CAPITOLO 2 GIORNO
Giorno apparve le prime luci dell'alba, man mano
camminava il sole diventava più alto in cielo.
Tutto al suo passaggio si risvegliava, i fiori, i
colori e la frenesia della città. Le porte delle
scuole si aprivano per accogliere studenti e
insegnanti. I bambini correvano con gli zainetti
insieme alle mamme per non arrivare in ritardo.
Le edicole erano prese d'assalto per i quotidiani, dai nonni e dai bimbi che volevano i loro
pacchetti di figurine.
Dai bar si udiva il frenetico tintinnio delle tazzine
da caffè e il profumo di cornetti appena sfornati.
Giorno socchiuse per un attimo gli occhi per
sentire meglio il rumore che lui amava di più,
quello degli uccelli risvegliati dal sole, simbolo
della vita. I piccoli merli saltellavano allegri sotto
le siepi in cerca di qualche vermetto da portare
nel loro nido, le gazze planavano con la loro
maestosità di albero in albero e le cornacchie
sembravano intente in una lunga conversazione
con il loro canto. Giorno resta a godersi lo
spettacolo della vita come era solito fare ogni
mattina attendendo l'arrivo del suo piccolo
amico alato, un bellissimo pettirosso dallo
sguardo vivace e curioso che gli si posò sulla
spalla accompagnandolo In ogni dove durante le
sue ore. Giorno non aveva scelto un aspetto
definitivo come avevano fatto i suoi fratelli.
A Giorno piaceva cambiare, così come detto dice che " ogni giorno è diverso dall' altro" Così
giorno cambiava aspetto.
Una volta assumeva le sembianze di un giovane,
altre di un uomo di mezza età, a volte di un
bambino o di un simpatico vecchietto arzillo, lui
si divertiva così e a detta sua era il modo migliore
per conoscere e comprendere le persone,
nonché confondersi tra loro.
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