With nothing in between

Rose

-Tu che suoni il campanello, questa mi è nuova- apro la porta, ritrovando Daniel sull'uscio, con le mani cacciate in tasca e i piedi che strisciano sul tappetino.

-So che non volevi che entrassi più da lì, quindi sto usando metodi più convenzionali, e decisamente più noiosi- sbuffa, gonfiando le guance e lasciando che l'aria venga fuori con un soffio.

-Non capisco, comunque, cosa ci faccio tu qui. Devi rimproverarmi di qualcosa o avvertirmi che qualcuno vuole farmi fuori o...-

-Il compito Rose, la ricerca di Holden, ti ricordi?-

-Ah già, vero- scuoto la testa, in questo momento era l'ultimo dei miei pensieri. –E' da consegnare per fine ottobre, abbiamo ancora più di un mese di tempo-

-Di solito sono io che faccio questi discorsi a te- roteo gli occhi al cielo. Sono stanca di sentire la paternale ogni giorno della mia vita e da qualsiasi persona che mi conosce. –E poi, ti ricordo che il mese prossimo saremo sicuramente occupati con i colloqui per il college e tutto il resto. Tra la rosa delle tue scelte non c'è, per caso, anche Harvard, Stanford, Berkeley, Yale e la Columbia?-

-Sì, ma finirò sicuramente nell'università locale, non mi faccio molte illusioni a riguardo- mi stringo nelle spalle. Non credo proprio di avere i requisiti adatti per far parte di uno dei college dell'Ivy League, nonostante sia il sogno di mia madre praticamente da quando sono nata. Peccato che la sua bambina non abbia niente di speciale, e se ne sta accorgendo nel peggiore dei modi.

-Se continui con questo atteggiamento, temo proprio di sì. Hai preso un'insufficienza in scienze, in classe non stai mai attenta e hai zero voglia di studiare. Non ti riconosco più-

-Sembri mia madre- brontolo, trascinandomi mogiamente verso la cucina. –Dovete lasciarmi in pace, è tutto okay. State ingigantendo una situazione di un'importanza minima-

-Siamo soltanto preoccupati per te. Ti stai comportando in modo strano e, con la scomparsa di Albus e tutto il resto...-

-Nessuno sparisce nel nulla Daniel, a meno che non lo voglia o che qualcuno non gli abbia fatto del male- mormoro e, immediatamente, i suoi occhi si colorano di un viola acceso.

-Albus sarà in giro da qualche parte a ridere di noi che ci preoccupiamo di lui, tutto qui-

-Non è vero, ed io ho semplicemente detto quello che tutti voi vi spaventate di sentire. Non volete accettare l'idea che gli sia successo qualcosa di brutto, e che non siete riusciti a fare alcunché. Ma è così che vanno le cose, è così che va la vita, e noi, come minimo, dobbiamo cercare di capire cosa gli sia accaduto. Lo avete cercato solo una notte e vi siete arresi, non riesco proprio a capire...-

-Adesso basta Rosebelle!- il tono della voce di Daniel è alto. Le vene del suo collo si ingrossano, le iridi si inscuriscono sempre di più. –Non ti permetto di dire una cosa del genere. Albus era il mio migliore amico, e ho fatto di tutto pur di ritrovarlo. Non ho idea di dove sia finito, ma ti giuro, darei di tutto pur di riaverlo qui, a differenza tua-

-A cosa stai alludendo?-

-Al fatto che, essenzialmente, non ti è mai importato niente di lui. L'unica cosa che ti premeva ero io. Anche quando Albus non si trovava più, il tuo primo pensiero ero io, e questo non potrò mai dimenticarmelo- e, come è già successo altre volte nel corso di questi anni, la mia mano si infrange violentemente sul suo volto, facendolo spostare verso la parte opposta.

