«Sono stanco. Stanco di ogni cosa», Cole non osò guardare suo fratello negli occhi quindi abbassò lo sguardo, ammettendo di essere stanco. Stanco di soffrire. Stanco dell'amore, nonostante, ora, non volesse più farne a meno. Voleva tornare con Hayden per amarlo e sentirsi amato, come solo lui era riuscito a farlo sentire.
Il maggiore dei Powell incurvò le labbra verso il basso, accarezzando il viso di Cole perché non voleva sentirlo parlare così, «Perché? Perché dici così? Cos'è successo che ti ha ridotto in questo stato?»
Il biondino scoppiò in una risata isterica. Come avrebbe spiegato a suo fratello che non era mai stato insieme a una ragazza, ma a un ragazzo che tra l'altro lui aveva anche conosciuto, senza sembrare un cretino che non si era mai accorto di niente?
«La mia ragazza... Be', ex... In realtà è un ragazzo. Hayden... Il mio amico Hayden», sputò fuori e bastò mezzo secondo in cui alzò lo sguardo per vedere suo fratello strabuzzare gli occhi e socchiudere le labbra per lo stupore.
«Oh... E Hayden ti ha spiegato perché ha fatto una cosa del genere?»
Cameron era davvero curioso di sapere per quale motivo quel ragazzo tanto semplice quanto carino aveva fatto una cosa del genere a suo fratello. Perché si era finto una ragazza per uscire con Cole? Non avrebbe potuto semplicemente chiedergli di uscire? Era quasi certo che suo fratello avrebbe accettato più che volentieri quindi perché?
Cole annuì solo una volta, abbozzando un sorriso stanco, «Mi ha detto di essere queer-qualcosa... Praticamente si rivede in entrambi i sessi, ma era terrorizzato all'idea di dirmelo perché dopo aver fatto coming out con i suoi genitori, loro lo hanno cacciato di casa quindi penso abbia creduto che anche io l'avrei abbandonato una volta saputa la verità»
«Ed è così?»
Il più piccolo inarcò un sopracciglio non capendo la domanda di suo fratello, «Così cosa?»
«Lo hai abbondato dopo aver saputo la verità?», non poteva averlo abbandonato, ciò Hayden gli aveva confidato di non averglielo detto subito per un'esperienza bruttissima passata con i suoi genitori e per quello aveva avuto paura di perdere anche lui quindi non poteva averlo fatto davvero.
Cole schioccò la lingua contro il palato, «Sì! Ha aspettato due mesi per dirmelo, come pensi mi sia sentito? Io pensavo di amare una ragazza, ma in realtà è un ragazzo! E per la rabbia gli ho pure sferrato un pugno, anche se non avrei voluto in realtà», sbraitò poi contro suo fratello con nervosismo, il quale sbatté le ciglia per lo sbalordimento. Aveva davvero abbandonato quel povero ragazzo e gli aveva persino messo le mani addosso...
Cameron sospirò pesantemente, scuotendo appena il capo, «Ma ragioni prima di parlare? Prima dici che non l'avresti abbandonato e che sicuramente non te l'ha detto perché aveva paura di essere abbandonato da te, come i suoi fottuti genitori hanno fatto mentre ora mi dici di averlo fatto e lo incolpi di aver aspettato tanto? Non pensi che anche quel povero ragazzo debba aver sofferto parecchio prima di trovare la forza di dirtelo? E poi Hayden è anche una ragazza, se come hai detto prima, lui si identifica in entrambi i sessi.»
«Io... Io, sì, penso abbia sofferto tantissimo, ma...», le parole di suo fratello gli erano arrivate in faccia come un fortissimo schiaffo che fortunatamente lo stavano facendo ragione. Hayden doveva aver sofferto parecchio, soprattutto nell'ultimo periodo perché si ricordava di come fosse sempre assente quando uscivano insieme o come quando si fingeva Hays e inventava scuse su scuse pur di non vederlo.
Cole lo aveva abbandonato esattamente come avevano fatto i suoi genitori. Hayden doveva aver pensato che persino per lui fosse un mostro per via della sua sessualità e di tutto il resto, ma non era così. Hayden era una persona magnifica e dolcissima che aveva sofferto per colpa dei suoi genitori, tanto quanto lui quando sua madre gli aveva abbandonati. Cole sapeva cosa significasse venir abbandonato da qualcuno a cui si teneva, il dolore al petto che si provava, la convinzione di essere stato semplicemente un errore e lui aveva fatto riprovare tutto ciò alla persona che amava. Quanto poteva essere stato sciocco? Certo, la rabbia che aveva provato nell'esatto momento in cui era venuto a sapere la verità era stata più che lecita, ma non avrebbe dovuto farsi offuscare da essa. Anzi avrebbe dovuto cercare di calmarsi e parlane civilmente con Hayden e invece lo aveva intimato a stargli lontano e gli aveva messo le mani addosso. Sì, era comportato proprio da stupido.
