'Cause when I'm not with you I'm weaker

-Avete visto Daniel?- domando il lunedì seguente, in preda ad una leggera ansia. L'ultima volta che ho avuto sue notizie, è stato venerdì pomeriggio. Mi ha detto che andava a fare una corsa per schiarirsi le idee ma, successivamente, non mi ha chiamato né scritto.

Una parte di me, quella più orgogliosa e ancora ferita, ha pensato, malignamente, che, anche questa volta, Daniel si è rimangiato ogni cosa. Ha capito che lui proprio non ce la fa a rimanere fisso nelle vesti del ragazzo perfetto, quello della porta accanto. L'altra, però, quella un po' più sentimentale, ha controbattuto che lui non farebbe mai una cosa del genere, non dopo che, per un mese, ha dimostrato che avrebbe scalato le montagne, pur di vedermi felice e di vedermi stare bene, e non dopo che mi è stato accanto ogni singolo giorno.

-Non è stato da te tutti questi giorni?- il volto allarmato di Chris mi riporta indietro di undici mesi, quando ci domandavamo dove fosse finito Albus, visto che pensavano che fosse con la sottoscritta.

-Non lo vedo dal mio compleanno...- silenzio, il cuore si ferma per un attimo. La mia testa comincia a ingranare, dando vita ai peggiori pensieri. Non posso aver perso anche lui, non è un'ipotesi minimamente plausibile. Sicuramente vorrà evitarmi dopo la discussione che abbiamo avuto alla festa, d'altronde è una cosa che ha sempre fatto, sin dal primo giorno.

-Wow, avete delle facce- Daisy fa una smorfia, ma io e Chris continuiamo a guardarci senza battere ciglio. –Ragazzi, che è successo?-

-Sai dov'è Daniel?-

-Non era con te?- scuoto la testa e, incurante del fatto che ci sia lezione e che io abbia perso fin troppi giorni, esco immediatamente dalla scuola, correndo verso il cortile.

-Ehi, ehi, ehi- Mike mi blocca, poggiando le mani sulle mie spalle. –Dove stai scappando?-

-Daniel non dà notizie da quattro giorni e, l'ultima volta che è successa una cosa del genere, ci siamo giocati Albus, quindi vorrei evitare di perdere anche lui-

-Ma abbiamo lezione- il ragazzo indica l'edificio scolastico. Sospiro, sto praticamente rinunciando ad Harvard, a tutti i miei sogni, e non è una cosa di cui vado fiera. Però non ho potuto salvare Albus, quindi non posso permettermi di rimanere con le mani in mano anche per Daniel. –Possiamo andarci dopo-

-Vuoi davvero aiutarmi, vero Mike?-

-Certo, è per merito tuo se, adesso, ho una seconda possibilità- mi mordo il labbro. Ci deve pur essere un modo per conciliare entrambe le cose.

-Cerca di far sospendere le lezioni. Allaga la scuola, fa saltare la corrente...qualsiasi idea è ben accetta, ma non devono esserci feriti, mi raccomando-

-Va bene, tu va' dal padre di Daniel, se hai novità, manda un messaggio sul gruppo-

-Perfetto, ci sentiamo più tardi- mi fa l'occhiolino, ed io inizio a correre verso casa del ragazzo. Mia madre non mi ha ancora ridato la Vespa, e ha nascosto anche le chiavi della macchina. Persino sta mattina, quando le ho fatto notare che Daniel non era venuto a prendermi, non ha voluto saperne, ha preferito accompagnarmi direttamente lei, cosa che non accadeva dal primo anno.
Mentre continuo la mia maratona verso la mia meta, sento un leggero sfrigolio. Abbasso un attimo lo sguardo e noto le mani completamente avvolte da saette viola.
Non ho più usato i miei poteri, anche perché non so minimamente come controllarli, o che cosa potrebbero fare. Se fossero comparsi in un altro momento, quando ancora tutto andava per il verso giusto, sarei stata la persona più felice del mondo.
Ci metto circa venti minuti per arrivare a destinazione, completamente madida di sudore e col fiatone. Credo di non aver mai corso così tanto in vita mia, di non avere mai avuto una scarica di adrenalina tanto potente in vita mia.
Pigio il campanello, o meglio, tengo il polpastrello premuto su di esso, fino a quando non sento dei passi provenire verso la mia direzione. La persona, però, che mi apre la porta, non è quella che speravo.

Derek sta sull'uscio, sbuffando, col tipico volto di chi è stato appena disturbato.

