Durante una fredda notte, Giubilea si introdusse in uno strano e sinistro castello. Attraversò mastodontici e tetri corridoi, camere soffocanti, salì su delle scale tutt'altro che stabili e giunse finalmente in un cupo salotto ben arredato. Le uniche luci nella stanza provenivano da un camino e da una finestra socchiusa, vicino alla quale c'era un piccolo divano. Sopra di esso, vi era seduta una donna molto bella e dall'aspetto regale. Giubilea le si avvicinò lentamente.
Giubilea: Chi sei?
La signora non rispose. Si limitò solo a fissare la Magus, sorridendo. Si alzò dal divano un attimo dopo e andò a sedersi su un'antica sedia in legno davanti al camino.
Selene: Io sono Selene, sono colei che vede tutto.
Giubilea: Sei un'oracolo?
Selene: Sono una dea... La dea del tempo che scorre.
Giubilea: E quale ruolo ricopri?
Selene: Nessun ruolo. Secoli addietro, però, il mio compito era quello di prevedere il futuro e proteggere la mia regina.
Giubilea: Chi era la tua regina?
Selene: Ambra Scarlatta.
Giubilea: Non c'è più, eppure è sempre qui. Se dovevi proteggerla, perché non l'hai fatto quando l'ho affrontata e uccisa tempo fa?
Selene: A causa di alcuni suoi comportamenti ho deciso di disertare. Ma non sono affari che ti riguardano... Giubilea.
Giubilea: Ti consiglio di non dirmi cosa mi riguarda e cosa no. Ora sono una Magus e il mio potere è più grande di prima. Ora posso sconfiggere in poco tempo persino una dea.
Selene: Preferisco non combattere. Sono una donna pacifica, sebbene i miei poteri siano piuttosto potenti e distruttivi.
Giubilea: Cosa sai fare?
Selene: Molte cose. Ma non so se ti aiuterò nella tua impresa. Tu vuoi fare a pezzi questo pianeta, non è vero?
Giubilea: Sì... Ma non è questo il punto. Tu... Credi di essere piuttosto potente di me?
Selene: Io lo sono.
Giubilea: Staremo a vedere.
Selene: Ah, voi Magus... Sempre in cerca di guai. Credevo che col passare del tempo la tua specie avrebbe smesso di attaccare briga... Ma evidentemente mi sbagliavo.
Giubilea: Cominci a irritarmi.
Selene: Ti piace proprio cercare sempre qualcuno desideroso di combattere, eh?
Giubilea: Adesso basta!
Giubilea scagliò una saetta oscura contro Selene, la quale prese in mano il sortilegio e lo sgretolò. Guardò attentamente il fuoco nel camino e poi si rivolse alla Magus.
Selene: "Ignis solvo."
Dopo aver pronunciato questa formula, la donna mosse delicatamente le dita verso il falò e poi indico Giubilea. Di colpo, le fiamme si staccarono dalla legna e si buttarono contro la Magus, che cadde rovinosamente a terra, gridando. Il fuoco le stava bruciando il corpo, ma poi Selene decise di annullare l'incantesimo.
Selene: "Fugit."
Giubilea si rialzò e corse verso la donna ma questa divenne intangibile, facendo sbattere l'altra contro un muro.
Giubilea: Ma che razza di creatura sei? Nessuno era mai riuscito a battermi da quando sono così forte!
Selene: Vedi, io sono una dea, ma... Tempo fa sono stata una Magus, come te.
Giubilea: Cosa?!
Selene: Può sembrare incredibile, ma è la verità.
Giubilea: Allora perché prima hai detto "voi Magus"?
Selene: Perché odiavo essere una di loro. Sono nata Magus, ma non riuscivo a sopportarlo... Così decisi di rivolgermi alla persona più potente che esisteva, cioè Ambra Scarlatta. Lei mi trasformò in una sua simile e mi accolse calorosamente fra i suoi ranghi. Mi accudì come una figlia e mi addestrò come una guerriera. Ma poi un brutto giorno accadde una cosa che mi segnò per sempre...
Giubilea: Parli del motivo per cui hai disertato?
