7. Fire

Un falò.
Uno stupido falò intorno al quale tutta la classe fa comunella come se fosse l'idea più entusiasmante del mondo starcene qui su una dannata montagna ad accendere fuochi e chiacchierare allegramente.
Io non riesco a togliere lo sguardo da Gerard che mi ignora totalmente come solo lui sa fare.
Dopo avermi fatto eccitare come un porco sotto quella doccia e avermi lasciato lì con un'erezione in corso che avrei preferito morire.
Fa lo scemo con Bert. Con quella mezzasega di Bert.
Bert che puzza di erba e sudore e che probabilmente è allergico all'acqua e dice solo cose stupide. Quel Bert.
Ed io non riesco a togliermi dalla testa l'idea di Gerard che stava per farmi un pompino sotto la doccia e invece no, si stava solo divertendo a torturarmi.
Davvero grandioso, come se non fosse abbastanza questa stupida gita.
«Senti se non te ne vai dalla mia cazzo di tenda alle 23 ti giuro che ti sbatto il culo in faccia mentre mi scopo la Williams. Anzi me la scopo sopra di te e poi ti schizzo addosso! Giuro che lo faccio».
Ray fa una faccia disgustata guardando Bob che invece lo guarda minaccioso.
Sinceramente dietro una minaccia del genere nemmeno ci entrerei, in tenda con lui.
«Che cazzo Bob non puoi scopartela da qualche altra parte?» gli dice Ray lamentandosi.
Bob sbuffa «Si certo, vado a fottermela nei boschi così magari arriva un cazzo di orso e ci fa fuori».
«Perché, ci sono gli orsi qui?» chiede Bert guardandosi intorno con aria impaurita.
So che ha portato con sé dell'alcool e probabilmente se lo è scolato tutto perché ha una faccia da coglione più del solito.
«Ma quali orsi, non ci sono gli orsi qui, e puoi scoparti Hayley sotto un albero e lasciarmi dormire in pace» borbotta Ray scuotendo la chioma di ricci che ha in testa.
«Sei proprio uno stronzo. Un traditore. Giuro che la prossima volta che mi chiedi un favore ti guarderò morire!»
Ray solleva un sopracciglio «Ma fammi il piacere, quando mai ti ho chiesto un favore comunque?».
«Beh, vediamo... Ogni fottuta volta in cui c'è una festa e dobbiamo portare qualcosa da bere. Chi è che ha un documento falso e va a comprare gli alcolici?».
Ray mette le braccia sui fianchi «Ah! E chi te lo ha fatto quel documento comunque?».
Bert scoppia a ridere «Ray bello io eviterei di vantarmene, quel documento fa cagare».
«Beh, scusa se non sono creo documenti falsi per vivere! Se non vi sta bene andate a comprarvene uno da qualche criminale a Monroeville!».
Anche Gerard ridere «Cristo, Ray, lo hai chiamato "Robert Sponge"».
«Sponge Bob!» esclama scoppiando in una risata fastidiosissima Bert, tanto che deve tenersi una mano sulla pancia per quanto sta ridendo.
Sono una comitiva di cretini. Spero che un fulmine mi cada addosso al più presto.
«Stronzi! Stavo guardando i cartoni animati ed avevo fumato e sembrava un'idea divertente» dice Ray in sua difesa.
«Beh, comunque alle 23 devi portare il tuo culo fuori dalla mia tenda. Non puoi andare nella tenda di Taylor?».
Ray alza gli occhi al cielo «Si certo, come se Taylor Momsen fosse minimamente interessata a me».
«Cazzo Ray siamo in gita, Taylor ti farà di sicuro un servizietto. Cosa pensi che siamo venuti a fare sul monte di Fanculandia altrimenti?».
Ray ci pensa su guardando verso Taylor e le sue amiche.
«Fidati bello, se le entri in tenda, le entrerai anche da qualche altra parte» lo incoraggia Bob tirando ammiccando.
Non credo di aver mai conosciuto una persona meno delicata di lui.
Poi mi guarda e solleva un sopracciglio «E tu, Iero? Chi vuoi farti stasera?» mi dice indicando con un cenno della testa il gruppo di ragazze seduto al di là del falò.
Nessuna di loro.
Lancio un'occhiata veloce a Gerard che sorride mordendosi il labbro inferiore ma distolgo subito lo sguardo altrimenti se ne accorgono tutti che è lui che vorrei scoparmi.
Bob mi mette una mano sulla spalla e indica le ragazze «Guarda figliolo... Stanotte tutto questo potrà essere tuo» dice con voce profonda. Credo che voglia imitare il Re Leone o qualcosa del genere.
«Non lo so» borbotto cercando di scansarmi.
In realtà sono abbastanza eccitato, anche per colpa del lavoretto che Gerard non ha portato a termine, ma non ho alcuna voglia di provarci con una delle ragazze della classe.
Mi piace Gerard.
Merda, mi piace davvero. Non solo nel senso che mi piace l'idea di passare una notte di fuoco con lui.
Mi da proprio fastidio il pensiero di non passare una notte di fuoco con lui.
Anche se è uno stronzo.
Anzi, forse più fa lo stronzo e più mi piace.
Oddio sono diventato il protagonista di quei romanzi per ragazze.
Cinquanta sfumature di Gerard Way.
«Quindi? Hai scelto?» insiste Bob, come se dovessi comprarmi un paio di boxer o un menù da Mc Donald's.
«Iero, non mi dire che ti piace lo stantuffo!» esclama divertito.
Anche gli altri ridono ed io divento completamente rosso in volto.
Cristo un po di delicatezza no?
«No, mi piace tua madre» replico.
Bert ride e alza una mano per battermi il cinque. Non vorrei davvero farlo, ma Gerard mi guarda e non voglio che capisca che sono geloso di lui e Bert quindi cerco di sembrare totalmente rilassato.
«Anche io mi farei volentieri la mamma di Bob. Ha due tette così!» dice mettendo le mani davanti al petto e mimando il gesto di palparsi delle tette invisibili.
«Già, sono sicuro che abbiamo gli stessi gusti quando si tratta di buchi» dico a voce bassa.
Bob da una spinta a Bert che perde l'equilibrio e cade dal tronco d'albero sul quale era seduto.
«Smettila di parlare delle tette di mia madre, pervertito!».
Ah, che magnifico camposcuola.