-Stavo per chiamarti. Mio figlio è stato da te in questi gironi? Non risponde alle mie chiamate da venerdì-

-Anche io non lo sento da quel giorno- il suo sguardo cambia radicalmente, lasciando spazio alla preoccupazione e alla rabbia.

-Dobbiamo trovarlo...hai idea di quali siano stati i suoi ultimi spostamenti?-

-Mi aveva detto che andava a correre, e poi il buio-

-Entra in casa e chiama gli altri, questa situazione non mi piace per niente- si sposta dall'uscio, ed io muovo qualche passo verso la sua direzione. Se fosse successo qualcosa a Daniel, non me lo perdonerei mai. Avrei dovuto chiamarlo, avrei dovuto tempestarlo di telefonate.

-Derek?- solo un filo di voce esce dalle mie labbra, tanta è la paura per la sua sorte.

-Dimmi Rose-

-Lo ritroveremo, vero? Ci sta soltanto facendo uno dei suoi soliti scherzi, non è così?-

-E' ancora vivo. Noi angeli abbiamo la capacità di percepire la presenza di chi sta più a cuore, delle persone che amiamo, e sto che lui è qui da qualche parte-

-Questo lo so, e ti invidio ora come ora. Vorrei avere un contatto con lui, ma non riesco a sentirlo-

-Invece puoi- corrugo la fronte. Ho letto tutti i libri che Derek aveva in biblioteca eppure, questa piccola parte, non me la ricordo per niente. –Daniel ti ha donato il suo sangue, quando stavi per morire, è uno dei doni celestiali, e questo vuol dire che, adesso, siete legati indissolubilmente. Devi solo concentrarti-

-Non è stata la prima volta, comunque. A Lione...- alza un sopracciglio. Sto scendendo troppo nel particolare, e non possiamo permetterci di perdere tempo, dobbiamo trovare Daniel prima che sia troppo tardi. –Chiamo a rapporto gli altri e li faccio venire immediatamente qui-

-Sì credo che sia meglio. Ci vediamo più tardi- spiega le ali, grandi e maestose. Non avevo mai visto le sue prima d'ora, e rimango a guardarle, estasiata. Emanano luce propria, che sarebbe in grado di irradiare l'intero vicinato. Chissà se, un tempo, erano così anche quelle di Daniel.
Scuoto la testa, devo rimanere concentrata e, soprattutto, lucida. Lui sta bene, sta ancora bene, e noi lo salveremo.
Prendo il cellulare, lo sblocco e clicco sul contatto di Daisy.
-Mike ha fatto saltare l'intero impianto elettrico della scuola, probabilmente ci vorranno giorni prima di ripristinarlo-
-Dovete venire immediatamente. Daniel è sparito, dobbiamo trovarlo al più presto-

🤢🤢🤢

-Riesci a sentirlo?- stringo le palpebre più che posso, cercando di concentrarmi. Non so bene come funzionino queste cose, ma farei qualsiasi cosa, pur di essere di aiuto. Eppure tutto ciò che vedo è il buio, con qualche macchia in base alla potenza con cui strizzo gli occhi.

-No- mi siedo sul divano, sbuffando. Sono totalmente inutile, ho dei poteri, e non so nemmeno come usarli. –Da dove devo iniziare?- sbotto, passando freneticamente le mani tra i capelli. Perché non ci riesco?

-Smettila con i melodrammi, non si tratta di te, ma di Daniel- mi mordo il labbro inferiore, sentendo, ben presto, il sapore metallico del sangue in bocca. Non riuscendo più a sopportare le frecciatine di Skyler, riduco le palpebre a due fessure e, in men che non si dica, la ragazza vola dall'altra parte della stanza. –Giuro che, adesso, ti distruggo-

-Ferme voi due- Diana urla e tende le braccia sia verso di me, che verso la ragazza. Le mie si bloccano a livello dei fianchi, come se una corda le avesse legate. –Prima troviamo Daniel, e poi sarete libere di ammazzarvi come volete-

-So io dov'è finito- Mike compare al centro della stanza. Nonostante, ormai, possa tranquillamente camminare tra di noi, mantiene tutti i suoi poteri da fantasma. Dice che sono stato io ad evocarlo, ma non ho la più pallida idea di come abbia fatto. –E non porto buone notizie-

-Parla Mike, o ti uccido per la seconda volta seduta stante- di Chris, negli anni, ho sempre invidiato la calma con cui ha saputo affrontare ogni situazione. Eppure, adesso, con Daniel scomparso nel nulla, non riesce a stare fermo un attimo, continua ad andare avanti e indietro per la stanza, mettendo ordine, toccando i cuscini.

