capitolo 32

Pov Anya...

È passata una settimana, qui procede tutto alla normalità, Peter si sta trasferendo qui per stare con la sua amata Denise.

Sono felice per loro, che hanno risolto le loro beghe, ora siamo qui che mangiamo e ridiamo pronti per una serata fatta di balli, canti e storie.

Peter non mi ha raccontato nulla di quello che è successo dopo la sua dipartita, non capisco il perché, forse l'entusiasmo di poter finalmente vivere come vuole o qualcosa di simile.

Stasera al cerchio della verità glielo chiedo.
Sì, non sono più Celeste ormai è troppo stupido nascondersi dopo tutti questi anni, sono tornata Anya...

Diversa, cambiata, sicura, forte e mamma.
Più guardo Bea più assomiglia a Thomas! Inutile nascondere che tutto questo non mi faccia male, ogni volta che la guardo mi viene in mente lui...
Quanto lo amato...
Se solo Bea sapesse come è stata concepita, non ci voglio pensare, ora è comunque piccola ed ho ancora tempo per pensarci. Magari non glielo racconterò mai! O mi inventerò una storia romantica.

Bea è a conoscenza che Peter è il fratello del suo vero padre, gli ho raccontato che lavora in Canada e non può in nessun caso venire qui perché il suo lavoro è importante, salva delle vite.

Peter le ha mostrato delle foto e ogni tanto sbirciavo per curiosità.
È sempre affascinante, bello... il mio cuore ogni volta fa un sussulto  perdendo un battito quando lo vedo.

Anche se mi ha fatto del male non riesco ad odiarlo. Anzi mi fa male pensare a lui.
All'inizio ero molto arrabbiata con lui per come mi aveva trattata, torturata ma ora è diverso.

Spero che sta bene e che presto si farà una vita.

- Mamma, guarda papà e su un cavallo bellissimo... - mi riprendo dai pensieri e noto che Peter mi osserva attentamente, non distoglie lo sguardo che ha su di me.

- Si è proprio un bel cavallo. - rispondo ancora turbata.

- Tieni Bea, questa è tua. - Peter gliela regala, come fa con tutte le altre foto che Bea conserva meticolosamente in un album di foto.
-Grazie zio! Sei il migliore!- salta giù dalla sedia per raggiungere il suo amico Giacomo, sventolando la foto fiera del suo papà.

- Ti manca, vero? - mi chiede appena Bea si allontana.

- Sinceramente! Non lo sò. - alzo le spalle.

- Ti vedo assorta nei ricordi, sbaglio? -
Lo guardo per un attimo senza rispondere.

-Sono, pensierosa... Tu non mi hai raccontato nulla dopo che sei tornato, e sono consapevole che te lo chiesto io di non voler sapere più nulla di lui ma, ora le cose sono cambiate. - lui mi osserva senza muovere un muscolo sembra indeciso se parlare o no.

- Denise! Guarda Bea un attimo devo parlare con Anya. - Peter chiede e  Denise fa cenno di sì con la testa.

- Vieni con me. - attraversiamo il giardino zen e andiamo verso casa sua, tutto il tragitto lo percorriamo in silenzio.

Arriviamo sul terrazzo - Siediti, prendo da bere e poi parliamo. -

La sua serietà mi preoccupa, non capisco perché mi ha portato fino a qui a casa sua, non potevamo parlare in giardino?

Apparecchia il tavolo con bicchieri e bevande alcoliche e qualche stuzzichino.

Versa da bere riempiendo il bicchiere di entrambi.
- Non è andata bene in Canada Anya. - confessa a bruciapelo.

- C'è stata una piccola rissa famigliare.- sorride ripensando all'episodio. Mi chiedo il perché.

- Mia madre e mio padre sono andati fuori di testa, urla e urla si sentiva solo quello.- beve il bicchiere tutto in un fiato.

- Comunque gli ho riferito che mi sposo con Denise al più presto, non nascondendo che in tutti questi anni ci siamo frequentati, ho abbandonato il titolo creando ancora più scompiglio. I miei non vogliono che io rinuncio al titolo di duca, acconsentono lo stesso che io mi sposo con Denise. -

- È fantastico no?  Cosa ti turba? Non capisco. - sorseggio il vino aspettando una risposta.

- Dovrò fare ritorno in Canada. - la notizia mi turba un po', sapendo che anche Denise ne farà ritorno e rimarrò tra virgolette di nuovo senza il mio migliore amico una persona che non mi ha mai tradito fin da quando lo conosco, cioè da sempre.

- Capisco... - finisco il vino prima di continuare. Il suo viso è triste. E anch'io lo sono dentro ma lo nascondo per non essere io la causa di una scelta che spetta solamente a loro.

- Denise ne è a conoscenza?- domando per sapere se è una confidenza solo fatta a me.
- Sì, sa tutto. - ora ci vuole un altro bicchiere di vino per reggere questo colpo e rilassarmi.

