Il giorno dopo
*BREVE RIASSUNTO DEI CAPITOLI PRECEDENTI*
Draco reagisce in modo infantile quando scopre che Hermione e McLaggen si sono scambiati un bacio durante la festa del Lumaclub e finisce con interrompere ogni tipo di rapporto con la Grifondoro. Hermione decide di ignorarlo per il resto dei suoi giorni, mentre Draco è pronto a progettare una vendetta ai danni di McLaggen.
*FINE RIASSUNTO*
Draco Malfoy entrò in Sala Grande per colazione con la sua tipica espressione annoiata; lo sguardo fisso di fronte a sé e il naso arricciato ad indicare il fastidio che provava nel mescolarsi alla comune plebaglia.
Venne accolto al tavolo Serpeverde da una scorbutica Pansy Parkinson e un imbronciato Blaise Zabini.
«Buongiorno, Draco», lo salutò il moro, senza sollevare lo sguardo dall'articolo della Gazzetta del Profeta che stava leggendo: «Sono io, o anche voi preferireste morire piuttosto che avere Trasfigurazione come prima lezione della mattina?».
«Se vuoi morire posso aiutarti», disse Pansy, lanciando a Zabini uno sguardo sprezzante.
Il moro sorrise, continuando a leggere il giornale: «Morire per mano tua sarebbe quasi piacevole».
La ragazza sollevò un sopracciglio e fece schioccare la lingua contro il palato: «Certo».
Il sorriso sul volto di Zabini si allargò: «Posso sapere come mi uccideresti?»
«No».
Blaise sollevò lo sguardo dal giornale, incrociando gli occhi scuri di Pansy per qualche secondo, prima di tornare a leggere la Gazzetta del Profeta: «Tieniti i tuoi segreti, allora».
Malfoy sorrise sotto i baffi, sorseggiando il suo tè: «Siete adorabili quando flirtate».
Pansy sputò il caffè che stava bevendo sul giornale di Zabini, mentre quest'ultimo lanciava al biondo un'occhiata assassina.
«Flirtando?», chiese la ragazza, fissando con aria allucinata l'amico: «Sei per caso impazzito?»
«Perdonalo, da quando una certa ragazza ha smesso di dargliela non sa quello che dice», disse Zabini, piegando il giornale sporco di caffè sul tavolo.
Malfoy perse la propria espressione impassibile, mostrando tutto il fastidio e il dolore che quelle parole avevano scatenato in lui: «Peccato che non sia stata lei a smettere di darmela, ma io a smettere di volerla».
«Se è questo che ti dici per stare meglio, chi sono io per contraddirti?», ribatté il moro, sorseggiando il suo caffè amaro.
«Non lo dico per... É semplicemente la verità: è finita perché io volevo che finisse».
«Lo sai che parli nel sonno?», chiese Zabini, addentando un biscotto al cioccolato: «Prova a indovinare che nome hai ripetuto questa notte mentre dormivi».
Gli occhi chiari di Malfoy si spalancarono, mentre fissava l'amico con stupore.
«Esatto», disse il moro, senza aspettare che Draco rispondesse: «Puoi ripeterti quello che vuoi, ma sappiamo entrambi che non sei felice di come sono andate le cose e che la vuoi ancora».
«Dove vai?», chiese Pansy, osservando i movimenti del biondo.
Malfoy non la degnò di una risposta e si diresse semplicemente verso l'uscita della Sala Grande, abbandonando la colazione a metà.
Dovette usare tutta la sua forza di volontà per non voltarsi verso il tavolo dei Grifondoro per dare una sbirciatina, anche misera, e cercare tra tutti una specifica massa di ricci ribelli.
Sì sciacquò velocemente il volto con dell'acqua ghiacciata nel bagno più vicino, poi dopo aver preso un paio di profondi respiri ed essersi convinto che tutto stava procedendo proprio come voleva e che a lui della Granger non importava nulla, si diresse verso l'aula di Trasfigurazione.
Ovviamente sapeva di non essere felice della situazione e che Zabini aveva ragione, ma non l'avrebbe mai ammesso ad alta voce, nemmeno a se stesso.