-Io non ti permetto di dire una cosa del genere. Negli ultimi mesi non ho fatto altro che sentirmi in colpa per quello che provavo verso di te quando, in realtà, avrei dovuto capire che sei sempre il solito stronzo di una volta. Ero innamorata di Albus, per me era il centro dell'universo, e quando ho scoperto che mi ha tradita il mondo mi è caduto addosso. Quindi non venire a farmi la morale, perché tu non sei per niente un santo. Devo ricordarti, per caso, tutti i casini con Rebecca o con la Miller? Per non parlare di cosa hai combinato con me, sei stato proprio un genio del male-

-Sono davvero contento che tu mi abbia finalmente detto tutto quello che pensi di me- si passa la lingua sulle labbra, ridendo per il nervoso. –Sei riuscita a rovinare ogni cosa Rosebelle-

-Certo, perché è sempre colpa mia!-

-Sei eternamente indecisa!-

-E tu cambi umore come io cambio cover al cellulare!- era davvero da tanto tempo che non ci ritrovavamo ad urlarci l'uno contro l'altro, carichi di rabbia e di sentimenti repressi. La verità è che la scomparsa di Albus ha distrutto tutti gli equilibri che si erano creati. Abbiamo taciuto su quel che provavamo, come ci sentissimo a riguardo, e siamo andati avanti, portando con noi un pesante fardello carico di lacrime e di dolore.

-Sto cercando di fare del mio meglio per salvare il nostro rapporto, ma tu non mi stai rendendo il compito facile, è bene che tu lo sappia-

-Eppure io ti ho chiesto espressamente di lasciarmi in pace per adesso-

-Guarda che l'ho capito che sei arrabbiata per la relazione tra me e Skyler-

-Oh wow signori e signore, ci è arrivato finalmente!- spalanco le braccia verso il cielo, infuriata.

-Pensavo di poter conciliare le due cose, che non saresti stata tanto difficile da gestire-

-E che mi dici del fatto che mi hai lasciato col cuore spezzato? Come se già l'intera storia con Albus durante l'ultimo anno non fosse stata abbastanza, tu mi hai dato il colpo di grazia. Millantate tanto che io sia cambiata, che non sia più la stessa, ma vi siete chiesti come e per quale motivo è avvenuto questo cambiamento? Di certo, non dal giorno alla notte-

-Questo perché tu non parli mai, ma preferisci chiuderti in te stessa e covare rancore e rabbia fino a quando non esplodi, come in questo momento-

-Credevo fossi venuto qui per il progetto di Holden, non per farmi la paternale-

-Ero venuto qui per vedere come stessi, visto che siamo tutti tremendamente preoccupati per te, pensa un po' che stupido- scuote la testa, senza sapere che, in realtà, mi ha semplicemente dato l'ennesima coltellata in petto.

🤢🤢🤢🤢🤢🤢

Mi sveglio di soprassalto, il respiro che si mozza e la fronte imperlata di sudore. Ho sognato Albus, Albus che mi chiedeva aiuto e, se quel che mi ha detto Seth lo scorso anno è tutto vero, allora vuol dire che sta cercando di comunicarmi qualcosa.

Salto giù dal letto e afferro al volo una felpa. A malincuore ammetto che c'è solo una persona da cui posso andare in questo momento, ed è l'ultima che vorrei vedere.

Io e Daniel non parliamo da due settimane, non un cenno, non un saluto, niente, semplicemente silenzio, un silenzio pesante e che ci sta logorando.

Cercando di fare il meno rumore possibile, esco di casa, e comincio a correre verso la sua. Se mi fossi anche solo azzardata a prendere la Vespa, mia madre avrebbe rizzato le orecchie e captato il rumore, ultimamente è diventata peggio di un mastino, non mi è mai stata addosso come in questo momento.

Essendo già in prossimità di ottobre, il vento assume una temperatura più fresca, sverzando il mio viso e arrossandolo.

Il cuore mi batte forte nel petto, rischiando seriamente di esplodere. Non sono più abituata ad un simile sforzo.

In una ventina di minuti mi ritrovo davanti alla sua porta, indecisa su quale sia il prossimo passo da fare. Non posso semplicemente bussare e chiedere a Derek di svegliare Daniel perché ho sognato Albus. E poi, se per caso c'è Skyler che ha dormito qui? O se è il contrario?

Mentre il mio muscolo cardiaco rallenta per lasciare spazio ad un leggero dolore, sordo, profondo, mi rendo conto che è arrivato il momento di accettare la verità una volta per tutte. Daniel ama lei, fine della storia.

Sospiro e do un'occhiata all'imponente quercia che, guarda caso, si affaccia proprio sulla finestra di Daniel. Non sono mai stata brava ad arrampicarmi sugli alberi, nemmeno da bambina eppure, in questo momento, non vedo altra soluzione.

Convinta di trovare, sicuramente, la mia fine in quel che sto facendo, mi inerpico lungo l'arbusto, sentendo la pelle dei polpastrelli graffiarsi sempre di più ad ogni passo che compio.

