7. Mad
MAD'S P.O.V
PIOVONO ALIENI.
Fuori piove e quindi non posso uscire. Non che quando piove non si possa uscire, solo che oggi non ne ho voglia perché piove troppo, quindi ascolterò tutte le canzoni che avranno come tema la pioggia e me ne starò al caldo sul divano; da sola e senza gatti.
Preferisco le giraffe e i cerbiatti. Sì. Sarebbero perfetti per il mio appartamento.
Non è il momento migliore per pensarci quindi preparo la playlist sul mio iPhone per affrontare questo pomeriggio piovoso : "Purple Rain" di Prince, "Have You Ever Seen The Rain" Creedence Clearwater Revival, "It's raining man" delle Weather Girls, "Buckets Of Rayn" di Bob Dylan, "November Rain" dei Guns... e tutte le altre canzoni che escono nella ricerca automatica sotto la parola "rain".
Tutte tranne quelle da zarri; non mi piace la musica da discoteca tunz, la vera disco music, è quella degli anni 70/80 ed è anche quella che adoro ballare.
Grace non mi capisce, lei è sotto l'effetto della massificazione compulsiva. Io no, a parte per instagram e i prodotti della Apple. Mi piacciono per il loro design mentre a Grace no.
Beh che cosa abbiamo in comune io e Grace? Tante cose, anche se siamo così diverse.
Osservo la foto sul mio comò, vicino alle casse dalle quali si doffonde quel sound incredibile, che contraddistingue Prince. Siamo io e lei, con in mano dei bicchieri di carta, probabilmente al suo compleanno, avrà avuto 6 anni, quindi, io ne avevo solamente 4.
Mi ricordo ancora quando ci siamo conosciute, o almeno, i miei primi ricordi, risalgono a quando ero abbastanza grande da riconoscerla. Eravamo vicine di casa, lei è stata ed è un po', come una sorella maggiore per me.
Mi ricordo quando arrivava Nunzio, il postino; pensavamo fosse una spia aliena, a causa del suo tatuaggio sul dito indice, con la scritta ET. In realtà aveva fatto da comparsa nel film, ma lo scoprimmo solo più tardi, quindi ci ritrivavamo spesso a chiedergli se gli alieni avessero lasciato messaggi per noi o se per caso avessero l'intenzione di invaderci.
Lui si inventava le storie assurde e Grace dice che non ho mai superato il trauma di quei racconti e con molte probabilità sono proprio quelle storie, che mi hanno reso così folle.
Non lo so, probabilmente è vero ma non mi importa, mi piace essere come sono e distinguermi dalla massa.
Ho una sorella di due anni più piccola, Charlie e con Grace siamo sempre state il top insieme! Ci divertivamo un sacco, nonostante le differenti età; andavamo ai concerti, pigiama party, balletti spensierati... Insomma, tutte quelle cose normali che rendono speciali i rapporti.
Cosa?!
Purple Rain interrotta dal suono di un sms.
"Hey amore mio! Esci?"
Dio mio, Jamie. Quanto mi infastidisce quando la gente interrompe i miei pensieri senza preavviso. Che poi "amore mio"?! Ma come si permette? Capisco che siamo amici, ma se chiama così tutte le sue amiche, dovrebbero far santa, Matilda.
Scherzava, lo so. Scherza sempre e mi va bene, ma non quando sono in corso i miei viaggioni mentali. Quelli sono sacri, un po' come il dormiveglia; potrei scrivere un romanzo sui miei dormiveglia, anzi duemila romanzi di tutti i generi letterari possibili. Ripeto: TUTTI.
"No, Jamie. Spero che tu esca di casa e che un ufo ti prenda e ti faccia il lavaggio del cervello. Mi hai interrotto in un momento creativo."
Ottima risposta. Sono sicura che non risponderà più per tutto il pomeriggio, posso tornare ai miei pensieri.
