And I might be okay but I'm not fine at all

Rose

-Possiamo parlare?- Skyler chiude violentemente l'anta dell'armadietto, facendomi sussultare. Credo di non essere la sua persona preferita al momento ma, d'altronde, nemmeno lei lo è, e nessuna delle due può contraddire l'altra.

-Di cosa?-

-Di quale, tra tutte le tinte di capelli che ho fatto alle punte, mi stia meglio. Secondo te? Di Daniel- io ci provo davvero con tutte le mie forze a non essere scontrosa, ma non ci riesco proprio.

-Non penso ci sia nient'altro da aggiunger- borbotta, e fa per superarmi. Sospiro e allungo un braccio verso la sua direzione, bloccandole il passaggio.

-Smettiamola con questi giochini, che l'unica cosa che ottengo sono frasi tristi sul mio quaderno. Riuscissi, almeno, ad ottenere qualcosa in più, e a diventare come Taylor Swift e Adele, sarebbe fantastico-

-Stai straparlando- afferma lei, con gli occhi ridotti a due fessure.

-Lo so, mi succede spesso quando sono nervosa, come in questo momento- sospiro, devo cercare di essere seria. –Ascolta, Daniel è innamorato di te, fine della storia-

-Si è tatuato una rosa-

-Solo, perché, in passato, l'ho aiutato. Se davvero fosse come dici tu, starebbe con me- le parole mi muoiono lentamente dentro, mentre il cuore comincia a dolere sempre di più. –E' felice quando è con te, come non lo era da tanto-

-Dici sul serio?-

-Non mentirei mai su di lui- mi guarda con sospetto, soppesando ogni parola che ho pronunciato.

-Sei troppo presente nella nostra relazione. Voglio che tu ti faccia da parte-

-Non puoi allontanare me e Daniel- sghignazzo, nervosamente. –Puoi provare a dividerci ma, quel che è successo in passato, mi ha dimostrato che, in un modo o nell'altro, ci ritroviamo sempre. La nostra amicizia riesce a vincere qualsiasi cosa-

-La vostra amicizia, anche se sappiamo tutti che non è solo questo, è malsana. Vi siete fatti male a vicenda per due lunghi anni, ed io non voglio vederlo più ridotto in queste condizioni. Hai perso Rose, devi accettarlo. Fatti da parte, per il tuo bene e per il suo-

-Dimentichi che è sempre lui che mi cerca- sto peggiorando la situazione, ma non posso farci proprio niente. Meglio che non sappia che ha dormito di nuovo da me ieri sera, anche se sulla poltrona, darebbe di matto. Senza contare che, di tanto in tanto, dimentico di avere a che fare con un angelo che potrebbe eliminarmi in un colpo solo. A detta di Daniel, infatti, lei è molto forte.

-Sì, ha questo complesso del principe azzurro che sto cercando di fargli togliere-

-Non cercare di dividerci, ti prego- mormoro. Se mai costringesse Daniel a scegliere, so che non sarei io quella che ne uscirebbe vincitrice e, in questo momento, non voglio perdere anche lui.
-Allora sarò costretta a lasciarlo-

-No- porto le mani in avanti, scuotendole velocemente. –Non posso permettere che abbia di nuovo il cuore spezzato, non ne uscirebbe-

-Dipende tutto da te, Rosebelle: avere tu il cuore spezzato o Daniel?-

-Sai Skyler, oggi ho capito una cosa importante- mi avvicino a lei, che alza lo sguardo, fiera. –Che io tengo a lui più di quanto tu possa fare, perché sono venuta qui, ti ho chiesto scusa per un tatuaggio che nemmeno ho fatto io e sono, per giunta, disposta a rinunciare a lui. A te, invece, importa soltanto possederlo, mostrarlo come un trofeo, ma sappi una cosa: io oggi posso aver ceduto ma giuro che, se gli farai del male, che il cielo ti protegga. Potrò anche non avere poteri, ma non permetto a nessuno di ferire uno dei miei amici- per tutta risposta lei sghignazza e tende una mano verso di me. Il mio corpo vola contro gli armadietti, ed io sbatto la schiena e cado, ritrovandomi col volto a stretto contatto con il pavimento lercio dello spogliatoio.

