Pagina 8 - Appetito di ghiaccio

I rimasugli di gelato nella vaschetta sono ormai gocce sciolte alla crema.

La mia faccia specchiata sul cucchiaio gronda di sudore.

Strisce colorate di desideri inespressi levitano tra i giri infiniti del ventilatore.

Appiccicata alla sedia, la temperatura sale col racconto.

Fa caldo.

Tanto caldo.

Troppo caldo.

***

Spiegazzato tra le mani sudate, l'orario dei pullman si era rivelato inutile. Con la camicia madida di sudore, aveva aspettato assieme al compagno dei tentati suicidi un'ora intera prima di realizzare che prima delle sei e mezzo di quel pomeriggio afoso non sarebbe passato nulla che potesse assomigliare ad un veicolo a quattro ruote. Esasperato, lanciò quel che restava degli orari feriali: un foglio sudato, mal spiegazzato e ormai illeggibile. Le tabelle di marcia della fermata poi, scolorite da anni di sole e intemperie, non era di grande aiuto. E Dazai, colui che tutto sapeva, ora si era acceso una sigaretta appoggiandosi al palo della luce, meditando sul motivo per cui non gli era mai interessato tornare a casa in orario. Seduto sul ciglio della strada deserta, Chuuya strangolava una lattina di sprite: ne restava solo un'acquetta gialla, calda e sgassata.

«Merda! Chi è il coglione che ha avuto la grande idea di non far passare anima viva fino a stasera?! E lo sai che se passa un professore e ti vede rischi grosso? Dazai!».

Chiudendo gli occhi, lasciava che il tiro si facesse strada nelle narici, per uscirne come nuvole: sembrava uno di quegli spiriti rossi delle onsen, fiero e calmo nelle acque calde delle due del pomeriggio.

«Non mi pare di essere io quello che deve frequentare i corsi estivi perché ha fallito tutti i test di chimica del trimestre, Chuuya... Però dato che sono il tuo compagno di classe e uno studente modello, il tuo impegno nel provare a scopiazzare con i bigliettini dentro le scarpe mi ha commosso e ti ho voluto aiutare! Nemmeno Akutagawa sarebbe arrivato a tanto! Ah, Chuuya dai! Ridi anche tu! ».

«Ma quale compagno! Maledetto! Sei la mia rovina!». Irritato, aveva cominciato a inseguirlo per picchiarlo con lo zaino, senza riuscire ad acciuffarlo nemmeno per sbaglio.

«Oh, Chuu così mi fa cadere la sigaretta! Sei proprio pericoloso, sai?».

«Smettila di prendermi in giro, dannato diavolo!».

Si erano allontanati su per la salita, quando il sole cocente, piombato tra i loro passi, lasciò inciampare Chuuya con la faccia sull'asfalto.

Era svenuto.

«Chuuya!».

***


«Fratellone... ma non hai caldo con quei vestiti? Lo sai, d'estate vestirsi di nero è un problema se-».

«C-com'è che mi hai chiamato?!».

«Levati quella roba prima che te la tolga io a forza, ingrato!».

«Cosa stai combinando, Gin?! Se arrivasse all'improvviso un attacco nemico come credi che possa difendermi se non indoss-».

«Smettila e togliteli!».

«Akutagawa, Gin! La cena è... ».

Di fronte a Higuchi, l'assurda e imbarazzante scena di un assalto poco casto.

«Che vuoi, donna?».

Qualcosa mi sta fuggendo di mano.

Se ne è andata di soppiatto.

Sconvolta e senza dire una parola.

***


«Chuuya? Mi senti?».

L'ombra delle tende di un negozio di dolci all'angolo della strada si manifestava agli occhi di Chuuya.

«Dazai...?».

All'improvviso, tra le sue labbra screpolate, il piacere del ghiaccio.

«Forza Chuu... Fai "Aaaaahhh"... ».

«D-Da-Da... ».