Beh, io e Grace andavamo anche nello stesso liceo, ma con due indirizzi diversi. Leggevamo molto, ed entrambe scrivevamo: lei storie, racconti che non voleva pubblicare, io poesie e canzoni che non avrei mai cantato.
Che quadretto: mille sogni e tanta paura.
Poi lei si è diplomata, e ha iniziato l'università. Era contentissima. Ricordo ancora quando si è iscritta: saltava da tutte le parti.
Penso che sia stato in quel periodo che mi hanno notata i proprietari della casa di moda; avevo circa 16 anni e mi trovavo a New York in vacanza. Sono sempre stata piuttosto alta, non eccessivamente, e snella. In quell'occasione, una scouter mi ha "reclutata".
Io e mia madre abbiamo valutato la proposta e dopo averla accettata, sono entrata a far parte dell'agenzia. Non ho lavorato molto all'inizio, volevo portare a termine i miei studi del liceo e due anni dopo, mi sono diplomata con il massimo dei voti e ho iniziato quello che ancora oggi è, il mio lavoro.
Non mi entusiasmava allora, questo contesto; mi sembrava un mondo falso e il mio obiettivo era quello di trasmettere ideali positivi nel mondo.
Grace fece i salti di gioia per me, era felicissima quando glielo dissi e sostenendo i miei propositi, mi disse che sarebbe stato l'inizio di un mondo migliore, dal quale avrei potuto diffondere la dottrina Mad: Dispotica e spietata.
No, seriamente, vedeva per me grandi possibilità, sapeva che non sarei stata una modella come le altre, avrei avuto profondità emotive e avrei finalmente potuto cantare le mie canzoni "worldwide", espandere i miei orizzonti, visitare nuovi posti, ecc ecc ecc.
Fu quello il periodo in cui iniziò a capire di voler fare un'esperienza altrove, dall'altra parte del mondo. Mi ricordo che fu un po' uno shock quando mi disse che andava a Parigi. Avevo appena finito il liceo, e mi immaginavo l'estate insieme in California, invece lei doveva andare a Parigi. Parigi poi. Perché Parigi?
Poteva stare benissimo negli USA! No, voleva andare in Europa, a Parigi. Egoisticamente non fui entusiasta, i miei sogni estivi si erano frantumati, ma fui molto felice per lei.
Grace partì e l'agenzia mi contattò per andare a New York per un servizio fotografico. Andai con mia madre, santa donna; avevo appena 18 anni e l'estate libera davanti.
Quella fu La proposta; Mario Testino mi aveva notata e volle me per il suo lavoro in una delle più famose e storiche marche di moda: Chanel.
Ho posato con Cara Delenvigne. Inutile dire del successo raggiunto da un giorno con l'altro. Cara mi stava simpatica, con me si è comportata bene. Nonostante non ci frequentiamo spesso, quando ci vediamo lei è sempre gentile.
Da quel momento in poi, è iniziato il boom. Grace mi comunicò che a Parigi vedeva la mia faccia sui manifesti in giro per la città, e devo ammettere che era strano il fatto che lei, mi vedesse più spesso sui manifesti rispetto che di persona.
Si stava divertendo a Parigi, nonostante la titubanza iniziale. Trovò nuove amiche e conobbe Jace.
Beh, bel ragazzo ma "tutto fumo e niente arrosto". Il classico bello ma senza cervello (detta da una modella vale tanto).
Lei però era presa, le piaceva da morire e lui sembrava contraccambiare; senza cervello, ma con sentimenti, glielo riconosco.
A settembre, fui chiamata alla Fashion Week di Londra e Parigi. Fu nella prima tappa che conobbi Jamie; non stava ancora con Matilda, ma faceva già il modello per Burberry, e io avevo appena sfilato per quel marchio.
Quello che lo colpì, a detta sua, fu la mia alternatività nel parlare con i paparazzi di libri, fare foto con i bambini e non assumere atteggiamenti da diva-sono-bella-solo-io.
