Capitolo 2

Nimue fu la prima a svegliarsi e lasciò che Diana dormisse ancora per qualche minuto, salvo poi svegliarla bruscamente. La poverina sobbalzò per il risveglio tutt'altro che tranquillo e strattonò la sua amica, chiedendole per quale motivo avesse agito in quel modo.
Nimue: Non era mia intenzione spaventarti, Diana...
Diana: Non si direbbe.
Nimue: Ho visto qualcosa.
Diana: Se parli del mio infarto... Beh, tu l'hai visto, ma è venuto a me.
Nimue: Non mi riferivo a quello! Laggiù c'è qualcuno. Guarda tu stessa.
Diana si alzò per avere una visuale migliore e in effetti riuscì a scorgere una figura che sembrava proprio essere una persona. La ragazza cominciò a chiedersi se tale persona fosse come lei e Nimue, ovvero una strega, ragione per la quale decise di raggiungere insieme alla sua compagna quella figura. Non ci volle molto perché quest'ultima si accorse di loro e, dopo aver spostato con la mano il lungo mantello nero che indossava, si alzò in volo e scagliò verso le due una saetta oscura, che incenerì parte del terreno. Nimue, confusa per quanto appena accaduto ma vogliosa di combattere, contrattaccò in modo serpentino lanciando un proiettile mistico che fece un piccolo foro nel mantello della figura.
Nimue: Si può sapere chi sei?!
Figura: Il mio nome è Ilenia e sono una strega, come voi.
Diana: Se sei una strega, per quale motivo ci hai attaccate?
Ilenia: Perché la mia signora desidera la vostra morte. Vuole che le doni le vostre teste mozzate e io intendo accontentarla.
Diana: Qui l'unica che perderà la testa sei tu! "Lava turbo"!
Dalle mani di Diana venne fuori un possente turbine di lava che travolse la nemica, provocandole gravissime ustioni. La donna strisciò a terra come un verme, supplicando le streghe di essere risparmiata. Le due ragazze esaudirono il suo desiderio e la lasciarono accasciata al suolo, agonizzante.
Diana: Immagino che ora tu ti senta più appagata.
Ilenia: Avrò la mia vendetta un giorno.
Nimue: Sì. Ma oggi non è quel giorno, mia cara.
Le streghe se ne andarono e proseguirono per la loro strada raggiungendo, dopo molte ore, una bellissima e maestosa cascata, la cui acqua era incredibilmente cristallina e la sua lucentezza poteva quasi accecare. All'interno di una piccola piscina di rocce, se così si poteva definire, vi era una bellissima ragazza dalla carnagione molto pallida e i capelli castani. Essa si accorse di Nimue e Diana e si voltò per guardarle, mostrando uno sguardo penetrante, tanto da sembrare capace di leggere la mente di qualcuno per scoprirne i più grandi segreti. Le due ragazze, vedendo gli occhi a mandorla e la corporatura esile, capirono subito che era cinese.
Diana: Ehm... Salve.
Ragazza: Voi chi siete?
Nimue: Io mi chiamo Nimue e lei è Diana, la mia compagna di viaggio.
Ragazza: Siete stleghe?
Diana: Cosa?? No, ma che dici...
Ragazza: Non licoplilti di lidicolo con la mendacia. Non dovete pleoccupalvi, anche io sono una stlega e sono molto blava a pelcepile le essenze delle pelsone. Ho sentito la vostla enelgia magica da chilometli di distanza...
Nimue: Se sei una strega... Allora saprai quello che è accaduto al villaggio della Confraternita.
Ragazza: Sì. Pel caso sapete se la mia amica Gisèle è ancola viva?
Diana: Ci dispiace, ma non conosciamo nessuna Gisèle.
La strega uscì dall'acqua, mostrando il suo corpo nudo alle due, per poi indossare una sorta di asciugamano color rosso sangue. Andò a sedersi su una roccia, sulla quale aveva posato i suoi gioielli, fra cui un vistoso fermaglio per capelli, adornato da due piccoli lapislazzuli e due rose, e si truccò. Dopodiché si rivolse nuovamente alle due.
