CAPITOLO 18 MAGGY (parte prima)
“ mamma mamma ….” Maggy stava rincorrendo
sua madre da una stanza all’altra perché voleva
una scatola di matite colorate. Manuela, la
madre di Maggy stava preparando una borsa
sportiva con delle cose che doveva portare al fratello del marito. Un breve viaggio che si
sarebbe consumato in giornata: “ oh Maggy! Ma
non vedi che ho da fare? Lo zio Rudolf ha
l’intervento al piede alle 11 e devo muovermi a
preparare le cose che le servono”. Io zio di
Maggy era molto più grande di suo padre e
spesso capitava che lo andassero a trovare per
aiutarlo visto che era solo. Spesso il padre di
Maggy aveva valutato l’idea di trasferirsi con la
sua famiglia dal fratello ma era un argomento
che avrebbe affrontato in una situazione più
seria, per ora lo zio Rudolf stava piuttosto bene.
L’intervento che doveva fare oggi era una cosa
semplice che non avrebbe pregiudicato più di
tanto la sua routine. Maggy sbuffò: “ perché non
mi portate anche a me dallo zio!?” Manuela si
fermò per un attimo mentre ripose le ultime due
magliette nel borsone: “ oggi no Maggy, il viaggio
è lungo, arriveremo giusto per accompagnare lo
zio alla clinica e poi dobbiamo aspettarlo una
volta finito l’ intervento per riportarlo a casa. Per
te sarebbe noiosa oltre che stancante una giornata del genere” prese poi dalla sua borsetta
il portafoglio e tirò fuori una banconota: “ ecco,
questi sono per le matite colorate e per il gelato
o quello che ti pare. Ho già parlato con Clara. Mi
raccomando, non fare spendere soldi a lei per
altre cose che non mi hai chiesto” Maggy prese
la banconota felice e la ripose nella sua
borsettina rosa con gli strass. Guardò poi la
madre, cercando di approfittare della sua
distrazione per chiederle quella cosa che le
chiedeva ogni giorno ma senza ricevere mai una
risposta positiva: “ posso prendere anche un
gatto? TI PREGOOOOOO” si attaccò alla schiena
della madre che stava sistemando le ultime cose:
“ facciamo così…. Se sarà destino allora potrai
tenere il tuo gattino….” Maggy la guardò un po’
confusa: “ non capisco? Cosa significa?” Manuela
si sedette un attimo: “ il destino opera in modi
diversi e imprevedibili. Se un gattino verrà da te
in maniera del tutto casuale vorrà dire che quello
era destino, che è arrivato il momento giusto….”
Maggy restò a pensarci un po’ su poi sorrise: “ah! Ho capito!” saltellò felice pensando che la
cosa poteva essere fattibile e che prima o poi
sarebbe successa. Manuela era pronta per
andare. Il marito la stava aspettando già nella
macchina avviata pronti per partire: “ Maggy ti
porto da Clara adesso?” Maggy era già corsa ad
accendersi la televisione ed era intenta a
guardarsi un programma per bambini: “ ci vado
quando finisce questo mamma” Manuela non
obbiettò. Maggy aveva imparato ad essere molto
responsabile e faceva sempre quello che le
veniva detto. La salutò con un bacio sulla fronte
per poi uscire di casa. Maggy corse dalla finestra
per salutare i genitori ma mentre li salutò con la
mano appena partirono con l’auto notò qualcosa
di strano. Vide il ragazzo dell’altra sera che
parlava con Clara aggirarsi in maniera furtiva
sotto casa e muoversi da una parte all’altra della
strada. La bambina fece un espressione
imbronciata e andò in camera sua, si infilò un
giacchetto e prese di fretta la sua borsetta.
Male quella mattina pensò di combinarne una
delle sue vicino al palazzo di Clara. L’idea lo
divertiva molto. Era indeciso se far scoppiare un
incendio all’interno del palazzo visto che aveva
notato degli operai al lavoro lì dentro o se far
impazzire qualcuno facendolo correre con un
coltello lungo la via. Agiva per puro divertimento
personale e senza alcuna cognizione.
All’improvviso si sentì tirare la giacca da dietro: “
mia mamma ha detto che non devo parlare con
gli sconosciuti” Male si girò di scatto ma alla sua
altezza non vide nessuno. Si sentì ancora tirare la
giacca guardando così verso il basso, vide una
bambina con i codini che lo stava fissando: “
allora non dovresti parlare con me se la tua
mamma ti ha detto questo!” commentò
guardandola stizzito. La bambina non si
scompose: “ tu sei un amico di Clara, ti ho visto
parlare con lei l’altra sera. Devo andare a
comprare una scatola di matite colorate e tu mi
devi accompagnare!” Male alzò un sopracciglio
totalmente spiazzato dalla richiesta della bambina: “ mi hai scambiato per Mary Poppins?
