I speak a different language, but I still hear your call

-Credi che sia possibile che io possa ricevere un'altra risposta al mio 'come è andato il primo giorno di scuola?' che non sia un grugnito?- sposto il cibo nel piatto, ripensando a quanto la preside sia stata clemente con me e con Daniel. Una delle poche cose positive di oggi.

-Esattamente come tutti gli altri, non c'è molto da raccontare-

-Okay Rosebelle, adesso diciamo le cose come stanno- fa ricadere le posate nel piatto, ed esse tintinnano a contatto con la porcellana d cui è fatto. –Per quanto hai ancora intenzione di punirmi per averti nascosto la verità?-

-Sedici anni?-

-E' stata una decisione di tuo padre. Voleva tenerti lontano dal suo mondo dopo tutto quello che era successo, ed è per questo che ci siamo trasferite qui da San Francisco...e, inoltre, pensavo che Daniel e gli altri riuscissero a gestire meglio la situazione-

-Siamo degli adolescenti in preda agli ormoni e ai nostri problemi esistenziali, come diamine pensavi che avremmo potuto cavarcela da soli?!-

-Non lo so, va bene Rose?! Tua nonna mi ha sempre odiato, ero troppo umana per il suo perfetto figlio mago per questo, quando sei nata tu, non ho voluto che ti conoscesse, quindi scusami se non ho la più pallida idea di come gestire questa cosa!-

-Ti accorgi che, alla fine, si tratta sempre e solo di te? Ogni singolo evento della mia vita è stato completamente manipolato da te. Non ci troveremmo in questa situazione, se tu avessi permesso alla nonna di spiegarmi come vanno le cose-

-Adesso basta Rose- il tono della sua voce si alza di un'ottava. –Riprenderemo questo discorso quando sarai madre-

-Non credo che accadrà presto-

-Domani parlerò con Daniel, deve aiutarmi a gestire questa situazione almeno lui-

-E' troppo occupato in questo momento- borbotto, spostando direttamente il piatto e incrociando le braccia al petto.

-Ah, quindi è per questo che ti comporti così. Hai il cuore spezzato, di nuovo-

-Grazie per averlo sottolineato mamma- poggio le mani sul tavolo e mi do una leggera spinta. La sedia striscia sul pavimento ed io mi alzo, spolverandomi il pantalone del pigiama. –Vado in camera mia-

-Rose non hai finito la cena-

-Non ho fame-

-Sappiamo entrambe che, tra qualche ora, ti troverò a saccheggiare la dispensa alla ricerca di biscotti- ma non le rispondo. Salgo velocemente le scale e mi richiudo la porta alle spalle. La odio, la odio con tutta me stessa.

-Oggi stai dando davvero il meglio di te, non c'è che dire- sussulto quando mi ritrovo Daniel in camera, seduto sul davanzale della finestra, con le braccia incrociate al petto e lo sguardo duro. –E non è seriamente possibile che, dopo quasi tre anni, ti spaventi ancora nel vedermi qui dentro. Diamine, sono entrato più volte dalla tua stanza che dalla porta-

-Che ci fai qui, comunque?-

-La pozione di Daisy ha smesso di fare effetto, e il bruciore è arrivato subito dopo- roteo gli occhi al cielo. La sua presenza, in questo momento, mi soffoca. –E dovresti smetterla di chiederle di preparartela, dico sul serio-

-Prova a metterti nei miei panni. Non posso permetterti di correre da me ogni volta che ne ho bisogno, ed io non posso smettere di sfogare in questo modo la mia rabbia- scrollo le spalle. Non ho davvero voglia di parlare con lui in questo momento, non ho nemmeno voglia di guardarlo a dir la verità.

