POV. Valentina
Ridacchio, cercando di non farmi sentire.
L'imperatore mi guarda freddo, registro a malapena le sue parole, continuo a ridacchiare.
Tutti mi fissano, non un rumore.
Sento la mano di Simone sulla spalla e ritrovo un minimo di lucidità per parlare.
《È esilarante, non trovate?》
Ridacchio senza freno.
《Già lo sapevamo che questa sarebbe stata una giornata di quelle di merda, ma tanto anche. Anche se quella piccola speranza di arrivare vivi alla fine c'era, ma tutti sapevamo che era un utopia. Ed invece, è andata anche peggio!》mi interrompo, rido quasi isterica. Gli occhi che pizzicano.
《Abbiamo trovato loro. Per carità, sono felice che stiate tutti bene ed in salute.》affermo, notando con un po' di invidia che loro hanno evidentemente avuto i loro tre pasti al giorno sicuramente.
《Ma essendo voi, l'assurda possibilità di riuscire a evitare di non fare quel che ci ha ordinato, PUFF! Adesso moriremo di certo, ahahaha. Se non per mano sua》faccio un cenno verso l'imperatore. 《Per mano di lui. Il capo. Colui che ha potere di vita o di morte.
Ma forse, è meglio così, no? Meglio l'imperatore che LUI!》Scoppiò a ridere, contemporaneamente mi asciugo gli occhi, e Simone mi abbraccia. Mi appoggio a lui, mi calmo.
《Nulla di che. Solo questo.》
So perfettamente che non ha capito. "Nessuno può capire... solo loro."
Guardo Simone, Pyro e Ginny. Loro sanno.

POV. Rachele.
Guardo Valentina, stordita. La guardo, ascolto...
Sento la confusione di emozione dietro le sue parole, ma non indovino perché. Non capisco... Lui?
Obbedire?
L'unica cosa che ho capito, è che queste settimane sono state dure... molto più per loro che per noi.
Guardo Si- L'imperatore, che la fissa assorto, non ha più quei terribili occhi viola; ed in un istante capisco che abbiamo avuto analoghi pensieri.

***

POV. Morena.

È passato un giorno, e non ho dormito affatto.
Ho solo pensato a Valentina, a Simone, a Pyro... Ginevra.
Li ha chiusi nelle celle sotterranee.
Rabbrividisco, pensandoci.
Quel posto è orribile....
"Basta."
Mi alzo di scatto, mi vesto rapida. Prendo giusto un pugnale, ed esco.
"Lo convincerò a trattarli bene.. o almeno ci proverò."
Silenziosa, cammino nei vuoti corridoi. Sorrido appena, notando i cambiamenti nel mio modo di camminare..
Improvvisamente una mano, apparentemente spuntata dal nulla, mi tappa con forza la bocca, e un'altra mi blocca le braccia.
Sgrano gli occhi, faccio per urlare, ma una voce mi blocca.

《Suvvia Morena, stai calma, sono solo io》sussurra quasi impercettibilmente, divertita, mollandomi.
《Ginny! 》sussurro col cuore in gola, la fisso come se le fossero spuntate tre teste. 《Cosa ci fai fuori dalla cella? Vi hanno fatto uscire?》forse non dovrò parlare con lui allora.. Mi da i brividi.
《Ma va', ho semplicemente scassinato e sono uscita. 》
La fisso allibita. Ci sono stata una volta giù.
Sbarre di ferro rinforzate spesse 5cm di diametro, serratura della porta, catenaccio spesso con un altro lucchetto vecchio stile, ed uno ipertecnologico.
E lei mi dice che ha scassinato.
《E... e gli altri?》sussurro flebile
《Sono ancora dentro, sono andati in bagno e sono tornati dentro a farsi una nottata decente, senza scorpioni a terra o cadute dagli alberi nel sonno. Io avevo fame.》Mi spiega calma mordendo una mela, mentre la fisso sempre più sconcertata.
《...scor...pioni...?》
Si incupisce visibilmente, ed io sento la pelle d'oca sulla nuca.
《Lascia perdere. 》mi guarda.
《È stato interessante riincontrarti, salutami gli altri, vado a fare un sonnellino.》e si allontana, la guardo allontanarsi.
Io sono diventata molto silenziosa.... ma lei sembra che non esista.
Mi riscuoto, appena gira l'angolo.
Automaticamente vado verso la cucina, sapendo che l'Imperatore passa lì le notti insonni, se non è con la moglie.
Come ha fatto Ginny?
E gli altri?
Cosa intendeva prima, con una notte di sonno decente? Non hanno nemmeno delle brandine...
Pensando, arrivo alla cucina, sbircio.
Vedo Lui, guardare dentro una tazza contenente camomilla.
Faccio per allontanarmi, sentendo il coraggio venire meno, ma mi blocco.
《Vieni avanti.》