Non ci penso affatto, ma non dovresti essere a
scuola?” la bambina lo guardò puntando i piedi
pronta a fare una delle sue scenate: “ ma dove
vivi? La scuola è chiusa per le feste di Pasqua! E
poi ….. VOGLIO LE MIE MATITE
COLORATE….SUBITOOOO!!!!!” Male la guardò
infastidito ma notò intorno a sé che il capriccio
della bambina stava attirando gli sguardi dei
passanti e voleva evitare di dare nell’occhio: “
non invidio quel poveretto che ti incontrerà
quando sarai una donna!” Maggy lo guardò
risoluta: “ da grande sarò come la mia mamma!”
disse con tono orgoglioso. Male sbuffò “ ecco da
chi avrai preso! Ok, facciamo così. Ora ti porto a
prendere queste stramaledette matite colorate e
poi mi lasci in pace. Cerchi di comprendere una
cosa così semplice?” Maggy lo riprese: “ non dire
quella parola e non imprecare!” Male stava per
perdere la pazienza ma si trattenne : “ e dove
dovremo andare a prenderle?” domandò
scocciato. Maggy indicò con il dito un punto infondo alla strada: “ c’è la cartoleria del Signor
Gustavo alla fine di questa via, la mamma me le
compra sempre lì” Male si grattò la testa
perplesso: “ e va bene piccolo tormento,
andiamo dal Signor GUSTAVO” marcò il tono di
voce sul nome del cartolaio perché la cosa lo
infastidiva ma voleva uscire da quella situazione
il prima possibile visto che non poteva farlo a
modo suo: “ li hai i soldi almeno?” Maggy lo
guardò di traverso: “ CERTO CHE LI HO!” rispose
con tono offeso per poi trascinarlo con una mano
via da lì.
Una volta giunti in cartoleria un vecchietto
dall’aria gentile sembrava conoscere molto bene
la bambina che l’ accolse con un sorriso: “ ma
abbiamo la piccola Maggy qui! Cosa ti posso dare
oggi?” la bambina si guardò intorno per poi
indicare uno scaffale dietro all’uomo: “ quelle lì!”
l’uomo si girò: “ ah, ottima scelta, queste sono
perfette per i tuoi paesaggi” si allungò per
arrivare a prendere la scatola e l’ appoggiò sul
bancone: “ ti serve altro?” domandò poi con tono gentile verso la bimba che riprese a
scrutare un po’ le altre cose. Un gruppetto di
penne catturò la sua attenzione. Erano di quelle
multi colore con un gattino tigrato di gomma alla
sua estremità. Maggy la prese su e la mise sopra
la scatola dei pastelli: “ queste mi sono arrivate
giusto ieri, stanno andando a ruba!” prese poi la
scatola e la penna passando i codici alla cassa: “
paghi adesso o passa la mamma?” Maggy scosse
la testa: “ no no, ho i soldi” prese la sua borsetta
e tirò fuori la banconota. Male era a braccia
conserte, spazientito e con lo sguardo annoiato.
Il cartolaio lo osservò: “ è tuo zio Rudolf quello?”
Maggy si mise a ridere: “ NOOO! È un amico di
Clara” il vecchio Gustavo non aggiunse altro: “
allora così sono 15.80 centesimi e ti do….” Si
abbassò sotto io bancone per prendere qualcosa:
“ due quaderni per i tuoi disegni” Maggy fece un
urlo di felicità: “ grazie! Grazie signor Gustavo!”
l’uomo sorrise, teneva molto ai suoi clienti e per
lui renderli felici era una priorità. Mise tutto
dentro ad un sacchetto di carta e lo porse a Maggy che uscì dalla cartoleria saltellando. Male
sospirò. Quella bambina gli stava facendo
perdere tempo e non voleva passare un solo
altro minuto con lei: “ bene! Abbiamo finito. Ora
levati di torno, torna a casa tua a fare i tuoi
patetici disegni!” usò un tono decisamente
stizzito nei confronti della bambina che lo
guardò imbronciata. Stava per non dire niente
ma poi lo guardò: “ Clara è troppo intelligente
per avere a che fare con te! Devi lasciarla stare”
lo guardò con fare molto serio e risoluto. Male
fece un piccolo sorrisetto infastidito: “ non ho
capito bene quello che mi hai detto bambina…”
Maggy continuò a fissarlo: “ tu non sei chi dici di
essere! TU SEI BELIAL!” Male restò come
pietrificato da quello che la bambina disse. Come
poteva sapere? Come poteva sapere chi fosse
davvero? Si abbassò all’altezza della bambina: “
quel nome…. Come fai a …..” non riuscì a
terminare la frase che la bambina si mise ad
urlare: “ CLARA!!! C’È CLARA!” Male stordito
dalle urla di Maggy cercò di sturarsi l’orecchio dove la bambina aveva urlato. Clara li raggiunse:
“ Maggy! Per fortuna. Perché non sei venuta da
me? Non dovevi uscire da sola!” Maggy si
appoggiò alle sue gambe con il corpo quasi per
abbracciarla: “ dovevo comprare le matite
colorate per disegnare e ho visto il tuo amico e
ho pensato di farmi accompagnare da lui prima
di venire da te” Clara guardò quello che per lei
era Cloud: “ spero non ti abbia dato problemi…”
non aveva molto piacere avere a che fare con
quello strano ragazzo. Male sfoderò uno dei suoi
sorrisi più falsi ma convincenti: “
assolutamente…. È … una bimbetta simpatica”
Clara sembro' rassicurarsi a quelle parole ma
Maggy lo guardò di traverso. I due si guardarono
quasi a volersi sfidare a vicenda.
Continua
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