Grattastinchi
Quando Grattastinchi saltò addosso a Draco Malfoy per inseguire Mrs. Purr per i corridoi della scuola, in molti si fermarono ad assistere alle urla indignate del Serpeverde e le risate trattenute di Zabini e Tiger, il primo che cercava di tranquillizzare il biondo, mentre il secondo partì alla rincorsa dei due felini come un cane rabbioso.
Hermione Granger, una ventina di passi indietro aveva osservato tutta la scena con un'espressione stravolta dall'orrore e l'incredulità; aveva sperato fino all'ultimo istante che Draco Malfoy continuasse per la sua strada e non si voltasse, così da evitare inutili litigi.
Ovviamente il Serpeverde invece fece proprio l'opposto e, una volta individuata la padrona della palla di pelo che gli era saltata addosso, abbandonò un divertito Zabini per raggiungere la Granger e puntarle contro un dito accusatore.
«Il tuo stupido animale mi è saltato addosso», le disse, fulminandola con uno sguardo di puro ghiaccio.
Hermione riuscì miracolosamente a mantenere un'espressione impassibile, anche se dentro di sé stava ridendo e pensando a come premiare Grattastinchi una volta che l'avesse ritrovato.
«E con questo?», chiese la riccia, stringendosi maggiormente il volume di Erbologia al petto, prima di avviarsi spedita verso la Sala Grande per pranzo, ignorando i versi indignati di Malfoy dietro di sé.
«Tu e il tuo animale me la pagherete cara!», le disse, seguendola per i corridoi.
Draco Malfoy aveva voglia di litigare: voleva vedere il viso della Granger colorarsi per la rabbia e i suoi occhi stringersi per l'odio. Aveva bisogno di insultarla e sentirsi insultato per ricordare a se stesso che lei era solo feccia. E quale occasione migliore? Considerando che per una volta era lei quella nel torto e non lui.
«Mi hai sentito, Mazzosangue? Tu e il tuo animale...», provò a ripetere, ma si bloccò quando la Granger si voltò di scatto e un forte senso di de j'a vu lo fece barcollare, mentre finiva addosso alla ragazza, facendo cadere entrambi a terra.
La ragazza sbatté dolorosamente la nuca e il sedere, mentre Malfoy si fece male al braccio sinistro.
«Maledizione, Granger!», esclamò lui, mentre provava a rialzarsi, ignorando gli sguardi curiosi e ridenti di una trentina di studenti di altri anni, che stavano affluendo verso la Sala Grande.
«Che male! Levati!», esclamò la riccia, provando a tirarsi su a sedere.
Il Serpeverde provò a sollevarsi a sua volta, provando in ogni modo possibile a non pensare alle cosce calde della ragazza che erano a stretto contatto con i suoi fianchi, o al suo odore delicato e inebriante, ma concentrandosi sui suoi occhi scuri che sembravano volerlo incenerire all'istante e sull'odio che traspariva dall'espressione truce della ragazza.
«Mi stai schiacciando», ringhiò la riccia, colpendo il biondo sulla spalla e facendolo gemere di dolore.
«Prefetto Malfoy, Prefetto Granger! Di qua!», urlò una voce giovanile e gioviale, che attirò la loro attenzione, malgrado la spinosa situazione in cui si trovavano.
Vennero accecati dal flash della macchina fotografica di Dennis Canon che, dopo aver riservato loro uno smagliante sorriso, se ne andò via urlando alla sua amica Denise che avevano la prima pagina della "Rivista dello studente" - progetto giornalistico approvato da Silente - che aveva come direttori Colin Canon, Hannah Abbott, Morag McDougal e Asteria Greengrass.
«Canon!», esclamò una sconvolta Hermione Granger, mentre cercava di scansare il corpo pesante di Malfoy per correre dietro al ragazzino e impedirgli di costruire chissà quale storia dietro a quella stupida foto.
Solo quando ormai era troppo tardi, Hermione si rese conto di avere qualche ciocca di capelli incastrata nella spilla da Prefetto di Malfoy e che quindi non poteva muovere la testa quanto avrebbe voluto per seguire la direzione in cui Dennis era scomparso.
«Ahi!», esclamò la ragazza, mentre allungava una mano e la appoggiava sul petto del Serpeverde, dove si trovava quella stupida spilla e provava a disincastrare i suoi ricci da quella tremenda tortura.