Diventammo subito amici.
Fu anche il periodo in cui conobbi Styles, ero a conoscenza della sua fama da playboy, e non amavo particolarmente la band di cui faceva parte; sì erano bravi e divertenti, ma la mia musica era ed è diversa, rispetto a quella che facevano e fanno loro.
Ora li apprezzo di più, vicissitudini amorose a parte, ma tendo sempre a tenere questo piccolo dettaglio per me, non vorrei aumetare troppo il loro ego gia smisurato.
Misi subito in chiaro le cose, penso mi abbia preso per pazza, ma per lo meno non ci ha provato con me. Mi sento di dite per fortuna, altrimemti la storia con Grace non ci sarebbe mai stata e la mia amica non sarebbe così felice.
Ecco, squilla il telefono; non so chi tu sia, ma ti odio. Ah, appunto: il cretino.
"Che fai?"
Liam ti odio. L'ho già detto?
"Qualcosa di interessante" rispondo cercando di tagliare corto; non è che se ora stiamo insieme, hai il permesso di interrompere il flusso dei miei ricordi, caro.
"Non posso essere compreso in quel qualcosa di interessante?" dice il cretino con tono dolce.
Sì, ammetto che un pochino ci rifletto, ma no, non c'è spazio per lui.
"No caro, resta dove sei. Se l'attesa è in sé piacere, allora passerai una bellissima serata, Payne dei miei stivali"
Prova a replicare, ma mi asseconda, alla fine. Succede sempre ultimamente, forse perché finalmente ha capito che con me non si scherza, questa è la sua ultima oppurtunità e deve giocare bene le sue carte.
"Faccio un salto da te in serata? Come puoi passare un sabato sera piovoso da sola? Porto Colazione da Tiffany?"
Mi corrompe con Audrey Hepburn.
"Colpo basso, Liam Payne. Va bene, ma solo per Audrey Hepburn. Vieni alle 21, non farti vedere prima o rimani fuori casa"
"Mi stai tradendo?" fa lui divertito.
"Mentalmente sì, tutti i giorni con Garrett Heldund" rispondo divertita.
"Ma per piacere!" risponde.
Noto un po' di gelosia nel suo tono di voce e amo la sua gelosia.
"A dopo Liam" dico chiudendo la chiamata.
Devo ammettere che se non avessi conosciuto Harry, non sarei arrivata a questo.
Inizio a preparare la tavola. In Inghilterra si cena presto, non così presto; sono solo le 16 ma mi porto avanti con la preparazione della tavola.
Mi ricordo che, quando mi trasferii a Londra, la cena ad orari così strani, fu una delle prime cose alle quali dovetti abituarmi. Fu poco dopo la fashion week, e non fu facile convincere i miei a trasferirmi qui all'inizio. La loro mancanza, soprattutto quella di mia sorella, si faceva sentire ma fortunatamente non appena ho dei giorni liberi, torno sempre da loro oppure loro, vengono da me.
Hanno accettato la mia idea di fare la modella, anche se sapevano quando io adorassi la letteratura e il cinema, l'arte e di come mi sarebbe piaciuto approfondirla, infatti speravano che prima o poi frequentassi l'università.
Ora faccio entrambe le cose, e loro, ma sopratutto io, sono molto contenta.
Tornando alla mia amata Londra, vivere da sola all'inzio mi annoiava parecchio. Infatti speravo che Grace si volevesse trasferire qui. Londra offre molte opportunità, corsi di matematica compresi, quindi spero sempre che un giorno lei, possa prendere in considerazione la possibilità di trasferirsi qui.
Spero che Londra la chiami, perché quando Londra chiama, si può solo rispondere.
A parte Jamie, all'inizio mi mancavano punti di riferimento, successivamenate con il lavoro, ho conosciuto molte persone fantastiche e altre un po' meno, come è normale che sia del resto.