-Okay, non ci riesco, non ci riesco proprio- utilizzando, poi, l'intelligenza di cui tanto faccio sfoggio, guardo giù, e la mia testa gira violentemente. Soffri di vertigini imbecille, te lo senti dimenticata per caso?

In quel momento, però, quasi come se avesse percepito la mia presenza, e credo davvero che sia così, Daniel si affaccia alla finestra sempre a torso nudo, e con gli occhi ridotti a due fessure.

-Ma che diamine stai facendo?! Non potevi semplicemente chiedermi scusa domani?-

-In realtà non sono venuta per quello- mi guarda con un sopracciglio inarcato, ed io sospiro. –Se mi aiuti a non spiaccicarmi al suolo, giuro che ti racconto ogni cosa- sembra pensarci su un paio di minuti, poi solleva definitivamente l'anta la finestra e vola giù fino a me. –Hai percepito la mia presenza?-

-Mi sono svegliato col cuore che mi batteva nel petto, avevo paura che ti fosse successo qualcosa di grave. Ma poi ho sentito i soliti lamenti che emetti quando sei sotto sforzo, e ho fatto due più due- con un saltello, arrivo tra le sue braccia e avvolgo le mie intorno al suo collo, stringendolo forte. E' brutto da dire, ma credo che questa sarà l'ultima volta in cui riuscirò ad essere così vicino a lui, stretta e al sicuro. –Sei una pazza, comunque. Potevi farti male, potevi cadere...spero che questa cosa sia abbastanza grave da non poter aspettare fino a domani-

-Te lo giuro, non è una delle mie solite esagerazioni- ritorna in volto fino alla finestra, entra nella stanza, mi poggia sul letto e si siede accanto a me, con le braccia incrociate e la stessa espressione di prima sul volto.

-Parla Rose-

-Ho sognato Albus- rotea gli occhi al cielo e si lascia ricadere sul materasso, sbuffando. –No no no, non è come pensi tu, te lo giuro. Lui mi parlava, e mi stavo chiedendo di aiutarlo- a quelle parole, alza velocemente il busto. Le sue iridi si colorano di un viola acceso, ed io capisco che mi ha preso sul serio.

-Rosebelle...-

-E se tutto quello che ho scoperto a maggio non è una bugia, vuol dire che lui sta cercando di comunicare con me, sta cercando di dirmi qualcosa-

-Lo so, ed è per questo che ho paura- si passa energicamente le mani sul volto, per poi sospirare. –Okay, devi dirmi esattamente cosa hai visto-

-Eravamo in un posto che non conosco, di certo non New Orleans, e i piedi di Albus non toccavano il terreno. Le sue ali erano nere, nere come la pece, e i suoi occhi pure. E piangeva, piangeva e mi implorava di aiutarlo, perché non riusciva più a tornare a da noi. Eppure, ogni volta che tentava di avvicinarsi, ogni volta che tentava di toccarmi, qualcosa lo trascinava indietro, e non riusciva mai a raggiungermi-

-Hai provato a mangiare più leggero la sera?- gli do una spinta e lui scuote la testa. –Scusa, avevo bisogno di sdrammatizzare-

-Quindi la cosa è grave- mormoro, stropicciandomi gli occhi.

-Non voglio trarre conclusioni affrettate ma, se Albus fosse realmente in pericolo, tu saresti l'ultima persona che chiamerebbe. Non rischierebbe mai di metterti nei guai, e lo stesso vale per me. Se fossi nei guai, non mi rivolgerei mai a te-

-Non so se ringraziarti o...-

-Analizzeremo il nostro rapporto in un secondo momento Rosebelle, anche perché adesso vorrei farti presente che sono le due di notte, e il mio cervello può affrontare solo un problema alla volta-

-Quindi che devo fare? Sai benissimo che potrebbe ritornare. Gli incubi e le figure bianche mi hanno perseguitato per più di un mese e a dir la verità...-

-Lo so, ancora oggi qualche volta ricompaiono- lo guardo corrucciata, e lui sorride debolmente. –Percepisco i tuoi stati d'animo Rosebelle, anche se non posso leggerti nella mente-

-Immagino che, allora, sentirai cose poco carine ultimamente-

-Cose che mi preoccupano molto. Sei passata dall'avere una mente tutta rosa e fiori, ad un turbinio di negatività che è fin troppo persino per te. E non riesco a non pensarci Rose, se tu stai male, sto male anche io. E non soltanto perché i tuoi sentimenti si riflettono su di me, ma anche perché ci tengo a te, più di quanto tu possa immaginare-

-Non avevamo detto che avremmo parlato dei nostri problemi in un altro momento?- distolgo lo sguardo, osservando come, almeno la camera di Daniel non sia cambiata nemmeno di una virgola dall'ultima volta che l'ho vista, ossia quando è scomparso Albus.

