"Il mistero di Gilbert O'Lantern"

Note: Questa storia è una sorta di spin off, in versione Halloween, della mia fanfiction "Anne e Gilbert: Il giardino incantato", per chi non l'avesse letta ecco a voi qualche piccola info:

- Fanfiction non canonica, ambientata in Canada agli inizi del Novecento

-Il giardino di Anna si trova presso la vecchia casa di Gilbert, dove adesso abitano Bash e Muriel insieme a Delphine (la figlia di Mary e Bash)

-Primrose è la figlia di Anna e Gilbert

Il mistero di Gilbert O'Lantern

Era una fresca mattina d'Ottobre e Anna stava accompagnando la piccola Primrose a scuola, durante il tragitto passarono davanti al giardino di Anna, il quale adesso si era colorato delle tipiche tinte autunnali, grazie anche alle rotondeggianti zucche che aveva coltivato nell'angolo ad est.

Anna era davvero orgogliosa di quelle sfere arancioni che svettavano in mezzo al giardino e anche Prim adorava osservarle. Quella mattina, però, Anna si accorse di un fatto: su una delle zucche c'erano dei tasselli, come se qualcuno ne avesse staccato un pezzo, subito corrugò la fronte per cercare di capire che cosa potesse essere accaduto, sarà stato un animale, pensò.

Nell'arco della giornata si dimenticò dell'accaduto e passò una serata abbastanza tranquilla con Gilbert e Prim, la mattina dopo, però, lo spettacolo si ripeté: stavolta i tasselli erano molti di più e su più di una zucca, il mistero iniziava ad infittirsi, bisognava indagare.

Visto che quegli strani avvenimenti si presentavano ai suoi occhi sempre al mattino, dedusse che la bestiolina doveva avvicinarsi alle zucche durante la sera, quando nessuno poteva vederla, infatti anche Muriel e Bash sembravano non saperne niente.

A quel punto Anna decise di preparare un trabocchetto: quella sera, di ritorno da lavoro, si sarebbe nascosta dietro a una siepe e avrebbe aspettato per cogliere il malandrino con le mani nel sacco.

E così fece, al tramonto la ragazza si acquattò dietro all'arbusto ancora ricco di foglie e si mise pazientemente ad aspettare, non dovette attendere molto perché, sulle prime luci della sera, un animale abbastanza robusto sbucò dal sentiero, era un bell'esemplare di Blythis: una specie animale che dimorava solo ad Avonlea, caratterizzata da lucenti ricci bruni, due profondi occhi scuri e un sorriso furbetto, ovvero suo marito.

Appena lo vide avvicinarsi con aria sospetta al suo giardino, Anna iniziò subito a collegare i pezzi, fino ad avere la prova definitiva su chi fosse il ladro di zucche, quando lo vide avvicinarsi con un piccolo coltellino ad una zucca per staccarne un pezzo e poi riprendere il proprio cammino come se niente fosse.

Anna rimase nascosta, ci avrebbe pensato lei quella sera a togliergli la voglia di depredare in modo così impudente le proprie bellissime zucche.

Quella sera Gilbert era seduto al tavolo della cucina, intento a leggere un libro, al che Anna gli si avvicinò con aria innocente e gli stampò un bacio sulla guancia, inducendolo a interrompere momentaneamente la lettura per darle un bacio come si deve.

"Che leggi tesoro?!" chiese, a quel punto, la rossa. "Un libro di medicina!" rispose il diligente dottore, "ma può attendere, volevi parlarmi?!"

"Oh sì, ti devo raccontare una cosa assurda che è successa in questi giorni!" disse Anna seria.

"Beh, dimmi tutto!" rispose Gilbert interessato.

"Devi sapere che in queste ultime mattine, passando dal giardino, ho notato dei tasselli sulle mie zucche. Inizialmente credevo fosse opera di un animale, ma oggi, guardandole bene, ho pensato che gli intagli avessero dei bordi troppo precisi per essere opera di un animale, quindi qualcuno sta prendendo dei pezzi delle nostre zucche e chiaramente Muriel, Bash e Delphine mi hanno assicurato che non si tratta di opera loro, anche se non c'era bisogno di dirlo!" spiegò la rossa, senza minimamente fare o dire qualcosa che insinuasse che potesse essere il marito il ladro di zucche.