Il ghiacciolo aveva cominciato a sgocciolargli sui pantaloni neri della divisa estiva. In quel momento realizzò in un colpo solo di essere seduto, appena cosciente e imboccato con uno stecco bluetto, lungo e freddo dal bendato che puzzava ancora di fumo.

«Idiota! Ti stai prendendo gioco del fatto che sono appena svenut- mmh!».

Aveva provato a rialzarsi, ma si era ritrovato il ghiacciolo completamente in bocca e la mano aperta e decisa di Dazai sul suo petto, pronta a stringergli la camicia come se volesse strapparla. Aveva il controllo: un legnetto sporco di zucchero tra le dita che si muoveva sinuoso sulla lingua di Chuuya, poi veniva sfilato ed entrava nella sua ancora asciutta, mentre entrambi i loro colletti, tra l'acqua di glucosio e il sudore della stagione, erano già bagnati e scendevano lenti come petali sui bottoncini bianchi.

«E pensare che l'ho comprato con i pochi spiccioli che mi restavano... si è già sciolto in neanche un paio di minuti... ». Dazai sospirò senza mollare la presa, mentre Chuuya aveva già agguantato la manica del compagno, sussurrandogli all'orecchio quel che voleva sentirsi dire.

«E' perché non puoi sempre comandare tu, Dazai... ».

Prima che potesse replicare, Chuuya aveva appiccicato le labbra di Dazai alle sue, schiudendole completamente con ciò che restava della frescura del ghiacciolo. La lingua non aveva modo di arrabbiarsi poteva toccarlo e renderlo suo pari d'altezza e di cuore. Sentì il loro abbraccio crescere, mentre Dazai ricambiava e abbandonava i bottoni sfilacciati per fermarsi sulla cintura. La allentò quel poco che bastava per lasciar scendere velocemente la zip dei pantaloni.

«Daz...ai... ».

«Il proprietario non c'è... ».

Non capiva bene nemmeno lui per chi fosse quella ricompensa: se per Chuuya che aveva preso l'iniziativa, o se per lui che non aveva avuto modo di comprarsi un gelato nell'ultima settimana. Era un paragone brutale e insensato: non ci pensò oltre, non ce n'era bisogno. Andare avanti e indietro sarebbe bastato per avere la risposta che cercava nei gemiti trattenuti, nel sapore dolciastro e in quella voce che invocava flebilmente il suo nome.

«Ci hai messo poco, eh?». Si passò soddisfatto il pollice sulle labbra.

«Non... non c'è bisogno di esserne così f-felice, deficiente... ». Chuuya si sistemava guardando altrove. Non avrebbe potuto reggere un eventuale confessione: la stessa in cui segretamente sperava.

«Allora non posso dirtelo, Chuuya?».

«Cosa?».

«Ma come cosa? Che mi piaci da morire, mi pare ovvio... ». Abbassò lo sguardo e sorrise.

Rosso come un peperone, più dei suoi capelli e del vino che tanto amava.

«N-no che non puoi dirlo!».

SPAZIO AUTRICE

BOOM!  Rieccomi qui! XD

Vi sono mancate le zozzonerie di Gin? XD Come avete avuto modo di leggere, l'estate mi ha permesso di andare molto più... a fondo ( ͡° ͜ʖ ͡°)

Per chi se lo stesse chiedendo: no, non mi sono dimenticata di quei due bei corvi birbantelli che non aggiorno da Ferragosto e che... Dio mio, cosa?! Ma che diamine combino?! O_O Lapidatemi! T_T

Si ringrazia mia moglie Blue per avermi aiutata con varie suggestioni per il Ghiacciolo Magggicoh™ ( ͡° ͜ʖ ͡°)

Tornerò presto in qualche modo (spero). Intanto potete godervi in pace questi bellissimi angioletti prima di addormentarvi! *_*

E' tutto dal mondo dei rimorsi, linea alla Soukoku!

(prossima volta cioccolata bianca, promesso)

-Madotsuki

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