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Sono giorni che non mi sento per niente bene, però mi sento in dovere di andare lo stesso al lavoro perché Kenton è viaggio di nozze. Questa mattina mi sembra di stare peggio del solito: ho la nausea che non mi da tregua e un mal di testa allucinante.

Quella mattina Archie non può venirmi a prendere perché deve portare Lilly all'asilo, quindi mi dirigo alla fermata dell'autobus. Dopo pochi minuti arriva e salgo nei posti davanti. Stranamente è più affollato del solito.

L'autista è diverso da quello solito e non mi piace per niente la sua guida nevrotica. Dopo due curve, mi viene da vomitare. Allora schiaccio il bottone della fermata, che per fortuna è a pochi metri, e l'autista si ferma. Apre le porte e io scendo impaziente. Mi fermo un attimo per strada, aggrappandomi a un palo della luce per reggermi in piedi.

Una signora molto gentile si avvicina alla mia figura e mi chiede se è tutto a posto. «Sì, c'era solo l'autista che mi ha fatto venire il mal di mare...»

«Oh, tesoro, come ti capisco. Anche mio figlio non riesce a stare in macchina.»

La signora mi da una mano a riprendere fiato e mi consiglia un paio di pastiglie da prendere un'ora prima di qualsiasi viaggio in macchina o autobus. La ringrazio, ma poi scappo al lavoro perché sono già in ritardo.

Al lavoro per fortuna va tutto liscio, mi passa anche un po' di nausea mangiando qualcosa insieme a Cate.

Alla sera torno a casa e il mio telefono suona per una videochiamata. É Kenton dal suo viaggio di nozze.

«Ciao! Come te la passi lì?» gli domando con entusiasmo.

«Ciao!» mi salutano in coro lui e Jennifer. «Alla grande! Non sai quante nuove esperienze stiamo facendo. Ho provato a fare windsurf!»

«Però ci ha rinunciato perché continuava a cadere!» lo prende in giro Jennifer.

Io nel frattempo scoppio a ridere a crepapelle. Me lo immagino davvero Kenton che cade ogni secondo.

«Ti vedo un po' pallida» mi fa notare Kenton dopo avermi osservata con sospetto.

«Può essere, non mi sento per niente bene in questi giorni...»

«Cosa hai? Hai preso qualcosa?»

«Ho spesso la nausea, credo sia colpa del pesce che ho mangiato quattro giorni fa. Probabilmente non era fresco... A tratti anche mal di schiena o mal di testa forte. Ma non ti preoccupare, un paio di giorni e mi passa tutto!»

«Hmm» borbotta. «Vuoi vedere che sei incinta!» scherza.

«Kenton!» lo sgrida la moglie.

«Jennifer, Kenton è una causa persa. É inutile dirgli qualcosa, perché ha l'umorismo di un topo!»

«Ehi! Questa la prendo sul personale.» All'inizio cerca di essere serio, ma subito dopo se la ride anche lui.

Nel frattempo inizio a sudare freddo. Ho le goccioline di sudore che mi scendono sulla fronte, ma al tempo stesso mi metterei sotto una coperta di lana in piena estate. Saluto Kenton e Jennifer un po' velocemente e mi fiondo in bagno. Il water è il mio migliore amico nell'ultima settimana. Vomito un paio di volte e poi mi aggrappo alla tavoletta del water per reggermi in piedi.

Quando mi passa, mi alzo e mi guardo allo specchio. Mi risciacquo la faccia con un po' di acqua gelida e raccolgo i capelli in uno chignon molto brutto. Allo specchio sembro un cadavere. Noto che ho la pancia gonfia. La tocco e la osservo attentamente.

Le idee di Kenton sono solo stupidaggini, mi ripeto, sarà influenza o un'intossicazione alimentare.

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