Gilbert arrossì leggermente, ma poi si ricompose subito:" Beh, quindi chi pensi potrebbe essere stato? Magari è semplicemente qualche roditore molto meticoloso!"

"Non penso, Gil, questa è opera di un essere umano, ma ti dirò... più che per le zucche, sono preoccupata per questa persona. Mi sembra incredibile che, con la leggenda che gira ad Avonlea sul Mietitore delle Zucche, quest'individuo abbia il coraggio di andare a rubare dei pezzi di zucca, dopo il tramonto oltretutto!"

"La leggenda del Mietitore delle Zucche? Che storia è mai questa?!" domandò Gilbert perplesso.

"Ah non la conosci, ma come? A me è stata raccontata sia da Diana che da Marilla, alle quali è stata raccontata a loro volta da piccole!" disse la rossa con finto stupore.

"No, non ne so niente, sentiamo!" la incalzò il marito.

"Si dice che ad Avonlea giri un essere soprannaturale denominato "il Mietitore delle Zucche". Questa entità è il guardiano delle zucche e gira dopo il tramonto per i campi di Avonlea per controllare che nessuno rubi questi ortaggi. Tanto che anche i contadini stessi evitano di raccogliere le zucche dopo il tramonto..."

"Perché? Altrimenti che accadrebbe ai ladri di zucche?!" domandò il moro sempre più stranito, ma allo stesso tempo divertito da quella storia.

"Beh, è presto detto, se il Mietitore ti becca a rubare questi ortaggi, svuota una zucca e la mette al posto della tua testa e da quel giorno inizi a vagare per le lande durante la notte, come un fantasma, con la testa di una zucca. Da lì viene il detto essere una zucca vuota, perché solo uno sciocco oserebbe rubare delle zucche di notte con il Mietitore in giro."

"Ah, ho capito. Non ne sapevo niente, ma oggi più che mai starò alla larga dalle zucche, meglio non rischiare!" mentì Gilbert, fingendo di essere caduto nel tranello della moglie. D'altronde sapeva bene che, spesso, quando una donna ti fa una domanda è perché sa già la risposta e in quel caso probabilmente Anna sapeva benissimo che era lui il ladro di zucche e stava cercando di spaventarlo, però stette al gioco.

Il giorno seguente, di ritorno da lavoro, Anna si nascose dietro al solito cespuglio per vedere se il marito quella sera avrebbe osato comunque prendere un pezzo delle sue zucche.

Dopo un po', il Dottor Blythe apparve dal sentiero, ma stavolta dette solo uno sguardo fugace al giardino di Anne e poi proseguì verso casa senza fermarsi.

Anna fu davvero soddisfatta, il suo piano era andato a gonfie vele, così poco dopo s'incamminò anche lei verso il proprio focolare con aria trionfante.

Quando la donna arrivò a casa trovò Gilbert che stava apparecchiando una tavola con romantiche decorazioni floreali e capì che aveva organizzato qualcosa di speciale per loro due, anche se non era ancora il loro anniversario.

Al che la rossa domandò che cosa stesse accadendo e il marito rispose che voleva passare una serata romantica con lei e che si era già messo d'accordo con Muriel e Bash, i quali avrebbero badato a Primrose per un po'.

Gli occhi di Anne s'illuminarono, era un'idea davvero splendida, così impresse un soffice bacio sulle labbra del marito e sulla fronte della figlia e corse subito di sopra a mettersi qualcosa di grazioso per quella serata. Gilbert le disse di fare con calma, la cena era solo da mettere sul fuoco e nel frattempo lui avrebbe accompagnato Prim a casa di Bash e Muriel.

Una volta rincasato, Gilbert finì di preparare la cena, finché la sua adorata moglie non si presentò in un meraviglioso vestito di velluto rosso che per poco non gli fece girare la testa.

La serata romantica andò benissimo e dopo qualche ora fu il momento di andare a riprendere la piccola Prim. Gilbert chiese ad Anna se le andasse di accompagnarlo, stranamente quella sera non faceva così freddo e sarebbe stata un'ottima occasione per fare una passeggiata al chiaro di luna.

