La Coscienza di Muichiro


"Da quel giorno, Genya non si fece più sentire.
L'ultima cosa che vidi era il chiudersi delle porte di quella palestra e lui svanire dietro di esse.
Quel giorno non persi solo la mia verginità;
persi la purezza, persi la fiducia di mio fratello, la stima della scuola e quello che credevo fosse un amore nuovo.
Non ricordo esattamente come sia avvenuto, ma nei giorni successivi, venni preso di mira da quel che chiamano bullismo, per il mio essere omosessuale.
Come lo sapevano?
Beh...
Qualcuno aveva registrato il rapporto avuto con Genya e mandato a tutta la scuola.
Yuichiro sosteneva che sia stato proprio Genya, io onestamente non sapevo cosa pensare.
Erano giorni infernali quelli.
Entravo a scuola, rendendomi conto di aver fallito come persona, tutto l'impero d'oro che avevo faticato a costruisci era andato.
Ogni giorno tornavo da scuola stanco, ma non fisicamente, quanto più emotivamente.
Così traslocammo, mi trasferii a Tokyo.
Avere un abitazione a Tokyo di quei tempi era davvero una faticata, per questo motivo mi trovai un lavoro mentre mio fratello proseguì la scuola, nel tentativo di laurearsi.
Sono passati anni ormai da quell'episodio, ad oggi sono cresciuto e ho cercato di dimenticare la mia avventura e il mio inferno.
Preservo rancore? Non lo so.
Il mio corpo dice di sì ma io ormai ho ricordi annebbiati di ciò che fu."

x: Muichiro!! Ci sei?

M: Huh?...

Il corvino alzò immediatamente il viso, perso a guardare il vuoto.
Chi l'aveva chiamato?

K: Terra chiama Mui?

Disse ridendo. Era Kyome.

"Giá, da quando mi sono trasferito in questo posto ho trovato disponibilità come barista in un locale simpatico. Kyome, un ragazzo molto simpatico si era messo subito a disposizione per aiutarmi"

K: Guarda che il tuo turno è finito da un pezzo, puoi tornare a casa!

M: Che ore sono...?

K: Sono le 16:09, hai finito il turno alle 15:40.
Ti sei incantato a guardare il vassoio e non rispondevi.
Pensavo fossi andato in trance.

M: Penso di essere solo un po' stanco, tutto qui.

Kyome gli posò una mano sulla spalla.

K: E allora torna a casa. Vuoi che ti accompagni io?

M: No, no... Devo andare a fare la spesa, quindi ci vediamo domani...

K: Come preferisci. Allora a domani! E non dimenticare... Aspetto ancora un sì a quell'appuntamento!

M: Ti farò sapere...

" Non ero molto entusiasta, ultimamente Kyome sembrava interessarsi molto, anzi, fin troppo. Ma era meglio non illuderlo, anche se ormai sono anni che ci conosciamo."

Prese così lo zaino, caricandoselo in spalla e uscire dal locale.
Fuori da quel tetto c'era un sole magnifico, quasi estivo anche se l'autunno era alle porte.
Doveva già tornare a casa? No, non aveva tutta questa voglia...
Per questo decise di avviarsi nelle zone costellate da verde e aria pulita: un parco.
A quell'ora sapeva di trovare gente di tutti i tipi, anche chi praticava sport.
Un dolce vento accompagnava la sua camminata lenta vicino ad un lago, spostando dolcemente i capelli dal viso.
Dopo un sospiro di sollievo, tentò di raggiungere la pace, quella necessaria per poter affrontare la giornata ma qualcosa andò storto.

Quell'atmosfera venne distrutta da...

x: ATTENZIONE!

Non fece in tempo a voltarsi che gli vide arrivare una pallonata in faccia, cadendo a terra e da lì il buio...

x: Ehi... Come stai? Tutto bene?... Accidenti ti chiedo scusa...
Scusa, scusa!

Lentamente aprì gli occhi, non riuscendo a mettere bene a fuoco ma una voce gli chiedeva scusa, e a tratti parve anche familiare.

M: Sto bene...

Esordì portandosi una mano alla nuca, alzando lo sguardo verso l'ombra.
Poi, quando realizzò...
Spalancò gli occhi.

"Non ci credo..."

No era impossibile...

M: Ge...Genya...

Il corvino dalla cicatrice in volto spalancò gli occhi, realizzando solo adesso che quella figura che aveva davanti era... Muichiro.
Si guardarono entrambi stupiti, senza dire una parola.
Genya? Che ci faceva qui?! E sopratutto in tenuta sportiva da giocatore di basket.

G: Muichiro... Cavolo... Da quanto tempo...
Sei... Cresciuto...

Era stupito sì, ma Muichiro in una frazione di secondi, fece un tuffo nel passato, avvelenandosi da solo di tutto quello che aveva passato.
Si alzò da terra, pattandosi i vestiti.
Genya sembrava imbarazzato, quanto più a disagio.
Non era l'unico a ricordare tutto, a quanto pare.
Si portò una mano alla nuca, sospirando.

G: Posso aiutart—

M: No, sto bene così. Fai attenzione la prossima volta, potevi colpire un bambino.

G: Ehm... Si lo so. Ma ecco il fatto è che— Ehi!

Muichiro se ne stava già andando?!
Lo afferrò per il polso, scattante.

G: Aspetta...

M: Che vuoi...?

G: So che sei arrabbiato... E mi dispiace. Ricordo ciò che è successo ma... Permettimi di rimediare...

M: Non c'è niente da rimediare. Hai preso la tua scelta quel giorno...

G: Per favore, Muichiro...

M: Cosa vuoi...

G: Stasera c'è un evento...
Io sto ancora proseguendo gli studi, in questa scuola si celebra una festicciola per chi ha conseguito tutti gli studi. Vorrei ci venissi con me.

Cosa doveva fare? Genya l'aveva abbandonato ma adesso parve dispiaciuto e sinceramente era anche cambiato... Non solo caratterialmente ma anche fisicamente.
Era una bestia con certi muscoli...
In confronto, era uno scricciolo.
Genya era la perfetta definizione di Big Boy.

M: In verità io...







Continua nella prossima~
✍🏻 My pic

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