40 🌻
Kenton e Jennifer hanno scelto proprio una splendida location per proseguire i festeggiamenti del loro matrimonio. Siamo su una terrazza sopra l'oceano. Dopo un brindisi iniziale ci sediamo ai rispettivi tavoli. Siamo io, Archie, Cate e altre tre persone. Si presentano cordialmente e durante tutta la cena chiacchieriamo un po'. Scopro che sono degli amici di vecchia data di Kenton e ci raccontano qualche aneddoto di quando era piccolo.
Sto parlando con Cate, quando all'improvviso divento paonazza. La mano di Archie, alla mia destra, finisce sul mio ginocchio. Attimi di inferno e paradiso si sovrastano. Non so cosa dire o cosa fare. Vorrei guardarlo negli occhi, ma ho troppa paura che chiunque ci possa vedere. Ne approfitta dello spacco che ho in mezzo alle gambe per intrufolare definitivamente sotto la sua mano. A contatto con la mia pelle, lascia una scia rovente. Vorrei controllare che non mi stia lasciando delle cicatrici.
«Tutto ok, Angel?» mi domanda tutto d'un tratto Cate.
Inizio a boccheggiare forte. Forse è il caso di cercare di rimanere normale, anche se la vedo molto difficile. Per di più, Kenton è proprio al tavolo dietro al nostro, mano nella mano con sua moglie.
«Sì» riesco a borbottare.
«Sembri un po' bianca in faccia...»
«No, davvero, tutto bene. Però dovrei andare un attimo in bagno» taglio subito il discorso.
Mi alzo in due secondi e mi fiondo in bagno per respirare. Chiudo la porta e mi appoggio al lavandino. Prendo aria per i miei polmoni in fiamme e cerco di far regolare il battito del mio cuore. Poco dopo la porta si spalanca. Entra Archie con la sua maestosità. Porta con sé un raggio di luce enorme e io ne rimango affascinata.
«Sei scappata così velocemente da tavola che mi sono preoccupato...» ammette. «Tutto bene?»
«Archie, non puoi fare queste cose davanti alla gente, specialmente davanti a Cate o Kenton. Ci guarderebbero tutti male, nessuno approverebbe tutto questo...» mi sfogo. Le lacrime iniziano a pungermi gli occhi, ma cerco di trattenerle. Tutti i miei tentativi sono vani, perché poi le lacrime iniziano a rigarmi il viso.
Archie con un passo è di fronte a me. Mi abbraccia forte. In questo abbraccio mi sento a casa dopo che per anni non ho mai avuto una casa vera e propria. In questo abbraccio mi sento bene, mi sento amata. In questo abbraccio mi sento totalmente me stessa. In questo abbraccio non serve fingere di essere qualcun'altro. In questo abbraccio si crea una bolla con il mondo esterno, nella quale non entra e non esce nulla. Al suo interno c'è una chimica da far paura pure a un leone.
Archie mi sussurra qualcosa nell'orecchio. «Angel, a me non importa cosa pensano gli altri di me, di te, di noi. Per me l'importante sei tu... Io voglio stare con te...»
«E se un giorno ti dimenticassi di me? Se un giorno non mi volessi più?» il mio cervello crolla davanti a lui. La mia voce è spezzata dai singhiozzi.
Archie mi prende il viso tra le mani. Mi parla con il cuore in mano. «Non ha importanza quello che succederà nel futuro, viviamoci il presente. Io sono qua. Tu sei qua. Noi siamo qua. Ora. Dopo ci penseremo domani. Non dimenticherò mai tutto quello che abbiamo vissuto insieme. Preferisco annegare nel dolore più profondo, aggrapparmi a qualsiasi istante insieme pur di non dimenticarti. Non posso, non potrò mai cancellare il tuo ricordo dalla mia mente. Mi rendi felice. Il tuo sorriso, Angel, cazzo, mi fa venire le farfalle dello stomaco. I tuoi occhi sono la mia rovina.»
«Io sono un po' analfabeta, lo ammetto, ma tu sei l'unica poesia che so leggere e comprendere da cima a fondo.»
Le parole di Archie sono la miglior dichiarazione d'amore che abbia mai sentito.
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