«Se riesci a stare ferma per due secondi, Mezzosangue, riuscirò a liberarti», il biondo aveva appena pronunciato quelle parole, quando comparvero davanti ai loro occhi i lembi viola del mantello della McGranitt, che guardò i due studenti coricati l'uno sull'altra con un'occhiata piena di stupito rimprovero.
Quando Hermione Granger realizzò la situazione si sentì arrossire fino alla punta delle dita dei piedi.
«Malfoy, Granger, spero che abbiate una spiegazione valida per... il... l'attuale situazione in cui vi trovate», disse la professoressa, sistemandosi sul naso adunco gli occhiali.
Hermione, con gli occhi sbarrati, tentò nuovamente di allontanarsi e alzarsi, ignorando categoricamente le sensazioni piacevoli che stava provando in quel momento il suo corpo traditore.
«Professoressa», iniziò la Grifondoro, cercando di liberare i capelli dalla spilla di Malfoy proprio mentre quest'ultimo faceva lo stesso.
Quando le loro dita si sfiorarono, incrociandosi e intrecciandosi tra loro entrambi si bloccarono, congelati dalla forte sensazione di calore che si era diffusa nel loro corpo mentre la loro pelle entrava in contatto. Le dita di Malfoy erano ghiacciate in confronto a quelle più calde della ragazza, inoltre Hermione aveva il tipico callo dello scrittore, mentre lui aveva la pelle liscia e morbida priva di imperfezioni, tranne che per una piccola cicatrice sul polpastrello del pollice sinistro.
«Mi spiegherete tutto dopo pranzo, nel mio ufficio, mentre penseremo a quale punizione affidarvi per il pessimo esempio che state dando agli altri studenti», con quelle parole la Professoressa McGranitt si allontanò, lasciando dietro di sé due attoniti studenti.
«Accidenti a te, Malfoy!», esclamò la ragazza, guardando il ragazzo dritto negli occhi - una volta che i suoi capelli furono liberi dalla presa della spilla - mentre lo colpiva al petto e ribaltava le posizioni: «È tutta colpa tua se siamo finiti nei pasticci, stupido furetto che non sei altro!»
«Vorrei ricordarti che è stato il tuo gatto ad attaccare per primo. Quindi direi che è tutta colpa tua, piccola sporca Mezz-ahi!», terminò il discorso con un gemito di dolore quando la Granger pensò bene di afferrare i suoi capelli e tirare.
Hermione sapeva di aver appena fatto la cosa più stupida della sua vita: era dolorosamente certa che si sarebbe ricordata della morbida consistenza dei capelli di Malfoy per tutta la sua vita.
"Un ragazzo non dovrebbe avere capelli così perfetti! Non è naturale e giusto, per Merlino, però è davvero bello sentirli tra le dita... Chissà che effetto farebbero..."
La ragazza si impedì di concludere il pensiero e fece passare il suo rossore come una conseguenza della rabbia e non come l'imbarazzo che provava a causa dei pensieri nient'affatto casti che aveva avuto.
«Non farmi tirare fuori la bacchetta, Granger», disse lui, cercando di scostare la ragazza a tutti costi; voleva evitare che lei percepisse l'erezione che gli si stava indurendo nelle mutande a causa della posizione in cui si trovavano, ma principalmente per il modo dominante ed eccitante in cui Hermione lo stava trattando.
Malfoy era schifato e sconvolto dai suoi stessi pensieri.
Hermione, a causa dei ragionamenti poco casti che stava avendo, ci mise un paio di minuti di troppo per capire che con bacchetta Malfoy intendeva il suo legno e non qualcos'altro.
Entrambi rossi in volto e stranamente sessualmente eccitati dal confronto che avevano appena avuto - anche se nessuno dei due l'avrebbe mai e poi mai ammesso - andarono verso la Sala Grande senza dirsi altro o scambiare un altro sguardo.
Lei aveva troppa paura di fare o dire qualcosa di veramente stupido, lui invece non voleva rischiare che lei si rendesse conto dell'erezione, che stava nascondendo come poteva grazie al mantello della divisa.
Entrambi non mangiarono molto, lo stomaco stretto in un nodo fastidioso che ci impiegò lunghi minuti prima di sciogliersi.
***
Spero di allietarvi la torrida giornata con questo breve capitolo.
LazySoul_EFP
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