CAPITOLO 20 INEVITABILE ( parte prima)
Le settimane passarono senza troppe difficoltà o
cose strane. Maggy si occupava con amore dei
suoi gatti che tanto aveva desiderato e la madre ne era molto fiera perché, nonostante i suoi 8
anni, Maggy non si sottrasse mai agli impegni che
comportava avere degli animali, mangiava con
loro, dormivano con lei e la bambina ne era
assolutamente felice.
Anche Clara si occupava delle sue faccende
quotidiane senza troppi problemi.
La sera era sempre al Thron, molto spesso in
questo periodo pre estivo poiché le persone
avevano voglia di stare più tempo fuori. Ogni
volta che ne aveva tempo scriveva.
Giorno si era stranamente stabilizzato, per
diversi giorni consecutivi appariva con
sembianze di uno studente rasta, con fitti capelli
color carota e lentiggini su tutto il viso. Si era
sentito a suo agio in quei panni. Aveva parlato
con diverse persone e cosa non trascurabile, era
riuscito ad instaurare una specie di
conversazione con Clara. Era seduto sulla
panchina di un parco piuttosto frequentato, dava
da mangiare ai piccioni e l’aveva incontrata lì la mattina che aveva salvato mamma gatta e i suoi
piccoli insieme a Maggy. Prese l’occasione per
buttare un saluto verso le due chiedendo cosa
avesse la più piccola avvolta nella giacchetta che
teneva anche se sapeva benissimo la risposta.
Parlò un bel po’ con Clara e Maggy tanto che
Giorno chiese a Clara di potersi rivedere il giorno
dopo. Passava il suo tempo di luce fingendosi
uno studente della scuola superiore della città.
Era curioso Giorno e voleva capire come si ci
sentiva ad essere uno studente visto che lui non
lo era mai stato. Non facevano molto caso a lui.
Riusciva sempre a confondersi tra gli altri e
quando veniva notato automaticamente riusciva
a nascondersi di nuovo facendo dimenticare le
persone di averlo visto.
Era anche un modo per poter controllare Male.
Aveva saputo del fatto che la bambina sapesse
chi fosse, che girava intorno a Clara e che era
stato visto più volte aggirarsi intorno al palazzo
di lei e la cosa poteva solo lasciar presagire che Male avesse in mente di combinare qualcosa di
non buono.
Destino e Speranza erano stati molto occupati
insieme a Notte ed era da un po’ che non
riuscivano a passare una serata come quelle
passate in compagnia di Clara e Betty ma la loro
preoccupazione era che Male ne potesse
approfittare.
Nel pomeriggio un messaggio arrivò sul gruppo
del Thron. Betty comunicava che non poteva
essere presente la sera perché non si sentiva
molto bene. Le altre due ragazze che di solito
riuscivano a sostituire Clara o Betty in queste
situazioni erano via per motivi di studio proprio
questa settimana. Il vecchio Tod rispose che si
sarebbe organizzato lui con Clara e Rene per fare
sala mentre Marta sarebbe rimasta sempre alla
cassa. Si prospettava una serata piuttosto
impegnativa e Clara decise che non sarebbe
uscita fino alle 18 così sarebbe andata riposata e
pronta per affrontare ogni possibile difficoltà.
Arrivata alle 19, Clara si occupò velocemente di
preparare i tavoli per poi accogliere i clienti
mentre Tod si assicurò di avere tutte le birre
pronte.
La cuoca Rene si era anticipata qualche piatto e
qualche cottura tra le più richieste mezz’ora
prima del servizio in vista del fatto che quella
sera avrebbe dovuto fare anche sala. Per lei era
difficile organizzarsi ma cercava di fare il
possibile per non incasinarsi.
Le prime due ore erano state piuttosto tranquille
anche come afflusso di clientela. Il giovedì non
era mai una giornata troppo impegnativa.
