And then you're just a ghost
Sbatto un paio di volte le palpebre e tasto il materasso accanto a me. Daniel non è qui e, per quanto io possa essere ancora mezza addormentata, scatto sull'attenti come un soldatino, allarmata dalla sua mancanza.
Scendo giù dal letto come un fulmine, ritrovandomi quasi a saltare gli scalini che dividono la camera dal piano di sotto.
Mi guardo intorno, sentendomi come se fossi racchiusa in una bolla, forse per la mancanza di sonno.
-Come fai ad essere così iperattiva appena sveglia? Di solito sembri un bradipo che sta per morire-
-Sei qui- mi volto. Daniel è in cucina che sta masticando rumorosamente come al suo solito.
Stranamente, indossa una maglietta, e non sembra essere troppo malconcio per ciò che ha subito per tre giorni di fila. –Dio mio, mi hai fatto prendere un colpo-
-Adesso non è che, se non mi trovi, devi subito andare in panico-
-Tu ti posizioni ancora dietro la porta del bagno fino a quando non esco!-
-Non è la stessa cosa-
-E perché mai?-
-Perché, nel mio caso, sono stato rapito dagli Psuché mentre, nel tuo, il nemico eri tu-
-Non c'è comunque bisogno di controllarmi a vista- borbotto, incrociando le braccia al petto.
-Per quanto io sia ancora seccato che, tra tutti i presenti, sia stata tu quella ad avermi dato il sangue, involontariamente mi hai fatto il regalo più bello del mondo- corrugo la fronte. Il ragazzo fa un passo verso di me, allegro, come se non fosse stato tenuto in ostaggio da un branco di Psuché, rischiando la morte. –Quando mi sono svegliato un'ora fa, sentivo un fastidioso prurito alle scapole così, pur di non svegliarti, mi sono alzato, ed è successo questo- davanti ai miei occhi increduli, si dispiegano le ali maestose di Daniel. Occupano quasi l'intera area della cucina, e presentano delle sfumature argentee. Mi ritrovo a guardarle estasiata mentre noto con piacere che, l'aura dorata che ha sempre contraddistinto lui ed Albus in questi anni, è tornata nuovamente.
-Tornerai ad essere un angelo per mano di una ragazza Daniel, ma non di Rebecca-
-Già, e quella ragazza sei proprio tu Rosebelle, hai spezzato a maledizione-
-Ti giuro che non ho la più pallida idea di come io abbia fatto, ma mi rendo conto che, ormai, è diventato il mio motto praticamente per tutto-
-Vieni con me- il ragazzo mi prende di peso e, prima che me ne accorga, mi ritrovo a volteggiare tra le nuvole, cercando di trattenere lo stupore.
Mi guardo intorno col naso all'insù, ammirando le ali di Daniel in tutto il loro splendore, che accarezzano la volta sopra di noi.
-Questa volta non mi cancellerai la memoria, vero?-
-Niente più cavolate, te l'ho promesso-
-E' assurdo che non mi ricordassi di qualcosa di talmente bello e perfetto- tendo, tentennante, una mano verso di esse. Le accarezzo appena, con i polpastrelli tremanti, stupendomi della morbidezza e del calore che esse emanano. –Ora capisco perché le piume degli angeli sono uno dei doni celestiali-
-Sì, non credo che esista alcun esempio accertato nelle nostra storia che testimonia un regalo del genere-
-Però siete caduti in molti, durante questi anni. Per vivere una vita normale, o semplicemente per amore-
-La caduta non è il massimo del sacrificio, a volte si cerca solo di liberarsi dal peso di questo fardello. Essere angeli non è per niente facile, è un lavoraccio-
-Sì, credo di essermene accorta negli ultimi tre anni- facciamo un breve giro intorno al quartiere, per poi atterrare nuovamente in cucina.
