2. Del
DEL'S P.O.V
Leggera, ecco come mi sento.
Ogni muscolo del mio corpo è rilassato, sulle mie labbra è accennato un sorriso, e la mia testa è piena di pensieri felici.
Mi sento leggera e vorrei non ritornare alla realtà dei fatti, non voglio pensare a Mathieu, la cui assenza mi ha reso quasi difficile respirare.
Vorrei solo sentirmi così per sempre, rivivere ogni attimo della fantastica serata appena conclusa, vivere di questo attimo di felicità.
È vero sono brilla, forse ubriaca, ma non è solo merito dell'alcool; i sorrisi gentili e le chiacchiere allegre di Liam hanno contribuito a questa sensazione, ma niente, e confermo niente, mi ha reso più felice di essere con Grace e le altre.
Nonostante ci fossero dei bellissimi ragazzi, i nostri sguardi si sono cercati più volte, ed abbiamo espresso con gli occhi le nostre emozioni, la nostra felicità; riesco a capirle con un solo sguardo, e loro capiscono me, forse anche troppo. Siamo legate in un modo che è privo di logica, ma nell'amicizia come nell'amore non c'è logica che tenga.
Ho sempre desiderato trovare delle amiche come loro, e mi reputo fortunata ad averle incontrate, di essere riuscita in qualche modo a guadagnarmi la loro fiducia. Sono stata l'ultima ad entrare in questo gruppo così affiatato, ma loro mi hanno semplicemente accettata, ed ognuna di loro mi ha cambiata.
Erika riesce a farmi sorridere in qualsiasi occasione, Lucy ha la sensibilità giusta per capire quando ho bisogno di un silenzioso sostegno; Candy mi costringe ad allontanarmi dalla realtà, a sognare, mentre Grace ascolta senza giudicare. Ilary con la sua schiettezza, che molti confondono con acidità, riesce a farmi ad aprire gli occhi, a farmi osservare il mondo senza filtri.
Siamo completamente diverse l'una dall'altra e anche noi abbiamo i nostri alti e bassi, ma in qualche modo riusciamo sempre ad incontrarci; abbiamo bisogno l'una dell'altra, io ho bisogno di loro.
"Quindi lei è famosa?" La domanda dell'autista mi coglie alla sprovvista, distogliendomi dai miei pensieri. Ero così concentrata che quasi avevo dimenticato di trovarmi in un taxi, o forse sono semplicemente ubriaca.
"Perché me lo chiede?"
"Non era insieme a quel ragazzo della band famosa... One qualcosa..." Immagino si riferisca a Liam, visto che è stato cosi carino da accompagnarmi al taxi. Ridacchio per l'espressione assorta che gli si è formata sul viso, evidentemente impegnato a ricordare il nome della band.
"No, sono semplicemente una studentessa di criminologia. Mi spiace deluderla, Jeff"
"Non ho mai detto di chiamarmi Jeff" Ribatte, osservandomi confuso, mentre io continuo a ridere.
"Jeff le si addice secondo me" Spiego, ridendo ancora. Forse ho esagerato con l'alcool, e domani ne subirò le conseguenze, ma in questo momento sono così euforica che non mi importa. Devo ricordami di non accennare la cosa a Lucy, altrimenti subirò l'ennesima paternale, anche se so che lo fa per il mio bene.
"Lei è tanto strana quanto bella, signorina." Sospira, rivolgendomi un sorriso paterno.
"Grazie per il complimento. Adoro quando mi ricordano che sono strana, Jeff. E comunque non sono io quella famosa, ma la mia amica frequenta Harry Styles".
Sussurro con fare cospiratorio, portandomi una mano vicina alle labbra, come se qualcun'altro potesse sentirmi.
"Ho tentato di ballare con lui, ma Grace non è per la condivisione" Continuo, ridacchiando nel ricordare l'espressione possessiva che le si è formata sul viso quando Harry ha fatto il suo ingresso nell'appartamento delle ragazze.
Non ho potuto fare a meno di ammirare la sua bellezza, il caldo sorriso che ci ha rivolto, e soprattutto il modo in cui guardava Grace, come se guardarla sorridere fosse sufficiente a renderlo felice, proprio come rende felice me.
