01

Era mattina presto, quando feci un incubo. Non un semplice brutto sogno, ma uno molto strano.

Mi svegliai nel mio dormitorio ad Hogwarts. Avevo sentito dei rumori provenire da fuori, così mi alzai a controllare.

Notai la finestra aperta, anche se ricordavo benissimo di averla chiusa.
"L'avrà aperta Pansy" pensai scrollando le spalle.

Tornai a letto dopo averla chiusa, ma proprio quando avevo appena chiuso gli occhi per dormire sentii un peso sulle mie gambe coperte dal lenzuolo.

Alzai il busto per osservare cosa fosse e vidi un grosso cane nero. Gettai un urlo spaventata, cosa ci faceva un cane in camera mia? E come aveva fatto ad entrare?

Improvvisamente il cane si trasformò in un uomo dai capelli neri, lunghi e sporchi, con la divisa di Azkaban.

L'uomo si girò a guardarmi, con un ghigno stampato sul volto. Iniziai ad essere spaventata, quest'uomo era un evaso.

«Finalmente ci incontriamo, Elektra» sussurrò l'uomo.
«Come fai a sapere il mio nome?» replicai impaurita.

«Semplice, te l'ho dato io» disse con una risata da maniaco.

«Chi sei?» chiesi alzando il tono della mia voce.
«Ancora non l'hai capito eh?» rispose avvicinandosi.

Scossi la testa per poi sentire sconvolta le sue parole
«Io sono tuo padre, Elektra» continuò ridendo.

Continuavo ad avere questo incubo da tutta l'estate ma di solito finiva sempre con il cane sopra il letto. Oggi, proprio il giorno della mia partenza per Hogwarts, riuscii a completarlo.

Guardai l'orologio appeso alla parete di fronte a me, in modo da vedere se potessi alzarmi.

«Sono già le dieci?! E nessuno mi ha svegliata?» strillai indignata, buttandomi giù dal letto, cadendo in terra e sbattendo la schiena.

«Ci mancava solo questa, porco Salazar!» imprecai a denti stretti.

«Finalmente! Quando avevi intenzione di svegliarti?» disse entrando mia cugina, mentre mi alzavo ancora dolorante da terra.

«In realtà stavo aspettando che una certa persona dai capelli rosa, venisse a svegliarmi» replicai sbattendo il piede per terra e mettendo le mani sui fianchi.

«Scusa me ne sono dimenticata» mormorò grattandosi la nuca. «Tipico» sussurrai.

«Sbrigati a vestirti, ti accompagno io anche oggi a King's Cross» continuò facendomi cenno di seguirla.

«Mi vesto e arrivo!» Presi un maglione nero, un semplice paio di jeans e infine afferrai correndo il baule e il mio cappotto beige.

«Eccomi! Andiamo Tonks!» urlai scendendo le scale di corsa.

«Ok hai preso tutto?» chiese Nymphadora
«Penso proprio di sì» dissi arrivando davanti la porta.

«Non saluti nemmeno tua zia?» intervenne zia Andromeda. «Hai ragione, scusa» replicai andando ad abbracciarla.

«Mi raccomando stai attenta» sussurrò lasciandomi un bacio in fronte «Lo so, lo so» risposi.

Finalmente io e Tonks eravamo arrivate a King's Cross, lei si era offerta molto gentilmente di portare i miei bagagli, così io non dovetti portare niente se non la mia civetta, Artemis.

Nymphadora posò i bauli nel treno, mentre io aspettai davanti ad esso l'arrivo di Pansy.

Mentre la aspettavo incrociai il cosiddetto "Golden Trio". L'unica persona decente che c'era in Grifondoro era forse Hermione, era intelligente, gentile, dolce e molto simpatica.

Appena i suoi amici salirono sul treno, lei si allontanò da loro per venirmi a salutare.
«Elektra! Come stai? Sembra passata un'eternità» disse venendomi ad abbracciare.

«Sto bene dai, ma non voglio tenerti ancora qui vai a raggiungere quei due» replicai sorridendo.

«Si hai ragione, è stato bello rivederti, speriamo di avere un po' di tempo in più ad Hogwarts» continuò iniziando ad allontanarsi. La salutai con un cenno della mano e stessa cosa fece lei.

Aspettai qualche altro secondo finché non mi sentii chiudere gli occhi da dietro.

«Pansy so che sei tu, ora fammi tornare a vedere» dissi scocciata. Le mani si tolsero e mi girai, notando che Pansy non era sola.

«Ciao Malfoy» mormorai. «Esisto anche io» sussurrò Blaise Zabini, il mio migliore amico, spuntando da dietro il biondo.

«Blaise! Mi sei mancato un sacco, che fine hai fatto quest'estate?» gli chiesi correndo ad abbracciarlo.

«Anche tu mi sei mancata Black! Comunque sono andato in Francia con la mia famiglia, tu che hai fatto?» replicò ricambiando l'abbraccio.

«Sono rimasta a casa, appassionante non credi?» dissi sarcastica, alzando gli occhi al cielo.