-Rose, sono davvero preoccupato per te. Credo che la situazione sia un tantino fuori controllo-

-Possiamo spostare la discussione ad un altro momento? Non ho le forze per litigare con te-

-Non c'è bisogno di finire sempre per urlarci contro. Credevo che avessimo superato questa parte-

-Ne avevamo superate tante, in realtà, ma abbiamo fatto un centinaio di passi indietro, ritornando praticamente a quando ci siamo conosciuti- il ragazzo si passa la lingua sulle labbra e sospira rumorosamente.

-Beh, forse sarà così per te, ma questo non vuol dire che sia lo stesso per me- si avvicina e poggia le mani sulle mie spalle, incastrando i suoi occhi azzurri nei miei verde ambrati. –Rose, perché mi stai mandando via?-

-Perché ho bisogno di rimanere da sola in questo momento. Perché mi hai spezzato il cuore per l'ennesima volta e non sono riuscita a rimanere a guardare. Mi sono fidata di te, Daniel, abbiamo condiviso cose che non credevo nemmeno possibili, e poi è scomparso tutto, proprio come era iniziato- abbasso lo sguardo, la testa mi fa davvero male, e credo che possa esplodermi da un momento all'altro. –Ora ti prego, vai a casa, da Skyler, da qualsiasi altra parte che sia lontano da me. Te lo chiedo come favore personale-

-Non mi allontanare Rosebelle, non mandarmi via-

-Va bene, allora sono che io levo le tende- giro i tacchi e faccio marcia indietro. Scendo velocemente le scale, sfiorando la ringhiera di legno con i polpastrelli.

-Smettila di scappare quando la discussione inizia a non piacerti!-

-Rose!- mia madre e Daniel mi urlano contro contemporaneamente, ed io voglio solo andare il più lontano possibile da loro. –Dove diamine stai andando in pigiama?- afferro la felpa, che prima avevo lasciato sul divano, e la indosso, uscendo da quella dannata casa.

Giro le chiavi intorno all'indice della mia man destra, è una fortuna che non abbia entrato la Vespa in garage.

-Smettila- un paio di braccia si avvolgono intorno ai miei fianchi. I miei piedi non toccano più il terreno, e mi ritrovo a scalciare violentemente, e a dimenarmi con forza. –Smettila, adesso basta, ti prego-

-Lasciami stare, ti scongiuro. Non ce la faccio più a stare così male-

-Non posso farlo Rose, mi dispiace- scorgo una leggera garza sul suo polso destro, bianca e avvolta strettamente.

-Che cosa hai fatto?- la sfioro delicatamente con le dita, temendo di fargli del mare.

-Niente di cui tu debba preoccuparti al momento, te lo giuro. Ma adesso parliamo di te. Cosa ti sta succedendo Rose? Sembri impazzita-

-Credo di non sapere più chi sono- mormoro. Il ragazzo molla la presa, ed io mi volto verso di lui. Le iridi sono viola. –Tutta questa faccenda di Albus, e di noi due...non so, mi ha confusa. Negli ultimi due anni non ho fatto altro che fare affidamento su di voi, e questo non va bene, per niente. Non voglio diventare una fanciulla in pericolo, non voglio essere la protagonista di qualche romanzo che deve essere costantemente salvata, ma non posso continuare, se tu continui ad intervenire ogni cinque minuti. Quando ci siamo conosciuti, non te ne importava niente, mi sono slogata una caviglia e tu eri tranquillissimo. Adesso corri da me anche se sbatto il mignolo del piede contro il letto, e credo che sia più per senso di colpa e per pietà, che per vero e proprio affetto nei miei confronti-

-Sai che non è così- il tono della sua voce si abbassa notevolmente, e gli occhi diventano più scuri. –Ma se non riesci a capire quanto davvero io tenga a te, allora non abbiamo più niente da dirci. Abbi una bella vita Rose- e mentre lo guardo scomparire, sento il mio cuore rompersi ancora di più, lasciando spazio ad un rumore sordo che si propaga per tutto il mio corpo.
Congiungo le mani sulla bocca e mi lascio ricadere sul prato. Ogni singola parte del mio corpo è scossa da fremiti, mentre le lacrime rigano il mio volto. Perché devo sempre essere io quella a soffrire? Perché devo sempre essere io quella ad essere lasciata?
La verità è che, se gli fosse davvero importato, non se ne sarebbe mai andato, non si sarebbe mai messo con Skyler, non ci troveremmo in questa situazione.