Selene: Sì... Lei era molto gelosa di me, tanto da tenermi quasi sempre rinchiusa in una stanza meravigliosa, che col tempo detestai. Una sera decisi di fuggire e incantai una parete della camera, aprendo un varco. Uscii e mi recai nel bosco per incontrare un ragazzo che avevo conosciuto tempo prima quando avevo ancora la facoltà di uscire. Lui e io camminammo e parlammo di moltissime cose... E poi ci baciammo. Purtroppo, però, Ambra Scarlatta lo venne a sapere e...
Giubilea: E?
Selene: Mi rinchiuse di nuovo, ma non prima di avermi costretta ad assistere alla morte di quel giovane che amavo. Lo obbligò con la magia a tagliarsi la lingua con una mannaia. Rimasi... Sconvolta da quel fatto e per mesi non parlai mai con nessuno.
Giubilea: È una storia davvero terribile.
Selene: Lo è davvero.
Giubilea: Sai, all'epoca, quando la battaglia contro la tua ex regina era alle porte, tutte le mie ex compagne erano impaurite... Ma solo io ero terrorizzata dal nefasto arrivo della nostra avversaria. La sua venuta era per me presagio di sciagura.
Selene: Già. Perfino le altre dee temevano il suo funesto potere.
Giubilea: Posso farti una domanda?
Selene: Sì.
Giubilea: Vuoi unirti a me e sterminare le streghe per sempre?
Selene: Con gioia.
Le due donne si presero per mano e si teletrasportarono nel palazzo di Giubilea. Intanto, alla base della Confraternita delle Streghe, Diana stava analizzando alcuni ingredienti magici nella sua stanza, in cui entrò Rebecca, pimpante.
Rebecca: Che cosa fai?
Diana: Sto cercando di capire la natura di questi oggetti speciali. Provengono tutti dal laboratorio segreto.
Rebecca: Li hai rubati?
Diana: Il laboratorio apparteneva alla dea delle streghe, quindi in effetti spettano di diritto a tutte noi, no?
Rebecca: Hai ragione. Posso aiutarti?
Diana: Sì, tieni da parte le radici di mandragora, possono servire.
Rebecca: A cosa?
Diana: Per le mie droghe. Posso ricavarne delle sostanze psicotrope con qualche incantesimo.
Rebecca: Ah. E invece... Che te ne fai delle piume di pavone?
Diana: Ah, quelle... Sono afrodisiache. Sono piuttosto efficaci, quindi non giocarci. Potresti rendere questo castello un covo di gente assetata di amore.
Rebecca: Santo cielo, no! Meglio evitare.
Diana: Ecco, prendi questa ampolla.
Rebecca: Cosa contiene?
Diana: Peli di lince silvestre. Sono molto utili per far esplodere i polmoni di qualcuno. Letteralmente.
Rebecca: Ma come fai a ricordare le finalità di questi ingredienti?
Diana: Anni e anni di studio e pratica. C'è stato un periodo in cui dormivo due ore a notte per imparare tutto alla perfezione.
Rebecca: Mi stai prendendo in giro?
Diana: No. Ho sofferto di insonnia come mai prima di allora. Ma a quanto pare è servito a qualcosa. Ora sono un'esperta se si tratta di preparare misture magiche, polveri velenose e cose del genere.
Rebecca: Questo fa di te una delle più forti del gruppo.
Diana: Sono solo molto preparata. Questo non mi rende forte... Solo molto studiosa.
Rebecca: Non ti sottovalutare. Dopotutto, sei tu la strega che ha eretto quella barriera, o mi sbaglio?
Diana: Grazie... Rebecca. Sei una vera amica.
Le due ragazze si abbracciarono e continuarono a dividere i vari oggetti.
E ANCHE IL QUATTORDICESIMO CAPITOLO È COMPLETO. BEN PRESTO ANCHE QUEST'AVVENTURA FINIRÀ E POI MI PRENDERÒ UNA PAUSA PER PENSARE ALLA PROSSIMA STORIA. NON SO QUANTO TEMPO CI VORRÀ, MA VOI INTANTO GODETEVI GIUBILEA 2. CI VEDIAMO AL PROSSIMO CAPITOLO ❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top