoccuparsi,così dopo averne discusso Connor decise di venire a cercarmi,propinando una scusa all'insegnante per farsi mandare di sopra,dove una volta arrivato iniziò a vagare per i corridoi.
Si diresse verso il bagno,convinto che mi avrebbe sicuramente trovato ancora da quelle parti,iniziando a temere il peggio,dato quello che ci stava succedendo. Camminò ancora per qualche istante,sentendo l'ansia attanagliarlo, pregando che non mi fosse successo nulla,quando arrivò nel punto in cui avevo perso i sensi,restando pietrificato appena vide il mio corpo privo di sensi,sentendo le lacrime pulsargli negli occhi,venendo verso di me tremando chiamandomi con fare preoccupato,tentando invano di tenere la voce ferma.
Connor si accucciò vicino a me e girò il mio corpo verso di lui,piangendo,sentendo il terrore attanagliarlo cosa che si riflesse sulle luci,le quali iniziarono a pulsare a intermittenza ,chiedendosi cosa mi fosse successo, sentendosi in colpa per non essere venuto con me e avermi lasciato solo,permettendo che mi succedesse questo. Pianse in corridoio per degli istanti che gli parvero interminabili,tenendo il mio corpo tra le sue braccia, sperando che qualcuno lo sentisse e accorsse in nostro aiuto, ma nessuno arrivò.
Connor provò a scuotermi e a chiarmarmi,ma invano,facendogli perdere per un istante le speranze,sentendo l'impulso di alzarsi e andare a cercare aiuto lui stesso, quando il pianto di Connor attirò l'attenzione della nuova,la quale si era persa per i corridoi e sentendo quel pianto disperato si appostò dietro agli armadietti per capire a chi appartenesse la voce e appena vide me sdraiato a terra privo di sensi e Connor in quello stato,dopo qualche attimo di shock si fece avanti dicendo con fare freddo,attirando l'attenzione di Connor su di sé:
GALATEA:Non posso perdervi di vista neanche per un istante che uno di voi finisce a terra.Non siete in grado di badare neanche cinque secondi a voi stessi. Fammi spazio- e Connor gli rispose con fare preoccupato e arrabbiato allo stesso tempo, facendo come le aveva chiesto con fare riluttante:
CONNOR:È solo andato in bagno! Non potevo immaginare che sarebbe accaduto questo- e la nuova gli rispose con fare serio:
GALATEA:È questo il vostro problema. Non pensate mai. Agite in modo sconsiderato e poi non sapete come togliervi dai problemi e chiedete aiuto agli altri. Vi farebbe bene imparare a pensare e ad agire come se non foste il centro del mondo- lasciando Connor senza parole,il quale la fissò inginocchiarsi davanti a lui con fare sconvolto, mentre lei lo incalzò dicendo, come se lo stesse rimproverando:
GALATEA:Vi avevo chiesto di mantenere un profilo basso- poi guardò il mio corpo dicendo,rivolgendosi a Connor con fare distaccato:
GALATEA:È successo qualcosa di strano questa mattina di cui non sono a conoscenza?- e Connor gli rispose con fare irritato,non sopportando quel suo atteggiamento:
CONNOR:Perché dovrei fidarmi di te e dirti delle cose private se non sò neanche come ti chiami e ti rifiuti di darci delle risposte?- e lei gli rispose con fare deciso e perentorio,sbattendogli in faccia l'evidenza:
GALATEA:Perché al momento sono l'unica che può fare qualcosa per il tuo amico se vuoi avere una possibilità che si salvi- facendo restare di sasso Connor,il quale la fissò per qualche minuto con fare titubante, guardandola negli occhi per capire se fidarsi di lei o meno,ma nel suo sguardo non riusciva a leggerci nulla,se non il gelo. Eppure nel profondo,dietro a quello sguardo di ghiaccio,per un secondo Connor riuscì a scorgerci un barlume di umanità. Vide una profonda tristezza,capendo che quello era il suo modo per nascondere ciò che davvero sentiva,così si convinse e vuotò il sacco, raccontandole sia del sogno che dei tatuaggi, facendo sbarrare gli occhi alla ragazza,la quale una volta terminato di ascoltare le parole di Connor gli disse:
GALATEA:Qualcuno deve essergli entrato nella testa per manipolarlo. Io non posso fare nulla. Non sono un mago,non pratico la magia. So solo un incantesimo che lo aiuterà a riprendersi- e Connor gli chiese con fare sempre più confuso, non capendo esattamente cosa stesse dicendo, trovando tutto sempre più assurdo:
CONNOR: Chi può avergli fatto una cosa simile? L'elfa del sogno? Se la becco.......Aspetta hai detto magia? Intendi della vera magia? Come Harry Potter?- e la ragazza gli chiese,non capendo di cosa stesse parlando, schioccandogli un occhiataccia:
