IX

“OH MIO DIO PRENDERO’ IL MIO PRIMO DUE TI RENDI CONTO NON SO ASSOLUTAMENTE NIENTE!”

Michael sbuffò per l’ennesima volta, guardando Luke che correva da una parte all’altra per vestirsi. “Calmati, se un dannato secchione qualcosa ti ricorderai per forza.”

Il biondo si fermò in mezzo alla stanza e lo guardò disperato. “Non so assolutamente niente, Michael. Tra il pensare al nonno, l’appuntamento con Sierra, il desiderio, a te. Soprattutto a te! Mi sono dimenticato del compito di filosofia e io faccio dannatamente schifo in filosofia!”

Michael si alzò dal letto sul quale era seduto e si avvicinò a lui, afferrando il bordo della sua maglietta tra le dita. “L’hai messa al contrario.”

Luke sospirò cercando di darsi una calmata e se la lasciò sfilare da Michael, per poi farsela rimettere dritta. Abbandonò poi la testa sulla spalla dell’altro chiudendo gli occhi.

“Non voglio prendere un’insufficienza, Mike. Ci tengo a quella borsa di studio.”

Il rosso appoggiò le labbra sulla sua fronte. “Non puoi rimanere a casa?”

Il più piccolo lo allontanò con una piccola spinta, guardandolo male. “Certo, così mi danno non classificato! In più non faccio assenze..”

Michael sbuffò divertito e si sedette di nuovo sul letto con un tonfo. “Nerd. Cercavo solo di aiutarti.”

Luke si mordicchiò il piercing, passandosi una mano tra i capelli. “Scusa, sono nervoso.” Mormorò guardandolo, poi sembrò illuminarsi. “Un desiderio.”

L’altro lo guardò confuso per un attimo, poi sembrò capire. “Vuoi davvero sprecare un desiderio per una cosa del genere?”

Il ragazzo annuì leggermente, sicuro. “Ne ho bisogno.”

Michael si leccò le labbra, sembrava pensieroso. “Come preferisci. Conosci le regole.” Disse per poi alzarsi e avvicinarsi a lui.

Luke sospirò leggermente, un pò nervoso. “Vorrei prendere un bel voto alla verifica di filosofia, oggi.

Michael schioccò le dita, dal quale uscirono alcune scintille blu, poi gli sorride leggermente. “Bene, ora andiamo.”

La verifica andò effettivamente benissimo, Luke rispose ad ogni domanda.

Quel pomeriggio lo passarono insieme, fecero una passeggiata per il parco e presero qualcosa al Mc Drive per cena.

Luke sobbalzò, non appena tornato in camera, trovandosi Michael seduto tranquillo sul suo letto. "Diamine!"

"Che c'è? Sei tu che mi hai detto che non potevo salire con te!"

Il biondo alzò gli occhi al cielo e si sedette accanto a lui, tirando fuori il mangiare dalla busta. "Si ma senza farmi prendere un infarto!"

Il rosso sbuffò divertito, addentando un nuggets. "Povero cucciolo spaventato."
"Sei uno stronzo."

Michael ghignò, sporgendosi verso di lui. "Però questo stronzo ti piace."

Luke diventò dello stesso colore della felpa bordeaux che stava indossando, lo spinse leggermente appoggiandosi alla testiera del letto. "Tu non mi piaci."

"Mhmh" Il genio sorrise divertito, appoggiandosi accanto a lui e attirandolo a sé. "Sei davvero molto credibile."

Il più piccolo gli fece una linguaccia, per poi mangiare una patatina. "Posso farti una domanda, Mike?"

Michael annuì, invitandolo a continuare con un cenno della testa. "Quello che vuoi, se però vuoi chiedermi di quanti centimetri è il mio ca-"

"MICHAEL!"

Il genio sghignazzò, guardando l'altro affondare il viso nella sua spalla. "Avanti, dimmi."

Luke alzò lo sguardo nel suo, i loro visi a pochi centimetri di distanza. "È possibile liberarti?"