–E' incredibile che sia successa una cosa del genere, ormai avevo perso completamente le speranze-
-Mi ero quasi dimenticata della maledizione e di tutto il resto, ad essere sincera. Sono davvero accadute troppe cose nell'ultimo anno e mezzo-
-Non è stato il migliore dei nostri periodi- riduce le palpebre a due fessure e ritira le spalle all'interno delle scapole.
-Solo non capisco una cosa-
-No, ti prego- Daniel poggia una mano sulla mia bocca. Il suo sguardo è preoccupato, e gli occhi azzurri sembrano più grandi del solito. –Le ho appena recuperate, non andare a cercare il pelo nell'uovo, è la prima cosa bella che mi capita da tanto, ovviamente dopo te che sei sopravvissuta al suicidio- sposto la mano di Daniel dalla mia bocca. Il volto del ragazzo è illuminato da sole, le sue iridi brillano, azzurre e belli come sempre.
-Dico solo che, se dovevi tornare un angelo grazie all'amore di una ragazza, perché non è successo per via di Skyler? Siete stati insieme per otto mesi-
-Perché eri tu, sei sempre stata tu Rosebelle, ma negarlo è sempre stato più facile di qualsiasi altra cosa- abbasso lo sguardo. E se fosse davvero così che deve andare? Se tutto quel che è successo ci avesse, inesorabilmente, portato a questo? –Ma scusami hai ragione, non faccio che assillarti con le mie belle parole e non è giusto, non è giusto in un momento del genere-
-Una parte di me è ancora fermamente innamorata di te, come se niente fosse successo in questi mesi, ma non posso proprio darle ascolto, perché ho paura-
-E hai ragione, hai pienamente ragione. Però Rose, tu mi hai ridato le ali, vorrà pur dir qualcosa no?-
-Che il mio amore nei tuoi confronti è abbastanza forte-
-Che il nostro amore è abbastanza forte, sennò, come hai detto tu, sarebbe bastata Skyler-
-Non capisco come funziona la vita ora come ora, figuriamoci le maledizioni-
💛💛💛
-Okay, io alzo ufficialmente le mani, non sono mai stato tanto confuso in vita mia come negli ultimi mesi, e questa non è che la ciliegina sulla torta- Chris si siede e mostra i palmi in alto, muovendo la testa da una parte all'altra.
Quando abbiamo raccontato ad i ragazzi cosa fosse successo, ci aspettavamo, o meglio mi aspettavo, che sarebbero stati felici: finalmente Daniel è tornato un angelo a tutti gli effetti, adesso non metterà più in dubbio se stesso o le sue capacità, non penserà più di essere inutile e le cose potranno prendere, una volta per tutte, una bella piega. Tuttavia, come al solito, non è stato così, perché hanno iniziato a storcere il naso, cercando di capire come sia potuta succedere una cosa del genere.
-Le tue ali sono tornate, non ci posso credere- Audrey si passa una mano tra i capelli scuri. Non capisco perché non possiamo semplicemente festeggiare per quel che è successo. E' la prima cosa positiva che ci capita dopo un periodo no che è durato anche troppo.
-Non vorrei essere accusata di favoritismo o robe del genere, ma dovreste essere davvero contenti, e le vostre facce emanano solo vibrazioni negative- porto una gamba sulla sedia, avvolgendola con le braccia. I ragazzi mi guardano stupiti, e poi Skyler, dal nulla, scoppia a ridere. –Stai iniziando a sviluppare in me il desiderio di sopprimerti-
-Sei davvero un'illusa Rose. Non glielo hai detto, vero?- si rivolge a Daniel, il quale, preso alla sprovvista, cambia radicalmente espressione.
-Sta' zitta- sibila, a denti stretti. –Non ti darò l'occasione di incasinare ogni cosa-
-Lo sai che, all'inizio dello scorso anno, Daniel ha deciso di essere più gentile con te perché aveva capito che eri l'unica a poter spezzare la maledizione? Per questo era così tanto buono. Dopotutto, prima della Miller, quante altre volte avevate litigato?- rimango incredula davanti alle sue insinuazioni. Eppure, il ragazzo non proferisce parola, e si limita ad abbassare il capo, tipico segno di colpevolezza.