Anna non se lo fece ripetere due volte, indossò il pesante cappotto di panno verde bottiglia sopra al lungo abito scarlatto, mise degli stivaletti adatti e s'incamminarono verso casa di Muriel e Bash.

Fecero il giro lungo, passando attraverso un boschetto d'aceri, le grandi foglie si muovevano tra i rami e scricchiolavano sotto i loro piedi, mentre il vento amplificava i rumori del bosco.

Anna non aveva alcun timore quando era vicino al suo Blythe, anche se, doveva ammetterlo, le storie inventate anni prima con Diana, riguardanti i boschi nelle vicinanze, erano rimaste particolarmente impresse nella sua mente.

Una volta giunti a destinazione, Anna scorse qualcosa nell'oscurità al centro del suo giardino: due lampeggianti occhi gialli adornati da un sorriso sbilenco fluttuavano nell'aria e, sotto, un logoro mantello nero si muoveva al ritmo del vento.

Anna mise a fuoco e vide che ciò che circondava quegli occhi era una zucca e così gridò:" AAAAH, IL MIETITORE! GIL, È IL MIETITORE DELLE ZUCCHE, COSA HO COMBINATO, L'HO EVOCATO IO, SCAPPIAMO!" e girò i tacchi per fuggire via.

Ma Gilbert trattenne la rossa, avvicinandola a sé dolcemente tramite il cappotto, e iniziò a ridere fino a sbellicarsi.

"Allora, signorina Shirley, quand'è che la smetteremo di usare quella fervida immaginazione per fare scherzetti agli altri?!" la canzonò il marito.

"Gil...Gilbert Blythe!" balbettò lei, ancora tremante e livida in volto, "che diamine hai combinato? È opera tua!"

"Su vieni a vedere, sciocchina, pensavi davvero di poter ingannare un uomo di scienza come tuo marito con una storia simile?!"

Anna sbuffò e lo seguì; una volta arrivati al giardino, la donna si accorse che si trattava solo di un fantoccio a cui Gilbert aveva messo un mantello e una zucca intagliata con dentro una candela, al posto della testa, così tirò un sospiro di sollievo.

Mentre Gilbert accarezzava i morbidi capelli di Anna continuando a ridacchiare però, d'un tratto, si sentì afferrare per le spalle da una figura scura e incappucciata dietro di lui che esclamò con voce roca:" Eccolooo, il ladro di zucche, adesso vedrai cosa succede a chi tocca le zucche del Mietitore!"

Gilbert sbiancò di colpo e iniziò a urlare di terrore, poi si voltò di scatto per provare a colpire con un pugno quel losco figuro; quando, d'un tratto, la figura portò le mani in avanti e si mostrò alla luce della candela.

"Ehi, ehi, Doc, calma, sono io!", Gilbert strabuzzò gli occhi, l'essere di fronte a sè si tolse il cappuccio e Gilbert si ritrovò faccia a faccia con Bash in persona, il quale aveva giocato un controscherzo al Dottor Blythe per vendicare la povera Anna.

"Bash, che infamia è mai questa?! Dovevi reggermi il gioco per fare uno scherzo ad Anna, non farmene uno a tua volta!" bofonchiò Gilbert arrabbiato.

Mentre Anna, ripresasi dallo spavento, iniziò a ridere di gusto.

"Perdonami, Gil, ma la tentazione è stata troppo forte!" esplose Bash in una risata.

Nel frattempo Muriel e le bambine si erano gustate tutta la scena da dentro la casa, ridendo a più non posso.

A quel punto il dottor Blythe si lasciò andare e iniziò a ridere a sua volta:" E va bene, per stavolta mi avete gabbato, ma non temete...prima o poi Gilbert O'Lantern colpirà ancora!" poi abbracciò la moglie e l'amico e s'incamminarono verso casa per bere un buon latte caldo e speziato tutti insieme.

Fine.

Nota autrice: Ciao a tutti, spero che questa prima fanfiction a tema Halloween vi sia piaciuta; nel caso, se vi va, lasciate una stellina o un commento per farmelo sapere!😊

P.S Tra due o tre giorni uscirà anche la seconda fanfiction, quindi #Staytuned spiriti affini e a presto!🧡🎃🍁

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