Fair and square

Questa Os nasce da un'idea di ADAwonderland di due anni fa, quando abbiamo cominciato a collaborare. Era destinata a 'Oltre ogni aspettativa di Anna' (se non avete letto la racconta correte subito a farlo non ve ne pentirete!)  ma alla fine non l'avevo mai finita ed era caduta nel dimenticatoio fino a ieri. Grazie per questa idea, T❤pd🍫

Era una pazzia, ne era consapevole, ma perché non farlo?

Perché non incidere sulla pelle quelle parole che le erano tanto care?

Così quando il tatuatore chiese: "Uno di voi vuole tatuarsi altro? Mi è saltato un appuntamento e già che siete qui vi faccio uno sconto sul secondo tatuaggio" lei rispose di si guadagnandosi le occhiate sbalordite dei suoi migliori amici. Il ragazzo sorrise e decise che Anna sarebbe stata l'ultima di modo che non avrebbe dovuto aprire un'altro ago.

Forse però conviene fare un passo indietro. Il tutto era partito a gennaio quando Cole era entrato in classe dicendo: "Voglio tatuarmi". Il desiderio era condiviso anche da Anna e Diana, non ci misero molto a decidere di tatuarsi insieme. Nei due mesi seguenti decisero con estrema cura cosa, e dove tatuarsi arrivando a inizio marzo decisi e preparati. Tutti e tre avevano scelto una pianta e, questo, era l'elemento che li avrebbe uniti.

Così quel 25 marzo, esattamente 20 giorni dopo il compleanno di Anna, il tatuatore di Charlottetown avrebbe reso i disegni di Cole permanenti ed indelebili sui loro corpi.

Cole si sarebbe tatuato un quadrifoglio, non era mai stato fortunato fino a che non aveva incontrato Anna e di conseguenza Diana. Loro erano la sua fortuna e, grazie alle sue dolci amiche, aveva capito che ognuno si fa la propria fortuna. Diana si sarebbe tatuata un giglio. Il simbolo di purezza per eccellenza. Purezza, come Anna e la sua immaginazione, come Cole e la sua arte. Anna invece aveva optato per dei papaveri nonostante fino all'ultimo aveva pensato ad un girasole. I papaveri significano semplicità, come la sua famiglia. Marilla e Matthew erano persone semplici e le volevano bene per quella che era. Il fiore significava anche consolazione, ed era essa che lei aveva trovato nei suoi due amici, nelle sue anime affini.

Non avevano mai parlato di 'secondi' tatuaggi e, alle parole della rossa, Diana e Cole provarono a farle cambiare idea lei però era irremovibile. Si sarebbe fatta due tatuaggi. Fine della storia. Il ragazzo esegue il suo lavoro sui corpi dei suoi migliori amici e, una volta impacchettati per bene, dedicò tutta la sua attenzione ad Anna. "Prima i papaveri o la scritta?" chiese mentre preparava la macchinetta e i colori. "Prima i papaveri. Devo ancora decidere bene il carattere". Si siede sul lettino e si toglie scarpa e calza per poi sdraiarsi. "Mi piace quando le persone fanno pazzie" ridacchia il tatuatore infilandosi i guanti. Questo scambio di battute fece sbiancare Diana.

Non aveva nemmeno la minima idea di come farlo?

Neanche la più piccola?

"Anna ma sei convinta? Non sai nemmeno come vuoi che sia!" tentò nuovamente di farle cambiare idea la corvina. "voglio farlo Diana. Sono due parole molto importanti per me. Racchiudono tante cose. Devo solo pensare a come scriverlo" la rassicura Anna mentre il tatuatore comincia a infilarle l'ago nella pelle. La faccia della rossa si contrae in una smorfia di fastidio. Cole le si avvicina e le prende la mano come lei aveva fatto in precedenza con lui.

Una volta finito e sistemato il primo tatuaggio il ragazzo si mette in attesa della decisione di Anna. "la vorrei in corsivo" dice piano rimettendosi seduta. Il tatuatore le mostra un po' di stili ma nessuno sembra convincerla. "Aspetta lo so! Diana mi passi la borsa?" chiede sbrigativa con un sorriso radioso. Fruga un poco per poi trovare l'oggetto desiderato. La rossa tocca con delicatezza e il piccolo dizionario viene mostrato anche alle altre persone nella stanza. Cole e Diana si avvicinano in contemporanea mentre Anna apre il libricino mostrando a tutti la dedica che fino a quel momento aveva gelosamente custodito, tenendola solo per sé. "simile a questo?" chiede mostrando le parole che a lei interessavano al giovane. Se si fosse preoccupata di osservare gli amici avrebbe notato le loro espressioni allucinate.