«Bene, dopo questo momento veramente toccante, possiamo salire oppure vogliamo fare partire il treno senza di noi sopra?» intervenne Malfoy.

«Sempre simpatico» risposi guardandolo male.

Salimmo sul treno e andammo nel nostro scompartimento. Pansy ed io ci sedemmo l'una di fronte all'altra, lei aveva accanto Blaise e io, purtroppo, Draco Malfoy.

Il viaggio procedeva bene, ma quando fummo a metà strada mi addormentai poggiando la testa sulla finestra.

«Elektra, svegliati siamo arrivati. Elektra, El!» sussurrò una voce, scuotendomi il braccio.

Aprii gli occhi lentamente, notando che mi ero addormentata sulla spalla della stessa persona che mi stava provando a svegliare, ovviamente Draco.

«Dove sono gli altri due?» gli chiesi con ancora la voce impastata dal sonno e alzando il busto.

«Sono usciti da poco, ci stanno aspettando fuori, andiamo» disse alzandosi di scatto. «Si, andiamo» replicai alzandomi lentamente anch'io.

Trovammo davanti al treno i due, che ci aspettavano impazienti. «Sbrigatevi o faremo tardi per il discorso di Silente!» esclamò Pansy con le braccia incrociate sul petto. «Sisi, eccoci» replicai sbrigativa.

Ci incamminammo, anzi iniziammo a correre diciamo, e infine arrivammo qualche secondo prima che il coro finisse di cantare.

«Quanto è inutile il coro! Mi hanno stonato i timpani con quella insulsa canzone!» esclamò con fare teatrale Malfoy al mio fianco facendomi scappare una risatina.

«Benvenuti, benvenuti ad un altro anno ad Hogwarts. Ora vorrei dire alcune parole prima che ci intontisca tutti troppo, il nostro ottimo banchetto. Per prima cosa do' il benvenuto al professore R. J. Lupin, che ha gentilmente accettato il posto di insegnante di "Difesa contro le Arti Oscure". Buona fortuna professore!» esclamò il preside facendo una pausa, permettendo a noi studenti di fare un applauso.

«Ecco adesso pure lo strambo ci doveva capitare, questa scuola non poteva cadere più in basso!» esclamò sempre Malfoy, attirando la mia attenzione.

Mi girai a guardarlo male, con la bacchetta in mano, puntata sulla sua coscia. «Parla di nuovo male del mio padrino e giuro che la gamba non sarà l'unica cosa che perderai!» sussurrai a denti stretti.

Lui mi guardò impaurito per poi tornare a guardare davanti a sé, come se niente fosse successo.

Dopo nemmeno un secondo, però, si girò verso il tavolo dei Grifoni chiamando Potter.
«Potter! Potter, è vero che sei svenuto? Insomma sei svenuto veramente?» disse ridendo.

«Ah, sta zitto Malfoy!» esclamò Weasley. Mi scappò una risata involontaria, che mi procurò un'occhiataccia da Hermione che poi distolse lo sguardo.

«Dai continuiamo a sentire ragazzi, è inutile perdere tempo con certa gente!» esclamò Pansy.

«...il nostro insegnate di "Cura delle Creature Magiche" da anni, ha deciso di andare in pensione, per trascorrere più tempo con gli arti che gli restano. Fortunatamente sono lieto di annunciare che il suo posto verrà presto da, niente popò di meno, che il nostro Rubeus Hagrid!» concluse sempre per dare spazio a un applauso, che dal nostro tavolo non arrivò.

«È una cosa assurda! Non possono mettere un mezzo gigante ad insegnare!» esclamò Pansy indignata.

«In effetti» mormorai guardando Blaise di fronte a me, che sentendomi scrollò le spalle.

«Infine, passiamo a cose più inquietanti. Su richiesta del Ministero della Magia Hogwarts, almeno fino a nuovo avviso, ospiterà i Dissennatori di Azkaban, fino al momento della cattura di Sirius Black»

Tutti gli sguardi al solo pronunciare di quel nome si puntarono su di me, facendo levare anche dei mormorii di disappunto da parte degli studenti.

«I Dissennatori saranno di guardia a ogni accesso alla scuola. Ora, pur se rassicurato che la loro presenza non disturberà le nostre quotidiane attività, un avvertimento: i Dissennatori sono creature malvagie, non faranno distinzione fra colui a cui danno la caccia e che si trova sul loro cammino. Pertanto devo avvertire tutti, intendo ognuno di voi, di non dar loro alcun motivo di farci del male. Non è nella natura di un Dissennatore, il perdonare. Ma sapete? La felicità la si può trovare anche negli attimi più tenebrosi, se solo uno si ricorda di accendere la luce» concluse lasciandoci iniziare a mangiare.

«Questa storia dei Dissennatori non mi piace per niente, e se venissero a cercarmi perché sono sua figlia?» iniziai a dire preoccupata.

«Ehi ehi, El stai tranquilla. Non sei tuo padre, quindi non possono farti nulla, ok?» provò a calmarmi Blaise, tendendomi la mano che non esitai a prendere.
«Si, hai ragione» sospirai, ancora pensierosa.