-Bene, grazie per l'avvertimento. Ora vedi di non farti trovare più sulla mia strada, o non sarò così tanto gentile la prossima volta- guardo le sue caviglie allontanarsi dalla mia visuale, senza che io sia in grado di muovere anche un singolo muscolo. Perfetto, mi ha messo k.o ma, d'altronde, cos'altro mi aspettavo? Sono un essere totalmente inutile, mi chiedo per quale motivo mi scomodi ancora a stare sulla terra.

-Ma che diamine ti è preso?! Avevi la possibilità di toglierla dai piedi definitivamente- qualcuno mi afferra per un braccio e mi tira su bruscamente. Mi stupisco quando mi rendo conto che, la persona in questione, è Diana.

-Hai ascoltato tutto, perché non mi hai dato una mano?-

-Non siamo amiche, e vederti avere un po' di grane non mi dispiace per niente, visto che per due lunghissimi anni sei stato il centro dei pensieri di Albus e Daniel- roteo gli occhi al cielo. A volte vorrei non averli mai incontrati, non essermi mai presa una cotta per entrambi, con tutto ciò che ha comportato. –Dovevi farli lasciare!-

-No, non voglio che Daniel soffra di nuovo-

-A Daniel non importa niente di quella! Ancora non l'hai capito? Si sente solo tremendamente in colpa per Albus, crede di tradirlo se, dopo che lui è sparito, si mettesse con te. Non ci vuole un genio per capirlo-

-Quindi è più facile ferire la sottoscritta, grande- mormoro, passandomi una mano tra i capelli. –Aspetta, perché stai dicendo una cosa del genere? Non ti sono mai piaciuta-

-E continua ad essere così. Ma tu sei più facile da eliminare rispetto a lei, non ne combini una giusta!-

-Grazie davvero- scuoto la testa e mi dirigo verso il campo. I pantaloncini sono dannatamente corti ed io li odio. Insomma, non potrebbero essere un po' più lunghi? Siamo in una scuola o sbaglio? Non credo che sia un abbigliamento consono, dovrei rivolgermi al consiglio studentesco.

-Greyson! Smettila di guardare le nuvole- la Hilton fischia nella mia direzione, sbraitando come solo lei sa fare. –Formate due squadre, partita di pallavolo-

-Cos'altro può andare peggio?- borbotto. Oggi non è proprio la mia giornata. Beh diciamo che non lo è da quattro mesi a questa parte, più o meno da quando ho scoperto la verità su mio padre, anche se continuo a brancolare nel buio, come sempre dopotutto.

-Ehi, che mi sono persa?- Daisy corre verso di me, poggiando le mani sulle ginocchia subito dopo.

-Skyler che mi ha schiantata contro gli armadietti dopo che le ho detto che non mi sarei allontanata da Daniel come voleva lei-

-E tu perché sei andata a parlare con la ragazza di quello che ti piace?-

-Volevo chiarire!-

-Greyson!- la Hilton mi richiama per l'ennesima volta, proprio in tempo per vedere una pallonata che si infrange sul mio viso.

Il mio corpo cade sul prato fresco, mentre un vociare concitato si propaga dal fondo del campo.

-Ops scusami, non ti avevo vista- vorrei ribadire a Skyler che nessuno crederebbe mai ad una cosa del genere, ma la mia voce non riesce ad uscire, soprattutto quando sento qualcosa di caldo colare lungo il mio viso. Grandioso, ci mancava solo questa.

-Greyson ce la fai ad alzarti?- la mia schiena compie qualche movimento, eppure non riesco a ritornare dritta sulle mie gambe. –Lo prendo per un no-

-Ci penso io, spostatevi tutti- la figura di Daniel entra nella mia visuale e, forse per la prima volta, non sono per niente contenta di vederla. –Ci penso io adesso- mugolo qualcosa di incomprensibile. Non voglio che mi accompagni lui, anche perché vorrei evitare di rimetterci la faccia di nuovo. –Forza, dai- mi prende di preso. La mia testa si poggia sul suo petto, mentre io continui a lamentarmi, chiedendogli di lasciarmi andare. –La botta deve essere stata più forte del previsto, forse dovrei portarti all'ospedale, potresti avere un trauma cranico-

-Perché c'è sempre qualcuno che cerca di eliminarmi?- mormoro, massaggiando il naso dolorante. Se me lo ha rotto, giuro che cerco un libro di incantesimi e la uccido, a costa di tirarle il suddetto libro in testa. Sono pesanti, dovrebbero fare un bel po' di male.

