41 🌻
L'oceano ha tutt'altro aspetto visto da un metro di distanza. Mi siedo sulla spiaggia. C'è un bel venticello che mi scompiglia un po' i capelli. Tento di sistemarli dietro le orecchie in modo che la mia acconciatura non si rovini troppo. Il sole sta tramontando e io starò qua fino a quando non raggiunge il punto massimo dell'orizzonte.
Qualcuno mi raggiungere e si siede al mio fianco: Archie. Non dice nulla, si siede, mi prende per mano e mi avvicina a lui. Io appoggio la testa sulla sua spalla. Per un tempo indefinito ci perdiamo l'uno nell'altro, mano nella mano, nelle onde dell'oceano.
D'un tratto Archie si scosta da me. Prende qualcosa dal taschino della sua giacca elegante e me lo porge.
É un mini girasole.
«Te lo regalo.»
Il mio cuore inizia a volteggiare insieme agli archi dei violini in lontananza.
«Mi farebbe piacerebbe che lo indossassi.» Faccio cenno di sì con la testa. Mi abbasso leggermente e Archie riesce a impigliarlo nella mia acconciatura. Lo guardo negli occhi e per un momento il mondo attorno a noi si ferma.
La mia anima viene inondata da una luce, che solamente Archie è in grado di darmi. Mi sento bruciare in qualsiasi punto del mio corpo. Un'onda violenta di sentimenti sconfinati mi travolgono il petto.
«Devo dirti una cosa...»
«Cioè?»
«É un po' difficile da ammettere, ma è passato troppo tempo ormai. Ti ricordi dei girasoli?»
La mia mente inizia a pensare. Quali girasoli? Gli unici girasoli di cui potrei sapere qualcosa sono quelli di uno sconosciuto....
Aspetta un attimo...
Di uno sconosciuto, che non lascia mai la sua firma. Di uno sconosciuto che non si fa mai vedere. Di uno sconosciuto che conosce tutti posti che frequento.
Metto insieme tutti i pezzi del puzzle in un colpo solo.
Non è possibile...
É Archie quello che me li lascia...
«Sei tu che me li regalavi?» chiedo per conferma.
Annuisce. «Ho sempre voluto dirtelo... Dal primo momento che ti ho vista ho capito che avevi qualcosa di speciale, Angel. Tu sei una persona girasole. Sei il mio girasole personale. Sai perchè?»
«No...»
«I girasoli indicano il sole splendere. Forse faccio male ad ammetterlo, ma mi sei sempre piaciuta. L'ho negato a me stesso così tante volte che quasi avevo smesso di crederci. Poi però tu mi hai ricordato cosa vuol dire amare, dopo che hai conosciuto Lilly. L'hai accettata. Hai accettato me nella tua vita. Questo basta per essere il mio girasole.»
Solo in questo momento mi rendo conto che in ventitre anni della mia vita mi sono innamorata per la prima volta. Entrambi stiamo mostrando le parti più fragili, quelle più crude di noi.
L'ho amato in segreto dal momento in cui sono salita nella sua macchina. Dal momento in cui ha messo piede a casa mia. Dal momento in cui mi ha regalato il primo girasole. Dal momento in cui ho letto ogni suo singolo bigliettino lasciato nei girasoli. Dal momento in cui ha posato gli occhi su di me.
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