Michael lo guardò sorpreso, poi accennò un sorriso. "Solo il possessore della lampada può farlo, rinunciando ad uno dei tre desideri. Come vedi però" Alzò il braccio, mostrando un braccialetto d'oro incastonato di zaffiri che gli avvolgeva il polso. "Per ora nessuno ci ha pensato."

"Nemmeno Jonathan?"
Luke si pentì non appena posta la domanda. "Scusa, scusami mi non sono affari miei. Non volevo."

Il rosso sorrise leggermente, sfiorando le labbra con le sue. "Si, Jonathan l'ha fatto. Ma tra dire e fare c'è di mezzo il mare. Tra noi.. non sarebbe mai finita bene."

"Stavate insieme?" Luke abbassò lo sguardo sul braccialetto, sfiorandolo con le dita. "È.. È bellissimo. È seriamente oro?"

"Una gabbia d'oro è pur sempre una gabbia" Michael mormorò, appoggiando la fronte alla sua. Esitò solo un secondo."Lo amavo. E credo lui amasse me."

'Se ti amava perchè non ha usato uno dei suoi desideri per te?' Il riccio storse le labbra, non avendo il coraggio di porre quella domanda ad alta voce.

Il genio lo guardò negli occhi, accarezzando la sua guancia con le dita. "Quegli anni l'omosessualità era considerata un reato, avremmo rischiato tutto. E sia chiaro, lo avremmo fatto pur di stare insieme ma.. a Robert serviva un desiderio. L'ultimo desiderio di Jonathan."

"Il nonno.. il nonno me ne ha parlato." Luke spalancò gli occhi, girandosi verso di lui. "Quindi.. il desiderio che serviva a liberarti.. Jonathan l'ha usato per far arrivare il nonno da me."

Michael sorrise leggermente, sfiorando il naso con il suo. "Già. Ma sono contento l'abbia fatto, o adesso mi chiameresti nonno Michael." Scherzò, cercando di alleggerire la situazione.

"Tu mi piaci, Michael." Sussurrò il biondo arrossendo tremendamente. "Mi piaci tanto."

Il genio non trattenne un sorriso,portando una mano ad accarezzargli dolcemente i ricci. "Mi piaci anche tu, capra."

Luke mugugnò, colpendolo leggermente sul petto. "Smettila di chiamarmi così!" Il dolce sorriso sulle sue labbra però tradì il suo tentativo di sembrare arrabbiato.

Michael rise, piegandosi e appoggiando dolcemente le labbra sulle sue.

Il più piccolo si sciolse completamente tra le sue braccia lasciandosi modellare come creta.
Le loro lingua si scontrarono con dolcezza, si rincorrevano e poi sfioravano di nuovo.

"Voglio usare uno dei miei desideri per liberarti." Sussurrò Luke dopo qualche secondo di silenzio. "Voglio averti al mio fianco a tutti gli effetti."

Michael si morse il labbro, i suoi occhi pieni di speranza. "Dici.. Dici davvero?"

Il biondo annuì, accarezzando il suo viso con le dita. "Voglio farlo. Te lo prometto, Mike. Sarai presto libero."
Il rosso sorrise, lasciandogli un lieve bacio a fior di labbra. "Sei speciale, Luke Hemmings."

Luke sorrise, chiudendo gli occhi e accoccolandosi al suo petto. Un senso di quiete e calore lo invase completamente.

Solo adesso, si sentiva come se avesse tutto.

Alla fine, però, le promesse sono solo parole.

Spazio autrice
Lo so lo so lo so non ho giustificazioni sono sparita per un sacco di tempo.
Ho avuto un blocco assurdo, ma spero di averlo superato.
Ho passato un brutto momento, una persona a me cara ha chiuso tutti i rapporti con me e la cosa brutta e che non so nemmeno perché, dato che non mi parla.
Non sentitevi sbagliati, mai. Non lo siete.
Spero di poter tornare ad aggiornare spesso, non manca molto alla fine della storia.
Vi amo.

Arey

P.s. io e rewbek stiamo organizzando un concorso aperto a tutti, per far conoscere le vostre storie. Passate a dare un'occhiata sul mio profilo se vi va!

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