Capitolo 4

Stella ti va di uscire stasera?-
La porta della camera restò chiusa.
-…Ehm…Stella ti sei offesa per il discorso di stamattina? Guarda che non importa...io posso aspettare, voglio solo stare con te-
Ma la porta non si aprì.
-Ti prego piccola!! Non farmi fare dei discorsoni!! Sai che non sono bravo. Io ti amo e per te farei qualsiasi cosa! Se sei arrabbiata almeno dimmelo... Ti prego…smettiamola con questa storia  ok? Sarà per un’altra volta, abbiamo tutta la vita davanti-
Finalmente l’uscio si spalancò.
Stella apparve sulla soglia avvolta nell’accappatoio. I lunghi capelli bagnati le cadevano sulle spalle; sorrideva coi suoi limpidi occhi verdi, la pelle bagnata delle gambe era ben visibile fino a metà coscia.
In mano reggeva due vestiti suoi.
Due lunghi abiti scollati, proprio come quello utilizzato per il loro primo ballo insieme*
-Allora, hai intenzione di restare lì per molto tempo o vuoi aiutarmi a scegliere quale abito indossare per stasera?-
-A dire il vero mi sembrano uguali…- mormorò Robin troppo preso dalla visione apparsa davanti a lui per prestare attenzione a qualcos’altro.
-Non sono per niente simili!- rispose la ragazza scioccata, sollevando il vestito nella mano destra.
-Questo è violetto primula-
E poi porse l’altro.
-Questo è un misto viola-lilla. Come hai potuto confondere due colori così diversi?!-
-Ah…sì, giusto…penso che dovresti usare il viola-lilla-
Rispose a caso Robin a cui i vestiti sembravano lo stesso identici.
Stella si tirò una pacca in fronte.
-Uomini! Non ci capite niente di vestiti, vada per il violetto primula-
Ribattè chiudendosi nella sua camera.
Robin restò davanti alla porta chiusa per alcuni minuti…non aveva capito molto di quello che era successo.
-Allora usciamo?-
La porta si spalancò di colpo.
-Certo!- trillò l’aliena affacciandosi precipitosamente, facendo cadere a terra Robin.
 
La luce del corridoio illuminò la tetra stanza filtrando dalla porta.
Il mutaforma entrò nell’oscuro antro della strega.
-Eccoti finalmente! Non mi piace quando mi fai aspettare-
-L’attesa prolunga il piacere- rispose quello.
-Dove sei stato?-
-….Ho dovuto sbrigare un certo lavoro con Robin, scusa il ritardo-
-Non importa…- rispose Corvina sfilandosi la maglia.
-L’importante è che ora sei qui-
Quella frase pronunciata distrattamente colpì molto il ragazzo.
All’inizio diceva sempre "Cominciamo" o qualcosa del genere…Era la prima volta che gli diceva una cosa così.
Corvina si distese sul letto, ma BB restava impietrito.
-Allora? Dai spogliati e vieni qui!-
Disse tirandolo a sé con un bacio.
 
Dopo aver soddisfatto i loro desideri carnali, i due giovani restarono a lungo distesi l’uno accanto all’altra sul letto, a fissare il vuoto….un silenzio imbarazzante regnava sovrano.
-Complimenti, oggi sei stato veramente bravo-
-Senti Corvina ,io volevo chiederti una cosa…-
-Cosa?- chiese lei stranamente interessata.
-Mi chiedevo se magari questa sera…ti andrebbe ,ecco…di uscire noi due soli-
Corvina restò in silenzio.
BB intuì di aver fatto un errore; già si aspettava uno scapaccione e una severa predica sul fatto che non stavano insieme.
Invece…
-D’accordo- rispose la maga senza scomporsi.
Il mutaforma non credeva alle proprie orecchie.
-D-davvero?! Vuoi uscire con me!?- esclamò estasiato.
-Sì. Ma a una condizione. Nessuno lo deve sapere, specialmente nella Torre…è solo un appuntamento di “prova”- rispose distaccata.
-Grazie! Grazie! Ci incontriamo direttamente in centro alle 8 e mezza ?-
-Ci sarò- rispose quella accavallando le gambe nude, senza distogliere lo sguardo dal soffitto.
-Non vedo l’ora!- esclamò lui rivestendosi.
-A stasera allora!- concluse uscendo.
Corvina tossì rumorosamente per attirare l’attenzione di BB.
-Non dimentichi qualcosa?- disse indicando un paio di boxer su un vecchio comò bianco.
-Oh sì, giusto!- lui li afferrò e uscì di soppiatto dalla stanza.
-Puah! Di tutte le cose orribili che mi sono capitate ,questa è senz’altro la peggiore! Non potresti chiudermi da qualche parte quando fate l’amore? Voi umani siete rivoltanti-
-Stà zitto Malchior! Fallo un’altra ed volta evita di farti imprigionare due volte con lo stesso incantesimo. E ora silenzio. Sto cercando di pensare-
-E devi proprio farlo nuda? Voi senza-scaglie non siete un bello spettacolo-
-Taci!-
Il libro smise di parlare tra qualche borbottio infastidito.
Corvina viaggiò con la mente.
<Sei sempre sicura che non ti piace?>
<Chi? Malchior?>
<Non fare la scema, mi riferisco a BB>
<Devo ammettere che è…caruccio>
<Sì certo…solo ”caruccio”. È per questo che hai accettato di uscire con lui?>
<È solo un appuntamento di prova>
<E da quando esiste “l’appuntamento di prova”? qual è la differenza con uno normale?>
<Amore, sta zitta! Per te e Rabbia ogni occasione è buona per far polemica, un po’ di silenzio! Voglio solo meditare in pace>
Ridendo scioccamente ,l’emozione corse via nelle tortuose strade della mente di Corvina.
Non poteva ancora ribellarsi a lei, ma sapeva che la giovane maga stava lentamente cadendo in suo potere.
 
* Riferimento episodio 6 seconda stagione-Lo sciame killer.
 

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