Voleva tatuarsi delle parole che Gilbert le aveva dedicato?

Ma soprattutto, voleva tatuarsi quelle parole con un carattere simile alla scrittura del ragazzo?

Il tatuatore sorrise. Forse aveva intuito desideri che nemmeno la rossa aveva compreso a pieno. Si allontanò col dizionario e, con un foglio lucido, copio le parole che gli interessavano e preparo lo stencil.

Superfluo dire che Anna lo adoro.

Erano passati tre mesi, era fine Giugno, e la scuola era finita da poco meno di due settimane. Il caldo rendeva tutti allegri e desiderosi di vacanze.

"Andiamo tutti insieme in spiaggia? Tra poco meno di due settimane non saremo tutti qui e ci rivedremo solo a fine agosto" propose un giorno Ruby agli amici. Sarebbero andati tutti in vacanza in posti diversi, e stare insieme prima delle varie partenze le sembrava doveroso. Diana sarebbe andata in giro per l'Europa con la sua famiglia per due mesi, Charlie avrebbe raggiunto il fratello maggiore in California, Ruby sarebbe andata a New York. Lontano o vicino sarebbero partiti tutti.

Tutti tranne Anna. C'era troppo lavoro in estate perché Matthew potesse andare via.

Nessuno ebbe da obiettare all'idea della bionda e così si misero d'accordo.

Due giorni dopo Anna si trovava davanti allo specchio della sua camera intenta ad osservarsi.

Il costume intero non lasciava scoperto nulla. Già sentiva i commenti cattivi di Josie e le domando innocenti di Ruby.

A lei piaceva quel costume, la faceva sentire sicura e non era nemmeno brutto. Aveva la schiena coperta, una scollatura semplice. Era di un bellissimo azzurro, quando lo avevano preso Diana le aveva detto che aveva la sfumatura dei suoi occhi, ma il particolare che più piaceva ad Anna erano i lati del costume. Il tessuto era tenuto insieme con dei nastri dello stesso colore della stoffa rendendo il tutto un po' più intrigante e lasciando intravedere anche il tatuaggio.

La rossa continua ad osservarsi fino a posare lo sguardo su quei sottili tratti neri. Accarezza leggermente quella piccola parte visibile. Nessuno all'infuori della sua famiglia e dei suoi migliori amici, Jerry compreso, ne era a conoscenza. Non che volesse nasconderlo ma... non c'era mai stata occasione di mostrarlo ecco.

Si osservò ancora qualche secondo.

Lui l'avrebbe trovata bella?

L'avrebbe trovata attraente come una normale ragazza in bikini?

Scosse la testa forte. Non poteva permettersi quei pensieri.

Diede le spalle allo specchio e si infilò velocemente gli shorts a vita alta di un azzurro tenue e un camicia bianca sopra il costume. Il suono di un clacson risuonò nell'aria e Anna mise velocemente le ultime cose nel suo zaino, afferrò il cappello bianco della New age, rigorosamente rubato a Cole, e corse giù per la scale lasciando che i capelli le volassero dietro le spalle. "Io vado! Ci vediamo domani!" urlò ai genitori per poi uscire di casa.

"Ed ecco l'ultima" esclamò Cole ridacchiando. Erano con tre macchine guidate rispettivamente dal biondo sopracitato, Billy e Gilbert. Anna sorrise ma non replicò alla battuta dell'amico. "Come siamo organizzati?" chiese sistemandosi meglio il capello in testa. "Con Billy ci sono Josie, Jane e Moody. Con Cole, Jerry, Tilly e Ruby. Mentre io, te e Charlie andremo con Gil" le illustro velocemente Diana prendendola a braccetto. "Ruby non è qui?" domandò Anna stranita dalla situazione. L'amica le fece un occhiolino e non aggiunse altro. Sali velocemente in macchina sedendo vicino a Charlie nei posti dietro. "Dai dammi la borsa Anna. La carico insieme alle altre". La rossa non disse nulla ma dono a Gilbert un sorriso per poi salire in macchina. Il viaggio non fu lunghissimo ma lei e il corvino lo passarono a cantare e a prendere in giro i loro migliori amici intenti a scambiarsi coccole, mai volgari, sul sedile posteriore. "Finalmente altre persone con cui parlare!" li prese in giro Anna una volta essersi ricongiunta con gli altri nel parcheggio. Diana arrossì mentre Charlie ridacchio stringendola a sé. "Stai dicendo che non sono una buona compagnia Carotina?" la rimbeccò fintamente offeso Gilbert mentre scaricava le borse dalla macchina. Anna gli fece una linguaccia scoppiando poi a ridere. Il corvino scosse la testa mentre la ragazza stringeva a se Ruby che rideva forte. "Devo darti un fazzoletto per la bava?" chiede divertito Cole affiancando Gilbert che posò lo sguardo sul biondo.