Mentirei se dicessi che non sono preoccupata per lei; Grace sta correndo come non ha mai fatto prima, ed io temo che possa ritrovarsi con il cuore spezzato. Ma so per esperienza che quando il tuo cuore batte così velocemente non c'è timore che riesca a frenarti, ed anche sbattere la faccia contro un muro sembra accettabile, pur di provare quella sensazione di felicità.
"Signorina, siamo arrivati" Sobbalzo alle parole dell'autista, maledicendomi per essermi persa ancora nei miei pensieri.
"Sì, certo. Quanto le devo?" Chiedo, frugando nella pochette, alla ricerca del denaro.
"Senta, c'è un tizio con una faccia davvero poco raccomandabile che si sta avvicinando."
Seguo il suo sguardo preoccupato, riconoscendo immediatamente il tizio poco raccomandabile di cui parla Jeff: Mathieu cammina con passo deciso verso di noi, una sigaretta stretta tra le labbra, le mani infilate nelle tasche dei suoi jeans attillati.
Jeff ha ragione, ha proprio l'aria da cattivo ragazzo, ma quel ghigno beffardo sul suo viso fa comunque battere velocemente il cuore.
È tornato da me, ancora una volta, ed ancora una volta il mio cuore urla di gioia, e trema di paura per l'emozione che prova.
"Stia tranquillo, lo conosco." Rassicuro Jeff, porgendogli i soldi, mentre lui scuote la testa, come se non potesse credere alle mie parole.
"Dovrebbe frequentare qualcuno di più raccomandabile, signorina. Può avere di meglio." Annuisco alle parole dell'autista, scendendo dall'auto, che dopo pochi istanti si allontana.
Mathieu è a pochi passi da me, mi scruta con i suoi occhi azzurri, percorrendo con lo sguardo il mio corpo, stretto nell'abito verde. Sento la pelle accendersi sotto il suo sguardo, ma le parole di Jeff continuano a ripetersi nella mia mente.
Posso avere di meglio.
Non so quante volte ho sentito questa frase, quante volte ho dovuto fingere che queste parole non avessero nessuno effetto su di me, limitandomi ad annuire; non so quante volte ho dovuto difendere ciò che sento per questo ragazzo testardo, beffardo, e maledettamente sicuro di sé.
Nessuna delle ragazze, compresa Candy, la più accomodante del gruppo, ha mai visto di buon occhio la mia relazione con Mathieu. Forse per la differenza d'età, o forse per il suo carattere alcune volte impossibile, o semplicemente perché non riescono a sentire ciò che provo io quando sono con lui.
Nonostante io senta tutto questo, so che loro hanno ragione, che Mathieu è troppo diverso da me, che non abbiamo niente in comune.
Ho tentato di mettere un punto alla nostra relazione, di incontrare qualcuno che avesse i miei stessi interessi, e mi sono così tante volte allontanata da lui a causa dei suoi comportamenti, ripetendomi altrettante volte che quella sarebbe stata l'ultima volta, che non sarei più stata disposta a farmi incastrare dai suoi occhi azzurri, da quel sorriso, dalle sue parole.
Ho tentato così tante volte di avere di più, ma non ci sono mai riuscita; inevitabilmente torno da lui, o è lui a tornare da me, in un circolo vizioso che in questi tre anni, mi ha consumata.
"Finalmente sei tornata. Ti aspetto da un bel po'." Interrompe il silenzio, dopo aver fatto un ultimo tiro, espirando poi una piccola nuvola di fumo; non mi sfugge il tono leggermente scocciato con cui pronuncia quelle parole, come se fossi stata io a chiedergli di piombare in piena notte a casa mia.
Erano tre giorni che non ci sentivamo a causa dell'ennesima discussione; ho finto che andasse tutto bene, ho sorriso quando le ragazze mi hanno chiesto di lui, perché non mi andava di rovinare la festosa atmosfera che si era creata per il ritorno di Grace.
