capitolo 18


Pov Anya...

Siamo a casa di Paolo ci sistemiamo nel piccolo salottino all'estero dall'appartamento che ha arredato lui stesso, adesso che ci faccio caso tutti hanno un posto dove rilassarsi al di fuori di casa tranne io! Domani visto che sono libera chiedo a Paolo se mi accompagna a comprare i mobili per il mio giardino.

- Mi piace come l'hai arredato, vorrei farlo anch'io. Dove hai preso i mobili? - chiedo al proprietario. Nel frattempo che mi siedo Paolo apre due birre fresche, una per me e una per lui.

- Ho preso alcuni  mobili dal maggazeno di Maria e l'ho restaurati mentre altri in un negozio qui. Se vuoi domani ti accompagno? -
- Davvero! Sei un amico, volevo chiedertelo ma non volevo recarti disturbo nel tuo giorno libero. -
Sono entusiasta che si è offerto lui, avevo timore a chiedergli di portarmi al negozio.

- Non è un problema, mi riposo domenica. -  mi avvicino a lui e l'abbraccio. - Grazie! - mi stringe forte a lui - Di nulla! -

Beviamo la birra da soli nell'attesa che arrivano Adeline e Santhiago, mi rilasso con la musica in sottofondo, non è tanto alta ma nei momenti di silenzio aiuta a smorzare il vuoto e dare il risveglio ai ricordi.

- È bellissima! - metto le mani a mo di preghiera, mi vengono le lacrime agli occhi perché mi fa venire in mente Thomas. Quanto sono vere le parole dei Queen in Who wants to live forever...

- Si lo è ma se devi piangere la tolgo. - si alza, ma no per cambiare la musica ma per andare a prendere da bere e un pacchettino.

- Cos'è? - chiedo curiosa.
- Ora vedrai. - lo apre, è tira fuori il tabacco e un erba strana inizia spezzettare con un aggeggio e poi lo fa su sulla piccola carta con maestria.
- Ohhh! E la prima volta che vedo come si fa una sigaretta. - lui ride di gusto tenendosi la pancia, ma cosa ho detto! Perché ride appena dico qualcosa?

Finalmente arrivano i nostri amici e si siedono con noi  - Siete arrivati, benvenuti! Vi porto da bere cosa preferite birra o vino? -  li accoglie Paolo.
- Birra fresca grazie! - rispondo i due. Paolo rientra dentro a prendere altre due birre stavolta grandi e quattro bicchieri, con questo caldo le bevi come se fosse acqua.

- La prossima settimana tu e Paolo siete al chiosco al posto nostro e noi in cucina abbiamo stabilito i nuovi turni per quello abbiamo fatto tardi. - parla Santhiago.
- Oh! Ma io non ho mai lavorato in un bar. - dico triste.

- Tranquilla ci sono io, non ti lascio sola i primi giorni. - mi rassicura Paolo. Accende la sigaretta e fa due tiri prima di passarla a Adeline. Che strana usanza!

- Meno male non saprei dove girarmi. - Adeline mi passa la sigaretta dal forte odore, ora è il mio turno, tocca a me, cos'è una specie di pipa dell'amicizia? La guardo girandola tra le dita ormai la birra ha fatto il suo effetto allegro/ ma sì, proviamo, tanto!

Faccio il primo tiro e tossisco talmente è forte, premetto che non ho mai fumato in vita mia, però non è male, faccio un altro tiro ma più piccolo di quello precedente ormai so cosa aspettarmi.

- Cos'è una specie di pipa dell'amicizia? - Passo la sigaretta a Santhiago, si mettono a ridere come ha fatto prima Paolo.
- Mi prendete in giro? - chiedo non capendo. Perché mi prendono in giro? Che ho detto di male?

- Sei così ingenua a volte che non capisco dove hai vissuto fino ad ora... - si fa un altro tiro Paolo prima di continuare. - Dove hai vissuto? -

- In Canada, ho vissuto lì per tutta la mia vita servita e riverita, stramaledettamente ricca da far schifo. - Sputo fuori di getto, non sono ubriaca ma mi sento libera e di loro quattro mi fido l'importante è non dire il mio vero nome. No?

- Sono una Contessa e, sono fuggita perché ricattata. -
- Wow! Una Contessa!? - esclama Santhiago. Mentre Paolo ascolta attentamente.

- Cos'è successo, perché ti riccatavano? - mi domanda preoccupata Adeline. Prima di rispondere bevo un altro sorso di birra e Adeline mi passa di nuovo la sigaretta.