-Ti prego dimmi che non è vero, dimmi che non è stata tutta una fottuta bugia!- il tono della mia voce si alza radicalmente. I bicchieri, in cucina, esplodono, frantumandosi in mille pezzi. –Come hai potuto Daniel?! Come hai potuto?!- inizio a spingerlo, a dargli colpi sul petto. Per l'ennesima volta mi ritrovo fregata dai giochetti di quel ragazzo, dal suo umore altalenante e dalle sue bugie.
-Oh, ecco che ci risiamo. Il Daniel e Rose show. Perché non riuscite a stare insieme e basta?-
-Taci!- urliamo contemporaneamente a Chris. -Io non avevo alcuna intenzione di ferirti, è chiaro? Sospettavo che tu potessi aiutarmi e, all'inizio, ammetto di essermi addolcito per questo motivo. Ma ciò che provo per te, ciò che sento, è vero. Io ti amo Rose, e questo va al di là di uno stupido paio di ali o di una maledizione. Quello che abbiamo noi due è reale, tutto il resto è rumore di sottofondo-
-Come posso crederti dopo tutto quello che è successo, eh? Come pensi che...?- mi ritrovo a piangere, quasi fosse la prima volta che ho il cuore spezzato. –Stavo finalmente tornando a stare bene-
-Sei davvero una stronza, lo sai questo Skyler?- Diana, irritata, la scaraventa dall'altra parte della stanza. Anche io, in questo momento, vorrei darle fuoco, ma mi sforzo di non pensarci, visto che potrebbe succedere davvero.
-Non tornerò mai con te, se è questo che speri- Daniel si volta verso la diretta interessata. –Chissà cosa si prova ad essere la persona più odiata sulla faccia della terra-
-Daisy- mormoro. –Possiamo tornare a casa?-
-Che? Oh sì, certo- guardo Daniel, prima di essere teletrasportata via, come se fosse l'ultima volta che lo vedo. Con la consapevolezza che, adesso, è finita per sempre.
Daniel
-Sei messo proprio in un bel casino Danny, te l'ho sempre detto che avevi calcato un po' troppo la mano in questi anni-
-Daniel, e grazie papà, questo sì che mi tira su di morale. Faresti prima a darmi in mano una pistola per spararmi- sposto il piatto, mi si è chiuso lo stomaco. Rose non risponde da tre giorni alle mie chiamate, e non credo che lo farà, senza contare che ha fatto creare a Daisy una barriera intorno a casa sua, cosicché io non possa avvicinarmi nemmeno dalla finestra. Certo che sa proprio essere vendicativa quando vuole.
-Quando ti avevano rapito, ero disperato. Sei il mio unico figlio e, anche se il nostro rapporto non è stato dei migliori, ed io non sono stato il migliore dei padri, ti voglio bene, e farei di tutto, pur di vederti felice-
-Beh, se riuscissi a far parlare Rosebelle Everly Greyson con me sarebbe una gran bella cosa-
-Credo che tutti e due abbiate bisogno di una pausa l'uno dall'altro. Quest'ultimo anno è stato parecchio faticoso, ne avete passate di cotte e di crude, dalla morte di Albus a Skyler, dal fantasma resuscitato al suicidio, dal tuo rapimento alle ali. Siete cresciuti sotti i miei occhi in questi anni, e so benissimo del legame che si è creato tra di voi, ma ci sono davvero troppe cose in sospeso che, se affrontate adesso, vi porteranno solo a litigare e ad allontanarvi di più-
-Io la amo, papà-
-Lo so, ma sei stato anche un coglione. Se non avessi messo in mezzo Skyler, metà di tutto questo non sarebbe mai successo, ed ora non ti troveresti in questa situazione. Ti eri già intromesso tra le ed Albus quando le hai raccontato della storia di Diana lo scorso anno, che cosa ci sarebbe stato di diverso questa volta?-