❤❤❤❤❤

-Mi hai fatto rimproverare da Daniel ieri, sappilo- roteo gli occhi al cielo. Sapevo che, nel corso di questo lungo pomeriggio tra sole donne, il suo nome, prima o poi, sarebbe saltato fuori.

-Non credevo che ti importasse- mi stringo nelle spalle. Audrey ridacchia, sfogliando una delle numerose riviste di moda di Daisy.

-Ed è così. Ma mi ha detto per quale motivo lo hai fatto, e sappi che non avrai più pozioni da me. Pensavo che ti servisse per diminuire il legame tra voi due, non per farti del male senza che lui lo percepisca-

-E qual è la differenza?- mormoro, abbassando lo sguardo. In questi giorni, se penso a Daniel, sento un enorme macigno dentro il petto, e un forte senso di nausea. –Ascolta, ho tutto sotto controllo. Più lo allontano, meglio sto, te lo assicuro-

-Rose nell'ultimo anno ne hai passate davvero tante. Albus e Daniel ti hanno passato tra di loro come se fossi una bambola, e la scoperta della verità su tuo padre poi...quindi, se hai bisogno di parlare, noi siamo qui, ma ti prego, smettila di farti del male-

-State ingigantendo troppo la faccenda, rilassatevi- lei e Audrey si lanciano uno sguardo d'intesa, decisamente poco convinte di quel che ho detto. –Vi prometto che, se avrò qualche problema, verrò da voi-

-E perché, allora, non ci hai parlato di quanto ti facesse star male la storia di Daniel e Skyler?-

-Credevo che fosse scontato Daisy, dopotutto quello che è successo, era normale che ci stessi uno schifo. Di certo non posso mettermi a saltare di gioia per una notizia del genere- lascio penzolare la testa oltre il bordo del letto. I miei capelli sfiorano il terreno. –Sapete, quando ho scoperto che Albus mi tradiva con Diana, mi sono sentita uno schifo. Credevo di non essere abbastanza, di non essere alla sua altezza. Ma, poi, è arrivato Daniel. Lui riusciva a tirarmi su il morale, a farmi sentire importante, ed io ci avevo quasi creduto. Avevo seriamente pensato che le cose sarebbero potute andare bene. Ma poi era arrivata la relazione con la Miller, io ed Albus che siamo tornati insieme, lui che mi ha tradito di nuovo...- la testa comincia a farmi male. Non avevo davvero realizzato davvero tutto quello che avevo passato lo scorso anno prima di adesso. –Dopo quel che è successo a marzo, ero convinta che io e Daniel saremmo potuti stare insieme ma, evidentemente, mi sbagliavo. E so che sono una persona orribile perché, nel momento in cui Albus scompariva, io stavo pensando al suo migliore amico, e non spiegarvi quanto mi senta in colpa per tutta questa storia- fredde lacrime cristalline iniziano a rigare il mio volto pallido. –Sono una persona orribile, ed è per questo che...-

-Ehi ehi Rose, adesso basta- Daisy si siede accanto a me, mi solleva e mi stringe tra le sue braccia. -E' tutto okay, sono cose che capitano, non devi più colpevolizzarti per questo. I ragazzi non ci sono andati giù leggero con te, e lo scorso anno ne sono capitate davvero di tutti i colori, ma tu non puoi seriamente pensare di punirti per questo-

-Io...io non lo so- comincio a piangere più forte. Mi siedo sul letto, portando le gambe al petto. Anche Audrey ci raggiunge, e circonda le mie spalle con le braccia. –La mia testa, in questi giorni, sembra sul punto di implodere. Non riesco più a capire cosa mi stia accadendo, senza contare che sono perennemente arrabbiata. E' tutto così...strano-