Ragazza: Peldonatemi, ho dimenticato le buone maniele. Io sono Mei, piacele di conoscelvi.
Diana: Se dobbiamo allearci con te, potresti raccontarci la tua storia?
Mei: Come volete. Sono nata a Shangai, che ela molto più bella in conflonto a quella odielna. Mio padle ela un licco uomo d'affali, mentle mia madle ela una stlega. È stata lei a insegnalmi come avele il pieno contlollo sulla magia, facendomi applendele pian piano migliaia di incantesimi, folmule magiche, maledizioni e quant'altlo. Attualmente sono la stlega più potente della Cina e la telza su scala mondiale.
Nimue: La prima chi sarebbe?
Diana: Lo sai chi è.
Nimue: Vuoi dire che...
Mei: La stlega più potente del mondo è la vostla amica, Giubilea. È tuttola la plima, nonostante sia deceduta. La seconda più folte, invece, è la mia fidata compagna, Gisèle.
Diana: Se vuoi possiamo aiutarti a trovarla.
Mei: Glazie. Una volta tlovata, io e lei salemo felici di aiutalvi.
Diana e Nimue, insieme alla loro nuova compagna, Mei, proseguirono il loro cammino, affrontando molti pericoli e insidie e sconfiggendo vari mostri che avevano cercato di eliminarle. Arrivò la sera e le tre streghe dovettero cercare un posto dove accamparsi. Mei le condusse in una cittadella non molto lontana dove c'era una locanda che aveva qualche camera libera. Naturalmente, era una locanda piena di streghe, demoni infernali e feccia della peggior specie, ma almeno le stanze erano in perfetto stato. La camera che avevano preso disponeva, però, solo di due letti; Mei disse alle sue amiche che avrebbero potuto tranquillamente prenderli, poiché lei avrebbe dormito sospesa in aria. Prima di addormentarsi, le tre ragazze chiacchierarono un po' fra di loro.
Nimue: Mei... Sai, io sono una grande appassionata della cultura cinese. Potresti dirmi che cosa significa il tuo nome?
Mei: Pel lispondelti devo plima fale un tuffo nel passato. Quando sono nata, mia madle decise di non dalmi subito un nome e disse a mio padle che avlebbe aspettato il mio diciottesimo compleanno pel falmene scegliele uno. Allivò il giolno tanto atteso e i miei genitoli vennelo uccisi da una fata, poiché non avevano pagato un debito con Teodola, che a quel tempo ela ancola viva. Un pomeliggio mi lecai dinanzi alla lapide di mia madle e scelsi di chiamalmi "Mei", che in cinese vuol dile "plugna".
Diana: Perché hai scelto proprio un nome che significa prugna??
Mei: L'ho fatto pel onolale la mia defunta madle. Lei ela solita poltale un plofumo, il cui odole ela appunto quello delle plugne. E poi, nell'innocenza della mia gioventù, amavo disegnale delle plugne su qualche mio dialio. Talvolta passavo intele giolnate a liempile tutte le pagine con quello stesso disegno.
Nimue: Il profumo di tua madre... È lo stesso che porti tu ora?
Mei: Sì. Ho complato la stessa boccetta e non me ne sepalo mai. Quando finisce il plofumo lo liempio di nuovo con la magia. Pel me è quasi una leliquia.
Diana: Sai, è una fragranza davvero molto buona. Anzi, direi inebriante. Tua madre doveva essere proprio una bella donna. È così?
Mei: Sì. La sua bellezza ela quasi magnetica, infatti mio padle doveva competele spesso con i suoi spasimanti, pel evitale che gliela poltasselo via... Quando ci si tlovava nella stessa stanza con lei, l'atmosfela cambiava e tutto diventava implovvisamente più gladevole.
Dopo aver pianto una piccola lacrima di commozione ripensando alla propria madre, la bellissima strega cinese si addormentò, e poco dopo Diana e Nimue fecero altrettanto.

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