-Hai ragione. Tu non devi assolutamente fare niente di quel che ti dice Al nei tuoi sogni, è chiaro? Potrebbe essere anche qualcuno degli Psuché che sta tentando di farti il lavaggio del cervello. Per il resto, domani parlerò con Daisy, ci sarà sicuramente qualche pozione in grado di bloccarli. E' diventata molto potente negli ultimi tempi-

-Mai sottovalutare il potere di un cuore spezzato, riesce a cambiare le persone in modi che nemmeno ci sogneremmo-

-Sto vedendo i suoi effetti ogni giorno. Sta trasformando la persona a cui tengo di più al mondo in una ragazza totalmente diversa, e la cosa peggiore è che io sono incapace di aiutarla, perché lei non mi permette di salvarla questa volta. E sto davvero uno schifo, ma a lei sembra non importare- una piccola lacrima nasce dai miei occhi e cola giù lunga la mia guancia. Dovevamo solo parlare di Albus, e allora perché sento un peso che mi grava sul petto?

-Le importa, invece, le importa davvero tantissimo. Il problema è che si era innamorata del ragazzo, ma lui ha preferito un'altra- e mentre io sono ormai sommersa dalle lacrime, il volto di Daniel cambia radicalmente espressione, assumendo un misto di confusione e di sorpresa.

-Rose perché non me lo hai mai detto?-

-Devo andare, mia madre si sveglierà tra un paio d'ore per andare a San Francisco, se non mi dovesse trovare a letto, darebbe di matto- mi asciugo rapidamente le lacrime col dorso della mano e mi alzo. Solo in quel momento mi accorgo di avere il pigiama strappato all'altezza del ginocchio, e il suddetto graffiato e sanguinante. –Di bene in meglio devo dire-

-Lascia che te lo guarisca, o ti farà un male cane sulla Vespa-

-Sono venuta a piedi. Mia madre avrebbe sentito sicuramente il rumore-

-Ma ti è andato di volta il cervello per caso?!- la sua voce si alza notevolmente, così gli faccio cenno di tacere. –Camminare a quest'ora di notte da sola per le strade di New Orleans! E se ti fosse capitato qualcosa di brutto?-

-Ma non è successo, quindi cerca di mantenere la calma-

-Non posso farlo, se tu continui a fare una cazzata dietro l'altra. Come quando Edward lascia Bella e lei cerca di farsi del male solo per poterlo rivedere-

-Stai davvero citando la saga di Twilight, Daniel?-

-Ricordati che ti ho portato io al cinema a vederlo quando hanno dato la replica, visto che, a gennaio, non so per quale motivo Albus non ti avesse accontentato-

-Alec aveva la febbre ed i suoi genitori non c'erano. Poi si sono accavallati i compiti, le riunioni del Consiglio...-

-Sì sì okay, il punto è che, per una settimana, mi hai costretto a vedere i film e a rileggere i libri, 'sennò non avrei capito niente'-

-Ho fatto la stessa cosa con Harry Potter per un mese intero, eppure non ho ottenuto lo stesso risultato, purtroppo-

-Twilight è la saga preferita di Skyler, in assoluto. Una volta al mese, quando ha il ciclo, mi fa rivedere tutti e quattro i film, trovando ogni volta un nuovo dettaglio da spiegarmi-

-Cinque- mormoro, col cuore che scricchiola un pochino.

-Cosa?-

-Cinque. I film sono cinque, i libri quattro. L'ultimo è stato diviso in due parti come tutti i film delle saghe-

-Quello che è. Dice che noi due siamo come Edward e Bella, non chiedermi perché-

-Non è tanto difficile arrivarci- se voleva farmi stare peggio, ci è riuscito. –Tu sei Bella, che è contesa tra Edward e Jacob. Il primo è una nuova conoscenza, il secondo una specie di vecchio migliore amico con cui ha una strana sintonia che non sembra evolversi. Ti ricorda qualcosa, per caso?- Daniel ci pensa su un po' prima che le se labbra si dischiudano e pronuncino un debole 'oh'.