-Tu sì che sai come tirare su il morale alla gente. Sicuro che, Rose, prima di suicidarsi, non sia venuta qui da te?-
-Quello che sto cercando di dirti Daniel è che, forse, è meglio che tu vada da qualche altra parte questa estate. Ti verserò un po' di soldi sul conto, ma penso che tu debba allontanarti da New Orleans. Questo posto ha portato via Albus e ha intossicato tutti voi. Avete intrapreso molte avventure insieme, comprese il tuo salvataggio stile fuga da Alcatraz, però ritengo che, per qualche tempo, sia meglio che ognuno di voi prenda delle strade diverse. Questo non cambierà il rapporto tra di voi, tuttavia, in questo momento, c'è troppa tensione, troppo rancore, troppe parole non dette per non ferire l'altro, ed è necessario che ognuno ragioni su quel che è accaduto da solo, senza influenze esterne-
-Come farò a lasciare Rose? E non è detto che i ragazzi si separeranno, stanno andando abbastanza d'accordo per ora-
-Invece è già successo- alzo lo sguardo verso di lui. Quante cose mi sono perso, in questi giorni di isolamento forzato. –Ho già parlato con i loro genitori a riguardo. Chris andrà dai nonni in Florida, Audrey, invece, ha fatto coming out con i suoi, e poi è scappata in Europa. Daisy e Diana rimarranno con Rose che, se il piano di Isebelle funziona, passerà qualche settimana con sua nonna a San Francisco per imparare a destreggiarsi con i suoi poteri. E' una bomba ad orologeria ora come ora, e questo non fa bene né a lei né a chiunque le stia intorno-
-Audrey ha fatto coming out?- mio padre fa un cenno di assenso. Perché nessuno di noi ne sapeva niente? –Devo parlare con Rose-
-Daniel- poggia una mano sul mio braccio. Si toglie gli occhiali, è la prima volta che noto quanto siano tristi e scoloriti, ben lontani dalla lucentezza che li caratterizzava una volta. –L'unica cosa che devi fare adesso, è andartene, per il tuo bene e per quello degli altri. Vi autodistruggerete, continuando a stare l'uno accanto all'altro. Dovete appianare le vostre divergente, ma non potrete farlo, se continuerete a stare appiccicati, se tu continuerai a starle col fiato sul collo. Ti posso assicurare che non le accadrà niente mentre sarai via, sarà ancora qui quando tornerai-
-Mi hai già preparato le valigie, vero?-
-Non ti obbligherei a fare niente contro la tua spontanea volontà Daniel, ricordatelo sempre-
-Però mi stai lo stesso spedendo all'estero. Non mi risulta che tu mi abbia dato altra scelta-
-Puoi rimanere qui se vuoi, dico sul serio, ma non credo che Rose ti parlerà tanto facilmente. Le hai sferrato un colpo mentre ancora stava cercando di riprendersi da quello di prima-
-Non l'ho fatto di proposito, era una cosa a cui non ho più pensato. Nessuno sa ciò che provo realmente per lei, siete tutti convinti che io stia scherzando, che non ci tenga a lei, ma non è affatto così. Vi piace mettere bocca in tutto quello che mi riguarda, in qualsiasi azione io compia, e non capisco perché. Le vostre vite sono talmente squallide, da non poter fare altro? O è semplicemente la convinzione di essere tanto migliori di me?-
Rose
-Allora, questo è un piano semplice semplice che ci aiuterà, finalmente, a dimenticare quegli stronzi che ci hanno spezzato il cuore- Daisy alza, orgogliosamente, la pagina del bloc notes gigante che ha comprato qualche giorno fa da Tiger, sorridendo compiaciuta per l'idea che le è venuta in mente. Il suo sorriso è smagliante, e mi chiedo se non sia questo il suo segreto per affrontare tutto quello che, fino ad ora, le è successo.