-Non capisco cosa le sia preso, non è da lei-

-E' geloso, pezzo d'idiota. Non credo per niente che tu non ti accorga dell'effetto che hai sulle ragazze. Anche io mi do della stupida per come mi sto comportando-

-Non avrei mai voluto che una delle due si ferisse-

-Chissà come mai sono sempre io quella a cui va peggio. Siamo sicuri che non abbiano lanciato una maledizione su mio padre, del tipo che il suo primogenito sarebbe stato perseguitato dalla sfiga in eterno?-

-Però il sarcasmo non ti manca mai-

-E' l'unica forma di difesa che ho-

-Stai citando Teen Wolf, Rose-

-Ah quindi te lo ricordi! Non tutte le serie tv che ti propino, perciò, sono vane-

-Stai straparlando. Che succede, c'è qualcosa che mi devi dire?-

-Perché lo pensi?- solo in questo momento realizzo di essere a stretto contatto con lui. La mascella contratta, gli occhi azzurrissimi e un leggero accenno di barba. E' un angelo, in tutti i sensi. Ed io sono una stupida.

-Perché fai sempre così. Credi davvero che, dopo tutto questo tempo, io non conosca ogni tuo più piccolo particolare?-

-After all this time? Always-

-Rosebelle!- sbraita. Sospiro, non deve sapere niente di quel che è successo, non porterebbe a nulla di buono, soltanto ad altri problemi, problemi che voglio evitargli il più possibile. Daniel non è stato per niente bene nell'ultimo anno, soprattutto per la storia dei suoi genitori. E' convinto di essere uno spreco di spazio quando, in realtà, non è per niente così, ed io vorrei solo che lui lo capisse. Per questo non posso raccontargli nel dettaglio la discussione che ho avuto con Skyler, per questo non posso permettere che lei lo lasci. D'altronde non credo di piacere più a Daniel, sono diventata più che altro un'abitudine, qualcosa a cui aggrapparsi e che dà sicurezza. E continua a fare male.

-Credo che non ci dovremmo più parlare- affermo. Ma la mia voce è rotta dai singhiozzi, quindi non penso che mi prenderà sul serio.

-Ripeto, hai preso una brutta botta in testa, niente di quel che dici, in questo momento, ha senso per me-

-Sono seria-

-Puoi sprecare fiato quanto vuoi, io non ti ascolto-

-Sei una testa dura-

-Lo so- sghignazza divertito. Devo riuscire a lasciarlo andare il prima possibile. Non è necessario che lui lo sappia, mi basterà fare dei piccoli passi giorno dopo giorno, non credo che se ne accorgerà.
Perciò mi zittisco, beandomi di quel contatto che, so per certo, ben presto finirà.

I corridoi della Marymount sono silenziosi, gli alunni sono in classe e il sangue continua a colare dal mio naso. Me la pagherà, me la pagherà cara, anche se non so come farlo senza rischiare di morire.

-Se fossi costretto a scegliere tra me e Skyler, chi sceglieresti?-

-Cosa?- la sua voce è squillante, come se avessi chiesto la cosa più assurda di questo mondo.

-Hai capito bene. Chi tra noi due la spunterebbe? E non voglio nessun trattamento di favore, ne ho già ricevuti parecchio negli ultimi anni-

-Tu- mormora, facendomi scegliere. –Sceglierei sempre te Rose, ancora non lo hai capito? Sei l'unica che mi è rimasta accanto in qualsiasi occasione, e la nostra amicizia verrà sempre prima di tutto- una lacrima solca la mia guancia, e non so se sia per la botta di prima, o per quel che ha appena detto. –E perché piangi adesso? Giuro, non riesco più a capirti ultimamente-

-Perché mi hai appena spezzato il cuore, e non te ne sei nemmeno accorto-

🕯🕯🕯🕯

-Su questo viso torni il sorriso!- Daisy poggia le dita ai lati della mia bocca, sollevandola leggermente. –Okay ci ho provato-

-Tieni, questo dovrebbe alleviare un po' il dolore- Daniel torna da me, e adagia delicatamente del ghiaccio sul mio naso. –Però non ti garantisco che non diventi viola-

-Ho già avuto un occhio dello stesso colore in passato- le sue labbra si curvano in un sorriso triste. Sono passati due anni, eppure, certe cose, non si dimenticano mai.

-Ti donava però, metteva in risalto le tue iridi verdi- le stesse parole, dette in una circostanza diversa, con un battito di cuore differente.