-Voi ragazze siete davvero malate. Io non sarei mai riuscito a concepire niente del genere-

-Già- mi dondolo, spostando il peso dalla punta dei piedi ai talloni. –Adesso devo seriamente andare-

-No- scuote la testa, e mi afferra per un braccio. –Non ti lascio tornare a casa da sola a quest'ora. Resta qui a dormire-

-Vuoi proprio che mia madre mi uccida-

-Creerò una tua proiezione a casa, così non si accorgerà di niente- sospiro. Devo trovare una scusa al più presto. L'idea di dormire da Daniel non mi alletta per niente.

-Non credo che Skyler sarà contenta di sapermi qui-

-Non stiamo facendo niente di male. E ripeto, tu, a quest'ora, a piedi, non ci torni a casa- mi passo una mano tra i capelli. Perché finisco sempre per trovarmi in situazioni del genere?

-Va bene, ma dormo sul pavimento-

-Oh smettila con queste cavolate- si abbassa e poggia una mano sul ginocchio. Uno strano calore si propaga lungo il mio corpo, mentre la ferita si rimargina. –Ho dormito più volte con te che con qualsiasi altra ragazza, comprese Rebecca e Skyler, quindi smettila di fare la pudica e va' a nanna-

🤢🤢🤢🤢

-Non posso credere che tu ti sia dimenticato di mettere la sveglia!- urlo, mentre corriamo in direzione della scuola. –O che tu non ti sia accorto che la tua moto aveva una gomma a terra-

-Sono stato un tantino impegnato a seguire i tuoi movimenti...e per quanto riguarda la sveglia, qualcuno ieri sera è piombato in camera mia alle due di notte e mi ha tirato calci per circa un'ora-

-Non è la prima volta che dormiamo insieme, dovresti esserci abituato- mi lancia uno sguardo di fuoco, ma sta sorridendo, quindi non è veramente arrabbiato. –E che mi dici del teletrasporto?-

-Mi sto indebolendo- mormora, passandosi una mano tra i capelli biondi. –Non so bene cosa mi stia succedendo, ma i miei poteri si stanno affievolendo, e ho paura che il vampiro stia prendendo il sopravvento-

-Nah, è solo perché siamo ad ottobre e voi avete il conto alla rovescia per Halloween. Se fosse come dici tu, ieri mi avresti dissanguata come se stessi bevendo un frappuccino da Starbucks-

-Oh quanto mi erano mancate le tue metafore profonde-

-Disse quello che mi ha paragonata ad un nodo di salsiccia-

-Oh per l'amor di dio!- rotea gli occhi al cielo, sospirando. –E' successo quasi due anni fa, c'è speranza che, prima o poi, te lo scordi?-

-Ma se mi ricordo anche come ero vestita quando vi ho conosciuto, non credo che ci sia alcuna speranza-

-Sognare non costa nulla- si volta verso di me e alza le mani verso il cielo. Scuoto la testa e gli do una leggera spinta. Il ragazzo fa finta di cadere per terra e scoppia a ridere, mentre finalmente varchiamo la sogna della Marymount. –Visto? Non siamo tanto in ritardo, ci sono ancora tutti fuori-

-Solo perché hanno indotto un'assemblea speciale e hanno annullato la prima ora di lezione- sussultiamo quando vediamo Daisy e gli altri dietro di lei. Dovrebbero smetterla di essere tanto silenziosi.

-E a proposito, dove eravate finiti? Ti ho chiamato dieci volte questa mattina- Skyler sbuca dalle sue spalle ed io e Daniel ci guardiamo, non sapendo bene che cosa dire.

-Ecco...-

-Ah, lascia fare a me- il ragazzo avvolge un braccio intorno al mio collo e mi tappa la bocca. –Non abbiamo sentito la sveglia questa mattina, siamo andati a letto tardi, fine della storia- sgrano gli occhi. Si è accorto che ha parlato al plurale?

Daisy si sbatte una mano sulla fronte. Sono ufficialmente carne da macello.
-Aspetta un attimo, non ho capito- Skyler si avvicina a noi due, ed io già mi immagino prendere fuoco. –Siete stati insieme questa notte?-

-Non è quello che sembra- mi libero dalla presa di Daniel, ma lui riporta immediatamente la mano al suo posto, spingendomi leggermente indietro.
-Ha sognato Albus, e non era uno di quei sogni normali, penso che qualcuno stia cercando di attirare la sua attenzione. Comunque era talmente spaventata che è venuta fino da me per dirmelo, e non potevo farla tornare a casa a quell'ora di notte da sola, e sai benissimo che non posso volare per ora-

-E hai pensato bene di farla dormire da te!- urla. Ecco che adesso diamo spettacolo, come se già alla Marymount non si parlasse abbastanza di me e di tutta questa storia, siamo diventati il loro appuntamento fisso ormai.

