Leopardi - Il pensiero

Lo Zibaldone : raccolta di pensieri appunti, note, ricordi... in ordine cronologico dal 1817 al 1832

Il pessimismo storico:
Temi principali:
- natura dell'uomo (condizione umana)
- Il rapporto dell'uomo con la natura e la storia
- Desiderio inappagato di felicità e piacere

Il Piacere: l'uomo tende al piacere, cioè al soddisfacimento dei 5 sensi, e lo collega alla felicità
- tendenza al piacere infinita di conseguenza la felicità non è raggiungibile (es. del cavallo, da La teoria del piacere: "....Se tu desideri un cavallo, ti pare di desiderarlo come cavallo e come un tal piacere, ma in fatti lo desideri come un piacere astratto e illimitato. Quando giungi a possedere un cavallo, trovi un piacere necessariamente circoscritto e senti un vuoto nell'anima, perché quel desiderio che tu avevi effettivamente non resta pago. Se fosse possibile che restasse pago per estensione, non potrebbe per durata, perché la natura delle cose porta ancora che niente sia eterno...")
- Quindi l'uomo è destinato all'infelicità

Differenza tra l'uomo antico e l'uomo moderno: L'illusione
(Prima di spiegare questo concetto è bene sapere che Leopardi era ateo e materialista: pensa che all'interno della Terra ci sia una forza che genera movimento, il moto che lui chiama Natura)
- La Natura: è amica dell'uomo perché gli ha donato l'immaginazione e dava ali antichi forza vitale e morale che faceva dimenticare il male della società (paragona gli "antichi" (Dante, Omero, Virgilio...) al fanciullo cioè ingenuo, ignaro, illuso...)
- La Ragione: è nemica dell'uomo perché ha distrutto l'immaginazione. Paragona la ragione alla scienza che porta il progresso ma che toglie la felicità (cioè l'immaginazione e quindi l'illusione). Tuttavia Leopardi non nega il progresso.

Classicista e progressista: (come spiegato sopra) Leopardi era attaccato alla tradizione italiana e rivendica la lettura dei classici perché insegnano dei valori e l'illusione (non vanno copiato ma prendere spunto e adattarli alla vita di "oggi")
- solo la poesia può recuperare l'illusione che "oggi" è imbrigliata
- Leopardi diventa un filosofo pessimista perché studia, ragiona e traduce

La teoria del "vago e dell'indefinito":
Tutto ciò che è vago, indistinto, che non ha contorni è poesia perché mette in moto l'immaginazione e di conseguenza da piacere (quindi felicità) anche il linguaggio deve essere poetico e indistinto
Esempio: "la donzelletta che sfila..." (non descrive le caratteristiche della fanciulla e lascia al lettore immaginarla)

Il pessimismo cosmico: Nel pessimismo cosmico Leopardi afferra che l'infelicità dell'uomo è legata alla vita stessa (destinato quindi a soffrire per tutta la sua esistenza). La Natura è vista, da Leopardi, come unica colpevole dei mali dell'uomo e come un meccanismo indifferente e crudele che fa nascere l'uomo per destinarlo alla sofferenza ( la natura "mettendoci al mondo" a fatto si che in noi nascesse il desiderio di piacere inappagato senza però darci i mezzi per raggiungerlo) —> concetto visto bene nell'operetta morale "Il dialogo tra la Natura è un islandese"

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