L'idea di aver ripetuto il nome della Granger nel sonno però lo preoccupava tanto da tormentarlo ogni pochi secondi.
Non si ricordava nemmeno di averla sognata quella notte.
Entrato in aula si sedetti al suo solito posto in fondo all'aula quando un movimento nei primi banchi gli fece alzare lo sguardo.
Hermione Granger, l'ultima persona che avrebbe voluto vedere in quel momento, stava posizionando sul banco una pergamena e il libro di Trasfigurazione. Malfoy l'aveva scoperta a guardarlo per un breve istante, poi la ragazza era tornata ad ignorarlo e fissare la parete di fronte a sé.
Infastidito dal comportamento distaccato della ragazza nei suoi confronti, Malfoy si rese conto che quella non era la reazione in cui aveva sperato, anche se avrebbe dovuto immaginare che la Granger non si sarebbe messa a piangere o a fare scenate di alcun genere.
Perché non era in grado di far perdere il controllo all'algida Hermione Granger?
Gli unici momenti in cui l'aveva vista sciogliersi erano stati i momenti che avevano passato insieme, l'uno tra le braccia dell'altro.
Sapeva cosa avrebbe dovuto fare per cambiare l'espressione impassibile della ragazza pochi banchi davanti a sé.
Era pronto ad alzarsi, raggiungerla in pochi passi e costringerla a guardarlo. Le avrebbe detto che non era vero che non la voleva più, non era vero che la loro "relazione" era durata fin troppo. Le avrebbe detto che si era comportato come uno stronzo codardo perché non riusciva a sopportare l'idea di vederla scegliere qualcun altro, quindi aveva scelto lui per entrambi.
E lei avrebbe capito e quello sguardo impassibile si sarebbe sciolto, permettendogli di vedere per qualche istante l'Hermione nascosta dietro il muro d'indifferenza che aveva eretto.
Si sarebbero baciati. Avrebbe sentito di nuovo quelle labbra, solitamente pronte a lanciare frecciatine taglienti, modellarsi alle sue, arrendevoli, dolci.
E ogni cosa sarebbe tornata al suo posto, lui avrebbe accarezzato la pelle delicata di lei, lei avrebbe iniziato a giocare con i suoi capelli lisci, spettinandoli.
Sì sarebbero spogliati con frenesia e avrebbero fatto l'amore in modo altrettanto frenetico, come quella volta nel bagno delle ragazze...
Possibile che fosse stato solo due giorni prima? Sembrava essere passato molto più tempo.
Era pronto ad alzarsi, ma non ebbe il tempo e il coraggio di farlo, perché prima che lui riuscisse a mettere da parte l'orgoglio che gli impediva di realizzare quella fantasia, la McGranitt entrò in aula, seguita da altri studenti.
Hermione Granger ringraziò Merlino, Morgana e anche Dio di aver interrotto quella tortura. Rimanere impassibile sotto lo sguardo bruciante di Draco Malfoy si era rivelato più difficile del previsto. Aveva rischiato di voltarsi verso di lui e urlargli di smetterla o di raggiungerlo in poche falcate e saltargli addosso, non necessariamente per ucciderlo.
Per fortuna la McGranitt era arrivata, permettendole di concentrarsi su qualcosa che non fosse lo sguardo fisso di Malfoy su di lei.
Ci sarebbe voluto del tempo, ma era certa che presto tutto sarebbe tornato come prima.
Sarebbe tornata a disprezzarlo e basta, a fulminarlo con lo sguardo ad ogni loro incontro e a inveire contro di lui come sé quella breve parentesi "romantica" non fosse mai esistita.
Aveva solo bisogno di tempo.
*****
Buonasera!
So che il capitolo non è molto lungo, ma spero che vi sia comunque piaciuto!
La tensione tra i due continua ad intensificarsi, ma sono entrambi troppo orgogliosi per fare qualcosa per cambiare la situazione.
Nel prossimo capitolo finalmente scopriremo la vendetta di Malfoy ai danni del povero McLaggen.
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Un bacio,
LazySoul_EFP
P.s. Per chi fosse interessato mi potete trovare anche su Instagram, sempre con il nome lazysoul_efp!
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