Non poteva essere così dannatamente ovvio!

La mattinata trascorse tranquilla, tra risate, dispetti e giochi in acqua. Anna si sentiva al sicuro, nonostante Billy e Josie. Erano seduti a mangiare quando Ruby notò qualcosa di strano sul costato della rossa. "Anna sei sporca lì" le disse attirando l'attenzione di tutti e indicando il punto dove si vedeva una striscia nera. Anna sbiancò, ora come poteva spiegare quel tatuaggio? Non era un problema ma Gilbert avrebbe sicuramente capito. "Si Rossa che hai lì?" la schernisce Cole poggiando il viso sulle mani incrociate con l'espressione di chi la sapeva lunga. Aveva previsto tutto ma la ragazza non aveva voluto credergli. "è un tatuaggio" interviene Diana in suo aiuto. "Ne hai un'altro?" domanda stupito Gilbert mentre Jerry allungava la camicia ad Anna. "Si, non è nulla di che" commenta in imbarazzo. Non guardandolo. "Che ti sei tatuata?" chiede curiosa Tillie. "Una frase" "Che è?" incalzo Jane curiosa quando tutti gli altri. "Fair and square" risponde velocissima arrossendo. Gilbert spalancò gli occhi e un sorriso prese possesso del suo viso in automatico. A Ruby non sfuggì la reazione del corvino, come non le sfuggì il cerotto che portava nella parte interno del bicipite sinistro. Si avvicinò per guardare il tatuaggio dell'amica. Anna non poté tirarsi indietro e, con un po' di difficoltà, la bionda poté vederlo tutto. "è la calligrafia di Gilbert" dichiarò. Non era una domanda.Era certa di quello che diceva anche se Anna aveva preso a scuotere la testa in segno di diniego. "Non è la sua. Ci somiglia, è vero, ma non è la sua" si affrettò a dire la rossa. "Ah no?" commento la bionda consapevole che Anna stava mentendo. "No, è quella del tatuatore. Mi piaceva di quelle del computer" afferma decisa. Diana arriva in soccorso dell'amica cambiando prontamente argomento.