-E' l'adolescenza, fa schifo su tutti i fronti- Daisy solleva le spalle, una saetta viola scorre per tutta la lunghezza dei suoi capelli biondi. –Voglio dire, non dimentichiamoci che io ho scoperto che, il ragazzo con cui ho perso la verginità, mi ha semplicemente usato per arrivare a Daniel-

-Ci avete mai fatto caso che, inevitabilmente, c'entra sempre lui?- Audrey riduce gli occhi a due fessure.

-E' sempre Daniel, in un modo o nell'altro. Ti entra dentro, ti si incastra tra le costole, ti scorre tra le vene e, a quel punto, sei fregato, perché non uscirà mai più-

-Non credi di stare un po'...auch- Daisy dà un colpo sulla nuca di Audrey e le intima di stare zitta. La mora si massaggia il punto colpito, imprecando contro noi due. –A parte questo, Skyler non è così tanto male. Anzi, è simpatica-

-E bella. E perfetta. Tutto quello che io non sono-

-Rose, non devi prenderla in questo modo-

-E cosa doveri fare Daisy? Praticamente, dopo che Daniel mi ha definitivamente allontanata, è arrivata lei e il resto è venuto da sé. Si conoscono da quanto, quattro mesi? Beh, in questo lasso di tempo è riuscita in quello che noi, per due anni, abbiamo accuratamente evitato. Bisogna guardare in faccia la realtà: io e Daniel non siamo destinatati a stare insieme, non lo siamo mai stati, un po' come Blair e Chuck-

-Guarda quei due, alla fine, si mettono insieme. Voglio dire, mancano ancora un paio di episodi alla fine della serie, ma sono più che sicura che, finalmente, avranno il loro lieto fine- incenerisco Daisy con lo sguardo e lei sospira. So che in teoria, lei dovrebbe stare peggio di me, visto che Seth l'ha praticamente usata, ma il mio cuore non riesce proprio a smettere di fare male. –Magari sarà così anche per voi due-

-Certo, se ci trovassimo in una serie tv ed io avessi almeno un quarto della bellezza di Blake Lively o del guardaroba di Serena e Blair-

-Viva la positività!- Audrey alza un braccio verso il cielo e, sia io che Daisy, ci voltiamo verso di lei. –Scusami, ma sta facendo deprimere anche me, ancora un po' e mi chiudo in bagno a tagliarmi le vene-

-Audrey!- urla la bionda, le saette che corrono per tutto il loro corpo. –Ti hanno mai detto che il tatto non è il tuo forte?-

-E' tutto apposto, tanto dovevo tornare a casa- raccolgo velocemente le mie cose e isso la borsa sulla mia spalla destra. –Ci vediamo domani a scuola- faccio un cenno con la mano alle ragazze e mi accingo le scale.

-Aspetta Rose!- mi volto verso Daisy, il volto preoccupato e gli occhi verdi spenti. –Mi chiami appena arrivi a casa?-

-Andiamo Daisy- ridacchio, divertita da tutta quella preoccupazione, ma lei non accenna a cambiare espressione. –Okay, te lo prometto, però rilassati, sto bene, te lo giuro-
-Anche se è un periodo di merda, ricordati che io sarò sempre al tuo fianco, qualsiasi cosa accada-
-E' una delle poche certezze che ho nella vita in realtà- le faccio l'occhiolino ed esco da casa sua. Prendo il casco dal bauletto, lo calco sulla testa e salgo sulla Vespa. L'ultima cosa che vorrei, in questo momento, è tornare a casa ed affrontare mia madre. E' convinta che io abbia bisogno di uno psicologo, ma si sbaglio.
Ho tutto sotto controllo, non capisco per quale motivo tutti siano tanto preoccupati per me. Albus manca ad ognuno di noi, non solo alla sottoscritta, senza contare che sono autolesionista da sempre, quindi non ha senso starmi tanto col fiato sul collo.
Probabilmente si sentono in colpa per quel che è successo, o per essere stati scoperti.
La verità è che vorrei soltanto urlare, piangere e rimanere sdraiata sul letto ad osservare il soffitto.

