Alla fine ci sono riusciti, devo partire...
Se succede qualcosa gliela farò pagare, non volevo assolutamente partecipare al loro matrimonio, non per loro ma per una ritorsione nei miei confronti da parte di Thomas.
Ho paura di tornare tra le note del passato, ho vissuto gli anni più brutti della mia vita con maltrattamenti, sottomissioni non consoni alla mia persona, ripicche, botte e tant altro ancora.
Alla fine hanno vinto l'oro spalleggiati da Thiago, Adeline e poi Paolo. Sono insopportabili quando ci si mettono.
Peter e Denise sono già partiti da due settimane per preparare le ultime cose come abiti per loro, per i testimoni e fiori. Mi viene voglia di strozzarli!
Non ci posso pensare che hanno tutti agito dietro le mie spalle.
Poi per cosa? Lo so che è il mio migliore amico ma così facendo mi mettono su un patibolo pronta per la mia esecuzione. Non comprendo, non lo capisco.
Continuo a infilare gli abiti dentro la valigia mentre la mia testa cerca di capire che forma aliena si è impossessata dei miei amici. Roba da matti!
- Anya sei pronta? - mi chiede Adeline.
- Si, si sono pronta- rispondo nervosa. Adeline ride sotto i baffi, che baffi non ha.
- Ridi, ridi che la mamma ha fatto i gnocchi. - cantileno come una bambina dispettosa.
Li odio, sì li odio tutti. Chiudo la valigia e la porto con me giù in cucina, senza degnare Adeline di uno sguardo.
-Anya non fare la bambina, vedrai che andrà tutto bene. - cerca di tranquillizzarmi.
- Bene un corno! - ribatto.
- Ci sarà Paolo con te, ti aiuterà lui non rimarrai da sola, ti diffenderà e ti riporterà indietro, abbiamo studiato più volte il piano. - la guardo storta.
- Sono preoccupata, nervosa che mi possono ricattare ed è anche la prima volta che mi allontano da Bea. -
- Ci prendiamo cura noi di lei , poi c'è il telefono la puoi sentire quando vuoi, vai, sù si tratta solo di due giorni. - prendo la bimba in braccio e la stringo a me baciando le sue guanciotte.
- Torno presto, ok! La mamma fa un lavoro e torna. - lei sorride ai miei baci. - Fai la brava con gli zii se no niente regali.-
- Va bene, mamma sarò brava.- mi promette con i suoi occhioni dolci.
Vado giù con la valigia e Paolo e lì che mi aspetta. - Dai Anya, siamo in ritardo... - alzo gli occhi al cielo rallentando la camminata.
- Smettila di fare la sciocca non puoi perdere un aereo privato! - caspita è vero! Sbuffo tirando giù le spalle afflitta mentre Paolo si avvicina per prendere la mia valigia.
- Andiamo! - mi sollecita. Adeline e Thiago mi abbracciano ripetendo che andrà tutto bene, mentre io, sospiro ansiosa visto che non so che troverò al mio arrivo.
Salgo in macchina, pensando al piano che hanno imbastito Adeline e Denise.
Io e Paolo stiamo insieme, questo non è un problema Paolo è di nuovo single quindi niente restrizioni o gelosie.
Quello che mi preoccupa e raccontare bugie. Non ne sono capace ma devo farcela.
Punto due dobbiamo ripartire subito perché Paolo ha un impegno con il suo lavoro.
Ci sta, sperando che non fanno pressione perché io rimanga qui. Ma parlerò con i miei genitori, non vedo l' ora di riabbracciarli.
Paolo posa la sua mano sul mio ginocchio - Smettila di pensare sei troppo rumorosa. - interrompe il flusso fatto di scene catastrofiche per salvare il salvabile se ci fosse un contrattempo.
- Si hai ragione, stavo ripassando il piano. - arriviamo in aereoporto pronti a salire con o bagagli e partire, tra poco saremo lì. Che Dio me la mandi buona...