-Okay calmiamoci- sposto il braccio di Daniel. Non voglio che pensi male di me, rimanere a dormire da lui era l'ultima cosa che volevo (e di cui avevo bisogno, ora come ora). –Non è successo niente di male, non potrei mai fare una cosa di simile te lo...- la mia attenzione, però, viene attirata da qualcosa che non avevo notato prima. –Hai fatto un tatuaggio?- domando a Daniel. Come ho fatto ad accorgermene solo adesso?

-Oh adesso ne vediamo delle belle!- Daisy sghignazza divertita. Quindi lei sapeva ogni cosa? E perché non mi ha detto niente?

-Hai fatto un tatuaggio?!- Skyler afferra il braccio di Daniel, che si trova ancora avvolto alle mie spalle, e lo tira verso di sé, incurante del fatto che possa staccarmi il collo. –Non ci posso credere. Tra tutte le cose dovevi farti tatuare proprio questa?-

-Se tu mi lasciassi spiegare, invece di urlare come una pazza...-

-Perché, cos'è?-

-Oh Rose, fossi te sarei rimasta in silenzio- guardo la mia migliore amica, non ci sto capendo più niente.

-Tu, ovviamente. Sei tu-

-Eh?- Skyler avvicina il braccio del ragazzo ad un palmo dal mio naso. Strizzo un paio di volte le palpebre prima di realizzare di cosa si tratti. –E' una rosa- mormoro, incredula. –Una rosa che sbuca fuori dalla tua vena-

-Perché gli sei entrata dentro e non ne sei più uscita, vero Daniel? Sbaglio, o hai detto così a Daisy qualche settimana fa?-

-Ah no, non mettetemi in mezzo a questo triangolo, mi chiamo fuori- la diretta interessata alza le mani in segno di resa.

-Ed io che pensavo che ti stessi riferendo a me, per questo ti ho aspettato al piano di sotto, senza salire- Daniel non emette un suono e, per tutta risposta, Skyler gli tira uno schiaffo in pieno viso. –Mi fai schifo- senza aggiungere altro, la ragazza gira i tacchi e se ne va. Nessuno si azzarda a fiatare, certe scene non si vedevano dai tempi miei e di Albus.

-Gli ultimi due triangoli a cui abbiamo assistito erano composti per due terzi da voi, è troppo facile mettervi insieme?- inceneriamo Chris con lo sguardo, e lui sbuffa. –Dico solo che sta diventando noioso-

-Ti sei tatuato una rosa- riesco soltanto a mormorare, incapace di pensare ad altro.

-Sì, e adesso andiamo a ripassare in biblioteca. Abbiamo Johnson la prossima ora, meglio sfruttare l'assemblea per mettere insieme i pezzi della nostra futura insufficienza-
-Perché non mi hai detto niente?- inseguo Daniel che, senza aspettarmi, si sta già dirigendo verso la biblioteca.
-Hai visto? Continua ad andargli dietro nonostante stia con quella nuova-
-Non si sa nemmeno cosa sia successo ad Albus...ma non si vergogna- mi blocco in mezzo al corridoio, guardandomi intorno. Proprio in quel momento, tutti si girano dalla parte opposta, quasi mi fossi immaginata ogni cosa.
-Con che coraggio si fa ancora vedere in giro- bisbiglia qualcuno.
-E' solo una puttanella. Ma sai come si dice, devi dubitare di quelle che sembrano delle santarelline, sono le peggiori- 


Sbaaaam!

ma quanto ci sta stupendo questo daniel manson recentemente?  sembra una figura molto lontana da quella a cui eravamo abituati ahahaah.

anyway, visto che ormai siamo arrivati al terzo libro (un anno fa eravamo agli inizi starlight), lanciamo una gara delle ship. Commentate con la vostra coppia preferita usando gli hashtag #dose #albose #dayler (faccio schifo con i nomi delle ship, lo so) sia qui che su twitter e instagram (_moonljght per il twitter, _hurricavne_ per instagram).

grazie a tutti quelli che leggono, votano e commentano.

un bacio

rose xx

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