-E in due anni, ancora, non avete imparato a trattare i vostri sentimenti senza fare del male a voi e a chi vi circonda. Complimenti, non avete fatto passi avanti- Daisy addenta un trancio di pizza, per poi bloccarsi. Seth sta passando, e lei vorrebbe soltanto incenerirlo, e non posso di certo contraddirla, quello che le ha fatto è imperdonabile.

-Fallo. Voglio dire, un brutto scivolone, una caduta...non devi per forza ucciderlo, ma anche solo ferirlo gravemente-

-Non la istigare Rose- mi rimprovera Chris, raggiungendoci con Diana e Audrey. –La violenza porta solo ad altra violenza-

-Anche il rancore, se è per questo. Guarda il mio naso!- piagnucolo. E' una fortuna che mia madre sia ancora a San Francisco, o avrebbe scatenato la Terza Guerra Mondiale, ne sono sicura.

-Possiamo parlare?- rimanendo sempre in tema, Skyler si avvicina a Daniel, col capo basso e colpevole. Ci credo, mi ha quasi distrutto la faccia.

-Sì, nessun problema, ma prima devi chiedere scusa a Rose-

-Che cosa?!- esclamiamo entrambe. Audrey, dal canto suo, rotea gli occhi al cielo, scocciata.

-Mai che riusciamo a passare un pranzo tranquilli- borbotta, addentando il suo panino. Neanche lei mi sopporto più, grandioso, adesso anche i miei amici mi odiano.

-Mi dispiace Rose, quello che ho fatto è stato davvero infantile e sono disposta a guarirti il naso-

-Scuse accettate, e grazie per l'offerta, ma sto bene così, guarirà tra qualche giorno, non ti preoccupare- so benissimo che, nel farlo, potrebbe causare qualche altro tipo di incidente, tipo farmi crescere una proboscide o qualcosa del genere, quindi tanto meglio evitare. Mi terrò il dolore, basterà prendere qualche antidolorifico nei prossimi giorni, l'infermiera mi ha rassicurato che non è rotto, è stata semplicemente la botta.
Nel frattempo, da sotto il tavolo, mi arriva un calcio. Diana mi fa strani cenni con la testa. Ma cosa si aspetta, che li faccia lasciare seduta stante?

-Bene, adesso possiamo anche parlare. Scusateci- Daniel si alza, poi si volta verso di me e poggia una mano sulla mia spalla. –Se hai bisogno di qualcosa...-

-Mi rivolgerò a Daisy. Adesso vai, su- mi sorride e mormora un grazie con la labbra. Se è lei la sua felicità, adesso, chi sono io per ostacolarli?

-Ma che diamine ti è saltato in mente?! Non ti rendi conto che hai praticamente la sua relazione in mano?!-

-Sì, però non ho alcuna intenzione di distruggerla. Daniel merita di essere felice a prescindere dalla mia presenza nella sua vita-

-O mio dio- rotea gli occhi al cielo, portandosi le mani tra i capelli. –Ma dove hanno sbagliato con te?! Sei così buona che ti ucciderei!-

-E dire che c'è gente che dice il contrario- deglutisco. Nessuno può immaginare come mi senta in questo momento. Potrei scoppiare a piangere da un momento all'altro, come una bambina. Spero solo che ne valga la pena, perché se Skyler si azzarda a ferirlo, la uccido.

-Beh almeno qualcuno qui fa la parte della persona matura. Magari questa volta riusciremo veramente a spostare la conversazione su qualcos'altro. Da quando sei arrivata tu, sei diventata il centro di ogni cosa. Prima di te avevo due migliori amici, un po' competitivi certo, ma che si volevano un gran bene. Adesso ho davanti un ragazzo che non so più chi sia, che ha perso un fratello con cui ha litigato fino all'ultimo per una fanciulla che non si è mai riuscita a decidere definitivamente-

-Sei crudele Chris- mormoro, senza trattenere più le lacrime. –Ero innamorata di Albus, e ci tenevo a lui. Farei qualsiasi cosa pur di riportarlo qui-

-Tu hai pensato sempre e solo a Daniel. Hai ripiegato su quel poveretto perché non potevi avere il primo, è inutile girarci intorno, o raccontarci frottole-

-Ehi Chris, adesso stai esagerando, dico sul serio- Audrey lo rimbecca, ma le lacrime già rigano il mio volto. E' questo quello che pensano tutti? E' per questo che tutti parlano alle mie spalle?