Daniel

-Porca troia Daisy!- ritrovo la ragazza in camera mia e, istintivamente, porto una mano sull'asciugamano che ho legato ai fianchi. –Non si usa bussare?-

-Beh detto da uno che piomba in camera di Rose ogni cinque minuti...- rotea gli occhi al cielo, il mio cuore rallenta un attimo. Sono due giorni che ci limitiamo a qualche parola scambiata durante le lezioni, non pensavo che sarebbe arrivata fino in fondo. –E, a proposito, e di lei che voglio parlarti-

-Le è successo qualcosa?- aggrotto la fronte. Essendo oggi sabato, non l'ho potuta vedere, e mi avrebbe sicuramente mandato via, se mi fossi presentato alla sua porta, senza contare che a Skyler non va proprio a genio questa situazione, vorrebbe che rinunciassi all'incarico.

-No, cioè sì...cioè- la bionda sbuffa, per poi riportare lo sguardo su di me. –Okay, so che ci conosciamo praticamente da una vita, ma potresti metterti qualcosa di sopra? Mi fai venire l'ansia-

-Sei tu che sei piombata qui senza preavviso!- afferro un paio di boxer e una maglietta e mi volto, dandole le spalle.

-Ehi, ma hai fatto un tatuaggio sul polso destro?- guardo la carta trasparente che avvolge la mia pelle. Quando, qualche giorno fa, sono andato dal tatuatore, non mi sono fermato a pensarci a due volte, a calcolare le ripercussioni che avrebbe potuto avere. L'ho fatto e basta, perché ne sentivo il bisogno.

-Non è propriamente lì- finisco di vestirmi e glielo mostro. La ragazza, stando attenta a non sfiorarlo, traccia con le dita la linea del disegno, guardandomi con un sorrisetto furbo.

-E' una rosa- esclama, tra il confuso e il sollievo.

-Una rosa che segue il percorso della mia vena e che sembra sbucare fuori da essa, perché lei mi è entrata dentro, e questo non potrà mai cambiare-

-Ma lo sa?- domanda, scuotendo leggermente la testa. –E soprattutto, Skyler che ne pensa?-

-Nessuna delle due lo ha ancora visto o ha la minima idea che io me lo sia fatto. Avevo in mente di farmi un tatuaggio sin dal primo anno di liceo, ma mio padre ha firmato la liberatoria solo questa estate, dopo aver visto che i miei voti erano migliorati. Ovviamente, mentre il tempo passava, l'idea è cambiata. Quando gliel'ho chiesto la prima volta, Rose era il mio ultimo pensiero, invece adesso...- lascio sottintendere il seguito, troppo codardo per dire una cosa del genere. Anche perché non dovrei nemmeno pensarla, visto che io e Skyler stiamo insieme ormai da circa due mesi.

-Non vorrei essere in te quando lo verranno a scoprire, ti aspetterà un brutto quarto d'ora-

-Lo so- mi passo le mani sul volto. Devo vedere Skyler tra un paio di minuti, eppure sono ancora qui che parlo di Rose con Daisy. –Comunque, che eri venuta a dirmi?-

-Che sono preoccupata per lei, Daniel. Voglio dire, pensa a com'era quando l'abbiamo vista per la prima volta e a com'è adesso. Non dico che gli ultimi anni siano stati solo rose e fiori, ma non era mai arrivata a questo punto-

-Ho sempre i polsi in fiamme Daisy, ma lei non vuole che io le stia vicino-

-E mi stai dicendo che tu, Daniel Christopher Manson, per la prima volta in tre anni, farai quello che dice?-

