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«Vuoi davvero portarmi in giro per negozi?», Cole emise un impercettibile sbuffo quando si fermò con la macchina del padre nel parcheggio del centro commerciale di Maddison Town.

Hayden si passò un po' di burrocacao ai frutti di bosco sulle labbra che divennero più rosse poi annuì «Alice non può venire, Lizzy è in giro con Cameron e poi tu sei il mio ragazzo quindi fa' uno sforzo e vieni con me!»

Voleva andare in giro per negozi con Cole perché prima di tutto: aveva voglia di fare shopping, ma anche per desiderava comprargli qualcosa per ringraziarlo di averlo perdonato e per averli dato una seconda possibilità.

«Sì...», biascicò con titubanza il biondo dopo essere uscito dalla macchina, terrorizzato all'idea delle ore che avrebbero passato al centro commerciale Miracle, «Ma ti prego non stiamoci tutto il giorno e non farmi aspettare ore davanti al camerino», piagnucolò infine.

«Puoi sempre entrare con me in camerino e guardarmi mentre mi cambio», ammiccò sensualmente Hayden, ma l'imbarazzo dipinto sulle guance lo tradì, facendo intendere come si sentisse realmente in quel momento, dopo aver invitato il suo ragazzo nel camerino con lui. Cosa diavolo sto dicendo? Oh, mamma, che imbarazzo!

«L'idea mi piace, ma se dovessi davvero stare a guardarti mentre ti cambi, tu mi muori dall'imbarazzo», Cole gli sfiorò una gota arrossata coi polpastrelli del pollice e dell'indice, abbozzando un mezzo sorriso perché lo conosceva e sapeva che dentro di sé stava morendo dalla vergogna, «Ti aspetterò fuori, ma devi almeno farmi una sfilata, va bene?»

Il moro si grattò una guancia arrossata con un'unghia laccata di rosa cipria, «Uhm... Va bene, anche se è un po' imbarazzante», ammise infine, nascondendo il viso purpureo dietro alle sue mani, pensando a quanto sarebbe stato imbarazzante dover sfilare davanti al suo ragazzo e probabilmente anche davanti altre persone che aspettavano il loro turno dinanzi i camerini. No, potrei morire sul serio per vergogna se qualcuno che conosco dovesse vedermi sfilare davanti ai camerini!

«Per te, piccolino mio, tutto è imbarazzante quindi lascia stare, però almeno un'occhiata a quello che ti provi vorrei darla», lo prese in giro il biondo, baciandogli la punta del naso per poi pizzicarli un fianco che lo fece sobbalzare e squittire per lo stupore. Non lo avrebbe certamente obbligato a fare qualcosa che lo avrebbe fatto sentire in imbarazzo quindi preferiva dare un'occhiata veloce al suo abbigliamento e basta, anche se forse qualche fotografia gliela farà, di nascosto ovviamente.

Hayden gli mostrò un sorriso di gratitudine, costantemente accompagnato dalle sue inseparabili guance rosse poi gli schioccò un bacio sulle labbra carnose, «Voglio comprarti qualcosa quindi dammi un'idea di cosa vorresti, più o meno.» Cosa potrei comprarti? Non vorrei sbagliare e prendere qualche cazzata che ovviamente, non gli piacerà, ma fingerà di adorarla.

«Voglio te», Cole era consapevole che dicendo così l'avrebbe fatto imbarazzare ancora di più e infatti le guance del suo ragazzo divennero più rosse e la sua espressione si dipinse di timidezza, motivo per cui gli scappò un risolino che non passò inosservato. Però non scherzava: lo voleva davvero. Sempre. Voleva che stesse con lui tutto il giorno. Odiava quando dovevano separarsi per tornare ognuno a casa propria.

Hayden gli schiaffò una sberla su un braccio mentre il sangue affluì copioso alle guance rendendolo simile ad un semaforo rosso, «Scemo! Qualcosa che ti posso comprare, intendo. Io sono già tuo», farfugliò timidamente l'ultima parte, anche se era la verità. Lui era di Cole. Si sentiva suo e di nessun altro. E non desiderava nessun altro perché Cole era tutta la sua vita.

Sul viso del biondo nacque subito un enorme sorriso. Gli piaceva che Hayden si definisse suo perché egoisticamente desiderava che fosse davvero così. L'idea di saperlo con un altro ragazzo lo corrodeva dalla rabbia. Hayden era suo e di nessun altro. E Cole, ovviamente, era solo di Hayden.

«Non lo so... Qualsiasi cosa mi prenderai, mi andrà bene, anche se preferirei non spendessi soldi per me», replicò lui, dandogli un buffetto sul naso che l'altro andò subito ad arricciare teneramente. Quanto sei bello, piccolo mio. Vorrei tanto riempirti di baci in questo momento!

«Sono il tuo ragazzo e voglio farti un regalo quindi non lamentarti», Hayden gonfiò le guance, offeso e pestò i piedi per terra come un bambino quando faceva i capricci. Cole gli pizzicò le guance e le tirò leggermente perché era troppo tenero in quel momento, sentendolo lamentarsi in modo confusionario sotto alla sua tortura.

Il biondo ridacchiò mentre il moro agitava per l'aria le braccia, farfugliando di smetterla, «Ti prenderò qualcosa anche io, allora.»

«Non serve, sei tu il mio regalo! Il migliore», esclamò Hayden, gettandogli le braccia al collo e premendogli le labbra contro le sue in un breve, ma dolce bacio a stampo poi, imbarazzato, si staccò da lui e si voltò, dandogli le spalle mentre il suo viso bruciava così tanto da fargli provare un fortissimo caldo in tutto il corpo.

«E tu sei il mio regalo migliore quindi non serve davvero che mi compri altro», Cole avvolse le sue braccia al petto di Hayden che si lasciò sfuggire dalle labbra un sospiro rilassato poi lo abbracciò da dietro, appoggiandosi contro la sua schiena e stringendolo energicamente a sé. Non desiderava altro che tenere Hayden tra le sue braccia, sentirlo rilassarsi a contatto con la sua pelle, sotto alle sue carezze e ai suoi baci. Lo amava moltissimo.

«Va bene, però io ho voglia di fare shopping lo stesso quindi muoviamoci ad entrare», mormorò il moro, lasciando andare la sua testa contro la spalla del suo ragazzo che avendo i loro visi vicini, gli schioccò un bacio su una guancia, facendolo arrossire nuovamente.

«Tutto quello che desideri, piccolo mio.»

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