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Cole — dopo essersi risvegliato da quel breve sonnellino — ringraziò l'infermiera della scuola per aver consentito a farlo restare ancora altri dieci minuti. Non voleva lasciare solo Hayden. Non voleva che si svegliasse da solo in infermeria quindi sperò che da un momento all'altro riaprisse gli occhi.
E ciò successe poiché le lunghe ciglia di Hayden tremolarono per alcuni secondi poi i suoi occhi azzurri si aprirono, sbattendo lentamente le palpebre per mettere a fuoco il lungo in cui si trovava.
Quando si rese conto di avere Cole a pochi centimetri di distanza e che le loro mani erano ancora intrecciate, avvampò come una fiamma e i battiti del suo cuore incominciarono ad aumentare di intensità. Percepì il sangue affluire copioso alle guance che ben presto divennero color porpora, così come le orecchie che bruciavano per l'imbarazzo.
«Buon risveglio, bello addormentato», lo prese in giro il biondo, mostrandogli un sorriso affettuoso poi gli passò una mano nei capelli morbidi e setosi, provocandogli una miriade di brividi in tutto il corpo.
Hayden abbassò lo sguardo imbarazzato verso il suo corpo coperto da una coperta di pile azzurrina, mordicchiandosi il labbro inferiore e evitando di proposito gli occhi color ghiaccio di Cole, il quale lo stava fissando con intensità, senza però fiatare.
«C-che ci f-faccio qui?», balbettò lui, provando a ricordare quanto era successo poco prima di ritrovarsi in infermeria, ma aveva un vuoto totale nella mente.
«Non te lo ricordi?», Cole sciolse l'intreccio delle loro dita, passandosi poi quella mano nei capelli sbarazzini mentre Hayden scosse lentamente il capo, percependo improvvisamente freddo alla mano e in tutto il corpo, «Sei svenuto in classe ed io ti ho portato qui. A proposito, come stai? Ti senti un po' meglio?»
Il moro sentendo quelle parole venne travolto dai ricordi di poche ore prima e la testa incominciò a girare vorticosamente quindi chiuse gli occhi ed esalò un profondo respiro, «O-ora ricordo. E s-sto meglio, anche se mi è appena venuto un giramento di testa assurdo.»
Cole prese il viso di Hayden tra l'indice e il pollice, facendolo avvampare all'istante e costringendolo a guardarlo negli occhi curiosi e allo stesso tempo preoccupati, cosa che lo fece sentire nudo sotto al suo sguardo mentre lui si inumidì le labbra, osservandolo con attenzione. Notò subito come gli occhi stanchi fossero contornati da profonde occhiaie e come la sua pelle fosse ancora più pallida del solito; si vedeva chiaramente quanto stesse male e si chiese per quale assurdo motivo non fosse stato a casa a riposare, piuttosto che venire a scuola.
Era la prima volta che il loro contatto visivo durava così tanto e la cosa stava uccidendo Hayden dalla vergogna perché lo sguardo del biondo sembrava lo stesse scrutando con attenzione e aveva paura che potesse capire qualcosa sui suoi sentimenti che provava per lui.
Hayden deglutì a fatica poi abbassò lo sguardo, sospirando fiaccamente, «C-che succede?», gli domandò, balbettando per l'imbarazzo e l'ansia che lo stava schiacciando, come un macigno pesante sullo stomaco.
Cole abbozzò un piccolo sorriso, lasciandogli una carezza su una guancia arrossata che lo fece tremolare sotto al suo tocco, «Ti ringrazio.»
Eh? Pensò Hayden, spalancando gli occhi per lo stupore. Per cosa lo stava ringraziando, esattamente?
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