Ho viaggiato in 10 diversi Paesi, in soli 6 mesi. Se ci penso sembra incredibile.
La "casa londinese" l'ho iniziata a vivere veramente, solo successivamente. Amo la mia casa e amo l'inconfondibile stile che sono riuscita a costruire fra queste mura.
Mi guardo intorno, osservando la parete alla quale ho appeso la mia bacheca ricca di polaroid; Grace, la mia famiglia, le mie "vecchie" amiche americane, le feste a Londra, una foto di Jamie truccato e vestito da donna (non so perché quella foto sia li), biglietti d'auguri, disegni, lettere di incoraggiamento, articoli di giornale, foto dei miei film preferiti, frasi dei miei libri preferiti e tanti altri dettagli che parlano di me.
Sì, Grace ha ragione, si vede proprio che questa, è casa mia.
Quando io, stavo iniziando ad abituarmi alla mia nuova frenetica vita, lei si iniziava a disabituare.
Esisterà la parola disabituare? Boh, spero di sì.
Con Jace inziavarono i primi problemi e a causa o con la complicità di questo, lei veniva distratta dall'università. Senza contare le prime litigate con sua madre e la perdita del nonno.
Ricordo che presi il primo volo per l'America per raggiungerla. Lei era lì da qualche settimana, non voleva lasciare che suo nonno se ne andasse senza averla vista e io non volevo lasciarla sola.
So quanto era ed è importante per lei, il loro era un rapporto unico e speciale.
Jace in quella occasione si è dimostrato abbastanza maturo: ha messo da parte quei disguidi che stavano nascendo, per starle vicino.
Passarono pochi mesi e tutto crollò per Grace; i litigi con la madre erano sempre più frequenti e nonno Peter se ne andò, lasciandola sola con il suo ricordo.
Nelle nostre conversazioni via Skype, riuscivo indistintamente a vedere quanto fosse sciupata e in crisi. Decisi di andare da lei appena possibile, e facevo in modo di esserci per lei, anche solo con un messaggio o una chiamata.
Quello fu anche il periodo in cui conobbi il mio dolcemente odioso, Liam Payne.
Sorrido al solo pensiero.
Sono ridicola.
Che schifo.
Sto diventando come tutte le persone, massificate. No, questi sorrisetti non mi piacciono. Però.... Ricordo quel momento come se fosse ieri.
Ero appena tornata da una delle mie spedizioni di consolazione ed ero stanca, pioveva e Jamie mi ha invitato ad uscire; ecco perché quando piove è meglio che io rimanga a casa.
Ad essere sinceri, quella volta è stato anche un bene, dopotutto. Harry già lo conoscevo, e Jamie mi ha presentato gli altri ragazzi.
Ero stanchissima e non ho badato molto a nessuno di loro; sono andata a sedermi su un divanetto e, nonostante la musica, mi sono addormentata.
Ero ormai nel mondo dei sogni, quando di soppiatto qualcuno mi si avvicinò e cercò di richiamare la mia attenzione.
Mai svegliare Mad quando si appisola.
Sono sobbalzata agitando le braccia che, prontamente, hanno colpito il drink del ragazzo (che poi era Liam) e che gli si è rovesciato addosso.
Per fortuna c'erano le luci soffuse, penso di essere arrossita dall'imbarazzo, solitammete non sono un tale disastro.
Ho perso il conto delle volte che mi sono scusata con lui quella sera, cercando di spiegargli il motivo della mia stanchezza e sbadataggine; del resto non è facile lavorare tutto il giorno, volare a Parigi, tornare e andare ad una festa in soli 2 giorni.
"Ti capisco" mi disse divertito asciugandosi, per quanto possibile, i pantaloni con un tovagliolo.
Jamie il giorno dopo mi disse che Liam gli scrisse di ringraziarmi per averlo intrattenuto, durante la serata.