- Come ti ho già detto non ti devi preoccupare per me. Io me la caverò, spero che mi veniate a trovare. Vi voglio bene e sarò sincera, vi voglio vedere felici.
Dopo tutto questo tempo e  lotte siete riusciti a  trovare la soluzione e aggiustare tutto. Ma ti devo comunicare che mi mancherete. Tanto. -  mi sollevo dalla sedia e lo abbraccio, lui ricambia la stretta e io chiudo gli occhi per assorbire la sua energia, il suo profumo.

- Ti devo dire un altra cosa importante, i tuoi genitori ti stanno ancora cercando e non solo loro anche Thomas. - lo guardo sorpresa.

- Il motivo? - domando.
- Non è da adesso Anya, è da molto tempo in verità. Dopo la sua batosta con Cloe è cambiato. Molto. Anche se non ti saprei dire se in meglio o in peggio. - ride, ma io non capisco cosa intende.

Continuo a bere il vino tracannando tutta la bottiglia da sola. Ora capisco perché c'è solo roba alcolica a tavola, mi conosce troppo bene Peter.
- Continua a essere quello che è sempre stato, un ragazzino che cambia donna  ogni sera ma in lui vedo una luce diversa, come se gli mancasse qualcosa. -  si ferma un attimo per osservare le stelle e pensare.
-  Gli mancherà Cloe. - rispondo ovvia.
-  No, non credo dopo tutto lo strazio che si è prolungato per quasi tre anni dopo la confessione da lei fatta. Lui e strano, triste. - sinceramente questa notizia portata da Peter non mi tocca più di tanto.

- Peter lui è sempre stato così. - mi sorride.
- Forse hai ragione.- si arrende.

- Comunque io non l'ho più visto e sentito, quindi il mio e un giudizio è in generale, per come lo conosco io. -  puntualizzo.

- Ti devo dire un'altra cosa. - ma che ha? perché e così ermetico stasera, mi dà notizie con il contagocce.

- Sanno di questo posto, mio padre ha indagato, visto che sparivo per lavoro e la mia " gita" si prolungava. Fa il gesto delle virgolette con le dita.

- Devo preoccuparmi? -
- Per ora no, sono riuscito a convincerli che venivo qui perché Denise si nascondeva qui. Ma comunque stai sempre all'erta. -  non mi rassicura con queste parole. Anche se da una parte non mi interessa dall'altra mi provoca una certa tensione.
- Ok! Devo sapere altro? - domando per sicurezza.

- Sei invitata al mio matrimonio. - Merda! Non ci avevo pensato.
- Sarai la mia testimone.-  merda! Merda.
- Peter, non posso. - rispondo con rammarico.

- Si che puoi. - beve ancora del vino. - Devi. -  appoggia il bicchiere sul tavolo.

- Mi metterai nei guai, Peter rifletti e poi Bea? - mi sto agitando.

-  Non posso Peter, verrò scoperta, vorranno sapere tutto di me. Mi faranno domande che non voglio rispondere, cavoli Peter non ci hai pensato? - ripeto velocemente la lista.

- Si ci ho pensato, bene, e credo che sia ora di dire la verità. -

- Ma tu sei tutto scemo! Mi spiace ma trovati un'altra testimone. - lui mi guarda in modo furbesco.
-  No, scordatelo. - ripeto duramente.

Il suo viso diventa triste e francamente non mi importa, devo tutelare la mia piccola, se mai lo venissero a sapere di lei la mia vita diventerebbe un inferno. Non voglio. La mia vita è qui tra questi campi, sole e pace.

- Puoi lasciare la bambina qui, con Adelina e Thiago. Si tratta solo di due giorni. Non ti fidi di loro? -  sì, forse potrei farlo inizio a pensare battendo le dita sul tavolo. Lascio Bea qui, parto con la mia identità falsa e torno con quella. Posso dire che parto un giorno invece parto il giorno seguente...

- Forse.- rispondo rimanendo sul vago, ci devo riflettere meglio. Non voglio intoppi.

-  Porta con te anche Paolo, così eviteranno di fare domande scomode, o per lo meno si limitano.- cerca di convincermi.

- Vado da mia figlia, a domani. - dico tagliando il discorso scomodo, mi alzo e lo lascio lì senza una netta risposta, non sono in grado ancora di formulare questa cavolo di risposta, sono contrariata, confusa e allo stesso tempo felice di poter rivedere i miei.
Poi un ricordo riaffiora nella mia mente. " Non ti farai mai più rivedere sempre se non vuoi che svelo il video..."

Questo mi blocca, e se si vendica? Potrebbe farlo abbiamo già toccato con mano la sua perfidia, non sono tanto sicura di poterlo fare e sopportare ancora...



Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top