-Non dovremmo parlare di quel che è successo a Audrey? Insomma, tre anni, e non ci siamo mai accorte di niente-
-C'entra la tua ragazza preferita, se lo vuoi proprio sapere- corrugo la fronte. Tra me e Diana il fuoco è cessato, cosa che, di certo, non si può dire di me e Skyler, che non perdiamo occasione per affilare le armi per dimostrare chi, tra le due, è stata colei che ha fatto battere di più il cuore di Daniel. Mi vergogno per la mia superficialità, e per il fatto che me la stia prendendo con un'altra ragazza soltanto per lui. –Ha fatto come Alison con Emily, solo la versione più stronza, se è possibile-
-Come fai a sapere tutte queste cose?- Daisy incrocia le braccia al petto e, nel farlo, la bacchetta che teneva in mano le sbatte sul naso. Diana, dal canto suo, si stringe nelle spalle.
-Skyler pensava che fossi diventata sua amica dopo che aveva eliminato lei, e mi raccontava ogni cosa. Che razza di idiota-
-E' stato un anno abbastanza movimentato, non c'è che dire, spero che non ci riservi altre sorprese. Per questo dobbiamo attenerci alla lettera al mio geniale piano-
-Pensi che andare ogni sera ad una festa diversa sia davvero la soluzione? Perché io non ho un bel ricordo delle ultime a cui ho partecipato-
-Nessuno ti si avvicinerebbe Rose, Daniel ha urlato a tutto il corpo studentesco della Marymount, mentre eri ancora a casa-
-Che ha fatto?- la ragazza sospira. Se sta davvero cercando di farmelo dimenticare, dipingerlo come il principe azzurro delle favole non è affatto una buona idea.
-Ha rimproverato tutti per essere stati la causa del tuo tentato suicidio, e ha minacciato chiunque avesse intenzione di avvicinarsi a te una volta ritornata-
-Senza contare quante ne ha prese Seth, dio, pensavo seriamente che lo avrebbe ucciso, lo ha conciato davvero male-
-Allora è per questo che mi sento uno schifo, per come è finita. Mi aveva appena detto che mi ama-
-Tra voi due non è finito proprio niente. Mi rifiuto di accettare una cosa del genere, dopo quante ce ne avete fatte vedere. A settembre inizieremo il nostro ultimo anno, quindi vedete di darvi una mossa-
-O mio dio, è passato davvero così tanto tempo?- perché, per me, è come se fosse successo ieri. Non possono essere passati quattro anni da quando sono arrivata New Orleans, da quando ho conosciuto i ragazzi, da quando mi sono messa con Albus. Quattro anni sono davvero tanti, ed io ancora non ho scoperto tutto quello che c'è da sapere sulla mia vita.
-Tra poco ci ritroveremo al college, a fare i conti con la...vita vera- Daisy è disgustata da questa nostra condizione, o forse è solo triste.
-O mio dio, siete davvero depresse voi due, mi rovinerete la piazza questa estate- a quel punto, qualcuno bussa alla porta. Sbuffo e mi alzo, strisciando i piedi sul sacro parquet di mia madre.
-Daisy non è che, per caso conosci qualche incantesimo per aprire a chi suona senza alzarsi?-
-Non credo che esistano- il visitatore, in questo caso, è Daniel. –So che sono l'ultima persona che vuoi vedere ora come ora, ma sono soltanto venuto a dirti che parto-
-Cosa?- si morde il labbro, non è convinto nemmeno lui di quello che sta dicendo, ed io, di sicuro, non posso aver sentito bene.