GALATEA:Non vi ha fatto bene staccarvi da noi. I tuoi avi ti avrebbero lavato la bocca con il sapone. Non siamo favole per bambini! Siamo reali,quanto voi,solo che ci avete dimenticato, quindi no,anche se non sò chi sia questo Harry Potter,no,non come lui,per il resto posso dirti che anche se la trovassi se è riuscita a fargli questo ti ucciderebbe ancora prima che tu possa provare a farle qualsiasi cosa- facendo sospirare Connor,il quale anche se non era un grande fan della saga si dispiacque di non poter avere una bacchetta magica o cose simili,quando la ragazza tornò a guardarmi con fare serio, per poi recitare un incantesimo dicendo:
Al Naşeiš,řepolī
Řiegheiřom ha et ēa iš qa ašifişisia ma'te lakhazo
Țořak,hašiż ma'tes amišikal be ha
Et qe řilakhazo ne leřašifişisia ma'te iš ties qe okoțalus lițoaches sitaiq
Io mugugnai proprio in quel momento, smettendo di vaneggiare,facendo tirare un sospiro di sollievo a Connor,il quale mi disse,appena riaprii leggermente gli occhi felice che fossi vivo,vedendo i suoi occhi illuminarsi appena incrociai il suo sguardo:
CONNOR:Steve! Per fortuna stai bene. Non avrei sopportato di perderti per sempre- disse mentre la ragazza si alzò facendosi da parte,pronta per andarsene,quando Connor la tirò per un polso dicendole con fare grato,facendola fermare di botto:
CONNOR:Grazie- la ragazza lo guardò con fare stupito come se non si aspettasse un comportamento del genere da parte sua,limitandosi a fissarlo senza dirgli una parola per degli istanti che a Connor parvero interminabili, chiedendosi se il suo pensiero non fosse errato e forse per la nostra "specie" ci fosse ancora qualche speranza, così gli rispose con fare meno rigido,sciogliendo leggermente il suo gelo:
GALATEA:Prego. State in guardia e non lasciare più il tuo amico da solo. Mi farò viva. Dopo oggi pronti o non pronti non posso più aspettare- poi si voltò e se nè andò a passo di marcia,come se fosse un soldato, lasciando Connor interdetto, il quale si stava sforzando di trovare un senso a ciò che gli aveva detto la nuova,senza però riuscirci,dicendosi che volente o nolente l'avrebbe fatta parlare ad ogni costo e che di certo non avrebbe aspettato i suoi tempi.
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Lo so che mi farò odiare per quello che ho fatto a Steve dato che è un personaggio molto amato,per cui vado a comprarmi un armatura prima che venite sotto casa a pestarmi.
Ma bando alle ciance in questo capitolo abbiamo visto come Serafina non si faccia problemi a fare del male ai nostri protagonisti pur di ottenere ciò che vuole,per cui credo che nei prossimi capitoli né vedremo delle belle. Però ammettiamolo quanto è dolce Connor con Steve? Si vede che è innamorato ma ha troppa paura per ammetterlo,voi che dite? E Galatea? Cosa ci fa lì e perché sta aspettando a portarli nel Sottomondo? Tutto questo scrivetemelo in un commento qui sotto e se vi è piaciuto lasciate una stellina e se non siete mai stanchi di vedere contenuti su questa storia o volete leggere la mia su serie TV e film che guardo potete seguirmi anche su Instagram dove parlo di questi argomenti e vi consiglio anche alcuni libri/fumetti che ho letto,mi trovate sempre come aurora_bruschi. Detto questo ci vediamo al prossimo capitolo che sarà interamente dedicato a Galatea,curiosi? Beh lo spero proprio. A presto. Ciao
PS scusate se vi ho fatto attendere molto e la lunghezza del capitolo. So che molti faticano a leggere capitoli così lunghi. Io provo a farli corti ma purtroppo non ho il dono della sintesi, per cui se siete arrivati fino qui siete i miei eroi personali. Grazie
VOCABOLARIO
Ēa g'e m'at,al Naşeiš,seasař hal
Ēa g'e m'at że qe al lehazik řigalion
Al Naşeiš akhoš,ț'ach ma't g'e ta't luhal
Ēa g'e m'at elho midinagut lehara ,lišekoa ha
Et że qe ma't g'e ta't aišus ēa ta't řigalion ha
Al bařaš ,ne qe tāit ātetit ma'tes sehliş
Ēa g'e m'at lāš lharē
Ēa g'ek ma't mahiša ta't hite'motetut ha*A me mente apriti
Ciò che racchiudi e proteggi rivelami
Inconscio io ti comando
A me senza opporre resistenza apriti
Sprofonda
E ciò che chiedo rivelami
O baratro in cui tutte le paure finiscono
A me disvelati
E al mio potere cedi
lagatsišail noktuaþa*La biblioteca del gufo
iš ūț'ruțubaš ma't řemus t'at*La remota del vecchio gufo
Al mahan,didakalion,eisiakata ha*Acqua,immagine ,proietta
Al Naşeiš,řepolī
Řiegheiřom ha et ēa iš qa ašifişisia ma'te lakhazo
Țořak,hašiż ma'tes amišikal be ha
Et qe řilakhazo ne leřašifişisia ma'te iš ties qe okoțalus lițoaches sitaiq*Mente, indietro torna
Ridestati e alla di qua vita torna
Prigione,allenta le tue sbarre
E lascia che ritorni nella terra di coloro che camminano ad occhi aperti
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