Oltre alle stupide allusioni da pervertito di Jamie del tutto infondate, mi aveva fece piacere parlare con lui, in quella imbarazzante situazione.
All'epoca era single. Si fidanzò poco dopo con Sophia. Non che ne avessi fatto un dramma all'epoca, mi spiaceva soltanto in modeste quantità, perché dopo tutto, nonostante tutto, era un tipo interessante.
Credo che il momento in cui mi resi conto che mi piacesse seriamente, fu ad una festa avvenuta dopo due mesi dal nostro primo incontro. Mi disse che aveva letto una mia intervista su un giornale, e che era rimasto colpito dalle mie continue citazioni letterarie e artistiche.
Beh, sarei rimasta colpita anch'io da me stessa.
Finimmo per parlare tutta sera da soli in una delle sale della festa, ci scambiammo i numeri e iniziammo a sentirci più spesso.
Lui lasciò Sophia dopo due settimane, e si presentò sotto casa mia dicendomi che lo stavo contagiando con la mia follia.
Quella sera ci scambiammo il nostro primo bacio.
Sorrido ancora al pensiero, lui era così dolce e io probabilmente troppo ingenua.
Quando raccontai tutto a Grace quasi svenne. Non credeva che io potessi avere una mezza storia con Liam Payne. Beh non ci credevo nemmeno io.
Da quella sera tutto si è sviluppato; la nostra storia bizzarra ma intensa, la mia necessità di rimanere lontana dai riflettori e la sua poca perseveranza che ci ha fatti allontanare.
Se non fosse per Grace non ne sarei uscita, sarei rimasta nella mia bolla e non avrei mai capito quanto in realtà, Liam Payne fosse importante per me.
Anche in quell'occasione ci siamo soccorse a vicenda; ospitarla da me per uscire dalla rottura che da lì a poco sarebbe seguita con Jace, è stata un'ottima medicina.
Avevo due possibilità: che mi ringraziasse a vita o che mi odiasse.
Penso abbia vinto la prima, nonostante tutto. Devo ringraziarla anch'io: se non fosse stata qui, probabilmente non starei aspettando Liam adesso.
Suona il campanello. Liam è in anticipo di troppe ore, si beccherà una ramanzina.
"Luke!!?" domando aprendo la porta.
Beh, di certo non è Liam, ma Luke-sono bello solo io, ma non lo do a vedere - Hemmings.
"Disturbo?" chiede con una voce più vicina al miagolio di un gatto che ha bisogno di coccole, che a un umano.
Riflessioni personali: è biondo, alto, suona, canta e ascolta buona musica. Se non fossi con Payne ci farei un pensierino.
"Entra" gli dico. "Sappi che arriverà Liam tra qualche ora" puntualizzo.
"Oh" dice lui ridendo. "Tranquilla, non ti ruberò molto tempo... Cenetta romantica col fidanzato?"
"No" rispondo. "Il fidanzato opta per Audrey Hepburn dopocena! Anzi gli ho fatto optare per questa soluzione, ma dimmi, perché sei qui?"
"Volevo darti il nostro nuovo cd, ci tenevo lo avessi" spiega porgendomi il loro nuovo tesoro neonato.
"Grazie, sei gentile" rispondo.
Okay. Beh? Nessuno dei due parla. Imbarazzante.
"Cosa ti ha spinto ad uscire con questa pioggia?"domando.
Lui da ottimo esemplare della categoria uomo, non risponde e si avvicina alla mia bacheca.
"Dovevo prendere delle corde per la chitarra e non avevo voglia di mandare qualcuno per me. Ne ho approfittato per passare di qua." spiega. "Hey! Ma quelle siete tu e Grace?"
Ha puntato una foto imbarazzante. Devo togliere certe foto dalla bacheca e questa di certo fa parte della serie; raffigura me e Grace vestite da ET.
