LE TENEBRE A ME!
DA QUESTO CAPITOLO, INIZIANO A DISPIEGARSI LE DINAMICHE FRA QUEST'OPERA E " HO DETTO AMORE"
La pioggia cadeva incessante, un ritmo incessante che accompagnava ogni movimento di Belladonna nella radura del bosco. L'aria era satura di umidità e potere, un peso invisibile che gravava su tutto. Al centro della radura, Belladonna aveva tracciato un cerchio con la cenere di erbe essiccate e frammenti dei ciondoli distrutti. Nel centro, una candela nera ardeva, la sua fiamma alta e instabile, danzante come se fosse viva.
Il frammento del ciondolo pulsava nella sua mano, risuonando con una forza ancestrale che si propagava fino alla punta delle sue dita. Demian, il lupo-principe, si accucciò accanto al cerchio, i suoi occhi blu come il mare in tempesta fissi sulla figura di Belladonna. C'era una tensione palpabile nell'aria, un'attesa che sembrava quasi spezzare il tempo stesso.
Belladonna sollevò le braccia, il mantello scuro che le cadeva pesante sulle spalle. Cominciò a recitare un incantesimo, la sua voce profonda e melodiosa che si alzava e si intrecciava con il rumore del temporale.
"Que les ténèbres viennent à moi, ouvrez les portes du temps et de l'espace! Que les âmes perdues trouvent leur chemin à travers ce cercle sacré!"
(Traduzione: "Che le tenebre vengano a me, aprite le porte del tempo e dello spazio! Che le anime perdute trovino la loro strada attraverso questo cerchio sacro!")
La fiamma della candela si alzò improvvisamente, diventando bianca e luminosa, proiettando ombre che danzavano sulle sue mani. Il cerchio di cenere cominciò a brillare di un bagliore blu intenso, pulsando al ritmo delle parole di Belladonna. Un vento improvviso si alzò, ruotando attorno a lei e sollevando le foglie morte dal terreno.
Demian si alzò, il suo manto nero si agitava sotto l'impeto del vento. Alzò il muso al cielo e ululò, un suono profondo e potente che sembrava squarciare l'oscurità. Belladonna sentì la sua energia crescere, il ciondolo tra le sue mani pulsava sempre più forte, come se fosse sul punto di esplodere.
Un rombo simile al tuono attraversò la radura, ma non era il temporale. Il centro del cerchio si aprì come un varco, un'oscurità profonda e pulsante che sembrava divorare la luce intorno a sé. Poi, improvvisamente, dal varco emerse una luce intensa, bianca come il sole, che si riversò nella radura con una forza sconvolgente.
Dalla luce comparvero due figure, vacillanti e confuse. I ragazzi indossavano abiti che Belladonna non aveva mai visto, pantaloni e giacche dal taglio moderno, inadatti al suo tempo. Il primo, con i capelli castani arruffati e gli occhi azzurri, sembrava reggersi a malapena in piedi. Il secondo, con capelli biondi e occhi dolci ma spaesati, lo sorreggeva con un braccio.
Il primo parlò, la sua voce un sussurro carico di confusione: "Ale... dove siamo?"
Il secondo, il suo sguardo perso nella radura, rispose, altrettanto smarrito: "Non lo so, Michael."
Belladonna rimase immobile, il cuore che batteva forte nel petto. Li osservava attentamente, ogni dettaglio dei loro volti, ogni movimento delle loro mani. Sapeva chi erano, anche se loro non lo sapevano ancora. Il loro arrivo era stato predetto, e il loro destino era intrecciato al suo.
La voce di Geneviève risuonò nella mente di Belladonna, chiara e penetrante. "Hai aperto il tempo e lo hai distorto, mia cara. Non c'è più un inizio o una fine, un presente o un passato. La tela dell'universo si è piegata, e ora questi ragazzi sono il frutto di ciò che hai fatto. Non parlare troppo con loro. Proteggili. Vigila su di loro. Perché uno è il legame con ciò che sarà, e l'altro con ciò che era."
Belladonna si inginocchiò accanto a loro, il ciondolo ancora pulsante nella sua mano. "Siete al sicuro ora," disse con voce dolce ma decisa. I ragazzi non risposero, i loro sguardi ancora persi, come se cercassero di dare un senso al mondo intorno a loro.
Demian si avvicinò, il suo manto nero che brillava sotto il bagliore della candela. Il lupo li osservò attentamente, il suo sguardo pieno di intelligenza e saggezza. Poi si accucciò accanto a loro, un guardiano silenzioso e protettivo.
Belladonna si alzò, guardando il varco che lentamente si richiudeva, la luce che svaniva nell'oscurità. Sapeva che la battaglia non era finita, ma era appena iniziata. Guardò i ragazzi, il cuore stretto in una morsa di ansia e determinazione. "Io vi proteggerò," mormorò, quasi per se stessa. "Qualsiasi cosa accada."
I DUE GIOVANI CON ABITI DI PRIMO OTTOCENTO, QUALCHE ORA DOPO.....
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