III
Michael non si era fatto vedere per il resto del giorno e Luke non sapeva se esserne sollevato o completamente terrorizzato.
A scuola, la mattina dopo, era stato tentato di raccontare tutto ad Ashton e Calum, ma lo avrebbero di sicuro preso in giro e preso per matto. Così si limitò a fare finta di niente e comportarsi come sempre, sbavando come ogni mattina su Sierra Deaton.
“Se non vai a presentarti, non diventerà la tua ragazza per magia Lukey.” Ashton lo guardò, quando si era finalmente staccato dalle labbra di Calum.
“Lo sai che quando c’è lei in giro divento..”
“Goffo? Idiota? Rosso come un pomodoro?” Calum lo interruppe ridendo.
“Volevo dire timido.” Borbottò il biondo in risposta, offeso. “E’ solo che lei è così bella..”
“Oh cielo ed eccolo che rinizia.” Ashton affondò la testa nel collo del suo ragazzo, piagnucolando.
“Quasi quasi ti preferivo quando sbavavi dietro a Barakat nella tua fase ragazzi.” Borbottò il moro dando delle piccole patte sulla testa di Ashton.
“Vi odio.” Borbottò Luke mettendo il broncio. “Devo andare, mia madre mi aspetta per pranzo. Ci vediamo domani?”
“Certo.” Calum sorrise, facendogli l'occhiolino. “Maratona Harry Potter?”
“Ma l'abbiamo fatta la scorsa settimana!” Ashton protestò, incrociando le braccia al petto.
“Sta zitto babbano stasera Harry Potter e non si discute!” Sbottò il suo ragazzo facendogli la linguaccia.
Iniziarono a battibeccare come loro solito e Luke si ritenne fortunato per essere riuscito a svignarsela prima che riniziassero a pomiciare.
Percorse i due chilometri che lo separavano da casa sua canticchiando a bassa voce e quando si trovò davanti all’abitazione aprì la porta, posando poi le chiave sul mobile che si trovava nell’ingresso. “MAMMA, SONO A CASA!”
“SONO IN SALOTTO TESORO!”
Il biondo sorrise e dopo essersi levato la giacca raggiunse la madre.
Quando entrò quasi morì d’infarto.
Liz era seduta sul divano a guardare tranquilla un programma di cucina, ma sulla poltrona alla destra della televisione c’era Michael, spaparanzato tranquillo.
“Che diavolo ci fai qui?!” Il biondo quasi urlò, la voce più acuta del normale.
Sua madre si girò a guardarlo, confusa. “Che ti prende, Lukey? Sto guardando Masterchef.”
“Non tu, lui!” Luke indicò Michael con foga, avvicinandosi a grosse falcate.
Il genio ghignò, prima di avvicinare l’indice alle labbra per fargli segno di fare silenzio e alzarsi. “Lei non mi vede, capra.”
“Non sono una capra!” Sbottò offeso, per poi ricordarsi della madre e girarsi verso di lei.
Liz lo guardava stranita e preoccupata, si avvicinò e gli appoggiò una mano sulla fronte. “Ti senti bene, Lukey? Stai delirando, ma non mi sembra tu abbia la febbre. Meglio che vada a prendere il termometro..”
“No, no mamma.” Luke si fece scappare una risatina nervosa. “Era.. uno scherzo. Sì era solo uno scherzo.”
Michael dietro di lui rise, avviandosi verso le scale. “Ti aspetto di sopra, capra.”
“Uno.. scherzo.” Liz lo guardò, non sembrava convinta. “Perchè non vai a riposare? Ti porto da mangiare in camera quando è pronto.”
Il biondo sorrise leggermente, grato e salì le scale di corsa per poi entrare in camera e sbattere la porta. “Mi spieghi che cazzo fai?!” Urlo a bassa voce, fulminando l’altro.
“Ma come sei melodrammatico.” Michael sbuffò, buttandosi a peso morto sul letto. “Mi stavo annoiando e ho sentito la pubblicità di Masterchef, così sono sceso. Amo quel programma.”
“Ora mia madre mi crede mentalmente instabile!” Piagnucolò il biondo sedendosi sul bordo, stando ben attento a tenersi alla larga dall’altro.
“Sono sicuro al novantanove percento che lo credesse già, capra.” Ghignò il rosso portando le mani dietro la testa. “Allora, ancora nessun desiderio?”
Luke alzò le spalle, prendendo a torturarsi il piercing con i denti. “Non.. no ho nessuna idea.”
“Sei proprio un tipo strano.” Borbottò l’altro. “Ma devi ammettere che hai dei bei gusti musicali.” Continuò indicando con un cenno della testa i poster delle varie band attaccati al muro.
“Ti ringrazio.” Mormorò con un lieve sorriso, guardandolo curioso. “Posso farti una domanda?”
“Che non sia stupida, capra.” Ghignò portando una mano tra le ciocche rosse. “Avanti spara.”
“Hai scelto tu di essere così?”
Non appena pronunciò quelle parole si siede dell'idiota. Quando gli aveva chiesto una cosa del genere la prima volta era scappato, cosa gli diceva che non lo avrebbe fatto anche adesso?
'Stupido, stupido.' Pensò.
Il sorriso sul volto del ragazzo scomparve, lasciando spazio ad un’espressione imperturbabile. “No, non l’ho scelto io.”
Luke si morse il labbro, un po' nervoso. “Mi dispiace, non aveva diritto di chiederlo. Scusa io..”
“Piantala, capra.” Le labbra di Michael si aprirono in un lieve sorriso. “Sembra che tu stia per metterti a piangere, stai calmo.”
Il biondo arrossì appena, mordendosi il labbro. “Okay. Ma tu smettila di chiamarmi capra.”
“Hai ragione, giraffa ti si addice di più visto le tue gambe lunghe.”
“Guarda che le giraffe hanno il collo lungo, non le gambe.” Ribattè con un sopracciglio alzato.
“E io di lungo o qualcos’altro, vogliamo davvero continuare per questa strada?”
Luke lo guardò basito, prima di scoppiare a ridere. “Sembrava tanto un avance sessuale sai?”
“Magari lo era, ma tu non lo saprai mai.” Borbottò il rosso in risposta, alzandosi. “Me ne torno nella lampada, facciamo che mi chiami quando ti è venuto in mente qualcosa, mh?”
“Io..” Luke si morse il labbro, reprimendo la voglia di fermarlo e farlo rimanere con lui. “Okay.”
Michael gli fece un cenno con la testa. “Ci si vede, capra.”
Luke non fece in tempo a rispondere che Michael era già sparito.
Pensò a quello strano ragazzo per tutta la notte e giurò a se stesso che avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di conoscerlo.
Spazio autrice
Buon natale amori miei.
Per me non è un giorno pieno di gioia, ma ho sempre amato l'aria di festa che si respira in questi giorni.
Niente, volevo farvi un piccolo regalo pubblicando.
A presto!
Arey
P.s l'ho dovuto ripubblicare perchè me lo dava non pubblicato wtf
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