Pensieri e un addio


Lavoravo a Charlottetown per riuscire ad imbarcarmi quando la vidi. Passavo di li per fare un pausa e l'ho vista dalla vetrina. Fiera coi suoi capelli rossi. Cosa diamine ci faceva Anna Shirley Cuthbert in quel negozio? La testa mi diceva di tirare dritto e dimenticare ciò che avevo visto ma decisi di non farlo. Chissà se l'avrei mai rivista una volte riuscito ad imbarcarmi. Apri la porta del negozio e io mi avvicinai. "Anna" "Gilbert" dicemmo in contemporanea. La guardai stranito. Sembrava guardarmi veramente per la prima volta ed oltre a questo sembrava sconvolta. "Ho bisogno di sedermi" disse con voce tremante. La porti in una piccola tavola calda li vicino e cominciammo a parlare. Le raccontai del mio lavoro giù al molo e lei mi sembro interessata. "Se ritorno ad Avolea voglio che sia una mia scelta e non un obbligo". Più le parlavo più vedevo la comprensione nei suoi occhi. Lei mi capiva, mi appoggiava. Cavolo se mi sarebbe mancata. Parlammo per qualche secondo del signor Cuthbert e poi mi soprese. "devo chiederti scusa". Non doveva farlo. È vero forse aveva usato le parole sbagliate ma era comunque li per me. È stata l'unica a venire da me in quel momento. " no no non devi". Cominciammo a parlarci sopra. Io dicevo che dovevo scusarmi e lei mi diceva di no. "Ho esagerato" "Per colpa mia" "Se potessimo non litigare per una volta". Ed era vero. Non volevo litigare con lei. Volevo portarmi dietro il suo ricordo sempre e non volevo che nella mia mente rimanesse un litigio come ultima conversazione. Lei ricomincio a parlare e io rimasi a guardarla. Era cosi bella. Come poteva non rendersene conto? La ascoltavo parlare e l'unica cosa a cui riuscivo a pensare era quella di portarla via con me. Fini di scusarsi e mi guardo con la stessa intensità con cui la stavo guardando io. "comunque" "comunque". Ci furono dei momenti di silenzio. Non volevo alzarmi da quel tavolo ma non avevo altra scelta. Continuavo a guardarla come se fosse una fata. Dovevo imprimere nella mia mente ogni singolo dettaglio di Anna. Ogni lentiggine, tutte le sfumature dei suoi occhi, dei suoi capelli. "io.....Devo tornare al lavoro" dissi piano, quasi timoroso. Non volevo rompere l'atmosfera. Uscimmo di nuovo tra la neve della città. "Mi manchi". La guardai stranito con uno strano calore che si diffondeva nel corpo. Io Gilbert Blythe mancavo ad Anna Shirley Cuthbert? Non l'avrei mai detto. "Davvero?" "A scuola" corresse subito il tiro lei. Cosa che mi fece sorridere. "Non so con chi fare le gare". Risi interiormente. Mi sarebbe mancata davvero tanto. "Facciamo una gara come hai vecchi tempi?". Lei stese la mano. "Truce". Io la afferrai mentre parlavo "t-r-u-c-e". Anna rise ed io con lei. Ridemmo ancora e poi mi girai a prendere la casetta degli attrezzi quando un ragazzo mi venne addosso. "Calma Jerry calma. Lo conosco" si mise in mezzo lei. Lancia un'occhiataccia a quel ragazzo. Chi diavolo era per difendere Anna in quel modo? Vidi la rossa preoccuparsi alla vista della faccia piena si lividi del ragazzo che avevo capito chiamarsi Jerry. Era seriamente spaventata per lui e intuì essere una persona importante. Era stato pestato e gli erano stati rubati i soldi. "ora ricordo chi sei. Sei il ragazzo dell'incendio. Jerry" "Gilbert" dissi ricordando finalmente che lui era il ragazzo che dava una mano al Signor Cuthbert. "Posso aiutarti? posso fare qualcosa?". Lo sguardo preoccupato che prima aveva rivolto al ragazzo ora lo stava rivolgendo a me. Lascio un sospiro e parlò. "Mi raccomando sta attento. E torna a casa presto". La guardai sforzarsi di sorridere. "Si. Magari un giorno" "Te lo auguro". Rimanemmo in silenzio. Non riuscivo a spostare lo sguardo ed andarmene. Sono rimasto a fissarla. Dovevo imprimermela nella memoria. Il meglio possibile. C'erano due cose in quel momento che volevo fare. Baciarla e non farla mai andare via. Non riuscivo dirle addio. Anche lei mi fissava senza dire nulla ed entrambi fummo riportati alla realtà da Jerry. "Au revoire". Scossi leggermente la testa per riprendermi. Presi la cassetta degli attrezzi. "beh...ciao" "Ciao". Misi il capello e mi allontanai il più velocemente possibile. Mi girai solo quando senti il suo sguardo lasciarmi. Tutto il caldo che avevo provato con Anna mi abbandono di colpo e senti il freddo penetrarmi fin nelle ossa.

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