Avevamo in testa un cappello bizzaro, con delle antenne, che per nulla al mondo richiamavano ET, ma che noi apprezzavamo comunque. Avevo 13 anni circa, periodo in cui la mia bellezza era ampiamente discutibile, ma per fortuna la pubertà ha fatto il suo corso dando degli ottimi risultati, modestamente parlando.
Il costume lasciava scoperti i volti, quindi mentire o improvvisare una delle migliori storie, non ha senso.
"Se mi stai chiedendo delle spiegazioni, mi avvalgo della facoltà di non rispondere e di parlare in presenza del mio avvocato".
Ride. Cavolo, è proprio carino, la prossima volta che litigo con Liam saprò da chi farmi consolare.
Ovviamente scherzo, non credo che nella diceria in ogni scherzo c'è una parte di verità.
Forse.
"Mm..." dice ridendo. "Eri carina"
"Allora Hemmings, la smettiamo o no?" esclamo puntandogli un dito contro.
"Jamie era curioso di sapere cosa stessi facendo per non uscire" continua, perseverando nell'osservare le foto.
"Jamie deve farsi una vita" rispondo prontamente.
Jamie è diventato una spia russa che controlla i miei movimenti? Che poi perché alla parola 'spia', viene sempre associato l'aggettivo 'russa'? Non mi è molto chiaro. Se un giorno qualcuno ha tempo e voglia per spiegarmelo, arricchirebbe la mia vita e colmerebbe un mio vuoto.
"Beh che facevate tu e Grace?" domanda riportando il suo sguardo su di me.
Anche lui dovrebbe farsi una vita, magari lui e Jamie potrebbero farsi una vita insieme.
Ok stop. Brutta immagine e sacrilegio per l'universo femminile.
"Carnevale, cosa fa uno a carnevale? Si traveste! E noi avevamo scelto ET per via di una persona che conoscevamo quando abitavamo in America"
"Uh, parli senza il tuo avvocato?"
"Lucas, sono l'avvocato di me stessa." spiego.
Ride. Quel ragazzo ride sempre; o sono io stupida o lui ha delle disfunzioni al cervello che lo fanno ridere sempre.
Preferisco pensare a questa seconda opzione.
"Chi era la persona per la quale vi siete travestite da ET?"
Ancora?
"Il postino, era stato una comparsa in ET"
"Figo"
Confermo, figo. Non il postino, ET.
"Sì, ma quando sei piccola, è inquietante uno che ha tatuato ET sull'indice e ti parla solo degli alieni. Almeno per me era inquietante. Grace, invece, adorava parlare di ET. Ha sempre amato quel film"
"E a te non piace?"
ET: l'argomento del giorno.
"Sì, mi piace, ma preferisco Star Wars se rimaniamo in tema alieni, sai... più azione, tragedia, avventura. Grace invece ama la dolcezza, anzi la mielosità... Piangeva sempre durante ET; non che a me non toccasse, non fraintendermi. Però a lei toccava fin troppo. 'Ooh' cominciava, 'cucciolo, amorino mio'... Sai io così parlo solo di Gollum o Chewbecca. Lei considerava ET un esserino bisognoso di coccole e attenzioni. Se dovesse arrivare ET, sono sicura che lascerebbe Harry!Ne sono certa!"
"Addirittura?" domanda.
"Certo che sì! Non la conosci come la conosco io... Chissà se esiste qualcuno che la conosce come la conosco io! Poi la somiglianza a ET è evidente; stessi occhi grandi, stessi atteggiamenti strani e ambigui. Lei cerca nel suo compagno caratteristiche di ET!"
Meglio che io tenga questa piccola riflessione per me. Si, decisamente.
"Questa me la devo segnare! Ora non riuscirò più a guardare Harry negli occhi.Jamie sa questa cosa?"
"Comunicagli questa cosa e sarai sacrificato per primo quando arriveranno gli alieni! Certe cose Jamie non deve saperle, potrebbe usarle contro di te, o me, o Grace o Harry in questo caso!"