-  Continuo il racconto solo se mi dite cosa sto fumando. - li ricatto. Loro si mettono a ridere.
- Stai fumando erba. - mi risponde Paolo.
- Oh! Buona... - ridono e rido anch'io. Faccio un tiro e passo di nuovo a Santhiago.

- Comunque la storia inizia quando mi sono innamorata di Thomas il mio amico d'infanzia, andava tutto bene fino a quando lui non si è innamorato di mia cugina Cloè. Non ne sapevo nulla di questo, so solo che Cloè è sparita per andare a studiare all'estero per un anno e io da allora non l'ho più vista, non ho associato che lei è andata via perché sapeva della mia cotta per lui. - gioco con un pezzo di carta che c'è sul tavolo ripensando a quel periodo.

- Sinceramente questo ultimo pezzo non l'ho capito nemmeno io, non ho mai capito se tra lei e lui c'è stato qualcosa, ma poco importa. Da quel momento lui cambia atteggiamento e inizia a trattarmi male, più che lui mandava i suoi amici a prendermi in giro e picchiarmi o fare dispetti. -
- È  terribile! - dice Adeline.
- Già, improvvisamente lui cambia comportamento diventando la persona che ho sempre desiderato. - Mi metto a ridere pensando a quanto sono sciocca e ingenua proprio come ha detto poco fa Paolo.

- Mi sono fidata di lui, così abbiamo iniziato con il fidanzamento... non so, sapete come funziona in aristocraticazia? - scuotono la testa.

- Ve lo spiego dopo. Lui ha iniziato a corteggiarmi come una regina mi faceva regali, mini vacanze nelle SPA e cene. Ma una sera ha deciso di portarmi a casa sua nel bosco e lì è successo qualcosa che non doveva succedere, è non sò cosa pensare... - mi ritorna in mente tutto di quella sera, i suoi baci, le sue carezze, la sua dolcezza e il dolore...

- Posso avere ancora della birra o acqua? - chiedo, ho la gola secca. Paolo si alza e torna con la birra me ne versa un po' e ci sono anche delle patatine e poi prepara un altro spinello.

- Eravamo in intimità, non si doveva spingere fino a fondo ma è successo togliendomi la cosa più preziosa. Nell'attimo mi ha rassicurata, "tranquilla a fine mese ci sposiamo " vedete le nostre regole sono severe ti devi sposare vergine o con la persona che sposi ma devi comunque aspettare dopo il matrimonio . -sospiro.
- Ma lui ha detto che ti avrebbe sposata... - parla Paolo.
- Qui arriva il bello! - mi metto a ridere, un po' per l'alcol e anche per lo spinello.

- Il giorno del matrimonio mi dà appuntamento al parco e lui mi mostra il filmato di noi due in insieme, mi ha sputato addosso le peggio parole ricattandomi di mettere in rete il mio filmato se non l'avessi abbandonato sull'altare e che io gli ho rovinato la vita. - alzo le spalle.

- Io l'ho amato, l'amo e invece lui, mi ha trattato come una di poco conto. Una nemica... - In questo momento sono triste ho un cambio repentino d'umore.

- Ti puoi fermare se non te la senti di continuare. - mi mette la mano sul braccio Adeline.

- Posso continuare... non sò se avrò ancora il coraggio di raccontarlo... " Per colpa tua io non sono insieme a Cloè" mi continuava a incolpare, mi sentivo ferita e confusa ma non potevo tornare a casa sarei stata un disonore per la mia famiglia, così sono scappata e volete sapere la beffa più grande. - rido di nuovo.
- Ha simulato un rapporto con me e per l'euforia e scivolato dentro di me! Capite, alla fine non abbiamo fatto nulla! -

- Dio Celeste, è una storia davvero terribile. - mi dice Santhiago.
- Ormai sono qui, devo andare avanti no! -
- Si, ma ti ha fatto soffrire molto e come amica ti dico che non sei sola. - che carina Adeline. Paolo non dice nulla, mi fissa e basta.

- Paolo tutto bene? - richiamo la sua mente.
- Sì, stavo pensando a quanto è stato stronzo e tu a quanto sei bella sia dentro che fuori. - e così dolce che mi alzo e lo bacio sulla guancia.
- Ah dimenticavo! Domani sera tutti a casa di Celeste avrà un nuovo giardino. -  propone Paolo.
- Si domani tutti da me! -  urlo euforica.
Sono fantastici, mi hanno ascoltato senza giudicarmi questo è quello che cerco...

Beviamo tutta la sera e poi il buio...

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