Cole non fece in tempo a mettere piede in casa sua che udì all'istante la risata di Elizabeth mescolata poi a quella di suo fratello quindi alzò gli occhi al cielo, per nulla invogliato a intraprendere una conversazione con loro.

Fu quasi intenzionato a fare retromarcia pur di non incontrarli, ma la voce di Cameron lo fermò dal fuggire da casa loro, maledicendosi mentalmente per non essere stato più furbo e svelto nel non farsi beccare.

«Cole, che cazzo fai lì impalato davanti alla porta? Forza, entra!», la voce del maggiore dei Powell era divertita, ma pure leggermente sorpresa dall'atteggiamento di suo fratello. Non aveva proprio voglia di vederlo, eh?

Perché tutto d'un tratto Cole aveva iniziato a trattarlo male e ad allontanarsi da lui, tanto da non confidarsi nemmeno più o da chiedergli consigli? Lo aveva in qualche modo ferito? Si domandò Cameron, lanciando un'occhiata ferita ad Elizabeth, la quale capì subito il turbamento del suo fidanzato quindi si alzò dal divano e corse ad aprire la porta, gettando poi le braccia al collo di Cole che strillò per la sorpresa.

«L-lizzy?», balbettò il ragazzino, sbattendo velocemente le palpebre poi prese a fissarla con incredulità dopo che quest'ultima lo baciò su una guancia, creando un leggero schiocco nell'aria.

La ragazza dai capelli corvini gli mostrò un dolcissimo sorriso poi sciolse l'abbraccio, lo afferrò da un polso e lo trascinò in casa, senza dargli il tempo di replicare, «Com'è andata a scuola? È successo qualcosa che io non so?», gli domandò infine.

Quando Cameron incominciò a fissarlo con insistenza in attesa di una risposta, Cole sbuffò indispettito poi alzò gli occhi al cielo, «Non è successo niente di strano, a parte il mio amico che è stato male. Voi perché siete qui? A casa?», rispose alla domanda di Elizabeth e ne fece una a sua volta con voce atona.

Non era così tanto interessato alla domanda in sé, ma voleva comunque sapere per quale motivo fossero lì, quando stavano sempre a casa loro o uscivano tutto il pomeriggio per poi cenare con lui e loro padre. La presenza di Elizabeth così come quella di Cameron non gli creava problemi, ma erano gli ordini che suo fratello incominciava a dargli che lo esasperavano e lo mandavano su tutte le furie, infatti per quel motivo preferiva quando non erano a casa.

Cameron abbozzò un mezzo sorriso al fratello che lo sguardò con fare annoiato, «Non avevamo voglia di stare in giro e poi Lizzy deve studiare per qualche altro test quindi siamo venuti qui», gli rispose con tranquillità.

Cole sbuffò una risata di circostanza, scuotendo leggermente il capo poiché non vedeva da nessuna parte i libri di testo di Elizabeth, ma solo sacchetti di patatine vuoti sparsi sul tavolino del salotto quindi dubitava fortemente avessero davvero studiato qualcosa.

«Però qui non vedo nessun libro e dubito fortemente che abbiate anche solo pensato di studiare. Passate il vostro tempo a mangiarci la faccia, dannazione! È uno strazio dovervi vedere mentre siete sul punto di procreare», storse il naso schifato mentre Elizabeth scoppiò una fragorosa risata, coprendosi con le mani le guance arrossate per l'imbarazzo.

Cameron invece gli mostrò il dito medio, fissandolo malamente, «Aspetta di fidanzarti e poi vedrai come il tempo insieme sarà prezioso e preferirai passarlo a sbaciucchiarvi piuttosto che a studiare e, ora noi ce ne andiamo in camera mia a procreare, come dici tu fratellino.»

«Cameron!», esclamò Elizabeth col volto paonazzo mentre sferrava pugni sul petto del suo fidanzato, il quale continuava a lanciare sguardi di sfida al fratello.

Il minore fece spallucce, sventolandosi davanti al viso una mano con fare annoiato, «Fa' un po' quello che vuoi. Io me ne vado in camera mia a riposare. Ciao cretino — guardò in cagnesco il fratello — e ciao big sis — mostrò un sorriso ad Elizabeth che ricambiò subito —», detto quello salì le scale e si rifugiò nella sua camera.

«Quel ragazzo è tutto strano...», biascicò Cameron senza parole. Elizabeth ridacchiò sicura delle sue supposizioni su Cole, lasciando delle carezze sulla schiena del suo fidanzato, «No... Secondo me è innamorato.»