Pov Thomas...
Domani si sposa mio fratello e riuscito a coronare il suo sogno, sposare Denise. Per lui è stata una dura lotta, sapevo che ci sarebbe riuscito.
L'amore vince su tutto, no?
Sono il testimone di mio fratello, sono onorato a testimoniare la loro unione.
Al matrimonio ci sarà anche Cloe, siamo rimasti in ottimo rapporti dopo le mie sfuriate.
Mi sono reso conto che era solo una cotta passeggiera, adolescenziale.
Sono andato avanti, non trovando ancora la donna giusta per me, la troverò, un giorno, forse.
L'importante per ora sono i miei affari , viaggio moltissimo al ché non mi dà modo di pensare all'amore.
Vorrei fermarmi, mettere su famiglia ma non ancora trovato chi mi fa battere il cuore senza sfiorarmi, solamente con lo sguardo e poi sono ancora giovane ho tutto il tempo.
Di Anya non sono mai stato innamorato, mai lo sarò ma con il tempo ho capito di aver sbagliato con lei. Io e i suoi genitori la stiamo ancora cercando. Io per chiederle scusa e i suoi perdono.
Hanno ricevuto delle lettere da parte sua che spiegavano la sua fuga ed è stata chiara si sentiva soffocata.
Non è la verità, ed è tutta colpa mia.
I suoi genitori sono diaspiaciuti, volevano il suo bene, sbagliando trattenendola qui, volevano avere tutto sotto controllo e su questo io non centro nulla. Diciamo che ha detto delle mezze verità. Io non ho mai ricevuto nulla da lei, me lo merito , il mio comportamento e il mio odio verso di lei non l'avrebbe spinta a scrivermi.
Arriva mio fratello con Denise - Sei pronto? - gli chiedo battendo la spalla. Lui mi sorride - Io sì, preparati anche tu. Stasera a cena abbiamo un ospite, andiamo al ristorante del fiume. Puntuale alle 9. - mi schiaccia l' occhio allontanandosi da me.
Mi è sembrato al quanto su di giri, strano, chissà chi è l' ospite in questione...
Vedremo...
Salgo a farmi una doccia e poi mi rilasso un po' sulle coperte, sono stanco oggi ho lavorato molto, sono rientrato da qualche ora senza riposarmi un attimo.
Dopo due ore sento bussare la mia porta svegliandomi da un sonno profondo.
La porta si apre piano piano provocando un cigolio, devo dire alla servitù di mettere dell'olio sui cardini.
-Sei sveglio. - chiede mia madre sporgendo solo la testa dalla porta.
- Sì, sono sveglio madre.- lei arriccia la bocca alla parola madre, la infastidisce molto e io ci scherzo sù.
- Preparati, tra mezz'ora dobbiamo essere al ristorante. - fisso il soffitto sbuffando.
- Mi preparo. - rimango ancora fermo lì, non ho proprio voglia di andare avrei dormito ancora otto ore.
- Sbrigati! - chiude la porta.
Metto la mano sul mio addome e lo gonfio d'aria per darmi la forza di alzarmi, sono seduto con la testa tra le mani.
Come un bradipo mi avvicino all' armadio, scegliendo un outfit per la serata. Non troppo elegante, non troppo sportivo, una via di mezzo.
Scelgo una camicia azzurra e pantaloni e mocassini classici blu, lascio la camicia fuori dai pantaloni e poi vado in bagno a sistemarmi i capelli.
- Sono pronto! - parlo con lo specchio, vado alla scrivania è prendo le chiavi della macchina e il portafoglio pronto per andare nel luogo dove mio fratello ha organizzato la cena.
Mentre scendo le scale noto che non c'è più nessuno in casa, segno che sono già partiti, mi sbrigo per non essere l'ultimo come il mio solito, salgo sulla macchina e parto.
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