Loro mi sarebbero state vicine, lo so, ma in quel momento era la cosa più giusta da fare, se non per me, almeno per Grace.
"Avresti potuto andartene" Ribatto, fingendomi a mia volta annoiata; non sopporto quando si comporta così con me, quando ostenta il suo carattere da duro, e lui ne è consapevole. Cammino speditamente verso la porta di casa, sorpassandolo senza degnarlo di uno sguardo, anche se so che mi seguirà.
Infilo le chiavi nella serratura, entrando poi nell'appartamento, dirigendomi verso il divano sul quale getto la borsa, mentre Mathieu chiude la porta alle sue spalle.
"Non fingere di non essere felice di vedermi Del" Afferma beffardo, facendomi alzare gli occhi al cielo.
"Come mai sei qui?" Chiedo, puntando i miei occhi su di lui.
"Ero curioso di sapere quanto sono fantastici i nuovi amici famosi di Grace." Un ghigno ironico si forma sulle sue labbra sottili, mentre si sfila la giacca di pelle, gettandola sul divano, accanto alla mia borsa.
Mi costringo a non osservare il suo corpo, a non lasciarmi andare alle emozioni che mi si sono accumulate nel petto, guardandolo con quanta più indifferenza sono capace.
"Sono davvero carini con lei, lo sono stati con tutte noi. E sono dei bravi ragazzi, non certo dei palloni gonfiati come qualcuno di mia conoscenza" Gli lancio un'occhiata significativa, mentre lui scoppia in una piccola risata.
"Alla mia Del non piacciono i bravi ragazzi" Sussurra convinto, mordendosi poi il labbro inferiore, un gesto che mi ha sempre fatto impazzire; lui sa come farmi impazzire, sembra conoscere ogni mio punto debole, ma io fortunatamente conosco il suo.
"Non darti tante arie, ragazzino" Alzo un sopracciglio, soddisfatta di notare quel ghigno strafottente scomparire lentamente dalle sue labbra.
"Sei tu che ti comporti da ragazzina in questo momento, Del" Mi beffeggia, incrociando le braccia sul petto.
"Non ti ho chiesto io di venire, quindi puoi anche andartene Mathieu" Incrocio le braccia sul petto, proprio come lui, pronta ad essere colpita dal gelo che si è formato nei suoi occhi.
"Cosa? Hai incontrato qualcun'altro? Se è così dillo e basta Del" Il tono indifferente della sua voce mi fa male, perché so che in realtà lui tiene a me, so che mi ama quanto io amo lui, anche se nessuno dei riesce a dimostrarlo come dovrebbe, anche se forse non è la cosa giusta.
"Sono stanca dei tuoi modi da stronzo. Dovresti crescere Mathieu, smettere di fingere che di me non ti importa nulla. Sono passati tre anni e non riusciamo ad andare avanti con la nostra relazione, e non riusciamo neanche a mettere un punto." Dico decisa, senza mostrargli quanto in realtà mi facciano male le mie stesse parole, quanto mi tolgano il respiro.
"Io non posso cambiare, sono quello che sono e di certo non mi nascondo. E non sono io quello che scappa continuamente, non sono io ad aver frequentato altri ragazzi, ad aver cercato qualcun'altro. Non sono perfetto, maledizione, ma ti ho sempre aspettata. Ho sempre aspettato che tu tornassi da me Del"
Anche solo il modo con cui pronuncia il mio nome riesce a riscaldarmi, ad accendere il mio cuore. So che tra i due sono io quella che scappa in continuazione, perché ho sempre saputo che lui non era adatto a me, che quello che c'è tra noi sembra farmi bene e altrettanto male, ma sono sempre tornata da lui.
"Mi manchi" Sussurra, gli occhi azzurri che brillano maliziosi; adoro come il suo sguardo sembra gridare quanto mi vuole, quanto sono importante per lui, e odio l'effetto che le sue parole hanno su di me.
" Dovresti andart..." Non riesco a terminare la frase, che le sue mani sono sulla mia schiena ed il mio corpo premuto contro il suo. Al contatto improvviso ogni centimetro della mia pelle si riscalda, come se desiderasse sentire di più.