Anna fissava il cielo pieno di stelle senza riuscire a distogliere lo sguardo. La volta celeste l'aveva sempre affascinata e, nonostante non fosse un'esperta in materia, trovava le costellazioni estremamente affascinanti. "Cosa ci fai ancora sveglia Carotina?" la voce di Gilbert Blythe la riscosse dai suoi pensieri spaventandola. "Mi hai fatto venire un infarto" esclamò portandosi una mano al petto. "Non era mia intenzione" ridacchia sedendosi accanto a lei. Era strano comportarsi in modo così amichevole con Anna. Dopo che al suo arrivo l'aveva colpito col quaderno di matematica le cose si erano fatte abbastanza complicate e, nonostante lui l'avesse salvata dal lago, lei non ne voleva sapere di perdonarlo. Anna lo osserva con la coda dell'occhio, felice di aver messo da parte l'orgoglio e aver trovato una persona meravigliosa come Gilbert Blythe sulla sua strada. "Lo sai che la parola firmamento in ebraico si dice raqia?" domanda il ricciolo da nulla. La rossa scuote la testa intrigata dal discorso del ragazzo. "raqia vuol dire anche lamiera fatta di vetro o metallo colato. Si credeva che il cielo visibile, il firmamento appunto, fosse una lamiera solida e a forma di coppa che riflettesse il colore dell'oceano celeste che le stava sopra di lei, che era inteso anche come la dimora di Dio. Quando la prof lo ha spiegato sono rimasto affascinato da ciò. Praticamente se si potesse spostare quella lamiera si mescolerebbe tutto. Ho sempre pensato che il firmamento dividesse le cose che possiamo capire da quello che vanno oltre la nostra comprensione. Tipo la ragione e i sentimenti, di solito non riusciamo a comprendere questi ultimi e semplicemente l'isoliamo". Gilbert non sa perché sta rivelando quei suoi pensieri ad Anna, non ne aveva l'intenzione, le parole avevano semplicemente lasciato la sua bocca prima che se ne potesse rendere conto. La rossa rimase affascinata da quel concetto. "E se ragione e sentimento si mescolassero? Cosa succede quando 'il firmamento' si sposta?" domanda realmente curiosa. "Accettiamo quello che ci succede, ci scopriamo, impariamo ad amare anche i sentimenti che non vorremmo provare e diamo un perché ai gesti che fino a quel momento non abbiamo compreso" spiega fissando i suoi occhi in quelli azzurri di lei. Era stato così per lui, quando aveva capito, quando le carte si erano mescolate, era stato più sereno. "Anna, quel tatuaggio ha la mia calligrafia" sussurro piano, timoroso di lacerare il momento creatosi. "Immagino che mentire in merito alla tua scrittura sia inutile" sospiro Anna posando una mano sul tatuaggio coperto in quel momento da una maglia di Jerry e abbracciandosi di conseguenza. "Già, non credo sia una grande idea" esclamò lui felice che la rossa avesse deciso di non mentirgli. "Non so perché l'ho fatto. Il tatuatore ha semplicemente detto che aveva un buco ed io non ho esitato. Era come se avessi la necessità di non dimenticarmi queste parole. Credo riassuma un po' il nostro rapporto, il volerci scontrare ad armi pari, in maniera onesta. Credo che sia un po' quello che voglio dalla vita, essere tratta come eguale" spiega gesticolando. Non era certa che lui riuscisse a comprendere le sue parole e non osava guardarlo. Dal canto suo il ragazzo non poteva far a meno di sorridere a quella dichiarazione. Anna si sentiva accettata come pari da lui e questo lo riempiva di gioia. "posso confidarti un segreto?" domandò vedendola annuire energica. Gilbert alza la manica del braccio sinistro mostrando poi alla rossa il cerotto all'interno del bicipite. "Ruby si domandava cosa ti eri fatto effettivamente, anche perché dice che è un po' che porti il cerotto. Le altro non l'avevano nemmeno notato. Difficile visto che è abbastanza grande" commenta non prestando attenzione alla faccia sconvolta del ragazzo. "Pensavo di averlo nascosto bene" borbotta mentre scolla un angolino del medicamento. Lo strappa con decisione mentre Anna non dice nulla. Il ragazzo allarga un po' il braccio mostrando alla rossa cosa effettivamente stesse nascondendo. Lei non poteva credere ai suoi occhi. "Cosa..." non riuscì nemmeno a finire la frase mentre il ricciolo osservava il suo braccio. "Mi sono tatuato poco dopo di voi ma ho avuto dei problemi con la guarigione e quindi è rimasto coperto. Ora dovrebbe essere a posto" dice mentre Anna allunga una mano facendo passare le dita sulla linea fine. Gilbert si era tatuato il dittongo latino Æ. "Questa è..." "Sì, la tua calligrafia" disse piano vedendo gli occhi della rossa riempirsi di lacrime. "Perché?" "Perché nel bene o nel male voglio ricordarmi di te Anna" comincia, conscio che non avrai mai più un'occasione così, che forse è giunto il momento di smettere di nascondere ciò che prova. "Mi hai dato così tanto. Sei stata l'unica ad appoggiarmi quando ho deciso di fare un anno all'estero dopo la morte di mio padre, mi hai incoraggiato, capito. Sei stata la prima ad accogliermi al mio ritorno e hai riservato lo stesso trattamento a Bash. Sei stata la mia rivale in classe, permettendomi di migliorarmi ogni volta un po' di più. Sei giusta, non hai paura di dire la tua, hai sofferto così tanto eppure vedi il meglio del mondo. Vorrei avere il tuo sguardo, darti la possibilità di vedere le meraviglie questa terra offre e osservare tutto come fai tu. Non hai paura di niente e metti il cuore in tutto lanciandoti nelle cose. Da quando sei arrivata ad Avonlea è cambiato tutto ed io... Anna so che Ruby prova qualcosa per ma... ti amo" conclude senza staccare gli occhi dai suoi. La rossa era rimasta senza parole. Non era possibile. Gilbert Blythe amava lei, Anna Shirley Cuthbert. "Oh Gilbert" disse prima di posare le labbra su quelle del ragazzo. Non le importava di nulla in quel momento, solo di quello che il corvino le faceva provare.

Forse non era stata una pazzia così grande alla fine.

Note:

Mi dispiace. So di essere sparita per molto tempo ma ho avuto un'anno molto difficile e complicato.

Questa raccolta non ha un vero e proprio filo conduttore per cui le os o le scene arrivano solo quando ho l'ispirazione. Vorrei poter dire che aggiornerò più spesso ma mentirei e non sono il tipo.

Ringrazio tutte le persone che lasciano commenti carini e mi chiedono di aggiornare, sappiate che mi siete di grande aiuto. 💕

Detto ciò non ho altro da aggiungere.

Buona notte (o buon giorno o pomeriggio, a seconda del momento in cui mi state leggendo),

DadaNin

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