-Mio padre crede che sia la situazione migliore, visto tutto quello che è successo-
-E da quando tu gli dai retta?-
-Da quando non ho nessun motivo per rimanere a New Orleans- scrolla le spalle. Due occhi tanto tristi non li avevo mai visti in vita mia. –Dammi una sola buona ragione per cui dovrei passare l'estate qui, e giuro che straccerò il biglietto aereo e disfarò la valigia seduta stante-
-Vorrei davvero spiegarti tutto quello che mi passa per la testa, ogni singola emozione e sentimento che ho sviluppato ma, in questo momento, non posso cancellare il passato. Devo capire tante cose, prima di poter andare avanti-
-Ed io devo capire come fare a stare senza di te, questa volta sul serio-
-Hai sempre detto che i nostri non sono mai stati addii, eppure stiamo facendo lo stesso discorso dell'estate scorsa-
-Non tornerò con un'altra ragazza, te lo prometto- ridacchia. Riuscire a fidarsi Daniel Manson è un'impresa, un'impresa che ancora non mi è riuscita. –Ma credo che, in parte, abbia ragione mio padre. Abbiamo bisogno di stare tutti un po' da soli, ne abbiamo passate davvero, e dobbiamo staccare la spina per capire come tutto questo abbia influito su di noi-
-Mi sono persa il momento in cui sei diventato tanto saggio-
-Qualche colpo alla testa di troppo- ridacchia. Perché il nostro rapporto è caratterizzato principalmente da fugaci momenti sereni e da tanti, troppi addii? –Mi spiace lasciarti, ma so che sarei in buona mani-
-Daisy ha piani molto...culturali per questa estate. Probabilmente andremo in giro per musei, o alla ricerca di nuovi miti e leggende di New Orleans-
-Ecco, riguardo a questo, vedi di stare alla larga dai guai il più possibile, va bene? Non voglio ricevere alcuna brutta notizia, mentre non ci sono-
-Tranquillo, non ho pianificato alcun colpo di testa. Me ne starò tranquilla a leggere libri e a guardare film al cinema. Sai che esce Colpa delle Stelle il mese prossimo? Dio, adoro John Green-
-Vedilo anche per me, mi raccomando- le parole sono finite, così come anche in gesti. Resta soltanto l'imbarazzo e nient'altro.
-Non cambierà niente, vero?-
-Non ci sarà nessuna sorpresa, te lo prometto-
-Quando parti?-
-Questa notte alle quattro, mi aspetta davvero un bel viaggio-
-Ti vuoi decidere a farlo entrare?- urla Diana dal soggiorno. A quel punto mi sposto dall'uscio, e il ragazzo muove un passo verso l'interno.
-Non mi tratterrò molto, ero solo venuto per salutare. Devo ancora controllare il mio passaporto e se ho messo tutto in valigia-
-Voi rappresentate alla perfezione la frase 'we play hide and seek, and turn it around'-
-All I want is the taste of your lips allow- mormoro, presa per un attimo dal momento e dalla canzone. –Abbiamo dato il meglio di noi, lo ammetto-
-Ci tenevo a puntualizzare una cosa, però, prima di partire. Quando mia nonna mi ha rivelato il modo in cui avrei potuto spezzare la maledizione, lo ammetto, ho subito pensato che, se avessi evitato di comportarmi sempre da stronzo con te, avrei potuto riottenerle in fretta, perché tu sei quella che si preoccupa sempre di tutti, indipendentemente da quello che facciano o da quante volte ti feriamo. All'inizio è stato così, è vero, ma poi è cambiata ogni cosa. Più tra te ed Albus andava male, più noi due ci avvicinavamo. Per questo ho iniziato una relazione con la Miller, perché avevo paura di quello che sentissi, avevo paura di quanto potesse essere vero.
Ma come potevo dirti che ti amavo, quando il mio migliore amico mi chiedeva di non innamorarmi di te?- i miei occhi sono lucidi, pronti a lacrimare da un momento all'altro. Perché mi sono persa il momento in cui la nostra storia si è trasformata in una tragedia.
Daniel
-Fa' buon viaggio figliolo, e chiamami non appena atterri-
-Lo farò, ci vediamo presto- abbraccio mio padre, il primo segno d'affetto che manifesta nei miei confronti da quando mia madre se ne è andata e che, in fin dei conti, ammetto mi è mancato.
