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I due ragazzi passarono una buona mezz'ora in totale silenzio. Forse perché volevano riordinare il più in fretta possibile quella piccola, minuscola, parte della biblioteca o forse semplicemente perché Hayden era troppo imbarazzato per aprire un discorso con Cole.
Ma stava di fatto che Cole non ce la faceva più. Non riusciva più a sopportare tutto quel silenzio.
Si sentiva soffocare e quella quiete gli riportava alla mente vecchi e dolorosi ricordi del periodo in cui i silenzi avevano accompagnato le sue giornate da quando sua madre aveva abbandonato lui, suo fratello e loro padre.
Quindi ora tutto quel silenzio lo stava rendendo nervoso, così nervoso d'aver voglia di scappare qualcosa.
«Sei sempre così silenzioso?», domandò di punto in bianco Cole e Hayden sussultò nel sentire quella voce roca accarezzargli l'udito, ma soprattutto perché gli stava rivolgendo nuovamente la parola.
Le sue guance assunsero un colore purpureo mentre i battiti del suo cuore aumentarono notevolmente e la sua mente si svuotò da qualsiasi pensiero, rendendogli impossibile trovare una risposta alla domanda di Cole.
«I-io... E-ecco... N-no, ma t-tu mi rendi nervoso», ammise infine il moro dopo alcuni secondi di silenzio ed esitazione, mentre con lo sguardo vagò sul viso di Cole che ridacchiò leggermente, arricciando appena il naso.
«Io ti rendo nervoso? Guarda che non ti mangio mica.»
Hayden divenne, se possibile, ancora più rosso poi annuì alla risposta di Cole che scosse il capo, passandosi una mano nei capelli e pensando a quanto fosse carino così impacciato e bordeaux in volto.
«Sei carino», mormorò il biondo con un filo di voce, rendendosi poi conto di quanto aveva detto solamente dopo aver udito il respiro del moro spezzarsi. Si morse il labbro inferiore, domandandosi per quale motivo non se ne stava zitto, ma quando fece per aprir bocca e trovare una scusa, anche la più banale a quella sua uscita improvvisa, Hayden parlò e lo ringraziò con timidezza.
«Ti ringrazio. Anche tu sei molto bello, ma penso tu lo sappia già», Hayden emise un ridacchio, grattandosi in imbarazzo una guancia.
Cole gli mostrò un sorrisetto compiaciuto poi si diede un leggero pugno sul petto in segno di forza, «Oh, so di essere un gran figo, ma ti ringrazio lo stesso!»
«Sei sempre il solito», ribatté il moro, appoggiando un libro di astrologia nel carrellino di ferro perché quella non era la sezione in cui doveva stare. Ovviamente qualche idiota lo ha appoggiato lì sopra piuttosto che rimetterlo al suo posto, pensò Hayden emettendo uno sbuffo seccato,
«Tutto bene? Se sei stanco possiamo fermarci per qualche minuto», Cole gli fu subito accanto e gli sfilò da sotto un braccio i due libri abbastanza spessi che aveva trovato nella categoria sbagliata e li mise nel carrellino.
Hayden scosse il capo, sentendo il sangue affluire copiosamente e ancora una volta alle guance che presero a bruciare come carboni ardenti poi gli mostrò un timido sorriso, «G-grazie, ma possiamo tranquillamente continuare. Stavo solo pensando a quanto sono pessimi a lasciare i libri dove capita perché poi viene difficile trovarli quando servono.»
Il biondo si grattò la nuca con espressione colpevole, in quanto anche lui aveva più volte portato delle ragazze in biblioteca e per non farsi scoprire aveva preso libri che puntualmente aveva abbandonato nella sezione sbagliata.
«Già...», sforzò una risata, mentre con lo sguardo notò il modo in cui Hayden si stava rigirando il braccialetto che aveva al polso destro e subito si domandò che significato avesse per lui.
Il moro continuava a sentirsi troppo nervoso per parlare normalmente con Cole; aveva un'enorme paura di poter sbagliare a dire qualcosa e rischiare di offenderlo oppure vederlo reagire in malo modo nei suoi confronti.
«Quel bracciale è molto importante per te?», il biondo indicò l'oggetto della sua curiosità con un gesto del capo poi prese a scrutare il volto di Hayden sul quale comparve un'espressione sorpresa. Era veramente sorpreso da quella domanda improvvisa e personale.
Hayden toccò un'altra volta il suo bracciale azzurrino col simbolo maschile e con anche quello femminile che per lui aveva un grandissimo significato poi sorrise con dolcezza, «Me lo ha regalato mio fratello il giorno dopo aver fatto coming out con la mia famiglia, anche se ormai era palese a tutti il fatto che fossi gay. È molto importante per me perché mi ricorda che mio fratello mi accetterà sempre e per questo gli voglio un bene dell'anima.»
Cole attorcigliò le sue dita affusolate intorno al polso mingherlino di Hayden che perse un battito a quel tocco gentile e caldo poi lo avvicinò a sé, tirandolo leggermente verso la sua figura e infine guardò con attenzione il bracciale, «È veramente bello e il significato ancora di più.»
«Grazie Cole», replicò il moro, mostrandogli un grandissimo e luminoso sorriso di gratitudine poi quando il biondo gli lasciò il polso tornò a lavorare, rispondendo però a tutte le domande che l'altro gli fece. Sì, con un po' di imbarazzo, ma rispose e lui stesso fece domande a cui Cole rispose, anche se non a tutte.
«Ci vediamo domani, Hays!»
«A domani», Hayden lo salutò con un timido sorriso poi corse fuori dall'edificio scolastico, adocchiando all'istante la macchina di suo fratello mentre Cole, rendendosi conto che a prenderlo era venuto Cameron, sbuffò sonoramente, ma lo raggiunse lo stesso.
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