-Lo hanno preso gli Psuché. Ne ho incontrato uno proprio alla fine della strada. Credo che mi abbia riconosciuto, e mi ha detto che ce l'hanno loro, e che non hanno intenzione di lasciarlo andare subito. Ho già avvertito suo padre, si sta riunendo col Consiglio per capire cosa fare-

-Al diavolo il Consiglio, in tutti questi anni hanno soltanto fallito, specialmente con lui. Loro vogliono me, per questo hanno rapito Daniel. Hanno bisogno della sottoscritta per riportare in vita Morsein, e sono sicura che mi proporranno uno scambio del genere-

-Ho quasi paura a chiedertelo Rose, ma che hai intenzione di fare?-

-Secondo te Daisy? Andare a riprendermelo- poggio le mani sui cuscini del divano, e mi rimetto in piedi. Non sono mai stata tanto sicura di qualcosa come in questo momento, anche se potrei lasciarci le penne.

-Dimmi, sei impazzita per caso?- la mia migliore amica gesticola animosamente, lanciando qualche saetta qua e là. –Potresti farti uccidere, lo sai vero?-

-E' me che vogliono, è per me che lo hanno preso, e sarò sempre io che lo riporterò qui-

-Non penserai mica che ti lasceremo da sola- Chris ridacchia. Le lentiggini sul viso stanno sparendo, sono molte di meno rispetto a quelle che, in passato, gli coloravano il volto. –Siamo una squadra, e abbiamo imparato sulla nostra pelle che, quando siamo da soli, non combiniamo niente di buono-

-Il problema è che non sappiamo dove lo tengano- Diana si morde il labbro. Nella mia spavalderia da cavaliere senza macchia e senza paura, avevo dimenticato questo piccolo particolare.

-Daisy, tu puoi rintracciarlo, vero? Una volta con me ci sei riuscita. Io sono troppo nervosa per poterci riuscire-

-Eravamo alla festa di Seth, e tu eri a pochi metri di distanza, è un discorso totalmente diverso-

-Proviamoci, cosa abbiamo da perdere?- Daisy guarda prima Audrey e poi me. Assottiglia le labbra, per niente convinta di quel che le sto chiedendo.

-Okay ascolta- prendo le sue mani tra le mie, e la guardo dritta negli occhi. –Abbiamo perso Albus lo scorso anno di questi tempi, e c'è mancato poco che cadessimo a pezzi. Non possiamo permettere che accada la stessa cosa a Daniel. Non siamo riusciti a salvarne uno, ma possiamo ancora cambiare le cose per l'altro. Il Consiglio non si attiverà mai in tempo, e tu lo sai- la ragazza sospira, e scuote la testa.

-Ci cacceremo in un sacco di guai, lo sai questo?-

-E' da tre anni che attiriamo i guai come le calamite-

-E sai che il Consiglio potrebbe anche prendersela con te? Tu non dovresti avere poteri, e loro non sanno dei giochini che hai imparato a fare in questi mesi-

-C'è Daniel di mezzo, non mi importa di nient'altro-

-Va bene, cercherò di fare del mio meglio, ma non posso garantirti che funzionerà-

-Andrà tutto bene- mi convinco. Pensare positivi è l'unica cosa che può darmi forza adesso.

-Appena lo troveremo, però, mettetevi insieme e ponete fine a questa tensione che c'è tra voi due da un anno a questa parte, non vi sopporto più- abbasso lo sguardo. Una possibile relazione con Daniel è l'ultima cosa a cui penso in un momento del genere.
-L'importante, in questo momento, è portarlo a casa, tutto il resto è secondario-

Daniel

Respiro a fatica, notando le gocce di sangue e di sudore mischiarsi, prima di ricadere per terra. Sospiro, il dolore che sento, in questo momento, è davvero forte, viene battuto soltanto da quello che ho provato quando Rose ha tentato il suicidio, ma ci si avvicina parecchio.

-Bene bene bene- Marcus, presenza incostante nella nostra vita ma pur sempre presente negli ultimi anni, mi raggiunge, e mi guarda con un sorriso sornione. –A quanto pare, finalmente, Daniel Manson è caduto nella nostra rete-

-Siete stati soltanto fortunati. Non sono al massimo della mia forza, sennò vi avrei fatti fuori uno per uno- scoppia a ridere, gettando la testa indietro. Il bruciore lungo il mio corpo aumenta notevolmente, ed io devo ricorrere a tutta la mia forza di volontà per non urlare.