Prendo il mio trolley e isso il borsone sulla spalla, respirando profondamente. Le mie mani tremano, al pensiero di quel che sto per fare, a chi sto per lasciare.
-Daniel- una voce, una voce che conosco benissimo, mi fa scuotere la testa, forse sto sognando, forse è la mia immaginazione.
Eppure, quando mi volto, Rose è lì, con un paio di pantaloncini di spugna, le Hawaianas ai piedi, una mia maglietta ed una felpa che, suppongo venga anch'essa dal mio armadio.
-Sai che ho cercato quei vestiti dappertutto? Dovevo immaginare che ce li avessi tu-
-Ce ne sono ancora di più ai piedi del mio letto, se è per questo- mi avvicino a lei, che volta lo sguardo. –Scherzo, te li ho ridati tutti, mi sono tenuta solo questi-
-Che ci fai qui?-
-Stavo pensando di prendere il brevetto da pilota...secondo te? Sono venuta a salutarti-
-Ma è notte fonda, non dirmi che sei venuta a piedi- esce una mano dalla tasca, mostrando, trionfante, le chiavi della sua adorata Vespa, quella stessa Vespa che le ho regalato io quando ha compiuto sedici anni.
-Ho trovato il nascondiglio segreto, ma dovranno tornare al loro posto prima che se ne accorga-
-E' imprudente quel che hai fatto-
-E tu sei il re degli stronzi, eppure eccomi qui, sull'orlo di una crisi di pianto perché tu stai partendo- non scherza, i suoi occhi sono lucidi, proprio come oggi pomeriggio quando le ho spiegato come stessero davvero le cose. –So che, quando tu tornerai, non sarò più arrabbiata con te e sarò guarita, ma non riesco proprio a concepire il fatto che tu stia partendo così, senza poco preavviso, non in un momento del genere. Io, per te, ho posticipato il mio ritorno a San Francisco di una settimana-
-Ti eri affezionata troppo a noi, per lasciarci andare. Ormai New Orleans è casa tua, che ti piaccia oppure no-
-Lo so, mi sono abituata ad avere a che fare con qualcosa di magico ogni volta che giro l'angolo- abbassa lo sguardo, i capelli rossi sembrano quasi fluorescenti sotto il neon. –Mi mancherai-
-Beh penso che neanche io sarò la persona più felice del pianeta- rotea gli occhi al cielo, ma sta sorridendo lo stesso. –Qualunque cosa accada, ricordati che io sono sempre ad un passo da te, anche se sono lontano. E che ti amo, costi quel che costi-
Sbaaaam!
signori e signore, ghost è ufficialmente finito.
è inutile negare che io non abbia pianto quando ho scritto quest'ultimo capitolo, ma tranquilli, ne ho già cinque pronti pronti da pubblicare, anche se, ancora, non ho stabilito una data precisa per il quartro libro, che si chiamerà 'Under the sky'.
per il resto, se vi sentite orfani delle storie di daniel e rose, vi invito a passare da un'altra storia che ho iniziato (e che domani giuro di aggiornare) e che si chiama shadows che, per certi versi, vi ricorderà un po' la nostra adorata storia.
colgo l'occasione per ringraziare tutti i voi per il sostegno che mi avete sempre manifestato attraverso ogni capitolo, mi sono affezionata ad ognuno di voi, giorno dopo giorno. magari ancora non sono riuscita a pubblicare starlight (la feltrinelli voleva che mettessi mille e passa euro di tasca mia) e magari non avrò vinto i wattys ma, quando vedo l'affetto che mi dimostrate, mi sento come se avessi già vinto.
bando alle ciance, vi auguro una buona giornata e, se volete parlare, commentare la storia o qualsiasi altra cosa, mi trovate su
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venite numerosi, ho tanta voglia di conoscervi meglio.
adesso vado ad apparecchiare la tavola,
un bacio e un grazie a tutti voi
Rose xx
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