Una volta finito di mangiare ci dirigemmo verso la nostra Sala Comune.

«Ragazzi è ancora presto stiamo un po' qui che ne dite?» propose Pansy.

«Solitamente ti direi di sì, oggi però devo andare un attimo in un posto. Torno subito» dissi tornando all'uscita.

«Vuoi che ti accompagniamo?» chiese Blaise.
«Nono tranquillo non ce n'è bisogno, davvero» risposi.

«Sicura?» intervenne Malfoy, seduto sul divano guardandomi.
«Attenzione, Draco Malfoy che si preoccupa per me! Non succederà mai più quindi Pansy segna questo giorno nel calendario, io intanto vado e sì, sono sicura biondino» detto ciò uscii.

Mi incamminai tra i tanti corridoi di Hogwarts, ero diretta nella stanza del professor Lupin.
Una volta arrivata, grazie alle istruzioni che mi aveva dato il prefetto di Serpeverde, bussai.

«Chi è?» chiese una voce dall'interno.
«La tua figlioccia preferita!» urlai per farmi sentire bene.

«Aspetta che ti apro, Ellie» disse, sentii i suoi passi avvicinarsi e finalmente mi aprii la porta.

«Remus! Perché non mi hai detto che saresti venuto qui?» chiesi andandolo ad abbracciare.

«È stata una cosa dell'ultimo momento fidati, però sapendo che Sirius è evaso dovevo pur tenerti d'occhio» rispose ricambiando l'abbraccio.

«Te l'ha chiesto mia zia vero?» mormorai scocciata, andandomi a sedere in una poltrona.

«In realtà me l'ha chiesto tua cugina Tonks» affermò grattandosi la nuca e avanzando verso di me, prendendo posto anche lui su una poltrona.

«Cosa? Pensavo che almeno lei si fidasse» mormorai triste abbassando lo sguardo.

«Non è che non si fida, ma è preoccupata che ti possa succedere qualcosa, tutto qua» disse accarezzandomi la spalla, per rassicurarmi.

«Sarà, come stai comunque?» iniziai a dire per cambiare discorso. «Ora che ci sei tu molto meglio, vuoi una cioccolata calda?» mi chiese
«Come posso rifiutare?» risposi scherzando

In pochi minuti era già pronta, così che dopo averla presa in fretta sarei potuta tornare subito in Sala Comune.

«Vuoi qualcos'altro?» domandò gentilmente, dopo aver preso la tazza ormai vuota che mi aveva dato.

«No tranquillo, ora sarà meglio che vada prima che i miei amici si preoccupino per me» dissi alzandomi e dirigendomi verso la porta, seguita da Remus.

«Vuoi che ti accompagni? Sai è sera tardi, c'è il coprifuoco e se ti vedono in giro ti mettono in punizione. E per di più ci sono i Dissennatori in giro» iniziò a elencare tutti i motivi per cui mi avrebbe dovuto accompagnare, convincendomi.

«Va bene, va bene. Puoi accompagnarmi!» esclamai arrendendomi.

«Grazie ancora Remus, per tutto» sussurrai per non farmi sentire, quando eravamo ormai arrivati davanti la Sala Comune.
«Quando vuoi!» esclamò iniziando ad andarsene.

Non appena entrai una voce attirò la mia attenzione. «Era ora» Malfoy.

«Ma che sei gentile, mi hai aspettata! Bene ora puoi anche andartene, non credi?» dissi sarcastica.

«Non me ne andrò, tranne che mi dici dove sei stata» continuò distogliendo lo sguardo dal camino, per riportarlo su di me.
«E perché mai dovrei farlo?» chiesi divertita.

«Perché è mezzanotte, c'è il coprifuoco e sei tornata tardi» disse con un ghigno.
«Non capisco perché tu lo voglia sapere!» esclamai incrociando le braccia al petto.

«Perché eravamo tutti preoccupati che ti avessero preso i Dissennatori o peggio, Black in persona» mormorò alzandosi e vendendo verso di me a grandi falcate.

«È pur sempre mio padre, non mi avrebbe fatto niente e comunque sono andata a parlare con il professor Lupin e ho perso la cognizione del tempo» sussurrai con la faccia a un centimetro dal suo volto.

«Bene, ora puoi anche andare» disse con tono basso e lento.
«Grazie sua maestà» mormorai facendo un finto inchino, per poi dirigermi verso la mia stanza.

Entrai senza fare il minimo rumore, notai che Pansy era già addormentata, così mi cambiai velocemente e senza fare rumore per poi sdraiarmi.

Dopo un paio di minuti passati ad osservare il tetto, riuscii ad addormentarmi, cullata dal suono della pioggia.

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Capitolo abbastanza lungo, ci sono stata tre giorni a scriverlo perché cancellavo parti, riscrivevo e cose varie mamma mia. Non sono troppo soddisfatta di come è venuto ma meglio di niente.

Baci baci

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