Only love can hurt like this

Genya ci stava mettendo davvero troppo per parlare con Yuichiro.
Cosa avevano da chiarire?
In quella specie di festa a casa propria lo faceva sentire un pesce fuor d'acqua.
Insomma, le persone lo spaventavano abbastanza, specie dopo quello che aveva vissuto a causa del bullismo.
Si strinse forte il braccio sinistro, cercando di farsi forza e ripetere tra se e se Genya sta per venire, presto sarà tutto finito!

C'erano tante persone, forse anche troppe per i propri gusti.
Eppure, guardava la rampa di scale desideroso di raggiungere il suo ragazzo al piano di sopra.
Doveva andarci?
Ma si, perché no!
Assunse subito un espressione di chi aveva coraggio da vendere e così salirle.
Gradino per gradino, il proprio cuore sembrava battere all'impazzata.
Che avesse paura? Ma di cosa?
Si tenne con una mano alla ringhiera, scorgendo già una porta semiaperta e due ombre.
Forse erano nella stanza da letto?
Aprì lentamente la porta e ciò che vide lo rimase a dir poco impietrito.
Spalancò gradualmente gli occhi, incredulo a quella scena: Genya stava stringendo Yuichiro e poi quella frase "Mi piacerebbe scoparvi entrambi."

M: Genya...

Un brivido percorse velocemente la schiena di Genya, costringendolo a girarsi rigidamente verso quella voce a lui familiare.
No, non poteva essere davvero lì, non poteva aver sentito quella frase!
Non adesso... Non ora che aveva finalmente aggiustato il rapporto con Muichiro.

Yuichiro si staccò lentamente dall'abbraccio del giovane, capendo dallo sguardo del fratello minore che aveva davvero esagerato.
A quanto pare, che fossero entrambi attratti dallo stesso ragazzo, non potevano farci granché.

G: Muichiro... Posso spiegare

Ora capisco...
Ora capisco perché il sangue è dello stesso colore dell'amore.
L'amore fa bene al cuore, ma sa anche come distruggerti.
Solo l'amore può ferirti così?
Pensò Muichiro in quel frangente, ignorando inconsapevolmente quella frase detta da Genya.
Potè sentire solo una pesantezza assurda al petto, un nodo alla gola stringere come filo spinato ma ecco...

G: N... Non piangere Mui! Posso spiegare!

M: Hah?...

Stava piangendo?
Si toccò con una mano il viso, notando le lacrime scendere e bagnargli il viso.
Sentiva un forte dolore al petto ma...
Ma tanta rabbia.
Un'ira funesta, maledicendosi di aver creduto tanto a tutto quello che gli aveva detto.
Lo sbaglio era solo suo.
Genya fece per avvicinarsi lentamente a lui, colto da un improvviso senso di colpa e confuso su cosa poteva fare.
Non sapeva da dove partire e vederlo piangere lo fece sentire tremendamente piccolo.
Tentò però di allungare una mano verso il suo viso.

G: Mui...

Quel gesto venne subito annullato da uno schiaffo repentino proprio da Mui.

M: Non mi toccare...

G: Mui, ti chiedo scusa. Io non... Non volevo che tu sentissi una cosa del genere ma anche se è solo un pensiero, io amo te. Devi credermi

M: No, io non riesco più a crederti.
Mi sono fidati di te...
Ed ho sbagliato.

Yuichiro stava assistendo alla scena ed era oltre che arrabbiato ma sopratutto in colpa con se stesso.

Y: Fratello, ne vogliamo parlare tutti e tre?

No, Muichiro non voleva parlare.
Nonostante il viso fosse bagnato dalle lacrime, in verità era molto arrabbiato e ben presto quel sentimento si dipinse sul suo volto.

M: Voglio restare da solo.

Disse prima di uscire dalla porta e sbatterla.
Non ne voleva sapere più nulla, né di cosa avrebbero fatto e tanto meno di Genya.

Genya rimase paralizzato, preso da una marea di pensieri, non sapendo con quale piede avanzare per uscire da quella situazione.

G: Io non voglio perderlo...
Yui...

Fece per voltarsi verso di lui.

G: Ti chiedo scusa. Quello che penso è vero ma io amo tuo fratello.
Non voglio che pensi male di me, non merita di soffrire come ha già fatto in passato.

Y: Corri da lui, è un ordine...
Volevo solo... Proteggerlo da te ma alla fine...
Ho finito per fargli del male.
Avrei dovuto proteggerlo da me.

Muichiro era finalmente uscito di casa; ormai si era fatto tardi, tuttavia, non aveva intenzione di tornare a casa, tantomeno di andare chissà dove con Genya.
A passo svelto, si avviò verso il parco più vicino della zona.
Non era male stare da solo, anche perché in quel momento non aveva voglia di stare con nessuno.
Il cielo era privo di nuvole, a decorare il manto notturno era la luna piena, magnifica e romantica, nonostante il cuore stesse soffrendo parecchio.

M: Io mi fidavo di te...
Io... Ti amavo davvero...

Sussurrò tra se e se, sedendosi sull'altalena del parco giochi.
Si guardò le mani, poi quelle lacrime continuare a scendere a dirotto.

M: Tutti questi... Sentimenti non li voglio.
Voglio dimenticarli...
Forse sarebbe più facile per entrambi.,.

Cosa poteva farci? C'era davvero un rimedio ad una frattura nell'epicentro del cuore?

??: Mui...

Alzò lo sguardo, quasi di scatto. Chi l'aveva chiamato?

??: Che ci fai qui... Da solo

M: Kyome...

K: Stai piangendo?... Che è successo?

Fece per avvicinarsi, chinandosi verso di lui che era ancora seduto sull'altalena.
Gli raccolse le mani, guardandolo negli occhi.

K: Qualsiasi cosa sia successo... Voglio che tu me la racconti.
Questo bel viso...

Gli accarezzò lentamente il viso, aprendosi in un dolce e compassionevole sorriso.

K: Non dovrebbe pianger

G: Non lo toccare...

Esordì la sua voce con il fiato corto: aveva corso in lungo e il largo per cercarlo.
Muichiro lo guardò con gli occhi lucidi, sorpreso a dirla tutta.
Era venuto per davvero?!

K: Sei stato tu a farlo piangere? Se non sbaglio, tu sei Genya...

G: Sono il suo ragazzo. Togligli le mani di dosso.

✍🏻 Pic NON mia

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