Capitolo 4
Pov Anya...
Dopo la cena mi porta su in camera, rimango ferma sul uscio della porta passandomi la mano sul braccio, come se fosse una carezza di incoraggiamento.
Lui si avvicina a un comò per prendere qualcosa mentre io mi guardo intorno spaesata, la camera è carina, moderna tutta sul panna e blu scuro, ha solo le cose essenziali letto, comodino ma senza cose personali, risulta fredda senza una sua personalità. E come... se non fosse realmente sua.
Lui è brillante, eccentrico gli piacciono i colori sgargianti come rosso, giallo e verdi quasi fluorescenti. Questo non è da lui, non è suo, non è Thomas.
Con un piccolo telecomando accende lo stereo parte una musica in sottofondo che non conosco, sembra una musica rilassante quasi zen.
- Vieni? - mi invita ad andare vicino a lui, continuo ad accarezzare il mio braccio avvicinandomi a piccoli passi.
Lo osservo intensamente, non mi sembra neanche vero di essere qui con lui, ho desiderato questo fin da che ricordo.
Stringe il suo braccio intorno a me iniziando a muoverci lentamente sul posto, mi porto una ciocca di capelli dietro l'orecchio timidamente, il suo sguardo è insistente mettendomi in seria difficoltà.
- Ho voglia di stare un po' con te e coccolarti, prometto che non farò nulla che tu non voglia. - mi sussura nel orecchio mentre balliamo.
Lo guardo diritto negli occhi, mi fanno impazzire i suoi occhi scuri, bui, profondi e con questo pensiero mi ritrovo sdraiata sul letto senza neanche accorgermene.
I suoi occhi sono stregati ogni volta che mi guardano mi portano in un'altra dimensione, faccio cose che non dovrei fare, come quello di essere qui in questo momento.
Sfiora la mia pelle con le sue labbra, ha le palpebre serrate come se si gustasse tutto di me, lo lascio fare, perché mi piace essere amata da lui in questo modo.
Se penso a come eravamo circa due settimane fa, non lo credo possibile essere qui con lui su questo letto, chissà cosa l'ha spinto a cambiare idea su di me così velocemente e poi perché lui si è allontanato da me, così, da un giorno all'altro?
Tra un pensiero e un altro mi muovo, agitandomi sotto di lui. - Stai ferma! - mi riprende dicendolo piano ma guardandomi con cattiveria, io mi immobilizzo e lui se ne accorge ma continua...
Ormai i miei abiti e i suoi si sono confusi tra le lenzuola e il pavimento, siamo entrambi nudi e lui è bello da morire... non oso guardare più in giù della sua cintura di adone per non mettermi ancora di più in imbarazzo ma, non è fattibile, il suo membro è così dotato che non posso farne meno di notarlo.
Si appoggia su di me e si muove su e giù con la sua asta che è sull'attenti per me ma rimane sulla mia pancia, Thomas ha gli occhi chiusi sembra perso in me, poi a un certo punto il suo viso cambia, diventa cattivo, quasi feroce.
Si muove sempre più in fretta, mi schiaccia mentre mi bacia sempre di più, più affondo, fino a quando qualcosa non va storto, si tratta di un secondo, il secondo più lungo e doloroso della mia vita pianto le unghie nella sua schiena e urliamo io per il dolore e lui un nome - Cloè. - rimango come una statua, di pietra.
Non capisco chi possa essere questa Cloè, poi in un momento così intimo? Oltretutto mi ha penetrato togliendomi la mia verginità, con un colpo, solo uno! Mi dispero.
Lo guardo con gli occhi sbarrati e lacrime per il dolore e quel nome buttato così di getto, mi fa sentire ancor più ferita e confusa.
Tiro su le gambe e cerco di coprire le mie vergogne mi sento una scema.
- Scusami. - mi dice accarezzando la mia testa senza tatto, come se fossi un cane, noto la sua indifferenza o forse è solo una mia impressione.
- Mi fa male. - tiro su con il naso, ed è vero mi ha fatto male in tutti i sensi se in questo momento Thomas dovrebbe tirarsi indietro io sono fritta, dobbiamo arrivare vergini fino al matrimonio almeno io, perché se mi dovrebbe lasciare non mi sposerebbe più nessuno.
- Ora ti passa stai tranquilla, shh shh. - cerca di tranquillizzarlmi e mentre abbasso lo sguardo vedo che sono tutta sporca.
È stata la prima volta più brutta della storia del mondo.
- Scusami, ti prometto che non ti toccherò più.- e, con questa ultima frase ha incorniciato tutto perfettamente aumentando i miei singhiozzi di pianto.
Aumenta la mia insicurezza, dicendo questa frase che mi porta all'istante una tristezza assoluta.
Non mi toccherà più, sono così brutta da non essere più toccata.
- Forza Anya, respira lentamente. - mi accarezza con movimenti circolari sulla schiena mentre lo dice, cerco di uscire da questo incubo al più presto, cerco in tutti i modi di placare il mio stato d'animo, così faccio la cosa che sono brava a fare. Mi spengo.
- C'è il bagno se vuoi darti una pulita. - io non parlo, ho capito che c'è qualcosa che non va ma faccio quello che mi dice.
Quando entro nel bagno faccio il più veloce possibile piangendo come una disperata, non voglio restare un momento di più con lui qui. Mi sento usata anche se si è scusato, non era sincero, l'ho capito, pensa di prendermi in giro ormai lo conosco da troppo tempo.
Torno in camera, lui si chiude in bagno veloce, senza nessun contatto, né una parola.
Penso alla serata e a quanto accaduto per cercare una spiegazione in tutto questo nel più breve tempo possibile, prima che finisca di fare la doccia.
Prendo i miei abiti e mi rivesto come un bradipo, tanto ci metterà più tempo del previsto, ha aperto la doccia ad un tratto sento tre colpi potenti sul muro, in quel frangente mi risveglio vestendomi il più in fretta possibile.
Voglio andare via! Sbrigati cavoli... impreco tra me e me.
Esce dal bagno completamente vestito, dentro di me ne sono felice si avvicina cauto come se avesse paura di quello che potrebbe dire possa ferirmi invece mi sbaglio - Stai tranquilla tra qualche settimana ci sposeremo, non è così grave. - ha capito cosa pensavo, comprendendo le mie paure, purtroppo non sono solo quelle.
Aspetta un momento ha detto ci sposiamo? Stasera non ne ha fatto parola, non ha accennato nulla del matrimonio.
In quel momento non dico nulla mi lascio tutto al caso e al beneficio del dubbio, anche perché non capisco quale sia la mia paura più grande in questo momento.
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