«Ma, cosa, Cole? Di cos'hai paura realmente? Di essere molto probabilmente innamorato di un ragazzo? È questo che ti spaventa? L'essere gay?», la voce delusa di Cameron lo riportò al presente e subito il suo viso divenne rosso dalla rabbia. Ancora ad etichettarlo? Doveva per forza essere gay? Non poteva semplicemente amare qualcuno senza stare a guardare cos'avesse in mezzo alle gambe?
«Io non sono gay! Io non sono niente. Non voglio quelle dannate etichette. Posso e voglio amare chi mi pare e piace. E no, non ho paura di provare amore per un ragazzo, per Hayden», sbottò furiosamente, fulminando con lo sguardo suo fratello che alzò gli occhi al cielo e sbuffò sonoramente.
«Ancora questa storia delle etichette... Cole, tutti ne hanno una, purtroppo, ma è così che funziona la società.»
«Mi hanno già etichettato come il "ragazzo che esce col travestito" e come il "fratellino di Cameron Powell", non me ne servono altre!», il minore digrignò i denti, sferrando un pugno contro il materasso del letto per la rabbia.
Cameron, per cercare di rinsanirlo, gli tirò una sberla su una guancia e la pelle di lui emise un schioccò sordo contro la sua mano. Gli occhi di Cole si spalancarono per lo stupore e una mano andò involontariamente sulla parte colpita dove bruciava tremendamente, ma non fiatò. «E davvero ti importa di 'ste stronzate? Minchia, Cole, vivi la tua vita senza pensare a come vieni etichettato! Sei gay o non sei gay... Bisessuale o non bisessuale... Pansessuale o non pansessuale... Chissenefotte! Vivi. Ama chi cazzo vuoi, ma soprattutto fregatene di quello che diranno gli altri.»
Il più piccolo continuò a non fiatare, restando a fissare con sguardo rammaricato suo fratello, il quale abbozzò un sorriso poi gli disse di essere dispiaciuto per la sberla, ma lo aveva fatto per fargli capire di star sbagliando a corrodersi il fegato per delle stupidate del genere.
«Rispondi a questa domanda: tu ami Hayden? Tutto di lui, compresa la sua parte femminile?»
«Sì, lo amo», Cole rispose senza nemmeno starci a pensare. Gli era bastato sentire il suo cuore aumentare di battiti nell'udire il nome di Hayden vicino alla parola "amore" per capire quanto fosse ancora innamorato di lui.
Cameron ridacchiò per poi abbracciarlo, ma il più piccolo non ricambiò e grugnì solamente per il fastidio. «Bene, allora che cazzo aspetti a scrivergli?»
«Mi ha bloccato ovunque dopo che non gli ho risposto al messaggio di scuse che mi ha inviat—»
«Ha postato qualcosa sulle storie di instagram e anche una foto», si intromise Elizabeth, dopo aver controllato il suo cellulare. Era rimasta in bagno più del previsto perché a quanto pare il ciclo era tornato a farle visita e aveva dovuto mettersi l'assorbente. Menomale che ne teneva sempre uno nella cover del cellulare, sennò avrebbe dovuto gridare a Cameron di andare a prendergliene uno in camera loro.
«E che cos'ha scritto?», domandò Cole, percependo i battiti del suo cuore tamburellargli violentatemene nelle orecchie mentre lo stomaco si chiuse in una morse ferrea. Stava già in ansia, ma aveva troppo bisogno di sapere se Hayden lo avesse mai perdonato o meno.
«"Se potessi tornare indietro per cambiare le cose, per dirti sin da subito la verità, lo farei, ma non posso quindi per favore accettami per quello che sono. Ho tanto amore da donarti quindi perdonami, amore mio"», lesse la ragazza con un dolce sorriso sulle labbra per poi mostrare la storia al diretto interessato, il quale si sentì subito sollevato. Hayden voleva che lo perdonasse. Voleva donargli tutto l'amore che possedeva e lui desiderava tutto ciò.
«Hayden... — sussurrò con la voce impastata dalla saliva —. Come faccio a sapere dove posso trovarlo per parlargli?», domandò poi verso la fidanzata di suo fratello che subito gongolò felicemente perché sapeva perfettamente dove si trovasse, in quanto aveva postato una foto e taggato il luogo in cui si trovava.
«Si trova in spiaggia con sua cugina. Dovresti andare, Cole e buona fortuna!»
«Grazie a tutti e due. Ciao!»
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