-Sappiamo entrambi che non è così. Tu hai bisogno di nutrirti come un vampiro, ma non lo hai mai fatto e, negli ultimi tre anni, la natura che cerchi tanto di nascondere, che cerchi di celare e di reprimere con tutte le tue forze, ha finito per assorbire energia dalla tua parte angelica, fino a consumarti. Sei debole, le tue ferite non si rimarginano più, e mi stupisco che tu sia ancora in grado di camminare ritto sui tuoi piedi. Come puoi seriamente anche solo pensare di poter proteggere la tua amata Rosebelle in queste condizioni?- il suo nome, pronunciato da quel deficiente, mi dà una scarica di adrenalina. Il mio corpo si contorce, urlo e mi dimeno, nella vana speranza di poter spezzare queste dannate catene che mi tengono attaccato al soffitto come un maiale morto.

-Non nominarla- sibilo, con quel poco fiato che ancora mi rimane. –Devi lasciarla stare-

-Ancora non lo hai capito? E' per lei che ti abbiamo rapito- si avvicina a me e, con una delle sue piume nere, mi incide il fianco. Il mio sangue rosso cola, ed io caccio un urlo disumano. –Vogliamo lei, ma tu le stai sempre addosso. Ma, soprattutto, sei tanto importante da farla correre immediatamente qui a salvarti, incurante delle conseguenze. Non riesce ancora a controllare i suoi poteri, vero?-

-Vi prego, non toccate Rose. Ha sofferto davvero tanto nell'ultimo periodo, si regge in piedi a malapena. Farò tutto quello che volete ma vi supplico, lasciatela fuori da questa storia- il solo pensiero di poterla perdere di nuovo, di metterla in pericolo, mi fa mancare l'aria, e potrebbe uccidermi seduta stante.

-E' proprio vero quello che si dice su di te in giro. Daniel Manson si è innamorato- sghignazza compiaciuto. Digrigno i denti, sapevo che, prima o poi, lei sarebbe diventata la mia più grande debolezza, quella su cui tutti si sarebbero lanciati, pur di farmi cadere. –E quando la tua bella arriverà qui per salvarti, bam, noi la prenderemo. Guarda il lato positivo, almeno sarete insieme. Che cosa romantica- con tutta la forza che ho in corpo, mi getto verso di lui, sperando che le catene si spezzino. Ma non succede, perché io sono troppo debole. Sicuramente, anche se riuscissero a salvarmi, le mie ferite non si rimarginerebbero. Sono consapevole che sia giunta la mia fine eppure non posso fare a meno di piangere, perché so che la sto lasciando andare anche io, che sto lasciando andare Rose proprio quando più aveva bisogno di me.

-Ci deve essere un altro modo per non coinvolgerla. Potete prendere me, sono sicuro che potrò esservi di aiuto anche io. Ma vi prego, lasciate stare Rose-

-La tua disperazione è quasi esilarante. Come ti sei ridotto Daniel. Seth aveva proprio ragione. Tu eri uno dei più grandi, avresti potuto fare grandi cose, saresti potuto diventare davvero potente. E invece, ti sei innamorato della tua protetta, come in uno di quegli odiosi film che piacciono alle ragazzine-

-Sono meglio adesso di quanto non lo sia mai stato in passato-

-Toccante, sto quasi per mettermi a piangere- si porta una mano sul petto.

In cuor mio spero che qualcuno blocchi Rose, che le impedisca di trovarmi. Ma so quanto può essere testarda quando si mette in testa di dover salvare la situazione. E, in questo modo, riuscirebbe a risolvere anche il mistero di Albus. Due piccioni con una fava. –Comunque una cosa te la devo concedere: la piccola Rose è davvero carina-

-Toglitela dalla testa. Sai che ucciderei chiunque si azzardasse soltanto a sfiorarla con un dito-

-Sì, sono bene come hai combinato Seth. Però non hai messo in conto una cosa importante Daniel. Tu, adesso, sei qui, e non hai più alcun potere- gli sputo in un occhio, pur sapendo che ha ragione. Non sono mai stato tanto impotente e debole in vita mia come in questo momento.