-In tre anni, come dici tu, non eravamo mai arrivati a questo punto. E okay, io e Rose abbiamo litigato un centinaio di volte, ma ora è diverso. Lei non mi vuole, non vuole proprio che mi avvicini. Tu non lo percepisci, ma io sì. Ogni volta che sono nelle vicinanze, che mi accingo anche solo a starle accanto, sento un senso di repulsione che non ti immagini nemmeno. Non mi vuole e, per la prima volta da quando ci conosciamo, credi che mi odi davvero-

-Oh sei proprio un maschio- butta gli occhi al cielo, esasperata. –Sveglia Daniel! Rose ha il cuore spezzato, e ti detesta per aver preferito Skyler a lei. Crede che tu l'abbia fatto perché la consideri migliore di quanto il nostro piccolo fiore di campo possa mai essere-

-La faccenda è più complicata di così-

-Non lo devi dire a me- incrocia le braccia al petto e sospira. –Ascolta, so che tu sei andato avanti e tutto il resto, ma c'è qualcosa che non mi convince e, per quanto mi dispiaccia ammetterlo, Rose con te ha un rapporto che non avrà mai con nessun altro-

-Non la abbandonerei mai, lo sai-

-Ma lo stai facendo- sospiro rumorosamente e mi passo una mano tra i capelli biondi. –Il Daniel che conosco io non l'avrebbe mai lasciata sola-

-Ho una ragazza adesso, non posso essere il suo principe azzurro e correre da lei ogni volta che ne ha bisogno- mi pento immediatamente di quel che ho detto, riconoscendo una crudeltà nella voce che avrei potuto evitare. Come siamo arrivati a questo punto?

-Sei proprio uno stronzo Daniel, sei come tutti gli altri- Daisy mi lancia una saetta, ed io non mi muovo di un millimetro. Me lo merito, mi merito tutto quello che pensano di me. –E' sempre stato un gioco per te, vero? Appena ti sei accorto dell'ascendente che avevi su di lei, lo hai sfruttato immediatamente. E' diventata così per colpa tua e di Albus. Ve la siete passata per un intero anno come se fosse una bambolina, come se fosse il vostro giocattolo. Vuoi sapere qual è adesso il risultato Daniel? Lei si odia, si sente in colpa per i sentimenti che prova per te dato che Albus è sparito quando stavano insieme. E sai benissimo che non ha autostima, pensi che tutta questa situazione abbia giovato? Ha i polsi in fiamme e tu lo senti, ma tu non reagisci. Come pensi che finirà la storia?-

-Andiamo Daisy, adesso non esagerare. Okay, Rose è autolesionista da anni, questo lo sappiamo, ma non arriverà mai a fare nulla di avventato, fidati-

-Io davvero non ti capisco- scuote la testa, abbassando lo sguardo. –Non ti importa più niente di lei? Ti serviva soltanto per spezzare la maledizione per caso?-

-Dannazione, allora proprio non capisci?!- sbotto, sentendo gli occhi pizzicare. –Credi che mi sarei mai fatto tatuare qualcosa riferito ad una persona che non conta alcunché per me?- capisco di aver alzato troppo la voce quando vedo la ragazza davanti a me sbiancare di colpo. Ma non ci posso fare niente, odio quando le persone non prendono sul serio i miei sentimenti per lei, non hanno ancora capito quanto sia importante per me? –Rose è parte di me, e nessuno, dico nessuno potrà mai prendere il suo posto. E' entrata nella mia vita come un uragano e l'ha totalmente stravolta, con i suoi modi goffi e le sue guance sempre rosse. E' l'unica che ha sempre creduto in me, quando nessuno avrebbe mai scommesso un soldo. E' il primo pensiero la mattina e l'ultimo la sera ma, per qualche strano caso del destino, non possiamo stare insieme. Skyler, invece, mi capisce, riesce a comprendermi al volo. Con lei è tutto più semplice, non ci sono frasi sbagliate, non ci sono litigate, niente di niente. E, in questo momento della mia vita, è lei il mio presente. Non so se sarà anche il mio futuro, non posso saperlo, ma non posso in alcun modo farle del male, o ferirla. Quando sto con Skyler, non ho paura di sbagliare e non rieschio di perderla da un momento all'altro. Evidentemente io e Rose siamo come Dawson e Joey, anime gemelle destinate a stare insieme in una vita ultraterrena, ma non in questa, e ti posso assicurare che, a differenza di quel che tutti voi possiate pensare, non è facile nemmeno per me-