-E ora stai facendo questa messa in scena perché, per la prima volta dopo due anni, ti stai ritrovando sola e abbandonata. Non sei più al centro dell'attenzione, non sei più la protagonista. Brucia, vero Rose?-

-Non è assolutamente vero- sibilo. –Ho delle cose in testa che...-

-Cosa? Che ti parlano? Sai che novità. Benvenuti al Rosebelle show! Tu sei normale, non hai preso nemmeno l'un percento dei poteri di tuo padre e quindi, per rabbia, dai spettacolo. Io non ho mai creduto in niente di quello che hai detto. La verità è che hai letto talmente tanti di quei libri che ti ha dato Daniel, che hai simulato a memoria ogni tua visione, ogni singola cosa ti è successa- che Chris sia sempre stato infastidito da tutta la faccenda Daniel-Albus non è mai stato un segreto, ma, adesso, sta davvero esagerando. –E guarda un po' come ti sei ridotta, sei da sola, non hai nessuno dei tuoi principi azzurri che corre a salvarti-

-Non ho bisogno di loro, posso benissimo contare sulle mie stesse forze-

-Cazzate- esclama, pulendosi la bocca col tovagliolo. –Non resisteresti un giorno senza di loro. Infatti non mi risulta che tu sia messa bene, ora come ora. Hai preso qualche chilo, gli occhi sono solcati dalle occhiaie, non sei mai stata una bellezza, però, ultimamente, non ti si può proprio guardare-

-Christopher sei proprio uno stronzo senza precedenti- Daisy tende una mano verso di lui, cercando di farlo cadere, tuttavia, ottiene l'effetto contrario, ed è lei che finisce per terra. –Ma che diamine sta succedendo oggi?-

-Siete ridicoli. Tutti voi. Non riuscite a guardare in faccia la realtà, e questa è davvero una cosa patetica-

-Illuminaci su cosa dovremo fare allora- le sue iridi verdi si incastrano nelle mie, uno sfavillio nuovo e mai visto prima.

-Per prima cosa, dovresti toglierti dai piedi. Sei totalmente inutile Rose, uno spreco di spazio e di aria. Non capisco perché, ancora, tu non ti sia suicidata. Insomma, parlami del tuo ruolo nel mondo. Non fai altro che piangere, lamentarti per qualsiasi cosa faccia Daniel, tagliarti, commiserarti...senza contare che non riesci a difenderti, non sei in grado di parlare davanti a tutti, niente di niente. Cavolo, se solo tuo padre sapesse per quale essere inutile è morto in vano, si starà rivoltando nella tomba-

-Adesso basta!- urlo, digrignando i denti e stringendo i pugni. All'improvviso, le mie mani vengono avvolte da saette viola, che vorticano velocemente intorno ad esse. In men che non si dica, le luci della mensa scoppiano, e i frammenti delle lampadine volano per tutta la stanza. –O mio dio-

-Rose, ti rendi conto di quel che hai appena fatto?- domanda Daisy, con gli occhi sgranati, incredula almeno quanto me.

-S-sono stata io, ma non è possibile, io non ho poteri, non li ho mai avuti- eppure, mentre distendo le mani, la saette sono ancora lì, che continuano a scoppiettare. Come posso farle smettere? Non voglio causare altri danni, avrei potuto ferire qualcuno prima, o peggio, ucciderlo.

-Erano assopiti- afferma Diana, guardandosi intorno. –E tu, mio caro Chris, li hai appena fati venire fuori. Non pensi che avessimo già abbastanza rogne, senza Carrie che cerca di ucciderci?-

-Oggi siete davvero molto carini comunque-
-Scusa Rose, ma è esattamente quel che è successo. E' una fortuna che tu non abbia colpito qualcuno di noi, perché ho avuto paura per un momento- sospiro. Perfetto, adesso non ho nemmeno più Daisy dalla mia parte. Chris, invece, si stampa un sorriso compiaciuto sul volto.
-Era il suo scopo fin dall'inizio- mormoro. –Tutta questa messinscena era solo per farmi arrabbiare e per far venire fuori questo! Come facevi a sapere che sarebbe accaduta una cosa del genere?- a quel punto, le iridi del ragazzo diventano di un giallo acceso, per poi ritornare normali. Lui boccheggia, come se, fino a quel momento, avesse trattenuto il respiro.