Rose

-O mio dio no, un'altra spedizione punitiva. L'angelo custode mancato ha già rischiato di farmi rivedere il creatore, quindi credo che sia abbastanza-

-E' proprio per lui che siamo qui- poggio la mano sulla porta e la spingo violentemente verso di lui, colpendolo in pieno viso. Seth impreca ma, in questo modo, sia io che Daisy che Diana entriamo in casa. –Mi spieghi com'è possibile che, ogni volta che vengo qui, i tuoi genitori non ci sono mai?-

-Sono molto impegnati- borbotta. Si massaggia il naso, e si avvicina a noi, pur mantenendo una certa distanza. –Che posso fare per voi? Non mi risulta di avervi dato fastidio nell'ultimo mese, anche perché ci tengo ancora alla mia vita-

-Daniel è scomparso- dico, senza troppi giri di parole. Più tempo perdiamo, più rischiamo di non trovarlo. –Lo hanno preso gli Psuché e abbiamo bisogno di tutti i rinforzi possibili per poterlo liberare, il che, purtroppo, include anche te e il tuo branco, nonostante tu sia l'ultima persona sulla faccia della terra che voglia vedere, o con cui voglia lavorare-

-E se io non accettassi?- mi guarda con tono di sfida, con quel senso di superiorità che lo ha sempre contraddistinto in questi due anni.

A quel punto, presa da un moto di rabbia, porto un braccio all'altezza della sua gola, e lo spingo contro il muro.

I miei occhi pizzicano, e sento qualcosa scorrere nelle vene, qualcosa di potente, che sta per venire fuori.

-Non credo che tu abbia molta scelta, a meno che tu non voglia essere la cavia per testare i miei poteri-

-Qualcuno ha tirato fuori le unghie- sghignazza, ma io non sto scherzando. Sfioro con i polpastrelli la sua pelle, ed emano un fiotto di scariche elettriche viola.

-Nessuno mi mette più in un angolo Seth, ed io non scherzo quando si tratta di Daniel-

-Però, questo sì che è un upgrade notevole, i miei complimenti Rose- rivolgo uno sguardo a Diana, che sta ancora sbattendo le palpebre degli occhi sgranati, incredula per ciò a cui ha appena assistito.

-E va bene, vi aiuteremo- mollo la presa. Il ragazzo si sistema la spalla e mi guarda con gli occhi ridotti a due fessure. –Sai, dovresti ringraziarmi. E' per merito mio che sei sbocciata, proprio come una rosa- roteo gli occhi al cielo, il suo corpo viene scaraventato contro il muro.

-Lascia decidere a me per cosa e per chi dovrei essere grata Seth. Adesso raduna gli altri cagnolini, vi aspettiamo a mezzanotte di fronte casa di Chris-

-Il Consiglio che cosa pensa di questa tua manovra sovversiva?-

-Tu preoccupati di presentarti in tempo all'appuntamento, al resto penserò io una volta che saranno venuti a saperlo-

-Sono sconcertata da quello che ho appena visto- usciamo da casa di Seth. Spero che Daisy sia riuscita a rintracciare Daniel, anche se l'ho vista con le mani nei capelli, parecchio sotto pressione per tutta questa storia. –Hai, per caso, incanalato tutti i cattivi delle serie tv nel tuo essere?-

-Sto solo evitando che un altro di noi faccia la stessa fine di Albus. Forse, se mi avreste fatto intromettere sin dall'inizio, se non mi aveste nascosto tutte quelle cose, lui sarebbe ancora vivo-

-Riguardo a lui- Diana si gratta la testa. Si schiarisce la voce, e sbatte le palpebre dei suoi grandi occhi scuri. –Visto che, per ora, sono nella mia fase buona che, probabilmente, nessuno di voi rivedrà mai più...mi dispiace di essere andata a letto con Albus. Lui non mi piaceva, il mio unico scopo era ferire te. Da quando sei arrivata, Daniel ha riservato a te tutte quelle attenzioni che, nel bene o nel male, a me non aveva mai concesso. Che si trattasse di litigare o di scovare fantasmi insieme, lui aveva sempre un posto per te nella sua vita, e sprecava tante di quelle energie anche solo per urlarti contro. Così ho pensato di renderti pan per focaccia: tu mi hai portato via Daniel, ed io ti prendo il tuo prezioso Albus. So quanto vi amavate, quanto significaste l'uno per l'altro e, forse, se io non mi fossi messo in mezzo, voi due sareste felici, e a lui non sarebbe successo niente. Perché pure io mi sento in colpa per la sua scomparsa, avrei potuto cambiare ogni cosa-