"Non mandarmi via, Del." Adesso la sua voce è meno dura, più roca, e non c'è indifferenza in nei suoi occhi azzurri, ma solo quel sentimento che esplode ogni volta che siamo vicini, proprio come in questo momento.
Sono così assuefatta dal desiderio di lui, dal mio amore per lui, che quando le sue labbra premono insistentemente sulle mie non riesco a negargli l'accesso, anzi mi stringo a lui, portando le braccia intorno al suo collo.
Lascio che le nostre lingue si incontrino, abbandonandomi completamente al calore del bacio, al suo corpo, mentre le sue mani corrono alla cerniera del mio vestito, che dopo qualche secondo è ai nostri piedi. Quando le sue mani affondano nella pelle dei miei fianchi sussulto per il calore, per il senso di appartenenza che si irradia nel mio corpo.
Lascio che le sue braccia mi tirino su di lui, ed incrocio le mie gambe nude intorno al suo bacino, sospirando quando lo sento gemere nel bacio. Quando inizia a camminare, senza mai interrompere il bacio, so perfettamente dove mi sta portando, ed il mio cervello inizia a ricordarmi che se torno ancora, se gli permetto ancora di avvicinarsi, sarà più difficile lasciarlo andare quando.
Con difficoltà stacco le mie labbra dalle sue, tentando di riprendere il controllo dei miei pensieri, mentre lui mi posa delicatamente sul letto, scivolando poi sopra di me.
"Mathieu, aspetta..." Si ferma immediatamente, gli occhi azzurri nei miei leggermente più scuri, i nostri respiri affannati.
"Non allontanarmi Del. È vero, sono un bastardo e non merito il tuo corpo, non merito una donna bella come te" Con un dito segue la linea del mio viso, mentre sulle labbra si forma un piccolo sorriso.
"Non merito neanche il tuo cuore, perché non so amarti quanto dovrei, come dovrei. Ma sono tuo Del, sono solo tuo" Gli occhi mi pizzicano, ed è difficile trattenere le lacrime, così come è impossibile trattenere i miei sentimenti, il mio amore per lui.
"Ti amo" Confermo con un sussurro ciò che il mio cuore sta gridando, ciò che non ha mai smesso di urlare. Sorridiamo contemporaneamente, prima di far scontrare ancora le nostre labbra, prima gentilmente poi con più decisione.
Lascio che le sue mani accendano ciò che altre mani non riuscirebbero a fare, sorridendo ogni qual volta ripete di amarmi, di essere solo mio. Le mie mani vagano frenetiche sul suo corpo, in modo da liberarlo dei vestiti, perché ho bisogno di sentire la sua pelle contro la mia. Ogni bacio che ci scambiamo è sempre più caldo, i nostri respiri sempre più ansanti ed il nostro bisogno di appartenerci sempre più forte, quasi disperato.
Nonostante la differenza di età, le incomprensioni, nonostante il suo caratteraccio e le mie fughe, io e Mathieu continuiamo ad incontrarci, ci desideriamo, ci amiamo; forse lo facciamo nel modo sbagliato, forse continueremo a farci del male, eppure non sembra che ci sia cosa più giusta al mondo di noi due, delle nostre mani intrecciate, di me e lui insieme.
Ed è quando gemo il suo nome mentre mi fa sua, che ogni resistenza dentro di me si frantuma sotto il suo tocco, sotto il suono dei nostri respiri affannati, dei nostri cuori che battono l'uno per l'altra.
È impossibile per me avere qualcosa di più, tentare di stare lontana da lui; è impossibile trovarsi vicino al fuoco e non bruciarsi.
È Mathieu il mio fuoco, ed io brucio per lui.
SPAZIO AUTRICE:
La serata a Parigi continua a riservare piacevoli sorprese :D
Il capitolo è stato scritto dalla mia fantastica amica cerbiatta90, che ha voluto aiutarmi in questa nuova "avventura".
Trovo che questo capitolo sia bellissimo e che Lei come sempre, non si smentisca mai *.*
GRAZIE MILLE MIA DOLCE DEL <3
A presto! Greta <3
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