Ad un certo punto qualcuno entrerò al locale a
passo lento. Male era entrato, da solo, con un
completo molto elegante. Prese posto in uno dei
tavoli più piccoli al centro del locale. Si faceva
notare per il suo portamento e per lo sguardo
magnetico. Non ci fu una persona che non si girò
per guardarlo. Lui non si scompose e attese l’
arrivo di qualcuno per ordinare. Clara quando lo vide restò stupita dal fatto che il giovane fosse
andato lì. Sapeva del suo problema con i posti al
chiuso eppure era lì. Con un attimo di incertezza
andò verso di lui: “ sei passato alla fine” Male
sorrise verso la ragazza. In quel momento molte
cose le passarono per la testa ma cercò di restare
serio anche se qualcosa sempre di Clara lo
rendeva irrequieto: “ be diciamo che avevo delle
cose da sbrigare…. E questo mi sembra perfetto
come luogo…” Il suo tono era strano, sembrava
divertito ma allo stesso tempo serio. Clara faceva
sempre molta fatica a comprendere il ragazzo
ma cercava di non darlo a vedere: “ quindi cosa ti
porto?” Male fece fatica a trattenere un pensiero
nei riguardi di Clara dopo quella domanda. Lui
non era certo il tipo da desiderare qualcuno ma
con Clara non poteva andare oltre i suoi pensieri,
non capiva cosa lo frenasse eppure era lì, davanti
a lei seduto tranquillo. In altre occasioni si
sarebbe già perso in qualche posto appartato
senza troppi scrupoli per chi avesse puntato e
soggiogato al suo volere: “ la birra dell’inferno mi sembra interessante…. Prendo quella versione
extra e delle patatine fritte…” Clara lo guardò
perplessa: “ è quella con la gradazione più alta in
assoluto… sei sicuro di volere questa?” Male si
mise a ridere, qualcosa scattò nella sua testa: “
se mi fai compagnia potrei berla più
tranquillo….” Le sfiorò la mano con le dita ma
Clara sembrò non cogliere il senso né delle sue
parole né di quel gesto, si limitò a scuotere la
testa: “ direi che non è proprio serata questa,
sono da sola e devo stare a dietro a tutti i tavoli
per evitare che la cuoca esca il meno possibile
così può dedicarsi solo alla cucina. Scusa ma
Amelia, Takashi o Luce non potevano venire
stasera?” Male non capiva. Nessuno aveva mai
resistito al suo sguardo, alle sue tentazioni…
Clara era responsabile, troppo per cascare nei
suoi inganni. Si limitò a stare in silenzio
guardandola, cercando di capire ‘perché Clara?’
non era così bella, ne così attraente eppure non
riusciva a passare un giorno senza che ci
pensasse. Ma questo gli altri non dovevano assolutamente saperlo. Sarebbe stata una
grande debolezza venuta a galla che proprio non
poteva permettere di scoprire: “ sono sicuro…”
non aggiunse altro e Clara si allontanò. In quel
momento un gruppo di persone già un po’
agitato entrarono baccagliando. Parevano
nervose ma più di tutte uno di loro in particolare.
Clara li andò ad accogliere e ad accompagnare al
tavolo ma notò che mancava il menù: “ scusate
vado a prendervi il menù” il gruppetto farfugliò
qualcosa, erano uomini adulti, sulla cinquantina.
Qualcun entrò a passo svelto entrò al locale .
Destino, sembrava piuttosto teso e continuava a
guardarsi intorno come se stesse cercando
qualcuno Non si fermò da Male ma i due si
scambiarono un occhiataccia. Si avvertiva ad un
certo punto una strana tensione. Dante era già
volato ma nessuno lo aveva visto. Clara era
andata al bancone per prendere qualche Menù.
Ad un certo punto averti’ uno strano odore. Il
vecchio Tod annusava anche lui l’aria sentendo
qualcosa: “ Clara, tesoro, vai per favore in cucina a controllare. Temo che Rene abbia lasciato una
pentola sul fuoco. Fa sempre fatica a gestire
anche la sala” Clara annuì ma i menù erano da
consegnare, il vecchio Tod li prese: “ vado io al
tavolo 9” Clara si affrettò ad andare in cucina e in
effetti c’era una padella ormai carbonizzata.
Rene se la era dimenticata per consegnare dei
piatti in sala. Nel mentre il vecchio Tod arrivò al
tavolo a portare i menù ma una discussione
sembrava aver acceso gli animi di quei clienti.
Nessuno si era accorto di un piccolo serpente
verde smeraldo che stava strisciando sui piedi di
ogni uno di loro...
Continua
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