Capitolo 12
Stella non riusciva a frenare le lacrime.
Il suo peggiore incubo si era avverato... Robin, l'amore della sua vita, per cui aveva fatto tanti sacrifici se ne era andato.
L'aveva piantata in asso con un figlio in grembo da accudire, era scappato.
I pensieri feroci lasciarono posto a una tristezza sconfinata.
Il suo pianto divenne acuto, isterico, non tratteneva nulla del suo dolore.
-Mi ha lasciata...come farò adesso? Io lo amo, non posso farcela da sola...-
-Non sei sola Stella, ci siamo noi. Siamo la tua famiglia- disse Corvina accarezzandole il viso.
-Giusto, noi ti aiuteremo a crescere il bambino anche senza quel bastardo- disse BB.
-Io...io non ce la faccio...- ricominciò a piangere a dirotto.
la testa di Robin sembrava scoppiare
-AAAAAAAAA!!!!-
-Presto, presto! Le si sono aperte le acque!- i medici affollavano attorno a Stella.
BB e Cyborg erano stati spinti fuori dalla massa, solo Corvina restava attaccata al capezzale dell'amica stringendole la mano.
-Vorrei che Robin fosse qui...- piangeva Stella in preda al dolore fisico del parto e morale dell'abbandono.
-Non pensarci. Stella spingi, deve nascere, coraggio spingi!!!-
-Non ce la posso fare...se non c'è Robin è tutto inutile-
-Dottore!!! La ragazza ha smesso di lottare, così il bambino morirà!- lo informò l'infermiera.
-Dobbiamo fare qualcosa prima che sia troppo tardi. Se lei smette di spingere non solo morirà il piccolo, ma anche la ragazza per lo sforzo e dissanguamento-
-Coraggio Stella non mollare, non mollare!-
-... È tutto inutile...- per la seconda volta Stella vide la nera presenza della Chera...stavolta era venuta per lei e per il bambino.
-Ti prego Stella, non puoi fare questo... - piangeva Corvina.
-Fate largo!!- una voce si faceva largo tra medici e infermieri.
-Dov'è la mia donna?!-
-ROBIN!!!!- esclamò Stella fuori di sé dalla gioia.
-Sei tornato!-
-E resterò per sempre!!!-
Disse prendendo il posto della maga.
-Coraggio amore mio, facciamo nascere nostro figlio-
Stella riprese a lottare per far nascere il bambino.
Ma la Chera non intendeva rinunciare alle sue vittime.
Stella lanciava grida disumane era straziante per Robin vederla così, urlava a squarciagola.
-È troppo tardi!!! Il cordone ombelicale lo sta strangolando!!! Non possiamo intervenire adesso!!!- disse il medico.
-il bambino è condannato, anche la ragazza ha perso moltissimo sangue-
-Robin... non esitare a scegliere tra me e il bambino...salvalo- biascicò Stella.
-S-se non...dovessi farcela...amalo con tutto te stesso...raccontagli chi era sua madre e...ti supplico... amalo!- fissava il vuoto, davanti ai suoi occhi c'era solo lo spettro della morte che aleggiava su di lei.
-Non dire così Stella andrà tutto bene, te la caverai e anche il bambino- ma mentre lo diceva non era sicuro di questo.
Guardava il viso pallido di Stella, deformato in una smorfia di dolore, nulla restava del suo bel colorito pesca, gli occhi di smeraldo erano rossi e gonfi per il pianto e lo sforzo.
-Andatevene!!!- Urlò Corvina spingendo via medici e dottori.
Si chinò tra le gambe di Stella.
-Che vuoi fare?- domandò Robin spaventato.
-Provare a salvarlo! Azarath Mitrion Zinthos!!!!-
Non funzionò. La Chera aveva avvolto il piccolo con dita di ghiaccio bloccandogli il cuore.
Pochi secondi e sarebbe morto.
Corvina decise di usare la formula proibita; pronunciarla significava stravolgere le leggi dall'esistenza.
Non esitò...- Necromon Extes Mortis!!-
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top