-Avremmo tutti potuto cambiare le cose, ma eravamo distratti dalla nostra vita e, quando la situazione è precipitata, non abbiamo saputo dove mettere mani-

-Credi che Seth verrà questa sera?-

-Sì, penso di averlo spaventato abbondantemente. Adesso il problema principale è fare uscire me. Mia madre entra in camera mia ogni notte per controllarmi, tranne quando Daniel dorme da noi-

-Puoi provare a parlarle e a spiegarle la situazione- risaliamo in macchina, dove Daisy ci stava aspettando, ancora con gli occhi chiusi per cercare di localizzare Daniel. Diana si mette alla guida e. Ci lanciamo uno sguardo, ed io scuoto la testa.

-Se le dicessi che hanno rapito Daniel e che io sto andando a salvarlo, mi chiuderebbe a chiave in camera-

-Possiamo dormire io e Daisy da te, magari non sale- esclama, girando le chiavi nel quadro.

-Ne dubito. E sarebbe, inoltre, incuriosita dalla tua presenza, senza offesa ovviamente-

-Tranquilla- ci penso su per una manciata di secondi, alla ricerca di una sorta di illuminazione dal cielo. O da Albus, sperando che, da lassù, mi aiuti a salvare il suo migliore amico. –Daisy...-

-Non mi piace quel tono, perché già immagino benissimo cosa tu mi stia per chiedere-

-Non è che tu potresti creare una pozione per tenerla buona fino a quando non riportiamo Daniel a casa sano e salvo?-

-Sai che, da maga, puoi crearle anche tu vero? Hai visto Harry Potter così tante volte, che mi stupisco del fatto che tu non ci abbia ancora provato-

-Con quali risorse? Mia madre controlla ogni mio movimento e metto a soqquadro la mia stanza ogni giorno, alla ricerca di qualcosa di pericoloso da eliminare-

-Devi imparare ad utilizzare i tuoi poteri Rose. Sfogarli di tanti in tanto, a tuo piacimento, è controproducente sotto tantissimi aspetti-

-Mettiti nei miei panni, non li ho scoperti nel periodo più felice della mia vita e, in tutti questi mesi, ho avuto altro a cui pensare. Questa estate prometto che mi eserciterò-

-Vedrò quello che posso fare per tua madre, ma non ti prometto niente-

-Derek oggi mi ha detto che gli angeli hanno la capacità di sentire le persone a cui sono più legate. E so che può sembrare assurdo, ma percepisco la presenza di Daniel. Ed è ancora vivo, il suo cuore batte ancora-
-Spero davvero che sia così. Comunque credo di aver capito dov'è, sono sicura all'ottanta percento, dovremmo soltanto capire quanti Psuché ci sono con lui-
-Seth ha accettato, abbiamo anche il branco dalla nostra parte-
-A proposito Daisy, ti sei persa una scena pazzesca! Rose lo ha inchiodato al muro e lo ha minacciato, è stato il momento migliore della mia vita-
-Ti fidi di lui?- mi chiede la ragazza, ignorando completamente Diana.
-Per niente, ma non abbiamo altra scelta. Da soli non so quante chance avremmo-
-E' assurdo che questo stia accadendo proprio a noi-
-A quanto pare il tenermi all'oscuro di ogni cosa non è stata la soluzione migliore, i metodi educativi di mia madre sono discutibili-
-In effetti ci avrebbe risparmiato un paio di rogne- Diana si stringe nelle spalle, ed io non posso proprio darle torto. Se avessi saputo la verità, Daniel non sarebbe stato rapito, e forse Albus non sarebbe morto. –Ma è inutile pensarci adesso, comunque è andata, non è colpa tua-
-Tenete d'occhio Audrey piuttosto. E' brutto da dire ma non mi fido per niente di lei e, per quanto ne sappiamo, potrebbe aver ordito con Skyler un piano per vendicarsi-
-Audrey è strana. E' totalmente in sua balia- risponde Daisy. –Ne sembra quasi innamorata, tanto la difenda a spada tratta- 





Sbaaam!

Ma quanto è bella Rose in questo capitolo mado?

-2 alla fine, e sì, ho pubblicato due volte questa settimana, amatemi.

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eeeeeeeeee ditemi cosa ne pensate di questo capitolo. anche se, per ora, non scrivo molto qui sotto, non vuol dire che non tenga a voi o alla storia, sto cercando di passare un dannato esame e la mia via sociale è pari a zero.

quindi ora vi saluto,

un bacio

rose xx

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