Evasione E Ritorno A Venezia

Caro diario,

Ti stavo raccontando del mio matrimonio, poi fallito, con Michele Grimani e le mie straordinarie avventure con Giacomo.

Venimmo imprigionati nei Piombi ma comunque eravamo insieme e il tempo passò molto velocemente.

Nella notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre 1756 mise in atto il suo piano: passando dalla cella alle soffitte, attraverso un foro nel soffitto praticato da un nostro compagno di reclusione, il frate Marino Balbi, uscimmo sul tetto e successivamente ci  calammo all'interno del palazzo da un abbaino. Passammo quindi, in compagnia del complice attraverso varie stanze e venimmo notati infine da un passante, che pensò fossimo dei visitatori rimasti chiusi all'interno e chiamò uno degli addetti al palazzo il quale aprì il portone consentendoci di uscire e di allontanarci fulmineamente con una gondola.

Eravamo degli evasi ma ciò mi aveva divertì davvero moltissimo: rinacqui come una fenice e tutto grazie a Giacomo Casanova.

Viaggiammo in città come Bolzano, Monaco di Baviera, Augusta e Starburgo e il 5 gennaio 1757 ritornammo a Parigi.

In questa città venimmo ospitati dal suo amico De Bernis e godemmo delle sue bellezze.

Naturalmente Giacomo decise di dare vita a una lotteria che lo rese molto ricco ma anche molto pieno di debiti e, nell'agosto 1759, venne rinchiuso per un po' in prigione.

Grazie all'intervento di una sua cara amica riuscì ad uscire.

Dopo che uscì andammo nei Paesi Bassi e in Svizzera nella quale, a Ferney, incontrammo Voltaire di cui Giacomo era grandissimo ammiratore.

In seguito andammo a Genova , Firenze e Roma.

Viaggiammo tanto ma incontrammo anche personaggi illustri ma, purtroppo, queste nostre perinigrazioni ebbero una fine nel gennaio 1769 in Provenza.

In quel mese lui si ammalò gravemente e io rimasi incinta di suo figlio.

Furono delle settimane intense per entrambi ma lui, quando seppe la notizia, ne fu entusiasta e veramente felice.

Decise, una volta guarito, che ci saremo sposati e così successe.

A febbraio ci sposammo in una piccola chiesa, lontana da occhi indiscreti, con una cerimonia molto intima e finalmente mi unii con l'uomo che tanto amai.

Dopo la Provenza ricominciammo a viaggiare e andammo a Roma, Napoli, Bologna nella quale il 10 ottobre 1769 nacque figlia Anna Jones Casanova che ereditò gli occhi azzurri dal padre e i capelli rossi da me, infine a Trieste.

Vivemmo a Trieste fino al 3 settembre 1774 quando gli Inquisitori veneziani gli offrirono la grazia.

Fui così felice di tornare nella mia cara città per poter vivere una vita tranquilla con la nostra bambina Anna, di cinque anni, e il nostro bambino Marco di due.

Giacomo fu semplicemente un padre adorabile che si arrabbiò pochissime volte e io lo amai, e lo amo tutt'ora, follemente.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top