I - I Gylen

Ormai del Grande Viola non era rimasto più nulla: tutto era di un marrone sfiorito, bruciato, compatto e chiuso.
Il legno dell'albero aveva ulteriormente imbruttito il Grande Viola, uccidendolo, quasi come fosse una sorta di vendetta, neanche a farlo apposta.

Ma al centro di quella massa, che ora si smussava e prendeva la forma di una sfera, c'era ancora qualcosa che era sopravvissuta alla pressione dell'invidia e della superbia. Vi erano ancora radici e linfa di quell'albero, che si espandevano e si accrescevano, fino a fuoriuscire dalla terra.
Dalla morte di un albero, se ne formarono altri dieci, cento, mille alberi. Chi brutto, chi bello.

La linfa dell'albero originario ormai scorreva attraverso tutta la terra, che si stava colorando. Nacquero fiori e piante, piante e insetti, insetti e animali, animali e bestie, bestie e uomini.
Fu tutto un susseguirsi di evoluzioni, cambiamenti, e ancora evoluzioni, cambiamenti.

Gli uomini erano felici, e pregavano felicemente in ginocchio, ogni giorno, la mattina, per far sorgere il sole.
E il sole sorgeva, e gli uomini smettevano di pregare e lavoravano ancora più felicemente.

E tutto questo essere felici lasciava una polvere nell'aria che brillava e luccicava, luccicava e brillava, fino a quando un giorno non si vide quello che parve uno spettacolo. All'improvviso tutte le polveri di tutti i villaggi di tutta la terra corsero verso un unico punto, con gli uomini felici dietro.

Tutti gli uomini della terra si ritrovarono in un unico punto, sconosciuto a loro, dove tutte le polveri di tutti i villaggi si unirono, e dalle polveri sorsero tante creature, innumerevoli, alte poco più d'un fiore.

Le creature erano alate, e cominciarono a svolazzare qua e là, a ridere, a giocare e a scherzare.
E tutti gli uomini di tutti i villaggi corsero qua e là, risero, giocarono e scherzarono.

Quando volavano le creature facevano cadere altra polvere, che svolazzava anch'essa, fino a quando non corse ognuna dalla propria creatura di origine, unendosi e formando dei bastoncini lunghi poco più d'una foglia, che caddero nelle mani delle creature alate.

Le creature alate risero ancora, scherzarono, giocarono e svolazzarono qua e là.
E gli uomini dietro di loro, risero, scherzarono, giocarono e corsero qua e là.

C'era gioia, tra gli uomini e i Gylen di tutti i villaggi di tutta la terra.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top