Capitolo 11 È sempre stato così...
Narratore: Josh
<<Josh... I tuoi amici!
Sono in pericolo!!>>
Esclamò Cip, con il fiatone.
<<COSA?!?!>>
Esclamarono tutti, spaventati.
"Oh no... Sarà colpa mia..."
Pensai tristemente e poi abbassai lo sguardo e dissi:
<<Sicuramente ti ho deluso Cip...>>
Dissi, tenendo lo sguardo basso e Cip mi guardò dolcemente e con tenerezza.
Volò verso di me e si poggiò nella mia spalla.
Alzai lo sguardo di poco e Cip, mi accarezzò la guancia per confortarmi.
<<Non è colpa tua Josh, non è giusto che ti abbiano trattato così... Hai tutte le tue motivazioni>>
Mi disse Cip dolcemente, ma per quanto mi sforzassi, non riuscivo a essere felice.
Sforzai un sorriso, ma mi uscirono ugualmente lacrime.
Piansi tantissimo e singhiozzavo disperatamente.
<<È tutta colpa mia, invece!! Dovevo essere il futuro re, invece ho deluso a tutti!! Ho tradito Niptum! E per cosa poi? Perché non volevo sposarmi con quella regina!!!!>>
Esclamai tra mille lacrime, che mi scendevano, creando un pianto disperato.
Non sentii altro rumore in quella stanza, se non un rumore di passi che si avvicinava verso me in modo titubante; per poi avvolgermi tra le sue braccia, in un caldo abbraccio.
Ricambiai l'abbraccio disperato.
Non m'importa chi è, ho solo bisogno d'affetto...
<<Ti prego non piangere...>>
Mi disse una voce e percepii, che quella voce, era la voce di Nobita.
Il mio unico e vero amore, che non lascerei mai e a cui sarò fedele per sempre; sempre se la vita me lo permetterà...
Lo strinsi più a me e continuai a piangere, ma un po' di meno.
Nobita iniziò ad accarezzarmi la schiena dolcemente, finché le lacrime non cessarono e il mio animo si sciolse..
Narratore: Nobita (18 anni)
Continuai ad abbracciarlo e ad accarezzargli la schiena per calmarlo, finché non sentii, che le lacrime cessarono.
Abbassai di poco lo sguardo e mi accorsi che si era addormentato su di me.
Sospirai e poi dissi:
<<Si è addormentato..>>
Tutti annuirono, non sapendo che dire o come reagire.
Posto sconosciuto (futuro)
In un palazzo grande, in mezzo a tante case; in una stanza di un appartamento; c'erano tre bambini, che discutevano "pacificamente", fra di loro.
<<Allora ragazzi! Ricapitolando, mi state dicendo che per salvare il mondo; dobbiamo usare le armi?! Ma siete seri?!
Non ci servono le armi, i cattivi li dobbiamo picchiare!
Quindi li dobbiamo ROMPERE!!>>
Esclamò la dura del gruppo.
È una bambina formosa, ma abbastanza magra.
Ha i capelli lunghi e neri e due occhi di colore diverso, uno nero e uno bianco; come quelli di suo fratello.
Indossa una bandana in testa ed era vestita in modo sportivo.
Inoltre è una lottatrice, che non si fa contraddire da nessuno; sennò sono guai...
Il suo nome è Nadia e ha due fratelli, un maschio e una femmina.
Il maschio si chiama Gengy ed è il fratello maggiore.
Egli ha gli occhi degli stessi colori di sua sorella.
Ha la pelle un po' scura, è magro ed è abbastanza alto, per un bambino.
<<Non ti scaldare sorellina.
Le armi ci servono, per non ferirci, contro le anomalie.
Che pensi, che dobbiamo combattere con delle persone?
No sorella, questo è molto, molto peggio!
Immagina di essere in un film di supereroi, che tu sei l'eroe e che non hai più via d'uscita.
Il supereroe ha i superpoteri; ammeno ché tu non sei Batman e ti ritrovi a dover combattere, solo con la forza fisica di un un uomo normale.
Perciò, a Batman gli servono le armi, proprio come servono a noi.
Capisci, cara sorella?>>
Gli chiese Gengy, credendosi intelligentissimo e saggio.
Nadia roteò gli occhi e disse:
<<Sì certo, Gengy; come vuoi. Amy, tu sei con me vero?>>
Chiese a sua sorella minore, la più piccola del gruppo.
Amy, è una bambina molto dolce e impacciata.
Ha i capelli corti e neri e gli occhi neri.
È grassottella e porta un paio di occhiali da vista.
Ha un abbigliamento molto semplice, composto da una maglietta gialla e una gonna rossa.
Ha paura di molte cose, comprese le persone che gridano.
Nonostante questo, ha un carattere sicuro di sé e non si arrende mai.
Questo è ciò che le fa onore.
<<Nadia?...I-io non lo so...>>
Rispose la bambina timidamente.
<<CHE COSA?!?! MA IO TI ROMPO!!!!>>
Esclamò Nadia, ma loro fratello maggiore Gengy, andò da loro e le separò.
<<No no no! Niente pugni, Nadia!>>
Esclamò Gengy, proteggendo la sua sorellina.
<<Uff! E va bene! Però il piano lo faccio io>>
Disse Nadia e senza neanche dare il tempo che le rispondessero; prese carta e penna e architettò tutto il suo piano.
Narratore: Doraemon
Aprii gli occhi piano piano. Timoroso se aprirli o meno.
Li aprii del tutto e mi ritrovai in un posto strano.
Ero all'interno di una gabbia, insieme agli altri gatti robot; adesso Kitten...
Essi erano seduti su dei letti di legno; sembravamo quasi in carcere...
Ovviamente se non lo è...
Mi sedetti accanto a mia sorella Dorami e le misi una mano sulla spalla per confortarla.
<<Niente paura sorellina... Usciremo di qui, vedrai>>
Le dissi tristemente e speranzoso, che quello che avessi appena detto, fosse vero.
Dorami continuò a tenere lo sguardo basso e disse:
<<Ti ho sempre mentito, sul futuro...
Non è mai stato rigoglioso; mi ha sempre, fatto paura..>>
Disse Dorami tenendo lo sguardo basso e io rimasi scioccato e confuso.
<<S-sorellina che intendi dire?!...>>
Le chiesi scioccato e Dorami continuò a tenere lo sguardo basso e triste.
<<Io sapevo tutto...>>
Rispose Dorami e io rimasi come pietrificato, come una pietra; come tutti gli altri gatti che l'avevano sentita.
<<C-COOOSAAA?!?!>>
Continua...
Spero che vi sia piaciuto e mi raccomando se vi è piaciuto, lasciate un voto e un commento 😘💕
Alla prossima;
La vostra Cat🐈💘
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