-Che idiozia- sbotta lei, roteando gli occhi al cielo. E' l'ennesima volta che lo fa da quando è venuta qui. –Voi siete decisamente Chuck e Blair, che si sono odiati ma che ci sono sempre stati l'uno per l'altra. E che finiranno insieme, ne sono convinta. Ovviamente togliendo la parte del sesso-

-Una parte di me vorrebbe darti ragione- ridacchio. Non smetterò mai di tenere a Rose, non credo che mi riuscirebbe possibile anche se lo volessi. –Ma Skyler mi piace, e sono davvero intenzionato ad avere una relazione seria con lei, magari questa è la volta buona. Ho sofferto tanto per Rebecca, credo di meritarmi anche io un lieto fine, no?-

-Certo, perché invece scoparti la professoressa di letteratura e mezzo di liceo quando le cose con Rose stavamo per diventare importanti è stata una bella mossa, vero?-

-Non le ho mai voluto fare del male Daisy, io la amo!- urlo. La ragazza spalanca la bocca e sgrana gli occhi. Ecco, l'ho detto ad alta voce. –La amo più di qualsiasi altra cosa al mondo, ma lei non lo deve sapere-
-Devi farlo, questa notizia peggiorerebbe solo la situazione-
-Non me lo perdonerò mai, odio mentirle-
-Lo so, però pensa che, se dovessi dirglielo, potrebbe confondersi ancora di più, e tu non vuoi questo, no?-
-Sei davvero uno stronzo- mi spinge. Non è una bella giornata per essere Daniel Manson. –Un grandissimo stronzo. Ti importa soltanto del tuo tornaconto personale, e di non finire nei guai-
-Ti rendi conto che mi sono appena tatuata una rosa per lei? Cos'altro vuoi che faccia?-
-Che tu metta pace nella tua testa. Rischi di ferire due persone, ad una delle quali tengo particolarmente, e che non voglio più veder pianger per colpa tua. Ha versato fin troppe lacrime in questi anni, ed io non ne posso davvero più-
-Se solo potessi...-
-Puoi!- urla. –Se è lei che ami, chiaramente stai con la ragazza sbagliata. Quindi parla con Skyler, sistema le cose e va' da Rose, prima che sia troppo tardi. Hai sentito quel che si dice di lei a scuola, noi siamo l'ultima cosa che le resta, l'unica cosa che ancora la fa andare avanti-
-Adesso stai decisamente esagerando- dico. –Non...sta bene okay? E' autolesionista da sempre, non...è tutto sotto controllo- 


Sbaaaam!

DOPO TRE FOTTUTI LIBRI DANIEL CHRISTOPHER MANSON HA AMMESSO DI AMARE ROSE, STAPPATE LO SPUMANTE.

ma, ovviamente, proprio quando non possono stare insieme, disdetta.

anyway, adoro Rose in questo libro. E' una badass e, finalmente, sta prendendo coscienza di se stessa e ha capito che non vuole più essere una marionetta nelle mani di nessuno.

daniel è il solito coglione, ma questo lo sapevamo già.

anyway, grazie a tutti quelli che leggono, votano e commentano la storia.

per qualsiasi cosa mi trovate su

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un bacio e a presto

rose xx

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