"Okay, okay" dice allontanandosi dalla bacheca. "Hai un bellissimo rapporto con Grace." constata.
"Già" dico sorridendo. "Ti saluto" dice dandomi un bacio sulla guancia.
"Ciao Luke e, mi raccomando: non una parola"
"Tranquilla, dimmi poi che ne pensi del cd!"
"Sarà fatto"
Esce, dandomi finalmente l'opportunità di tornare alla mia piacevole solitudine.
Io e Grace abbiamo davvero un bellissimo rapporto; mi chiedo dove finiremo tra qualche anno, spero che le cose tra noi non cambino, sarebbe un peccato.
Preparo la pasta e mangio in tranquillità, lasciandomi trasportare dalla scia dei ricordi.
Sparecchio e riordino come una perfetta donna di casa; non è vero che i vip hanno sempre la servitù o come la chiamano. Io so cucinare e lavare i piatti anche da sola.
Ma è anche vero che io sono SUPERMAD, quindi non sono come gli altri.
Si fanno presto le 21 e suona il campanello.
"Hey" esclama il mio ragazzo. "Posso entrare o c'è ancora Garrett?"
"Purtroppo se n'è andato!" rispondo facendolo accomodare.
Si siede sul divano evidemziando il fatto che spetta a me avviare il lettore DVD.
Va bene che i vip e SUPERMAD sono capaci di fare le cose da soli, ma dico sei maschio, un minimo di buon cuore, sii cavaliere.
Balle, qui le donne devono arrangiarsi! Okay la parità di sessi, ma la galanteria non è vietata.
"Mad" dice. "Non ho portato colazione da Tiffany perché lo stava guardando mia madre... Ho optato per ET, era il primo che ho visto, e con questo tempo non mi sembra malaccio... No?"
Se non è stato Luke, allora credo proprio che Liam abbia installato delle cimici in casa mia.
"Liam, Liam" dico."A volte mi spaventi, ma è anche per questo che mi piaci"
"Beh, non capisco il perché, ma va benissimo così" dice guardandomi dubbioso.
Mi siedo accanto a lui e il film parte. Prendo l'iPhone e scrivo un messaggio a Grace.
"Amica, stasera vedrò Nunzio"
Lei risponde subito.
"Ahahah dovremo andarlo a trovare... Se non l'hanno rapito gli alieni! Buon ET!♡"
Liam sbircia i miei messaggi sul cellulare. Ormai è un'abitudine che ha appreso e che non ho speranza di debellare.
Mi ama ed è geloso di me, anche io mi amerei se fossi al suo posto.
"Chi è Nunzio?" domanda.
"Guarda il film e fai silenzio Payne. Solo così scoprirai chi è Nunzio."
Fuori piove e io sono col mio fidanzato al calduccio. Stiamo guardando ET e ricordando uno dei momenti più divertenti della mia vita.
Ecco perché quando piove è meglio che io rimanga a casa.
SPAZIO AUTRICE
Capitolo scritto da elvesknoweverything ♡
Vi chiederete se è fisicamente possibile avere un flusso di pensieri simile e io posso assicurarvi che dopo 19 anni di convivenza con una persona così simile a Mad, che non solo è possibile, ma anche straordinario ♡
Ringrazio la mia Mad che si è prestata a questa avventura e che senza ormai possibilità di scelta da parte mia, fa parte delle mie storie come della mia quotidianità ♡❤♡
Siamo giunti alla fine di questo Spin Off, sono felicissima di averlo creato e ancor di più per aver reso partecipi persone così importanti per me.
Grazie a tutte voi che avete scritto, e a tutti voi che avete letto, votato e commentato :)
Per ora Girlies finisce qui, credo che ci rivedremo, presto o tardi, nel frattempo: GRAZIE MILLE A TUTTI ❤
Un bacio! Greta ♡
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top