-Come ho fatto ad arrivare in mensa? E che diamine è successo qui?-

-Sì certo, comodo fare lo stronzo e poi fingere di non ricordarsi niente- Audrey incrocia le braccia al petto, ma lui continua a guardarsi intorno confuso.

-Stronzo? Fingere? L'ultima cosa che so è che ero nello spogliatoio, quando Seth mi ha fermato, poi il buio e, adesso, sono qui con voi-

-Aspetta un attimo- un nome guizza nell'intera conversazione, attirando l'attenzione mia e di Daisy. –Che cosa voleva Seth da te?-

-Mi ha fatto assaggiare una bevanda che, secondo lui, avrebbe potuto darci una marcia in più durante la prima partita di venerdì. Spero, però, che non fossero steroidi, io non prendo quelle porcherie-

-Dannazione- do un pugno al tavolo, facendo sobbalzare i vassoi. –Credo che tu sia appena stato posseduto da Seth-

-Che cosa?- il tono della sua voce si alza di un'ottava. –Mi sento violato in questo momento-

-Siamo sotto attacco- Daisy mi guarda, preoccupata. –Non abbiamo mai smesso di esserlo. E Albus è sparito per un motivo ben preciso-

-Che, sono sicura, Seth sa benissimo- mi alzo e afferro la mia borsa, girando velocemente i tacchi.

-Dove stai andando Rose?-

-A stanare un lupo nella tana Daisy, e fargliela pagare una volta per tutte-

-Non puoi andarci da sola!- si intromette Audrey. –Potrebbe essere pericoloso-

-Hai visto cosa ho appena fatto, quello in pericolo è lui- dentro le mie vene sento scorrere qualcosa di nuovo, qualcosa di potente, qualcosa di forte, mai provato prima d'ora. –Non preoccupatevi, riuscirò a gestirlo, ve lo prometto- do un ultimo sguardo ai miei amici, prima di incamminarmi verso il corridoio.

Intorno a me, tutti si domandando cosa sia realmente successo, come possano essere esplose le luci improvvisamente.

Sono stata io, senza muovere un dito. Io. La bambolina venuta da San Francisco, la protetta di Daniel Manson, la principessa di Albus StCloud, colei che si poteva far male soltanto mettendo un piede fuori casa.

E mentre continuo a camminare, passo dopo passo, nella mia testa si fa strada la consapevolezza di quanto le cose siano cambiate, di quanto io sia cambiata: l'innocente e debole Rosebelle Greyson è morta, e che dio protegga chiunque incroci il cammino della nuova Rose.
Esco velocemente dalla scuola e salgo sulla Vespa. Non ho visto Seth a mensa oggi, quindi presumo che sia tornato a casa, ed è proprio lì che sto andando anche io. Non ho lezioni importanti nel pomeriggio e, di certo, qualche assenza, non peggiorerà una situazione già tragica di per sé. Ogni singolo professore mi ha chiesto di poter parlare con mia madre, sono tutti preoccupati per il mio repentino calo nel rendimento, persino Holden.
Scuoto la testa, non so nemmeno io cosa mi stia succedendo, passo i pomeriggi a fissare i libri, a leggerli, senza che neanche una parola mi entri in testa. Non so, forse si è rotto qualcosa, qualche meccanismo che, fino a poco tempo, mi permetteva di eccellere ma che, adesso, si è bloccato. O forse mia madre mi ha sempre sopravvalutato, e tutti quei sogni su Harvard e i college dell'Ivy League rimarranno tali.
Il termine per le domande di ammissione scade domani e, nonostante io abbia già provveduto a spedirle ad Havard, a Yale, alla Stanford, alla Columbia e alla Brown, sono più che consapevole che non otterrò mai alcuna risposta.
Ma, d'altronde, io non frequenterò il college. Io non supererò quest'anno. 


Sbaaaaam!

'I'm sorry, the old rose can come to the phone right now. Why? Oh, 'cause she's dead!

SCUSATE MA DOVEVO.

ammettetelo, non vi aspettavate un colpo di scena del genere.

finalmente un po' di giustizia per la nostra rose.

e niente, qui c'è un freddo cane, tra qualchee ettimana si torna a casa e sento poco lo spirito natalizio

grazie a tutti quelli che votano, commentano e leggono la storia

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un bacio e a presto

rose xx

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