Nella tenda non riesco a dormire.
Sento i miei compagni, lì fuori, camminare e muoversi da una tenda all'altra.
Sono sicuro che siano tutti impegnati a copulare.
Secondo me qualcuno di loro finirà nella tenda sbagliata e si ritroverà a pomiciare col professore.
Che idea orrenda.
Provo a guardare Gerard ma è buio e lui non si muove.
Chissà se sta dormendo davvero.
Forse dovrei svegliarlo.
Il piccolo Frankie vuole decisamente svegliarlo.
Provo ad allungare una mano verso di lui ma sento una voce da fuori la tenda.
Sento la chiusura aprirsi e intravedo nel buio una testa sbucare all'interno.
C'è puzza di Bert.
«Gee!» lo chiama con voce bassa entrando all'interno.
È tanto se riusciamo a starci in due qui dentro, figuriamoci in tre.
Bert con molta nonchalance mi si siede quasi addosso e mi mette una mano sulla testa avvicinandosi al mio viso «Sei sveglio?».
«Cazzo, sono Frank, idiota» gli dico cercando di spostarmi.
Bert fallisce nel tentativo di trattenere una risata e si allontana un po' «Oops, colpa mia, scusa. Non vedo nulla» dice ridacchiando e girandosi dal lato dove è sdraiato Gerard.
«Smettila di fare tutto questo casino!».
La voce di Gerard mi procura un lieve brivido. Vedo le ombre scure dei due avvicinarsi l'una all'altra e sento i rumori delle loro labbra che schioccano al suono di un milione di baci.
Che schifo.
Mi sforzo a chiudere gli occhi.
Per un attimo desidero essere in uno di quei film horror dove vengono uccisi tutti a colpi di accetta. Preferirei, lo giuro.
Riesco a sentire ogni verso ed ogni gemito ed il rumore delle zip che si aprono e vorrei vomitare.
«Cristo come è scomoda questa cazzo di tenda» dice Bert agitandosi per togliersi i pantaloni, suppongo.
Ringrazio Dio che sia buio altrimenti vomiterei all'istante.
Gerard non dice una parola. Ma lo sento ansimare.
Cristo i suoi versi sono eccitanti.
Sono eccitato e disgustato allo stesso tempo, che cazzo.
«Senti che roccia, Gee».
Non so come riesco a non scoppiare a ridere.
Sono disgustato eccitato ed anche divertito.
"Senti che roccia". Sul serio? Ma per favore.
Eppure sembra che a Gerard piaccia ed io mi sento soffocare.
Mi spingo al bordo più lontano da loro nella tenda e chiudo gli occhi, la bocca, pure il naso, mi tappo le orecchie con le mani e prego che Bert sia uno di quelli che viene in cinque secondi perché mi fa davvero schifo stare qui dentro a fare la ruota di scorta.
Che schifo.
Che vita di merda.

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